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IL DIRIGENTE D'IMPRESA PRIVATA: PROFILI LAVORISTICI TRA ORDINAMENTO GIURIDICO E REALTA' SOCIALE

ERBOLI, TOMMASO 15 April 2014 (has links)
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FEDERALISMO E DIRITTO DEL LAVORO / Federalism and Labour Law

MORO, GABRIELE 18 February 2008 (has links)
Stante il previgente contenuto dell'art. 117 Cost., le regioni a statuto ordinario non erano titolari di alcuna specifica competenza in materie attinenti al diritto del lavoro ad eccezione della formazione professionale. Si assiste successivamente ad un rafforzamento delle istanze regionali che interessano tematiche e settori direttamente riferibili all'area del diritto del lavoro e scatenando interrogativi e dibattiti sull'ammissibilità una differenziazione delle regole su base territoriale. La compattezza storica del diritto del lavoro è messa in discussione come la sua dimensione nazionale, complici rilevanti fenomeni di mutamento istituzionale (in particolare la legge costituzionale 1/99 ma soprattutto la riforma del Titolo V che affida alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia “tutela e sicurezza del lavoro”). Invece, una differenziazione delle regole su base territoriale viene sostenuta limitatamente alla gestione di funzioni amministrative, emergendo la preoccupazione di una pericolosa frantumazione territoriale delle regole in termini di competizione al ribasso delle discipline, con inevitabili ricadute sul principio di eguaglianza. Lo stesso legislatore nella riforma del mercato del lavoro abbraccia la logica accentratrice. Le tendenze centrifughe trovano poi un costante avversario nella giurisprudenza della Consulta, stabilmente protesa verso un sostanziale ridimensionamento delle competenze regionali, seppur tramite l'ausilio di argomentazioni e principi non sempre del tutto condivisibili.
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A incapacidade temporária por doença no contrato de trabalho / Linabilità temporanea a causa di malattia nel contratto di lavoro

Ferreira, Farley Roberto Rodrigues de Carvalho 30 March 2015 (has links)
A ausência de sistematização jurídica no tratamento da incapacidade temporária por doença no contrato de trabalho propicia soluções jurídicas particularizadas, às vezes antagônicas, pelo operador do Direito do Trabalho. O objetivo do presente trabalho, a partir dessas premissas, foi encontrar aspectos comuns para se propor essa sistematização. Iniciou-se com a abordagem histórica da incapacidade laborativa, suas origens, as normas de direito internacional e no ordenamento jurídico brasileiro aplicáveis ao tema. Posteriormente, estudaram-se a definição e a amplitude da incapacidade por doença, bem como sua contextualização no ambiente de trabalho. A partir disso, possibilitou-se a verificação de seu reconhecimento concreto no contrato de trabalho, por meio da aferição de seus elementos caracterizadores. Não se olvidou a abordagem de questões polêmicas como a ordem preferencial de atestados médicos, o prazo para entrega desses documentos ao empregador, o encaminhamento do empregado à previdência social, bem como as situações especiais de empregados que não recebem o auxílio-doença pela previdência social. Por fim, analisaram-se os efeitos da incapacidade no contrato de trabalho, com especial referência à suspensão da obrigação de fazer consistente em prestar serviços pelo empregado em razão de fortuito, que não impede a vigência de todas as demais cláusulas do contrato de trabalho, que somente são afastadas quando inerentes ou relacionadas à efetiva prestação de serviço. Esse entendimento pautou a análise dos institutos trabalhistas, sem prejuízo no apontamento de outros entendimentos majoritários. Substanciou-se o estudo com jurisprudência atualizada e na rara doutrina especializada existente sobre o tema. / L\'assenza di sistematizzazione giuridica nel trattamento di inabilità temporanea a causa di malattia nel contratto di lavoro fornisce soluzioni giuridiche individuali, a volte antagoniste, la legge sul lavoro dell\'operatore. Lo scopo di questo studio, da queste premesse, era di trovare punti in comune per proporre tale sistematizzazione. E \'iniziato con l\'approccio storico di disabilità di lavoro, le sue origini, le norme del diritto internazionale e il sistema giuridico brasiliano applicabili al soggetto. In seguito, ha studiato la definizione e la misura della disabilità da malattia e il suo contesto nei luoghi di lavoro. Da questo, possibile controllare il suo riconoscimento effettivo nel contratto di lavoro, mediante la misurazione dei suoi elementi caratteristici. NON abbiamo dimenticato l\'approccio alle questioni controverse come l\'ordine preferito dei certificati medici, il termine per la consegna di questi documenti al datore di lavoro, il rinvio lavoratore alla sicurezza sociale, nonché la particolare situazione dei lavoratori non ha diritto a ricezione delle prestazioni di malattia, di sicurezza sociale. Infine, gli effetti della disabilità nel contratto di lavoro è stato analizzato, con particolare riferimento alla sospensione dell\'obbligo di fornire un servizio coerente dal dipendente a seguito di casuale, non esclude la presenza di tutte le altre clausole del contratto di lavoro, che vengono rimossi solo quando inerenti o connessi alla fornitura di servizi efficaci. Questa comprensione ha guidato l\'analisi degli istituti di lavoro, fatte salve la nomina di altre intese di maggioranza. Si sostanzia lo studio con la giurisprudenza aggiornato e nella rara letteratura specializzata esistente sul tema.
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ADESIONE E RECESSO NELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

DELLE CAVE, MARIANO 11 May 2010 (has links)
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IL CONTRATTO D'APPALTO DI SERVIZI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA DISCIPLINA SOLIDARISTICA FRA COMMITTENTE ED APPALTATORE IN RELAZIONE AI DIPENDENTI IMPIEGATI NELL'APPALTO

SPEZIALE, PIETRO 08 April 2011 (has links)
Il contratto di appalto di servizi con particolare riferimento alla disciplina solidaristica fra committente ed appaltatore in relazione ai dipendenti impiegati nell’appalto.
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APPRENDISTATO E FORMAZIONE PROFESSIONALE: ESPERIENZE COMPARATE. STORIA PASSATA O RITORNO AL FUTURO?

LO RE, DONATO 16 April 2018 (has links)
L'argomento scelto riguarda l'apprendistato italiano, comparato con le principali esperienze europee, con particolare attenzione al modello nordico (Germania e Svezia). Si è poi guardato all' Europa e alle sue politiche di inclusione dei giovani, attraverso le vaire iniziative lanciate e di cui vengono forniti i dati. Nelle conclusioni, a seguito di un riassunto dell' intero elaborato, viene proposo un miglioramento di tale istituto, nella prospettiva di rendere tale strumento efficace ed efficiente. / The thesis' topic concers the Italian apprenticeship,compared with the main European experineces, particularly the Nordic model (German and Sweden).After this I direct myself to Europe and his inclusion policies for young people, analyzing the main initiatives, and providing the current data. Finally, after a brief thesis' resume, it is offered a possible improvement of this institut, in order to make it effective and efficient.
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Il distacco del lavoro nella prospettiva dell'integrazione europea

Mattei, Alberto January 2011 (has links)
Il lavoro di ricerca che ci si è proposti di affrontare ha l’obiettivo di analizzare il distacco del lavoro come fenomeno giuridico all’interno del suo contesto europeo, ossia nel mercato unico (Cap. I), nella sua evoluzione giurisprudenziale alla luce del conflitto di leggi (II), nel suo profilarsi all’interno dell’ordinamento nazionale (III) ed, infine, nelle sue possibili prospettive future nell’integrazione europea (IV). In particolare, si è dato spazio all’impatto che le libertà di circolazione dei servizi può avere sulla tutela dei diritti dei lavoratori e sulla manodopera in distacco nell’ambito di una prestazione transnazionale di servizi: l’allargamento-accessione dei paesi dell’Est dell’Unione europea assieme alla liberalizzazione del mercato dei servizi, analizzati nel lavoro, assieme all’intervento della Corte di Giustizia, in particolare il caso Laval, hanno mostrato il conflitto tra diritti sociali di azione collettiva, come il diritto di sciopero, e le libertà economiche, come la libera prestazione di servizi. Partendo dall’analisi legislativa e giurisprudenziale, si è voluto così porre in risalto come non vi sia un’appropriata tutela del lavoro svolto a livello trasnazionale, come quello in distacco, e, pertanto, entra in gioco la normativa internazionalprivatistica (Reg.593/08, cd. Roma I e prima la Convenzione di Roma del 1980) che incide sull’individuazione della legge applicabile ai rapporti di lavoro con elementi d’internazionalità e transnazionalità. Per tali motivi, ci si è proposti di analizzare il distacco del lavoro transnazionale, in un’ottica interdisciplinare a cavallo fra il diritto del lavoro e il diritto internazionale privato dell’U.e., al fine di evidenziare le lacune esistenti nell’ordinamento dell’Unione e provare a ricercare, anche attraverso gli “attori in gioco”, un possibile punto di equilibrio tra gli interessi che si contrappongono nel mercato unico nella prospettiva dell’integrazione europea.
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Il sindacato tra immunità e istanze di eteroregolazione

Cristofolini, Chiara 19 April 2018 (has links)
La ricerca si propone di contribuire a rimettere a tema la democrazia nel sindacato come problema giuridico, confrontandosi con la questione dell’ammissibilità di una regolazione eteronoma dell’ordinamento sindacale e, di conseguenza, con gli approdi della dottrina immunitaria. A tale fine verranno, innanzitutto, ripercorse le riflessioni dottrinali che hanno portato alla costruzione del principio libertà-immunità, in virtù del quale viene affermata l’inammissibilità di interventi dello Stato e l’impossibilità di predisporre modelli organizzativi sindacali eteroregolati. Le argomentazioni della dottrina italiana verranno quindi discusse in chiave comparata, attraverso un confronto con le teoriche sul rapporto tra controllo democratico e autonomia sindacale provenienti dai sistemi giuridici tedesco e inglese. Le riflessioni dottrinali emerse dal contesto comparato, unitamente ai modelli organizzativi sindacali inglesi e tedeschi, saranno prese a termine di confronto nella successiva disamina sul funzionamento delle attuali associazioni sindacali italiane, al fine di verificare la qualità democratica del sistema interno risultato dell’autonomia riconosciuta dalla teoria immunitaria. Dallo studio in chiave comparata e dall’approfondimento delle dinamiche interne al sindacato emergono istanze di eteroregolazione che inducono a ridiscutere il ruolo dello Stato nei confronti delle istanze di tutela dei diritti dei membri. Per questa via si perviene a proporre una diversa interpretazione del dettato costituzionale, fondata sul bilanciamento dell’autonomia sindacale con la tutela degli iscritti dell’organizzazione, diretta a consentire una maggiore protezione delle posizioni giuridiche endoassociative. Nuovi modelli di regole che, in una prospettiva non paralizzante dell’autonomia collettiva, siano sintonici con la complessiva modificazione strutturale della fattispecie sindacale, potrebbero rafforzare la legittimazione e la funzione sociale del sindacato quale preziosa componente delle democrazie moderne.
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Libera circolazione delle imprese e dei servizi, distacco di manodopera e tutela dei lavoratori

Amato, Paolo January 2010 (has links)
Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di analizzare l’impatto che le libertà di circolazione delle imprese e dei servizi, nella loro applicazione combinata, possono avere sulla tutela dei diritti dei lavoratori e segnatamente sulla manodopera in distacco nell’ambito di una prestazione di servizi. I recenti processi di liberalizzazione, ed in particolare la liberalizzazione del mercato dei servizi, operata per il tramite della Direttiva Bolkestein, nonché l’allargamento ad Est dell’Unione Europea, hanno evidenziato come all’interno del mercato unico vi sia un forte attrito (e squilibrio) tra interessi di impresa e tutela dei diritti sociali. Tale attrito è stato di recente amplificato da talune sentenze della Corte di Giustizia (Laval, Viking, Ruffert e Lussemburgo), le quali hanno di fatto subordinato (e degradato) i diritti fondamentali dei lavoratori, così come i più importanti diritti sociali, quali il diritto alla negoziazione collettiva ed il diritto di sciopero, a mere e potenziali restrizioni del diritto di stabilimento delle imprese, sancito dall’art. 43 Trattato CE e del diritto alla libera circolazione dei servizi, previsto dall’art. 49 Trattato CE. Nella ricerca è stato quindi evidenziato, a più riprese, come accanto al processo di liberalizzazione progressivamente attuato, ed all’integrazione di mercati segmentati (ovvero di Paesi con tutele inferiori rispetto a quelli già membri), l’Unione Europea non abbia adottato un’adeguata normativa di protezione, lasciando il compito di garantire i diritti fondamentali dei lavoratori alla sola Direttiva 96/71/CE (in materia di distacco di manodopera) ed – indirettamente - alla normativa internazional-privatistica, per quanto concerna l’individuazione della legge applicabile ai rapporti con elementi di internazionalità. Tali normative sono state analizzate nel dettaglio, al fine di evidenziare le lacune esistenti nell’ordinamento comunitario (soprattutto a seguito dei principi emersi nelle sentenze sopra citate) e ricercare un punto di equilibrio tra gli interessi che si contrappongono nel mercato unico, ovvero tra il valore assoluto riconosciuto dalla Corte di Giustizia alle libertà economiche previste dal Trattato e le ragioni ed i diritti da riconoscersi alle organizzazioni sindacali ed alla manodopera impiegata nell’ambito di una prestazione di servizi. In tale contesto, ci si è concentrati sulle questioni attinenti alla tutela dei lavoratori operanti nel settore dei trasporti, soprattutto alla luce dei principi emersi nella sentenza Viking Lines, cercando di verificare se la normativa internazional-privatistica ed in particolare il Regolamento Roma I, potessero offrire una risposta alle esigenze di tutela di tali lavoratori. Infine, da tutta l’analisi e le ricerche condotte è emersa una conclusione ritenuta inevitabile, ovvero la necessità di procedere ad una riforma della normativa esistente, ed in particolare della Direttiva 96/71/CE, atto concepito all’epoca in cui il mercato unico risultava sostanzialmente omogeneo e con un generale livello di tutela condiviso in tutti gli Stati (allora) membri e che ad oggi, invece, risulta inadeguata a perseguire lo scopo per il quale essa era stata pensata ed adottata.
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Il sindacato tra immunità e istanze di eteroregolazione

Cristofolini, Chiara January 2018 (has links)
La ricerca si propone di contribuire a rimettere a tema la democrazia nel sindacato come problema giuridico, confrontandosi con la questione dell’ammissibilità di una regolazione eteronoma dell’ordinamento sindacale e, di conseguenza, con gli approdi della dottrina immunitaria. A tale fine verranno, innanzitutto, ripercorse le riflessioni dottrinali che hanno portato alla costruzione del principio libertà-immunità, in virtù del quale viene affermata l’inammissibilità di interventi dello Stato e l’impossibilità di predisporre modelli organizzativi sindacali eteroregolati. Le argomentazioni della dottrina italiana verranno quindi discusse in chiave comparata, attraverso un confronto con le teoriche sul rapporto tra controllo democratico e autonomia sindacale provenienti dai sistemi giuridici tedesco e inglese. Le riflessioni dottrinali emerse dal contesto comparato, unitamente ai modelli organizzativi sindacali inglesi e tedeschi, saranno prese a termine di confronto nella successiva disamina sul funzionamento delle attuali associazioni sindacali italiane, al fine di verificare la qualità democratica del sistema interno risultato dell’autonomia riconosciuta dalla teoria immunitaria. Dallo studio in chiave comparata e dall’approfondimento delle dinamiche interne al sindacato emergono istanze di eteroregolazione che inducono a ridiscutere il ruolo dello Stato nei confronti delle istanze di tutela dei diritti dei membri. Per questa via si perviene a proporre una diversa interpretazione del dettato costituzionale, fondata sul bilanciamento dell’autonomia sindacale con la tutela degli iscritti dell’organizzazione, diretta a consentire una maggiore protezione delle posizioni giuridiche endoassociative. Nuovi modelli di regole che, in una prospettiva non paralizzante dell’autonomia collettiva, siano sintonici con la complessiva modificazione strutturale della fattispecie sindacale, potrebbero rafforzare la legittimazione e la funzione sociale del sindacato quale preziosa componente delle democrazie moderne.

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