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FOOD IMMERSION. LE RAPPRESENTAZIONI DEL CIBO E DEL RISCHIO ALIMENTARE NELLA SFERA PUBBLICA / FOOD IMMERSION. LE RAPPRESENTAZIONI DEL CIBO E DEL RISCHIO ALIMENTARE NELLA SFERA PUBBLICA / FOOD IMMERSION. SOCIAL REPRESENTATIONS OF FOOD AND RISK IN THE PUBLIC SPHERE

RUBIN, ANDREA 17 May 2018 (has links)
Il lavoro di tesi consiste in una ricerca empirica sulla comunicazione del tema alimentare. Attorno al cibo si sono recentemente aggregati molti interessi: sociali, economici, industriali, commerciali, politici, mediatici ma anche scientifici. Si tratta di questioni importanti che coinvolgono l’opinione pubblica e attraggono l’attenzione dei media. In una società fortemente mediatizzata diventa rilevante osservare come il discorso pubblico sul cibo e l’alimentazione vada configurandosi nella sfera pubblica. Inoltre, l’insorgenza di numerosi progetti tecnoscientifici che coinvolgono il settore alimentare non possono non suggerire di guardare al cibo, e al suo simbolismo, come un oggetto privilegiato attraverso cui osservare anche i rapporti tra scienza, tecnologia e società. In questo studio si è iniziato a esplorare le caratteristiche della narrazione e della presenza del tema alimentare nell’arena pubblica attraverso un'analisi dei maggiori quotidiani italiani. Una prima analisi longitudinale, nel periodo 1992-2013, ha identificato – attraverso un’innovativa procedura di analisi testuale (topic detection) - la presenza di alcuni temi emergenti. Successivamente, si è proceduto a focalizzare la nostra attenzione sull'ultimo periodo (2010-2016), al fine di concentrarsi sulla maggior parte degli eventi recenti e di verificare se il discorso mediale sul cibo e l’alimentazione abbia assunto nuova rilevanza o nuove forme nell'agenda dei media e nella discussione pubblica. Il lavoro di ricerca si compone di altre due tipi differenti di analisi: da un lato, si discuteranno i risultati emersi dalla realizzazione di tre focus group che ci hanno fornito utili indicazioni sul rapporto tra cibo, media e opinione pubblica; dall’altro abbiamo cercato di individuare una relazione tra copertura mediatica e atteggiamenti espressi dall’opinione pubblica utilizzando un «indice di rischio» e i dati provenienti da alcune survey europee. / Thesis work consists in empirical research on the communication of the food theme, in a techno-scientific framework. Recently, nutrition has been linked to a lot of interests: social, economical, industrial, commercial, political, media but also scientific ones. These are significant issues that concern the public opinion and attract the media attention. In a society that revolves strongly around media, it becomes relevant to observe how the public discourse on themes like food and nutrition is being shaped among the public sphere. In addition, the rising of several techno-scientific projects that concern the field of nutrition cannot help but suggest to look at nutrition, and its symbolism, like a privileged object through which one can also observe the existing ties between science, technology and society. This study started by exploring the characteristics of the narrative of the food theme and its presence in the public arena through an analysis of the main Italian daily newspapers. One former longitudinal analysis, in the time-span 1992-2013, found- through an innovative tool of textual analysis ( topic detection)- the presence of some emerging themes. Next, we shifted our attention to the last period (2010-2016), with the aim to focus on the majority of the recent events and to verify whether the media discourse on food and nutrition gained new relevance or forms in the media agenda and in the public discussion. The research work is composed of two other different kind of analysis: on the one hand, it will discuss the emerging results from three focus groups that provided useful indications on the relationship between food, media and the public opinion; on the other hand, we sought to identify a relation between media coverage and the attitudes of the public opinion by adopting a “risk indicator” and the data from certain European surveys.
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IL PEER SUPPORT IN CONTESTI SANITARI: UN'INDAGINE ESPLORATIVA IN TRE REPARTI OSPEDALIERI

CLEMENTI, SILVIA 17 May 2018 (has links)
Questa ricerca esplorativa qualitativa si è posta l’obiettivo di comprendere il funzionamento del peer support in ospedale e le ragioni che spingono alcuni pazienti a diventare peer supporter. È stata realizzata un’ osservazione di tre reparti ospedalieri italiani in cui il peer support è praticato e successivamente sono state condotte 27 interviste agli attori coinvolti (peer supporter, pazienti, operatori). Uno sguardo internazionale si è avuto con la realizzazione di due interviste a peer supporter del King’s Hospital di Londra. I dati raccolti sono stati analizzati e interpretati alla luce del paradigma relazionale, secondo il quale il professionista da solo non è in grado di trovare delle soluzioni ad una malattia che colpisce una persona, ma necessita anche dell’aiuto della persona stessa per fronteggiare la situazione. Dalla ricerca è emerso che la presenza del peer support produce benefici per il reparto ospedaliero e tutti gli attori coinvolti: i pazienti conoscono meglio i servizi, i loro doveri e diritti e comprendono meglio alcune scelte terapeutiche del medico; i medici comprendono meglio i vissuti dei pazienti e le loro esigenze, si avvicinano al paziente e riescono a lavorare meglio; i peer supporter valorizzano il proprio sapere esperienziale e si sentono utili. / This exploratory qualitative reasearch identifies the reasons who leads patient to become peer supporter and explain peer support program in hospital ward. Three italian hospital ward, whose already have a peer support program, have been selected. Practicioners, patients and peer supporters were interview in these hospital departments (27 interviews in total), moreover each department was observed for three days to follow all the peer supporter’s activities. Thanks to two peer supporter’s interviews who worked at King’s Hospital in London was possible to have an international view. The collected qualitative data were then analyzed and interpreted according to the relational paradigm of social work. The idea of this approach is that social workers are not able to solve problems and to find solutions for the life problems; in the contrary professionals need to be helped from the service users. From the results emerged that the peer support program produce benefit for all people: the patients learned to know their rights and duties together with social and clinical services; the practitioners learned to know experiential knowledge, patient’s needs and how to work in a better way; the peer supporters learned to use their illness experience and feel useful.
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Os velhos casarões de Antônio Prado : processos culturais, patrimônio e conflito

Buchebuan, Terezinha de Oliveira 06 October 2010 (has links)
Este estudo trata do conflito gerado pelo ato de tombamento do Conjunto Arquitetônico e Urbanístico de Antônio Prado. A abordagem de discursos heterogêneos em suas condições de produção documentos técnicos, entrevistas sociolinguísticas e reportagens jornalísticas e, temporalmente antes, durante e após o ato de tombamento -, a partir de uma perspectiva sociológica, subsidiou o entendimento do contexto cultural envolvido nesse ato. Sob este ponto de vista, foram identificados os sujeitos e os agentes enredados na crise gerada pela ação de preservação imposta por um órgão estatal. Os lugares de fala dos envolvidos no processo refletiram suas posições no campo social e propiciaram um mapeamento das representações e sentidos atrelados às edificações tombadas. Os embates ideológicos resultaram em contradições acerca dos valores atribuídos a elas - patrimônio histórico e artístico ou "casas velhas" - e revelaram o conflito entre os interesses públicos e os individuais. Isso não impediu que os velhos casarões, produtos arquitetônicos da cultura particular de uma região, por uma ação de distintividade étnica pronunciada ou institucionalizada, se tornassem uma marca da representação da italianidade ou da nacionalidade. / Submitted by Marcelo Teixeira (mvteixeira@ucs.br) on 2014-06-03T16:57:00Z No. of bitstreams: 1 Dissertacao Terezinha de Oliveira Buchebuan.pdf: 7753891 bytes, checksum: 3fcc336daf8b6516968d4d3ee11e105f (MD5) / Made available in DSpace on 2014-06-03T16:57:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dissertacao Terezinha de Oliveira Buchebuan.pdf: 7753891 bytes, checksum: 3fcc336daf8b6516968d4d3ee11e105f (MD5) / Questo studio riguarda il conflitto nato dalla decisione di vincolare il Complesso Architettonico e Urbanistico di Antônio Prado. L´approccio di discorsi eterogenei nelle loro condizioni di produzione documenti tecnici, interviste sociolinguistica e articoli giornalistici e, temporaneamente prima, durante e dopo l´atto del vincolo , attraverso una prospettiva sociologica, ha favorito la comprensione del contesto culturale coinvolto. Da questo punto di vista sono stati identificati i soggetti e gli agenti coinvolti in questa crisi causata dall´azione di preservazione imposta da un ente di stato. Il discorso dei coinvolti in questo processo ha riflesso le loro posizioni in campo sociale e ha fornito una mappatura delle rappresentazioni e significati legati agli edifici vincolati. Gli scontri ideologici provocano contraddizioni sui valori attribuiti a questi edifici - patrimonio storico e artistico o "vecchie case" - e hanno rivelato il conflitto tra interessi pubblici e privati. Questo non ha impedito che i vecchi palazzi, complessi architettonici della cultura tipica di una regione, a causa di una distinzione etnica pronunciata o istituzionalizzata, diventassero un segno di rappresentazione di italianità o di nazionalità.
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ENVIRONMENTAL ACTIVISM AS IDENTITY PROJECT: THE CASE OF STUDENT ENVIRONMENTAL ASSOCIATIONS IN CHINA

FOSSATI, SERENA 01 March 2018 (has links)
Il progetto di ricerca analizza i tratti distintivi dell'identità ecologica promossa da associazioni ambientaliste cinesi e le relative pratiche coinvolte nel processo di gestione delle identità all’interno di piattaforme di social networking. Un secondo livello di analisi indaga le modalità con cui gli attivisti negoziano la loro identificazione con i progetti identitari ecologici attivati dalle organizzazioni di appartenenza. La ricerca etnografica si focalizza su dieci associazioni studentesche attive a Pechino. La metodologia qualitativa include interviste in profondità a membri delle organizzazioni, osservazioni partecipanti delle loro attività, l’analisi qualitativa del contenuto di post condivisi sui loro profili Sina Weibo e Wechat; e dei contenuti condivisi dai membri sui loro profili WeChat Moments tra febbraio e luglio 2016. I risultati rivelano identità ecologiche complesse ed elaborate. Lo studio propone una tassonomia tripartita dei progetti identitari, che include ‘sustainable lifestyle-related identities’, in riferimento alla responsabilità degli studenti nel ridurre il loro impatto ambientale (in relazione alla conservazione di acqua, energia, cibo e pratiche di viaggio sostenibili); ‘investigation-related identities', indicando l'impegno degli studenti nella comprensione delle questioni ambientali e nel contributo alla soluzione delle relative problematiche attraverso azioni concrete; ‘social identities’, riferendosi alla determinazione delle associazioni a occuparsi di questioni sociali, impegnandosi in progetti di beneficenza. / The study explores the distinctive features of the environmental identity promoted by Chinese students environmental associations (SEAs), and the social media practices involved in their identity management processes. A second level of analysis investigates how activists negotiate their identification with the environmental identity projects fostered by their organizations. The ethnographic research focuses on ten SEAs located in Beijing. The data collection process is based on extensive usage of in-depth interviews with staff members, participant observations of activities, and content analysis of materials posted on SEAs’ social media accounts (Sina Weibo, WeChat), and materials shared by members on their WeChat Moments over a six-month period (February- July 2016). Results reveal that SEAs environmental identities are plural and composite in themselves. I propose a tripartite taxonomy, which includes sustainable lifestyle-related identities, referring to the responsibility of students to reduce their carbon footprint, by addressing the sources of their impact (in relation to water, energy, food conservation, green travel practices); investigation-related identities, consisting in students’ meaningful engagement in the understanding of environmental issues, and contribution to their solution through concrete action; and social identities, referring to SEAs determination to be concerned about social issues, by engaging in charity projects.
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Os velhos casarões de Antônio Prado : processos culturais, patrimônio e conflito

Buchebuan, Terezinha de Oliveira 06 October 2010 (has links)
Este estudo trata do conflito gerado pelo ato de tombamento do Conjunto Arquitetônico e Urbanístico de Antônio Prado. A abordagem de discursos heterogêneos em suas condições de produção documentos técnicos, entrevistas sociolinguísticas e reportagens jornalísticas e, temporalmente antes, durante e após o ato de tombamento -, a partir de uma perspectiva sociológica, subsidiou o entendimento do contexto cultural envolvido nesse ato. Sob este ponto de vista, foram identificados os sujeitos e os agentes enredados na crise gerada pela ação de preservação imposta por um órgão estatal. Os lugares de fala dos envolvidos no processo refletiram suas posições no campo social e propiciaram um mapeamento das representações e sentidos atrelados às edificações tombadas. Os embates ideológicos resultaram em contradições acerca dos valores atribuídos a elas - patrimônio histórico e artístico ou "casas velhas" - e revelaram o conflito entre os interesses públicos e os individuais. Isso não impediu que os velhos casarões, produtos arquitetônicos da cultura particular de uma região, por uma ação de distintividade étnica pronunciada ou institucionalizada, se tornassem uma marca da representação da italianidade ou da nacionalidade. / Questo studio riguarda il conflitto nato dalla decisione di vincolare il Complesso Architettonico e Urbanistico di Antônio Prado. L´approccio di discorsi eterogenei nelle loro condizioni di produzione documenti tecnici, interviste sociolinguistica e articoli giornalistici e, temporaneamente prima, durante e dopo l´atto del vincolo , attraverso una prospettiva sociologica, ha favorito la comprensione del contesto culturale coinvolto. Da questo punto di vista sono stati identificati i soggetti e gli agenti coinvolti in questa crisi causata dall´azione di preservazione imposta da un ente di stato. Il discorso dei coinvolti in questo processo ha riflesso le loro posizioni in campo sociale e ha fornito una mappatura delle rappresentazioni e significati legati agli edifici vincolati. Gli scontri ideologici provocano contraddizioni sui valori attribuiti a questi edifici - patrimonio storico e artistico o "vecchie case" - e hanno rivelato il conflitto tra interessi pubblici e privati. Questo non ha impedito che i vecchi palazzi, complessi architettonici della cultura tipica di una regione, a causa di una distinzione etnica pronunciata o istituzionalizzata, diventassero un segno di rappresentazione di italianità o di nazionalità.
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TOUCH, ENGINEERED: THE SOCIAL CONSTRUCTION OF HAPTIC INTERFACES

TURRINI, VALENTINA 25 May 2020 (has links)
Le interfacce aptiche, ovvero le tecnologie che trasmettono delle sensazioni tattili digitalizzate, si stanno diffondendo in vari contesti sociali come telerobotica, comunicazione mobile, arte, videogiochi e cinema. Queste tecnologie stanno permettendo agli ingegneri di realizzare qualcosa mai fatto prima: la digitalizzazione del tatto (che ora può quindi essere registrato e mediatizzato). L’obbiettivo di questa tesi è di decostruire il tatto digitalizzato come un artefatto tecnologico socialmente costruito, il quale sta prendendo forma in un sistema di pratiche interrelate performate da attori in campi disparati della conoscenza. Questi attori si muovono all’interno e attorno ad una comunità di ingegneri apticisti. Adottando un approccio ispirato alla grounded theory, sono stati raccolti dati qualitativi attraverso interviste presso un campo etnografico multi-situato composto da laboratori europei e conferenze internazionali, in cui la conoscenza riguardo il tatto è collettivamente creata e condivisa. Due framework teorico-metodologici sono stati presi in considerazione: la tradizione dei Science and Technology Studies (STS) è stata scelta come principale guida metodologica; in seguito, l’intreccio tra pratiche sociali e tecnologie è stato approfondito attraverso una prospettiva practice-based tipica della cosiddetta ‘practice theory’. Al fine di cogliere il processo in corso di costruzione sociale e flessibilità che caratterizzano il tatto digitalizzato, lo studio si è concentrato sull'assenza di standardizzazione che caratterizza gli aspetti sia hardware che software di questa tecnologia emergente. Inoltre, è stata prestata attenzione alla distinzione controversa e scivolosa tra feedback tattile simbolico e realistico usata nel gergo degli apticisti. Infine, sono stati analizzati i diversi significati, o potenzialità d'uso, che gli intervistati attribuiscono a questa tecnologia. Questi significati si collegano a specifici immaginari sociotecnici geograficamente situati, ad ampi discorsi sociali riguardo l’innovazione tecnologica, e a diverse visioni riguardo le pratiche che possono beneficiare dell’implementazione di queste interfacce. / Devices that provide tactile feedback, called haptic interfaces, are spreading in various contexts such as tele-robotics, prosthetics, videogames, mobile communication, and arts. These technologies are allowing engineers to accomplish something never done before: the digitization of touch (which can now be stored and mediatized). This dissertation aims to deconstruct the digitized touch as a socially constructed technological product, emerging from a system of interrelated practices enacted by actors performing in disparate fields which revolve around the community of haptics engineers. Using a grounded-theory inspired approach, qualitative data were collected through interviews in a multi-sited ethnographic field consisting in European laboratories and international conferences, where knowledge about touch is collectively created and shared. Two theoretical-methodological frameworks have been taken into consideration: the tradition of Science and Technology Studies (STS) has been chosen as the main methodological guide; moreover, the interlacements between social practices and technology have been deepened through the adoption of a practice-based perspective proposed by different approaches in social sciences gathered under the umbrella term ‘practice theory’. In order to grasp the ongoing process of social construction and flexibility that characterize digitized touch, the study focused on the absence of standardization involving both hardware and software aspects of this emerging technology. Furthermore, attention has been paid to the controversial and slippery distinction between ‘symbolic’ and ‘realistic’ tactile feedback which is used in engineers’ jargon. Finally, the different meanings or potentialities of use, which respondents attributed to this technology, have been analysed. These meanings are connected to geographically located socio-technical imaginaries, to broad social discourses about technological innovation, and to different visions regarding the practices that can benefit from the implementation of these interfaces.
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Religiosità e processi di auto-identificazione tra giovani musulmani in Italia / RELIGIOSITY AND SELF-IDENTIFICATIONS PROCESSES AMONG MUSLIMSIN ITALY

MEZZETTI, GIULIA 16 September 2019 (has links)
La religiosità e i processi di auto-identificazione di giovani con background musulmano in Occidente soggiacciono a una doppia dinamica: da un lato, essi devono misurarsi con una narrazione negativa che dipinge l’Islam come “altro” e “diverso”; dall’altro, la loro religione subisce un processo di deculturazione (Roy 2004), ovvero lo scollegamento tra cultura e Islam in contesto di emigrazione. Sulla base di uno studio qualitativo, (60 interviste biografiche e osservazione partecipante) condotto in due città italiane (Milano e Torino), la tesi indaga come giovani con background musulmano articolino la loro appartenenza religiosa attraverso le loro pratiche quotidiane (Ammerman 2007), comparando in particolare giovani attivi nel mondo associativo religioso (impegnati in particolare come volontari o staff del ramo italiano dell’organizzazione umanitaria Islamic Relief) e giovani non interessati al coinvolgimento in organizzazioni religiose. La ricerca esamina così le pratiche religiose, nonché le risorse impiegate per la costruzione della propria identità, tra giovani musulmani “iper-visibili” (pubblicamente attivi e devoti - Jeldtoft 2013) e “non-visibili” (i cui sentimenti di appartenenza alla comunità di riferimento sono meno ovvi) sviluppando una tipologia di “riflessività religiosa” ed esplorando forme di visibilizzazione e invisibilizzazione della religiosità. / In Western countries, the religiosity and self-identification of youths with a Muslim background is shaped by a double dynamic: on one hand, they face negative discourses that cast Islam as “Different” and “Other”; on the other, their religion undergoes a process of deculturation (Roy 2004) - that is, the disconnection between culture and Islam in contexts of emigration. On the basis of a qualitative study (60 in-depth interviews and participant observation) carried out in two Italian cities (Milan and Turin), this thesis investigates how Italian descendants of Muslim migrants articulate and live their religious belonging, by analysing the “everyday lived religion” (Ammerman 2007) of youths acting as volunteers or staff members in the Italian branch of Islamic Relief (the largest Sunni international humanitarian NGOs) and of youths who are not active or involved in any religious or ethnic/national organisation. Hence, the study examines how feelings of religiosity and resources mobilized for identity-building differ between “hyper-visible” young Muslims - i.e. publicly active, vocal and devout (Jeldtoft 2013) - and “non-visible” ones - who have less of an obvious group bound. The study develops a typology of different forms of “religious reflexivity” and explores forms of visible and invisible religiosity.
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A Cloud-based Business Process Automation Platform for Customer Interaction : Research, development, integration, deployment and test of a Business Process Automation platform to manage company customer relations through the cloud. / Ett Molnbaserat Affärsprocess Automation Plattform för Kundinteraktion : Forskning, utveckling, integration, uppbyggnad och test av en Affärsprocess Automation plattform för att hantera företagets kundrelationer genom molnet.

Fiorello, Nicola January 2021 (has links)
Customer relationship management is a crucial point of many businesses, and is often characterized by repetitive and monotonous actions carried out by operators. The evolution of technology, in this regard, is leading to a highly multi-channel scenario, where the entire history of interactions between the company and the customer is fragmented across different services and communication tools. This work proposes a software solution for the design of business processes aimed at the automatic management of multi-channel customer relations, through the creation of intuitive graphic maps. The development of a front-end tool for creating and editing processes is completed by the creation of a server-side interpreter, which executes the processes as needed. To meet the need to collect and exploit information regarding the various customers who interface with the system, the project involves the creation of a cloud-native profiling database, accessible from different applications through specific APIs. Finally, to compare different deployment solutions, an experimental analysis is conducted on the performance provided in different scenarios, characterized by different workloads and hosting infrastructures. The final software testing demonstrates the possibility of automating the customer-interaction processes, obtaining an effective service and guaranteeing a good user experience. The profiling database represents a precious resource of information for the execution of automatic processes, and integrates well also with other applications, thanks to its versatility. The analysis of the deployment possibilities highlights, in most test scenarios, a significant convenience of cloud solutions. To summarize, this work demonstrates the possibility of automating customer interactions through an intuitive process design, and proposes a working software solution, suggesting which technology is most appropriate for the deployment. The next step would be to extend the set of functions available to other types of communication, complete integration with new services and channels, and finalize advanced debugging and validation features. / Hantering av kundrelationer är en avgörande punkt för många företag och kännetecknas ofta av repetitiva och monotona åtgärder som utförs av operatörer. Teknikens utveckling, i detta avseende, leder till ett mycket flerkanaligt scenario, där hela interaktionshistoriken mellan företaget och kunden är fragmenterad över olika tjänster och kommunikationsverktyg. Detta arbete föreslår en mjukvarulösning för design av affärsprocesser som syftar till automatisk hantering av flerkanaliga kundrelationer, genom att skapa intuitiva grafiska kartor. Utvecklingen av ett front-end-verktyg för att skapa och redigera processer slutförs genom att skapa ett interpreter på serversidan, som utför processerna efter behov. För att möta behovet av att samla in och utnyttja information om de olika kunderna som behandlas av systemet, innehåller projektet skapandet av en moln-nativ profileringsdatabas, som är tillgänglig från olika applikationer via specifika API:er. Slutligen, för att jämföra olika lösningar för implementation, genomförs en experimentell analys av prestanda i olika scenarier, kännetecknade av olika arbetsbelastningar och värdinfrastrukturer. Den slutliga mjukvarutestningen visar möjligheten att automatisera kundinteraktionsprocesserna, få en effektiv service och garantera en bra användarupplevelse. Profileringsdatabasen representerar en värdefull informationsresurs för utförande av automatiska processer och integreras väl även med andra applikationer, tack vare dess mångsidighet. Analysen av möjliga implementationer belyser i de flesta testscenarier en betydande fördel av molnlösningar. Sammanfattningsvis visar detta arbete möjligheten att automatisera kundinteraktioner genom en intuitiv processdesign och föreslår en fungerande mjukvarulösning, med hänvisning för vilken teknik som är mest lämplig för att implementera systemet. Nästa steg skulle vara att utöka uppsättningen funktioner som är tillgängliga för andra typer av kommunikation, att slutföra integration med nya tjänster och kanaler och att slutföra avancerade felsöknings- och valideringsfunktioner. / La gestione delle relazioni con i clienti è un punto cruciale di molte aziende, ed è spesso caratterizzata da azioni ripetitive e monotone, svolte da degli operatori. L’evoluzione della tecnologia sta portando, in questo senso, ad uno scenario fortemente multicanale, dove l’intera storia delle interazioni tra azienda e cliente è frammentata tra diversi servizi e strumenti di comunicazione. Questo lavoro propone una soluzione software per la progettazione dei processi aziendali finalizzata alla gestione automatica delle relazioni multicanale con i clienti, attraverso la creazione di intuitive mappe grafiche. Lo sviluppo di uno strumento front-end per la creazione e la modifica dei processi è corredato di un interprete lato server, che esegue i processi all’occorrenza. Per rispondere all’esigenza di raccogliere e sfruttare le informazioni riguardanti i vari clienti che si interfacciano con il sistema, il progetto prevede la realizzazione di un database di profilazione cloud-native, accessibile da diverse applicazioni tramite specifiche API. Infine, per confrontare diverse soluzioni di implementazione, viene condotta un’analisi sperimentale sulle prestazioni fornite in diversi scenari, caratterizzati da diversi carichi di lavoro e infrastrutture di hosting. Il test finale del software dimostra la possibilità di automatizzare i processi di interazione con il cliente, ottenendo un servizio efficace e garantendo una buona user experience. Il database di profilazione rappresenta una preziosa risorsa di informazioni per l’esecuzione di processi automatici, e si integra bene anche con altre applicazioni, grazie alla sua versatilità. L’analisi delle possibilità di implementazione evidenzia, nella maggior parte degli scenari di test, una notevole convenienza delle soluzioni cloud. Per riassumere, questo lavoro dimostra la possibilità di automatizzare le interazioni con i clienti attraverso un design di processo intuitivo, e propone una soluzione software funzionante, suggerendo quale tecnologia è più appropriata per il deploy. La naturale prosecuzione del progetto richiederebbe di estendere il set di funzioni disponibili ad altri tipi di comunicazione, completare l’integrazione con nuovi servizi e canali, e finalizzare funzionalità avanzate di debug e validazione.
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La Legittimazione Artistica della Fotografia in Italia / THE ARTISTIC LEGITIMATION OF PHOTOGRAPHY IN ITALY / The Artistic Legitimation of Photography in Italy

ZAFFARONI, LORENZO GIUSEPPE 20 May 2021 (has links)
Attraverso un ampio studio di campo, il contributo propone un'analisi sociologica della fotografia in Italia e della sua parziale legittimazione artistica. Prendendo in considerazione sia lo sviluppo storico del campo della fotografia artistica in Italia che la sua condizione contemporanea, lo studio si concentra sui processi attraverso cui diversi attori e istituzioni promuovono la legittimità e lo status della fotografia come arte. Combinando la sociologia dell'arte e dei processi culturali con gli studi organizzativi, la ricerca sviluppa un quadro interpretativo che delinea la relazione tra legittimazione, categorizzazione sociale e processi di valutazione culturale. La ricerca, adottando la metodologia della Constructivist Grounded Theory, raccoglie e analizza diverse fonti: interviste faccia a faccia con fotografi, critici, storici, curatori, galleristi, direttori di musei e collezionisti italiani; note etnografiche raccolte durante l'osservazione partecipante di vari eventi di arte e fotografia, come festival, fiere, presentazioni, visite a musei e aperture di gallerie; risultati d'asta (2009-2020) e analisi di mercato disponibili; dati secondari, come libri di storia e opere critiche sulla fotografia italiana, documenti di archivio e comunicati stampa. I risultati mostrano che la fotografia in Italia sta ancora lottando per assicurarsi uno statuto di forma d'arte legittima a causa di processi storici e dinamiche socio-economiche che rafforzano il confine simbolico tra il mondo professionale della fotografia e quello legittimo dell'arte contemporanea. Rispetto ad altri paesi europei, il campo della fotografia artistica è emerso tardi, solo alla fine degli anni '70, in seguito all'emergere di tre spazi di opportunità favorevoli, in particolare la crisi del fotogiornalismo italiano. Di conseguenza, i membri del campo della fotografia artistica hanno sviluppato strategie di mobilitazione delle risorse e di teorizzazione di un'ideologia legittimante ancora in fase di sviluppo. Inoltre, il contributo teorizza tre processi di legittimazione che, agendo in combinazione tra loro, stabiliscono le condizioni per la completa legittimazione della fotografia come arte: differenziazione, emulazione e sublimazione. Questi processi, discussi alla luce di esperienze empiriche di legittimazione sia completa che parziale, mostrano che il campo della fotografia occupa una posizione di "inclusione segregata" all'interno delle istituzioni artistiche, poiché persiste ancora una contestata identificazione della fotografia come arte. / Through an in-depth field study, this thesis provides a sociological analysis of photography in Italy and its partial artistic legitimation. Taking into account both the historical development of the field of art photography in Italy and its contemporary condition, the study focuses on the processes through which different actors and institutions promote the legitimacy and status of photography as art. Combining the sociology of art and cultural processes to organisation studies, the study develops an interpretative framework that spells out the relationship between legitimation, social categorisation and cultural evaluation processes. Adopting the Constructivist Grounded Theory methodology, the research collects and analyses different sources: face-to-face interviews with photographers, critics, historians, curators, gallery owners, museum directors and Italian collectors; ethnographic notes collected during participant observation of various art and photography events, such as festivals, fairs, presentations, museum visits and gallery openings; auction data (collected from 2009 to 2020) and extant market analyses; secondary textual data, such as history and critical works on Italian photography, archival records and press releases. The results show that photography in Italy is still struggling to secure its status as a legitimate art form due to historical processes and socio-economic dynamics that reinforce the symbolic boundary between the professional world of photography and the legitimate world of contemporary art. Compared to other European countries, the field of artistic photography emerged late, only at the end of the 1970s, following the emergence of three favourable opportunity spaces, notably the crisis of Italian photojournalism. As a result, members of the field of artistic photography developed strategies of resource mobilisation and theorisation of a legitimising ideology that are still ongoing today. In addition, the contribution theorises three processes of legitimation which, acting in combination with each other, establish the conditions for the complete legitimation of photography as art: differentiation, emulation and sublimation. These processes, discussed in the light of empirical experiences of both full and partial legitimation, show that the field of photography occupies a position of "segregated inclusion" within art institutions, as a contested identification of photography as art still persists.
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Lo sfruttamento delle vulnerabilità sistemiche da parte delle reti della tratta lavorativa in Europa: il caso del settore agricolo italiano / UNDERSTANDING HOW LABOUR TRAFFICKING NETWORKS EXPLOIT SYSTEMIC VULNERABILITIES IN EUROPE: AN EXPLORATION OF THE ITALIAN AGRICULTURE SECTOR / Understanding How Labour Trafficking Networks Exploit Systemic Vulnerabilities in Europe: An Exploration of the Italian Agriculture Sector

MARCHESI, MARTINA ELENA 26 January 2021 (has links)
La tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo (tratta lavorativa, labour trafficking) in Europa è un grave crimine contro le persone, che viola i diritti umani. La ricerca esistente si concentra principalmente sulle vittime, mentre lo studio degli autori di reato e sul modo in cui sfruttano le vulnerabilità del sistema è meno sviluppato. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati robusti, ma anche a un approccio della ricerca criminologica tradizionalmente rigido e settoriale. Al contrario, lo studio della tratta lavorativa richiede concetti flessibili, che riconoscano le radici profonde di questo fenomeno nell’intero sistema socioeconomico, più che il semplice prodotto della volontà degli autori dei reati. Partendo dalle indicazioni della letteratura, questa ricerca si concentra sul settore agricolo italiano, non ancora esaminato da un punto di vista criminologico. L’obiettivo è la comprensione dei meccanismi attraverso i quali la tratta lavorativa nasce e si sviluppa. La scelta del contesto dello studio è dovuta alle caratteristiche peculiari dell’Italia, che rendono la tratta lavorativa in agricoltura centrale per il dibattito nazionale. Inoltre, l'Italia condivide alcune caratteristiche con altri paesi europei, e dunque alcune lezioni apprese da questo caso possono essere discusse alla luce del dibattito internazionale. In primo luogo, un’analisi a livello macro esamina come i fattori strutturali associati nella letteratura internazionale alla tratta lavorativa si concretizzano nel contesto italiano. I risultati mostrano che il sistema stesso sembra creare un terreno fertile per lo sviluppo e il mantenimento della tratta lavorativa: la vulnerabilità dei lavoratori migranti è insita nell'attuale quadro normativo dell’immigrazione; la filiera agroalimentare impone ai produttori la riduzione del costo della forza lavoro; e l'attuale sistema legale basato sulla repressione delle condotte criminose inquadrate come eventi eccezionali è insufficiente. In secondo luogo, un’analisi a livello meso descrive le caratteristiche generali delle reti della tratta lavorativa in Italia. Quattro casi studio selezionati con un metodo razionale e sistematico sono poi approfonditi per identificare le principali caratteristiche, modalità e organizzazione relazionale dei reati, e i metodi con cui viene sviluppata e mantenuta la condizione di sfruttamento delle vittime. I risultati mostrano che nei quattro casi studio le reti si sviluppano e si adattano alle opportunità offerte dal sistema legale. I risultati e gli insegnamenti tratti dal caso italiano sono infine discussi alla luce del dibattito internazionale sulla tratta lavorativa. / Labour trafficking in Europe is a serious crime against persons, violating their fundamental human rights. Existing research primarily focuses on the victims, while data on offenders and the manner in which they exploit vulnerabilities is less developed. Recent trends in criminological literature are highlighting how the past lack of research is related to the lack of robust data, but also to traditional rigid approaches with exception to few extreme cases. On the contrary, they call for more flexible concepts recognising that labour trafficking is not only the product of offenders’ will, but has deep roots embedded in the socioeconomic system. Elaborating on these indications, this research focuses on the Italian agriculture sector, which has not yet been examined in literature from a criminological perspective, with the aim to understand the mechanisms through which labour trafficking originates and develops. This choice has been made because the characteristics particular to Italy make labour trafficking in agriculture central to the debate within the country; and because Italy shares some characteristics with other European countries, so some lessons learnt from this case can be discussed in light of the international debate on labour trafficking. First, a macro-analysis examines how the structural factors associated in the international literature with labour trafficking take shape in the Italian context. The results show that the system itself seems to create a fertile ground for labour trafficking to develop and maintain: migrant workers’ vulnerability is inherent in the current migration regulatory framework; the agrifood supply chain makes it necessary for producers to lower the cost of workforce; and the current legal system based on the repression of abusive conducts seen as exceptional events proves ineffective. Second, a meso-analysis at organisation/network level describes the general characteristics of labour trafficking networks in Italy, and then zooms in four case studies selected through a rational systematic method to identify the main features, modalities, and relational organisation of the crime commission, and how the exploitative condition of the victims is developed and maintained. The results show that in the four case studies the trafficking networks develop and adapt to the opportunities offered by the legal system. The results are finally discussed in light of the international debate on labour trafficking, and the lessons learned from the case of Italy.

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