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Jurisdição voluntária: perspectiva atual à luz da teoria geral e da instrumentalidade do processo civil : reflexos sobre o âmbito de aplicação da discricionariedade judicial / Giurisdizione volontaria: prospettiva attuale sotto langolo della teoria generale della strumentalità del processo civile: riflessi sullambito dellapplicazione della discrezionalità giudiziale.

Oliveira, Swarai Cervone de 05 May 2011 (has links)
A presente tese tem por objetivo tratar do modo de ser da jurisdição voluntária, aproximando-a da jurisdição contenciosa, como manifestação do poder estatal, acentuando-se, por consequência, a possibilidade do exercício da discricionariedade judicial em determinadas hipóteses. Para tanto, inicia-se o trabalho com uma breve análise histórica acerca da evolução da jurisdição voluntária e sobre as valiosas discussões que houve a respeito de sua natureza jurídica, optando-se pela natureza jurisdicional. Em seguida, a tese visa a aproximar a jurisdição voluntária e a jurisdição contenciosa sob o ângulo da teoria geral do processo civil, limitando-se, contudo, a tratar dos conceitos que geraram, na escola tradicional, algum dissenso sobre sua aplicação uniforme em ambas as espécies de jurisdição. Ainda no campo da teoria geral, o capítulo seguinte procura demonstrar que a lide já não pode servir como único elemento caracterizador da jurisdição, o que também contribui para a aproximação entre jurisdição voluntária e contenciosa. O quarto capítulo aprofunda a noção de unidade de jurisdição, buscando ilustrar a visão instrumentalista e os escopos social e político do processo, vislumbrando a jurisdição como manifestação de poder e, portanto, de caráter uno. O capítulo final, partindo da noção de unidade de jurisdição, centra-se em aproximar a função jurisdicional e a função administrativa ambas, também, manifestações de poder -, discorre sobre o moderno conceito de discricionariedade, cotejaa com a interpretação do direito e trata da atual forma de atuação dos valores constitucionais por intermédio do processo. Conclui-se a tese defendendo-se, conforme as bases descritas em seu texto, a ampliação do uso da discricionariedade judicial. / Lobiettivo della presente tesi è quello di trattare della giurisdizione volontaria, paragonandola alla giurisdizione contenziosa, come manifestazione del potere statale, mettendo in risalto, di conseguenza, la possibilità dellesercizio della discrezionalità giudiziale in determinate ipotesi. A tal fine, diamo inizio al lavoro con una breve analisi storica sullevoluzione della giurisdizione volontaria e sulle importanti discussioni realizzate sulla sua natura giuridica, dando preferenza alla natura giurisdizionale. In seguito, la tesi tende ad approssimare la giurisdizione volontaria e la giurisdizione contenziosa sotto langolo della teoria generale del processo civile, limitandosi, tuttavia, a trattare dei concetti che hanno provocato, nella scuola tradizionale, qualche dissenso sulla loro applicazione uniforme in entrambi i tipi di giurisdizione. Ancora nel campo della teoria generale, il capitolo seguente cerca di dimostrare che la lite non può piú servire come unico elemento per caratterizzare la giurisdizione, fatto che contribuisce allapprossimazione fra giurisdizione volontaria e contenziosa. Il quarto capitolo approfondisce la nozione di unità di giurisdizione, cercando di illustrare la visione strumentalista e lo scopo sociale e politico del processo, considerando la giurisdizione come manifestazione di potere e, pertanto, di carattere uno. Il capitolo finale, partendo dalla nozione di unità di giurisdizione, cerca di approssimare la funzione giurisdizionale e la funzione amministrativa entrambe, altresí, manifestazioni di potere - , discorre sul moderno concetto di discrezionalità, la paragona allinterpretazione del diritto e tratta dellattuale forma di azione dei valori costituzionali per intermedio del processo. La tesi si conclude con la difesa, secondo le basi descritte nel suo testo, dellespansione delluso della discrezionalità giudiziale.
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LA GIURISDIZIONE ECCLESIASTICA MATRIMONIALE IN ITALIA: EVOLUZIONE STORICA E PROFILI ATTUALI

MARIANI, ALBERTO 03 March 2009 (has links)
Tesi sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e civile in materia matrimoniale / The present dissertation examines the relation between the civil matrimonial jurisdiction and the ecclesiastic matrimonial jurisdiction.
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O juiz e a lei : primeiras linhas para o desenvolvimento de uma teoria reconstrutivista da jurisdição com base no ceticismo moderado Interpretativo

Feijó, Maria Angélica Echer Ferreira January 2015 (has links)
Il lavoro che segue esamina da due punti di riferimento diversi l'attività giurisdizionale nel processo civile, che si basano su due possibili teorie della Giurisdizione. Lo scopo della tesi è quello di esaminare il legame che le teorie che riguardono l'interpretazione giuridica hanno con i diversi modi di concepire l'attività giurisdizionale. Quindi, da una parte, si analizza la teoria dichiarativa dela Giurisdizione tenendo in conto la teoria cognitivista dell’interpretazione del diritto; da altra parte, si analizza la teoria ricostruttiva della Giurisdizione insieme a la teoria scettica moderata dell’interpretazione. Al termine di ogni analisi, si dimostra le conseguenze pratiche e dogmatiche di pensare la funzione giurisdizionale in tali prospettive. L'esame si concentra sugli aspetti del contraddittorio, della motivazione delle sentenze e della giurisprudenza o del precedente. / O presente trabalho apresenta duas visões a respeito da atividade jurisdicional no processo civil, que se reportam a duas possíveis teorias a respeito da Jurisdição. O objetivo da monografia é examinar a vinculação que as teorias acerca da interpretação do Direito têm com as diferentes formas de se conceber a atividade jurisdicional. Assim, de um lado, analisa-se a Teoria Declaratória da Jurisdição levando em conta a Teoria Cognitivista da Interpretação da Lei e, de outro lado, analisa-se a Teoria Reconstrutiva da Jurisdição em conjunto com a Teoria Cética Moderada da Interpretação. Ao fim de cada análise, demonstram-se as consequências prático-dogmáticas de se pensar a função jurisdicional dentro de tais perspectivas, centrando-se o exame nos aspectos do contraditório, da fundamentação das decisões judiciais e da jurisprudência ou do precedente.
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L'universalità della giurisdizione penale. Spunti ricostruttivi e ipotesi di sviluppo / Universal Criminal Jurisdiction. Current status and future development.

LA MANNA, MARIANGELA 06 March 2014 (has links)
La tesi si articola in 4 capitoli. Il primo descrive i fondamenti dell’universalità della giurisdizione e ripercorre il processo di emersione del criterio da un punto di vista storico, ne individua l’ambito di applicazione ratione materiae, ed esamina le principali teorie a supporto e fondamento del ricorso a questo criterio.Il secondo capitolo ricostruisce, al termine di una ricognizione della prassi, i più delicati problemi applicativi del criterio, che nel corso degli anni ’90 ne hanno determinato il parziale abbandono. Individua, infatti, alcuni istituti che possono rendere più difficoltoso il ricorso al criterio universale, quali le immunità dalla giurisdizione di alcune figure statali e i provvedimenti di amnistia. Infine, mostra che anche il mancato o insufficiente adattamento degli ordinamenti nazionali all’ordinamento internazionale può risultare problematico.Il terzo capitolo descrive la rivitalizzazione del criterio alla quale si assiste da almeno 10 anni e individua i fattori principali di tale fenomeno nell’adozione dello Statuto di Roma che istituisce la Corte Penale Internazionale (CPI) e nella conseguente adozione delle legislazioni nazionali attuative dello Statuto, nonché nel susseguirsi di proposte accademiche e intergovernative circa la regolazione dell’impiego del criterio universale.Il quarto e ultimo capitolo tenta di individuare lo “stato dell’arte” del criterio e cioè di chiarirne la natura e la portata, soprattutto alla luce della prassi dei giudici nazionali esaminata nei capitoli precedenti. Il capitolo si interroga circa la natura permissiva o obbligatoria della giurisdizione universale, circa la sua matrice, consuetudinaria oppure convenzionale, e sulla possibilità che l’esercizio della giurisdizione universale possa essere subordinato al rispetto di alcuni requisiti. Si indaga altresì il rapporto tra la giurisdizione universale e l’obbligo “aut dedere aut iudicare” contenuto in numerosi trattati internazionali in materia di repressione dei crimini internazionali e transnazionali / The thesis aims at enquiring the current status of universal criminal jurisdiction. Therefore, it examines conventional and customary international law to figure out the scope and application of this principle of jurisdiction.
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O juiz e a lei : primeiras linhas para o desenvolvimento de uma teoria reconstrutivista da jurisdição com base no ceticismo moderado Interpretativo

Feijó, Maria Angélica Echer Ferreira January 2015 (has links)
Il lavoro che segue esamina da due punti di riferimento diversi l'attività giurisdizionale nel processo civile, che si basano su due possibili teorie della Giurisdizione. Lo scopo della tesi è quello di esaminare il legame che le teorie che riguardono l'interpretazione giuridica hanno con i diversi modi di concepire l'attività giurisdizionale. Quindi, da una parte, si analizza la teoria dichiarativa dela Giurisdizione tenendo in conto la teoria cognitivista dell’interpretazione del diritto; da altra parte, si analizza la teoria ricostruttiva della Giurisdizione insieme a la teoria scettica moderata dell’interpretazione. Al termine di ogni analisi, si dimostra le conseguenze pratiche e dogmatiche di pensare la funzione giurisdizionale in tali prospettive. L'esame si concentra sugli aspetti del contraddittorio, della motivazione delle sentenze e della giurisprudenza o del precedente. / O presente trabalho apresenta duas visões a respeito da atividade jurisdicional no processo civil, que se reportam a duas possíveis teorias a respeito da Jurisdição. O objetivo da monografia é examinar a vinculação que as teorias acerca da interpretação do Direito têm com as diferentes formas de se conceber a atividade jurisdicional. Assim, de um lado, analisa-se a Teoria Declaratória da Jurisdição levando em conta a Teoria Cognitivista da Interpretação da Lei e, de outro lado, analisa-se a Teoria Reconstrutiva da Jurisdição em conjunto com a Teoria Cética Moderada da Interpretação. Ao fim de cada análise, demonstram-se as consequências prático-dogmáticas de se pensar a função jurisdicional dentro de tais perspectivas, centrando-se o exame nos aspectos do contraditório, da fundamentação das decisões judiciais e da jurisprudência ou do precedente.
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O juiz e a lei : primeiras linhas para o desenvolvimento de uma teoria reconstrutivista da jurisdição com base no ceticismo moderado Interpretativo

Feijó, Maria Angélica Echer Ferreira January 2015 (has links)
Il lavoro che segue esamina da due punti di riferimento diversi l'attività giurisdizionale nel processo civile, che si basano su due possibili teorie della Giurisdizione. Lo scopo della tesi è quello di esaminare il legame che le teorie che riguardono l'interpretazione giuridica hanno con i diversi modi di concepire l'attività giurisdizionale. Quindi, da una parte, si analizza la teoria dichiarativa dela Giurisdizione tenendo in conto la teoria cognitivista dell’interpretazione del diritto; da altra parte, si analizza la teoria ricostruttiva della Giurisdizione insieme a la teoria scettica moderata dell’interpretazione. Al termine di ogni analisi, si dimostra le conseguenze pratiche e dogmatiche di pensare la funzione giurisdizionale in tali prospettive. L'esame si concentra sugli aspetti del contraddittorio, della motivazione delle sentenze e della giurisprudenza o del precedente. / O presente trabalho apresenta duas visões a respeito da atividade jurisdicional no processo civil, que se reportam a duas possíveis teorias a respeito da Jurisdição. O objetivo da monografia é examinar a vinculação que as teorias acerca da interpretação do Direito têm com as diferentes formas de se conceber a atividade jurisdicional. Assim, de um lado, analisa-se a Teoria Declaratória da Jurisdição levando em conta a Teoria Cognitivista da Interpretação da Lei e, de outro lado, analisa-se a Teoria Reconstrutiva da Jurisdição em conjunto com a Teoria Cética Moderada da Interpretação. Ao fim de cada análise, demonstram-se as consequências prático-dogmáticas de se pensar a função jurisdicional dentro de tais perspectivas, centrando-se o exame nos aspectos do contraditório, da fundamentação das decisões judiciais e da jurisprudência ou do precedente.
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La funzione nomofilattica nella Giustizia Amministrativa: il problema del coordinamento fra le giurisdizioni apicali

Cusenza, Giulia Giusy 06 March 2020 (has links)
Giving real substance to the value of "legal certainty" is a common goal of contemporary democratic legal systems. This is the genesis of research. The nomophylactic function has the primary objective of guaranteeing a coherent and constant interpretation of the law and a general uniformity of jurisprudence, so as to ensure the unity of the law within the legal system. This objective clashes with the instability of the sources of law, an expression of a wider phenomenon of a general nature - the so-called "crisis of legality" - which has led to a new centrality for the work of the judge of last instance and imposed a strengthening of the implementation methods of the nomophylactic function. The strengthened role assumed by the nomophylachia guarantees the uniformity of the law within the jurisdictional orders but, in the absence of appropriate instruments of institutional connection, it calls into question the overall capacity of the system to guarantee the functional unity of the jurisdiction. Therefore, the research moves from the identification of the institutional mechanisms which aim at coordinating the apical jurisdictions, the existing criticalities and the prospects. First of all, the existing correlations between the structure of the jurisdictional function and the nomophylactic function have been studied in depth, paying attention on the peculiar characteristics of this relationship within the national system. Eventually the exercise of the nomophylactic function was analyzed, looking at the recent legislative reforms, with reference to the three superior jurisdictions. The mechanisms through which the national legal system tends to ensure the connection between the apical judge have also been outlined. Specifically, two different problems emerged, which the system does not provide effective solutions for: conflicts in terms of jurisdictional distribution and the consolidation of interpretative contrasts between the apical judges. Considering these findings, a comparative analysis was carried out in order to verify - with reference to other jurisdictions - the existence or not of similar critical issues and resolution tools, so as to better interpret the systematic nature of national problems. Finally, specific assumptions have been proposed to guarantee the functional unity of the jurisdiction. Those proposals led to the achievement of an effective coordination within jurisdictions; it also means that every legal system, although devoted to a structural pluralism of the jurisdiction, can only know one way to do justice. / Dare contenuto effettivo al valore della «certezza del diritto» è un fine comune agli ordinamenti giuridici contemporanei di impronta democratica. Questa la genesi della ricerca. La funzione nomofilattica, principale strumento con il quale viene perseguito tale proposito, ha l’obiettivo primario di garantire una coerente e costante interpretazione della legge ed una generale uniformità degli indirizzi giurisprudenziali, così da assicurare una complessiva unità del diritto all’interno dell’ordinamento giuridico. Il fine, tuttavia, si scontra con l’instabilità delle fonti di produzione del diritto, espressione di un più ampio fenomeno di carattere generale - la c.d. «crisi della legalità» - che ha comportato una nuova centralità per l’operato del giudice di ultima istanza ed imposto un rafforzamento delle modalità attuative della funzione nomofilattica. Il rafforzato ruolo assunto dalla nomofilachìa garantisce l’uniformità del diritto all’interno di ciascun plesso giurisdizionale, ma, in assenza di opportuni strumenti di raccordo istituzionale, mette in discussione la complessiva capacità dell’ordinamento di garantire l’unità funzionale della giurisdizione. Ricostruito il fomento la ricerca si è snodata, con una pentapartizione, nell’individuazione dei meccanismi istituzionali tesi a garantire il coordinamento fra le giurisdizioni apicali, le criticità esistenti, le prospettive. Innanzitutto sono state approfondite le correlazioni esistenti fra l’assetto della funzione giurisdizionale e l’estrinsecarsi della funzione nomofilattica, concentrando l’attenzione sui caratteri peculiari di tale rapporto all’interno dell’ordinamento nazionale. Poi si è analizzato l’esercizio della funzione nomofilattica, anche alla luce dei recenti interventi di riforma legislativa, in riferimento alle tre giurisdizioni superiori. Sono stati altresì delineati i meccanismi attraverso cui l’Ordinamento tende ad assicurare il raccordo tra i diversi giudici della nomofilachìa. Nello specifico, sono emersi due diversi ordini di problemi, rispetto ai quali l’Ordinamento non appronta soluzioni efficaci: i conflitti in tema di riparto giurisdizionale ed il consolidarsi di contrasti interpretativi tra i giudici apicali. In considerazione di tali rilievi nella quarta parte si è proceduto all’analisi comparata, al fine di verificare - in riferimento ad altri Ordinamenti - l’esistenza o meno di analoghe criticità e strumenti di risoluzione, così da meglio interpretare la sistematica delle problematiche nazionali. Nella parte conclusiva sono stati ripresi gli esiti dell’analisi svolta, meglio definiti i profili critici emersi ed enucleate ipotesi specifiche che possano garantire l’unità funzionale della giurisdizione. Il convincimento trattone è che il raggiungimento di un effettivo coordinamento interno alla funzione giurisdizionale può realizzare l’assunto per cui ogni Ordinamento giuridico, sebbene votato ad un pluralismo strutturale della giurisdizione, non può che conoscere un unico modo di rendere giustizia.
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O tempo razoável de duração do processo e a sociedade da urgência: A transformação da jurisdição no século XXI - Do processo individualista ao processo coletivo

Fernandes, Noeli 04 October 2010 (has links)
Submitted by William Justo Figueiro (williamjf) on 2015-07-01T22:40:20Z No. of bitstreams: 1 06.pdf: 1188056 bytes, checksum: cceed0234f3b579c359ed8f3b16857d8 (MD5) / Made available in DSpace on 2015-07-01T22:40:20Z (GMT). No. of bitstreams: 1 06.pdf: 1188056 bytes, checksum: cceed0234f3b579c359ed8f3b16857d8 (MD5) Previous issue date: 2010-10-04 / Nenhuma / Questo lavoro studia la necessità del superamento dell'individualismo processuale prendendo in considerazione un modello di processo che si critica. Parte dunque dalla critica dell’attuale sistema per provare a tracciare, partendo dalla pratica giurisdizionale costituzionale, una prospettiva di collettivizzazione del processo. A tal fine la ricerca prende atto, intanto, del fatto che i paradigmi che hanno informato la società industriale non sono più sufficienti per risolvere i conflitti nella società negli ultimi decenni. Partendo dal ruolo della legge, al fine di promuovere il cambiamento e superare una visione conservatrice, ci concentriamo sulle riforme che si sono affermate nel patto per una magistratura repubblicana allo scopo di contrastare il potere economico, circostanza che allontana il diritto dalla giustizia e costituisce una patologia, quando il lavoro è giocato su un campo meramente burocratico, che mira solo alla quantificazione dei processi. La ricerca di efficacia, quando si astiene dal prendere in considerazione ai fini desiderati, solo incentrata sulla prospettiva di quantificazione e il flusso, può essere vista come un male in sé, creando un distacco circa la stessa legittimazione del potere giudiziario. Tenendo conto che la società complessa, piena di conflitti nati in una società dei consumi, esige risposte democratice ai problemi relativi alla Giurisdizione e riforme volte a migliorare la gestione giudiziaria, senza la preoccupazione per la qualità delle decisioni, si potrebbe pensare a un nuovo modello di Giurisdiziòne. Il risultato che si vuole raggiungere è la previsione e la creazione di nuovi istituti in grado di dare risposte adeguate ai problemi giuridici urgenti della società, derivanti dal contesto contemporaneo di un Stato che si dice democràtico e del diritto. In questo senso, è necessario abbracciare la sfida della trasformazione del processo individuale in processo collettivo. Un processo in cui la soluzione dei conflitti nella dimensione collettiva permetterà un più facile accesso alla giustizia, in vista anche del rispetto del principio di economia processuale, in modo da ottenere un più efficace e tempestivo esercizio della giurisdizione, in ossequio alla garanzia costituzionale della ragionevole durata dei processi. / O presente trabalho estuda a necessidade da superação do individualismo processual consubstanciado em um modelo de processo que se critica. Procura, a partir do esgotamento de um padrão, ver possível a prática jurisdicional constitucional na perspectiva da coletivização do processo. Nesse contexto a pesquisa se desenvolve, reconhecendo que os paradigmas que informaram a sociedade industrial já não são suficientes para resolver os conflitos da sociedade nas últimas décadas. Considerando a função do direito no sentido de promover a mudança e reprimir a conservação, são enfocadas as reformas havidas nos pactos por um judiciário republicano e a finalidade de atender ao poder econômico, circunstância que vem afastando o direito da justiça, e tendente a patologias quando o trabalho jurisdicional for desempenhado de forma meramente burocrática, visando apenas à quantificação dos julgamentos. A busca pela eficiência, quando se abstém de considerar os fins almejados, enfocada apenas pela ótica da quantificação e do fluxo pode ser vista como um mal em si mesmo, gerando um desafio relativo à própria legitimidade do Poder Judiciário. Tendo-se em conta que a sociedade complexa, repleta de conflitos nascidos em uma coletividade de consumo, exige respostas democráticas aos problemas levados à Jurisdição, e que as reformas visam o aperfeiçoamento da gestão judiciária, sem a preocupação com a qualidade das decisões, é de ser pensado um novo modelo de Jurisdição. Como conseqüência a revisão e criação de novos institutos para que consiga dar respostas adequadas aos problemas jurídicos da sociedade de urgência, decorrente do contexto contemporâneo de um Estado que se diz Democrático e de Direito. Nesse sentir, necessário pensar no desafio da transformação de um processo individualista para um processo coletivo. Um processo no qual o tratamento de conflitos em dimensão coletiva permitirá o acesso mais fácil à justiça e atenderá ao princípio da economia processual, promovendo, assim, a efetividade e a tempestividade na prestação da jurisdição, de modo a efetivar-se a garantia constitucional do tempo razoável de duração do processo.
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Estudo da motivação das decisões judiciais no século da jurisdição: uma reavaliação do momento jurisprudencial do direito / Studio sulla motivazione delle decisioni giudiziali nel secolo della giurisdizione

Silva, Ana de Lourdes Coutinho 11 June 2010 (has links)
Trata-se de tese de doutorado em que a autora faz um estudo sobre a motivação das decisões judiciais, no intuito de analisar as peculiaridades que a argumentação jurídica adquiriu em um momento de intensa criação judicial do direito e de valorização dos precedentes judiciais. A primeira parte do trabalho avalia a concepção atual de jurisdição em contraposição à visão clássica, focalizando os reflexos da argumentação jurídica na jurisdição do Estado contemporâneo. A segunda parte aborda o perfil do julgador no século que se convencionou chamar de século da jurisdição. É discutida a função criativa que o juiz desempenha diante da interpretação de cláusulas gerais e conceitos indeterminados, e os limites da criatividade judicial em face do dever constitucional de motivar as decisões. Na terceira etapa do estudo são feitas considerações acerca do perfil histórico da motivação, especificamente a exigência da motivação da sentença no processo civil romano, no direito canônico e, por último, a influência das fontes lusitanas sobre a motivação da sentença no direito brasileiro. Na quarta parte, a autora mostra uma perspectiva constitucional da motivação, garantia em um Estado Democrático de Direito e manifestação do devido processo legal substancial, como limitação do poder jurisdicional. A quinta parte examina a motivação sob a perspectiva da técnica processual, com diversos subitens, onde são estudados, dentre outros aspectos, o conteúdo da motivação, a motivação e os julgamentos feitos com base na equidade, com base em súmula vinculante e com a utilização de máximas da experiência. Há um item específico sobre vício da motivação e coisa julgada. Analisa-se também a deficiência da motivação como fator de atraso da prestação jurisdicional, as recentes reformas legislativas processuais e a valorização dos precedentes judiciais e, finalmente, a nítida aproximação que vem ocorrendo entre o nosso sistema de civil law com o sistema de common law. A sexta e última parte do trabalho aborda o que a autora denomina de momento jurisprudencial do direito. No primeiro subitem, percorre-se todo o trajeto desde a codificação até a superação do modelo positivista e o aumento do espaço para o papel criativo dos julgadores. No segundo subitem, é feito um enfoque da motivação no contexto do direito moderno, mostrando a insuficiência do raciocínio silogístico na aplicação do direito e a busca pelo juiz do resultado mais justo para a solução do caso concreto, concluindo por uma mudança de paradigma na era pós-positivista, que coloca a motivação das decisões no rol das prioridades no estudo do processo civil e obriga a uma releitura da sua função e importância. / Si tratta della tesi di dottorato in cui l\'autrice fa uno studio sulla motivazione dele decisioni giudiziali, nell\'intuito di analizzare le peculiarità che l\'argomentazione giuridica ha acquisito in un momento di intensa creazione giudiziale del diritto e di valutazione dei precedenti giudiziali. La prima fase del lavoro valuta la concezione attuale della giurisdizione in contraposizione alla visione classica, focando i riflessi dell\'argomentazione giuridica dello Stato contemporaneo. La seconda parte si referisce al profilo del giudice nel secolo che si è convenzionato chiamare di secolo della giurisdizione. É discussa la funzione creativa che il giudice ha effetuato dinanzi dell\'interpretazione di clausole generali e concetti indeterminati ed i limiti della creatività giudiziale davanti al dovere costituzionale di motivare le decisioni. Nella terza tappa dello studio sono fatte considerazioni sul profilo storico della motivazione, specificamente l\'esigenza della motivazione della sentenza nel processo civile romano, nel diritto canonico e, per ultimo, l\'influenza delle fonti lusitane sulla motivazione della sentenza nel diritto brasiliano. Nella quarta parte, l\'autrice mostra una prospettiva costituzionale della motivazione, garanzia in uno Stato Democratico di Diritto e manifestazione del dovuto processo legale sostanziale, come limitazione del potere giurisdizionale. La quinta parte esamina la motivazione sotto la prospettiva della tecnica processuale, con diverse voci, ove sono studiati, fra altro, il contenuto della motivazione, la motivazione e i giudizi fatti con base nell\'equità, nelle sumole vincolanti e con l\'utizzo di massime di sperienza. C\'è una voce specifica sul vizio della motivazione e cosa giudicata. Si analizza inoltre la deficenza della motivazione come fattore del ritardo della prestazione giudiziale, le recenti riforme legislativi e la valutazione dei precedenti giudiziali e, finalmente, la nitida vicinanza fra il nostro sistema di civil law ed il sistema di common law. La sesta ed ultima parte del lavoro si riferisce a quello che l\'autrice chiama di momento giurisprudenziale del diritto. Nella prima voce, si percorre tutto il tragitto dalla codificazione fino alla superazione del modello positivista e l\'aumento dello spazio per il ruolo creativo dei giudici. Nella seconda voce, è fatto un rilievo della motivazione nel contesto del diritto moderno, mostrandol\'insuficenza del ragionare silogístico nell\'aplicazione del diritto e la ricerca dal giudice del risultato più giusto alla soluzione del caso concreto, concludendo per um cambiamento di paradigma nell\'era postpositivista, che mette la motivazione delle decisioni nell\'elenco delle priorità nello studio del processo civile ed obbliga ad una rilettura della sua funzione ed importanza.
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'FAITH-BASED APPROACHES TO DISPUTE RESOLUTION' L'ESPERIENZA INGLESE DEL RICONOSCIMENTO DELLA GIURISDIZIONE CONFESSIONALE NELLA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE RIGUARDANTI I CIVES-FIDELES

CAPRARA, LEONARDO 11 September 2018 (has links)
In un Paese come l’Inghilterra che, a differenza dell’Italia, non conosce, strumenti di gestione del pluralismo religioso come le intese e/o i concordati, l’istituto giuridico prescelto da legislatore per raggiungere questo risultato anche in campo giurisdizionale, è stato l’arbitrato: alle comunità religiose presenti nel Regno Unito, è stato concessa la facoltà di poter istituire propri organi giudiziari in conformità all’Arbitration Act del 1996 le cui decisioni potranno, ad alcune condizion, spiegare efficacia esecutiva nell’ordinamento statale. All’approfondimento dell’originalità di questa scelta è dedicato il presente elaborato che, partendo da un’analisi storica di alcune esperienze passate di gestione del pluralismo religioso (Capitolo I), che dimostrano che il tema non è affatto nuovo, passa a delineare i principi cardine degli arbitrati religiosi legati indissolubilmente al carattere multiculturale della società inglese in quanto finalizzati a garantire il principio di uguaglianza in una società di “diversi” (Capitolo II).Oltre che all’analisi dell’Arbitration Act del 1996, che rappresenta la cornice normativa di riferimento dei faith-based approaches to dispute resolution, il terzo capitolo è dedicato alla descrizione della struttura e del funzionamento dei tribunali religiosi islamici ed ebraici. Nella parte finale della ricerca saranno prese in considerazione le criticità dell’istituto dell’arbitrato religioso e alcune proposte in senso migliorativo. / In a country like England which, unlike Italy, does not know, instruments of management of religious pluralism such as agreements and Concordats, the legal institution chosen by the legislator to achieve this result also in the jurisdictional field, has been arbitration: the religious communities present in the United Kingdom have been granted the right to establish their own judicial bodies in accordance with the Arbitration Act of 1996, whose decisions may, to some conditions, explain their enforceability in state law. To the deepening of the originality of this choice the present paper is dedicated which, starting from a historical analysis of some past experiences of managing religious pluralism (Chapter I), which show that the subject is not new at all, goes on to outline the cardinal principles of religious arbitrations inextricably linked to the multicultural character of English society as they are aimed at guaranteeing the principle of equality in a society of "different" (Chapter II). In addition to the Arbitration Act of 1996, which represents the framework reference legislation of the faith-based approaches to dispute resolution, the third chapter is dedicated to the description of the structure and functioning of Islamic and Jewish religious courts. In the final part of the research the critical aspects of the institution of religious arbitration and some proposals in an improvement sense will be taken into consideration.

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