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  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
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Le nuove sfide all'educazione nella realtà dell'Unione Europea / The New Challenges to Education in European Union Reality

CAPUZZI, MONICA 02 April 2007 (has links)
La tesi analizza e riflette, criticamente e metodicamente, sulla base di precisi contenuti bibliografici, in merito a quanto l'Unione Europea ha proposto, e continua a prospettare, per ciascuno dei propri cittadini nel complesso settore formativo, educativo e didattico. La matrice della riflessione, e della conseguente azione, è data dal celeberrimo Vertice di Lisbona del marzo del 2000, in cui ciascuno degli Stati membri si impegnò affinché l'Unione Europea potesse diventare, nell'intervallo di tempo intercorrente fra il 2000 ed il 2010, "l'economia della conoscenza più forte e competitiva nel mondo". La sottolineatura relativa all'incremento del "capitale umano" e del "capitale sociale" ritorna con insistente frequenza nella maggior parte dei documenti relativi al patto formativo complessivo nella Comunità Europea. Ciò dà adito ad un corollario di riflessioni che vertono di volta in volta sull'introduzione sempre più massiccia delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione; sulla conoscenza di almeno due lingue straniere; sul collegamento sinergico fra il mondo del lavoro ed il mondo della formazione; sull'educazione lungo l'intero corso della vita; sul monitoraggio continuo della qualità dell'istruzione; sulla riforma dei curricola; sulla costruzione delle competenze, per fare solo pochi esempi. I valori che, conseguentemente, non solo in campo formativo ma anche in campo lavorativo, appaiono fondamentali, sono legati alla competitività, alla flessibilità, al cambiamento, all'adattabilità, all'apprezzamento delle eccellenze, all'innovazione ed all'imprenditorialità, considerate indispensabili in un contesto caratterizzato dalla globalizzazione. / The present degree thesis analyses and thinks over, critically and methodically, on the bases of careful bibliographical contents, the proposals that European Union has made, and is still making, for everyone of its citizens in the complicated field of formation, education and didactics. The matrix of reflection, and of the following action, has been realized by the famous Meeting of Lisbon in March 2000, during that every one of the member States committed themselves in order that European Union became, in the period between 2000 and 2010, the strongest and the most competitive economy of knowledge in the world". The underlining concerning the increase of "human capital" and of "social capital" comes back with insistent frequency in the most of documents about the overall formative agreement in European Community. It brings to a corollary of reflections in the direction, time after time, of an ever more massive introduction of Technology of Information and Communication; of the knowledge of two languages at least, of the synergistic connection between the world of work and the world of formation; of the education along the whole course of life; of the continuous monitoring of education quality; of the reformation of curricula; of the skills construction, just to bring few examples. The values that, consequently, not only in the formation field but also in the work field, seem to be essential, are connected with competitiveness, flexibility, change, adaptability, appreciation of excellence, innovation and entrepreneurship, esteemed necessary in a context characterized by globalization.
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LA DOMANDA DI FORMAZIONE CONTINUA NELLA SOCIETA' DELLA CONOSCENZA : APPROCCI,SIGNIFICATI,E PRATICHE DI ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI

ALLEGRETTA, LICIA 29 May 2012 (has links)
Negli ultimi decenni, l’affermazione del paradigma della società della conoscenza e le recenti politiche di sostegno all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, hanno evidenziato la questione dello skillmismatching tra competenze formate e fabbisogni professionali espressi dal mercato del lavoro. La finalità della ricerca è stata quella di ricostruire il frame culturale, valoriale e normativo entro cui si colloca l’emergenza del fabbisogno formativo dei lavoratori e di tracciare il percorso storico-evolutivo dell’analisi dei fabbisogni formativi (aff) come strumento, come costrutto e come pratica. L’indagine empirica, di tipo qualitativo, ha coinvolto i vari stakeholders che concorrono a definire, direttamente e indirettamente, la dinamica della domanda/offerta di formazione continua e delle politiche formative a sostegno dell’occupazione. Oltre alla ricerca sul campo, il lavoro di ricerca ha prodotto una mappa delle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi condotte nell’ultimo decennio (nazionali ed internazionali), una rassegna metodologica delle tecniche di analisi dei fabbisogni formativi e quattro studi di caso sulle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi come strumento di policy (Stati Uniti, Canada, Europa, Italia). / In recent decades the success of the paradigm of the knowledge society and the recent policies of support for lifelong learning highlighted the question of skillmismatching between skills and vocational needs expressed by the labor market and also the value of human capital for competitive advantage of the whole society. The aims of the research was to reconstruct the frame of culture, values and normative into which fits the emergency of training trying to trace the historical-evolutionary of training needs analysis (Tna) as a tool, as a constructs and as a practice. The empirical research was qualitative and considered various stakeholders wich to help define, directly and indirectly, the dynamics of supply/demand of continuing training of workers and training policies to support employment. The research has produced a map of the practices of training needs analysis carried out in the last decade (at national and international level), a methodological review of techniques of Tna and four case studies on international practices of training needs analysis Key-words: capability - skillmismatch – human capital - lifelong learning -multistakeholders - human resource – labour union – practices – continuing training of workers – social partners
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Le nuove tecnologie come valore aggiunto del CLIL / Adding Value to CLIL through the New Technology

LEONE, VINCENZA 31 March 2011 (has links)
Questa tesi è il risultato di uno studio sul CLIL e le nuove tecnologie per la didattica nato da un insieme di fattori: il desiderio di investigare l’uso delle nuove tecnologie a scuola, considerando le possibili implicazioni, e il bisogno di migliorare la qualità dell’apprendimento linguistico attraverso la creazione di nuovi stimoli per gli studenti. Tale studio è costituito da una parte teorica e una pratica di ricerca sul campo in cui si sono presi in considerazione diversi gradi di scuola e anche corsi universitari. La ricerca ha dimostrato l’influenza positiva delle nuove tecnologie come valore aggiunto al CLIL e ha riconosciuto il ruolo chiave dell’insegnante in questo tipo di approccio bifocale. / This thesis is the result of a research study in CLIL and Technologies that arose from the combination of different factors: the desire of investigate the implementation of new technologies at school, considering the possible implication, and the need to improve the quality of language learning giving new stimuli to the students. It is based on a theoretical study and an action research which investigated different school levels and university courses. The research proved the positive stimulus of new technologies as value-added to CLIL and recognised the key role of the teacher in such a double-focus approach.
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KNOWLEDGE MANAGEMENT, FORMAZIONE E TECNOLOGIE 2.0: VERSO LA SOCIAL COLLABORATION IN CONTESTI PROFESSIONALI

GABRI, SARA 17 March 2014 (has links)
La ricerca è stata condotta in una realtà organizzativa multinazionale, con lo scopo di comprendere quale sia il ruolo giocato dalle Nuove Tecnologie (NT) nel processo di integrazione tra Knowledge Management (KM) e Formazione. Queste due aree, infatti, potrebbero reciprocamente supportarsi nella capitalizzazione della conoscenza prodotta in azienda. Il primo studio ha esplorato la cultura organizzativa attraverso l’analisi delle comunicazioni sull’intranet. Con il secondo studio sono stati approfonditi vissuti e rappresentazioni dei membri dell’organizzazione; sono state condotte interviste etno-narrative ai responsabili dell’area Formazione, del KM ed ai Facilitatori delle Comunità di Pratica (CoP) per far emerge le pratiche d’uso delle NT. Nel terzo studio è stato indagato il costrutto della partecipazione alle CoP Virtuali, strumento indispensabile per rendere capillari le attività del KM. Il questionario compilato dai membri di alcune delle CoP aziendali ha mostrato come l’influenza di un fattore soggettivo e di uno sociale favoriscano la partecipazione alle attività. Dagli studi è emerso che la creazione di spazi prossimali di apprendimento riconosciuti e di un ambiente per la social collaboration consentirebbero il passaggio ad un sistema integrato ed un cambiamento nella cultura d’uso. Risulta fondamentale anche l’apporto di alcune figure chiave interne all’azienda, unito ad interventi di educazione all’uso. / Aim of the research, conducted in a multinational organization, is understanding the role played by New Technologies (NT) in the process of integration of Knowledge Management (KM) and Learning. These two areas, in fact, could support reciprocally in the capitalization of the knowledge produced in the company. The first study explores the organizational culture through the analysis of communication on the intranet. The second study looks at organization’s members experiences and representations. Ethno-narrative interviews were conducted to the training and KM areas managers, and to Communities of Practice’s (CoPs) Facilitators, to understand the NT’s practices of use. The third study investigates the construct of participation in Virtual CoPs, an essential tool to make widespread KM activities. The questionnaire completed by members of some Company’s CoPs showed how one subjective and one social factors encourage participation in activities. These studies show that the creation of spaces of recognized proximal learning and a social collaboration environment can enable the transition to an integrated system, and a change in the culture of usage. It is also essential the contribution of some key figures within the Company, combined with education to usage.
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A formação lúdica docente e a universidade : contribuições da ludobiografia e da hermenêutica filosófica / La formación lúdica docente y la universidad: contribuciones de la ludobiografía y de la hermenéutica filosófica / La formazione ludica del docente e l’università: contributi della ludobiografia e della ermeneutica filosofica / The ludic training of the university professor: contributions of ludic biography and philosophical hermeneutics

Fortuna, Tânia Ramos January 2011 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è quello di comprendere il processo di formazione dei professori in relazione alla ludicità, identificandone le condizioni determinanti, soprattutto all’università. Si parte dal presupposto che, un’effettiva articolazione tra i saperi dei docenti e le conoscenze universitarie nella formazione iniziale e continuata dei professori, può generare un’università più “hóspita”* (termine di Boaventura de Sousa Santos) nei confronti di processi alternativi di produzione di conoscenze, come quelli associati alla ludicità. L’intenzione è quella di far sì che la comprensione derivante da questo studio - ottenuta soprattutto attraverso l’esercizio del pensiero complesso, così menzionato da Edgar Morin, e delle idee di Maurice Tardif, Antonio Nóvoa e Bernard Charlot sulla formazione dei professori – collabori per il rinnovo delle forme di pensare la formazione del docente, permettendo un miglioramento nella realizzazione di pratiche educative in questa area. Come e perché alcuni professori diventano capaci di giocare nelle loro pratiche pedagogiche e qual è il contributo possibile dell’università è, pertanto, la questione della ricerca sviluppata in questa tesi, la quale si sviluppa attraverso le seguenti domande: a) come e in che condizioni si costituiscono le identità, le soggettività e i saperi professionali dei professori che giocano? b) chi sono, come e perché giocano i professori che giocano? c) qual è il ruolo dell’università in questo processo? d) che cosa caratterizzerebbe le azioni istituzionali universitarie di qualifica dei professori nella prospettiva ludica? Con lo scopo di rispondere a queste domande, sono stati interrogati sulla loro formazione ludica i professori che usano il gioco, creando, nell’ambito della metodologia di ricerca (auto) biografica nell’educazione e partendo dalla ludobiografia concepita da Gianfranco Staccioli, un procedimento specifico di produzione di narrazioni condivise in gruppo, denominato incontri ludobiografici. In questi incontri, gli otto professori partecipanti allo studio, selezionati in base alla diffusa presenza del gioco nelle loro pratiche pedagogiche, hanno raccontato le loro storie formative in relazione al gioco attraverso attività ludico-espressive. I dati risultanti, riportati attraverso fotografie, video-registrazioni e rispettiva trascrizione, appunti presi su campo e portfoli individuali elaborati dai professori, sono stati interpretati sotto la prospettiva dell’Ermeneutica Filosofica di Hans-Georg Gadamer. Per quanto riguarda i risultati, si evidenzia: una migliore comprensione della formazione ludica del professore partendo dalla sua conoscenza come una complessa costellazione di saperi e pratiche; l’identificazione del ruolo dell’università in questa formazione, soprattutto in quelle situazioni di formazione professionale che integrano i diversi saperi acquisiti dall’esperienza, valorizzandoli, come accade in alcune attività di formazione continuata e, in particolare, attività di Estensione Universitaria; l’importanza dell’autonomia del professore nella definizione dei suoi studi, affinchè siano soggetti del suo proprio progetto formativo, avendone la responsabilità; il contributo dell’utilizzo di risorse espressive derivanti dall’esperienza ludica attraverso la ludobiografia per avere un’idea più profonda delle storie della formazione dei professori in relazione al gioco, mettendo in luce più dettagli su questo processo, come se fosse una “sociologia delle assenze”, nei termini di Bonaventura de Sousa Santos; e, infine, il contributo dell’Ermeneutica Filosofica per l’interpretazione dei dati, come modo dialogale di produzione di comprensione. / O objetivo desta Tese é compreender o processo de formação docente em relação à ludicidade, identificando suas condições determinantes, particularmente na universidade. Parte do pressuposto de que uma efetiva articulação entre os saberes docentes e os conhecimentos universitários na formação inicial e continuada docente pode gerar uma universidade mais “hóspita” (termo de Boaventura de Sousa Santos) a processos alternativos de produção de conhecimentos, como aqueles associados à ludicidade. Pretende-se que a compreensão advinda deste estudo – obtida, sobretudo, através do exercício do pensamento complexo tal como preconizado por Edgar Morin e das ideias de Maurice Tardif, Antonio Nóvoa e Bernard Charlot sobre a formação de professores – colabore para a renovação das formas de pensar a formação docente, contribuindo para melhorar a realização de práticas educativas nessa área. Como e por que alguns professores tornam-se capazes de brincar em suas práticas pedagógicas e qual a contribuição possível da universidade para isso é, pois, o problema da pesquisa desenvolvida para esta Tese, que se desdobra nas seguintes questões: a) como e em que condições se constituem as identidades, as subjetividades e os saberes profissionais dos professores que brincam? b) quem são, como e por que brincam os professores que brincam? c) qual a atuação da universidade nesse processo? d) o que configuraria as ações institucionais universitárias de qualificação dos professores na perspectiva lúdica? Com a finalidade de respondê-las, a pesquisa interrogou professores que brincam sobre a sua formação lúdica, criando, no âmbito da metodologia de pesquisa (auto) biográfica em educação e a partir da ludobiografia concebida por Gianfranco Staccioli, um procedimento específico de produção de narrativas em forma de grupo focal denominado encontros ludobiográficos; neles, os oito professores participantes do estudo, selecionados em função da notória presença da brincadeira em suas práticas pedagógicas, contaram suas histórias formativas em relação ao brincar através de atividades lúdico-expressivas. Os dados resultantes, registrados através de fotografias, videogravação e respectiva transcrição, notas de campo e portfólios individuais elaborados pelos professores foram interpretados sob a perspectiva da Hermenêutica Filosófica de Hans-Georg Gadamer. Como resultados, destacam-se: uma melhor compreensão da formação lúdica do professor a partir de seu entendimento como uma complexa constelação de saberes e práticas; a identificação do papel da universidade nessa formação, sobretudo naquelas situações de formação profissional que integram os diferentes saberes construídos pela vida afora, valorizando-os, como ocorre em algumas atividades de formação continuada e, particularmente, nas atividades de Extensão Universitária; a importância da autonomia do professor na definição de seus estudos, no sentido de serem sujeitos de seu próprio projeto formativo, responsabilizando-se por ele; a contribuição do emprego de recursos expressivos oriundos da experiência lúdica através da ludobiografia para prospectar com mais profundidade as histórias de formação dos professores em relação ao brincar, trazendo à superfície dos relatos mais detalhes sobre esse processo, como se fora uma “sociologia das ausências”, no dizer de Boaventura de Sousa Santos; e, finalmente, a contribuição da Hermenêutica Filosófica para a interpretação dos dados, como modo dialogal de produção de compreensão. / The objective of this thesis is to understand the process of teacher training in relation to playfulness, by identifying its determinant conditions, particularly at the university. It assumes that an effective articulation between teacher knowledge and university knowledge in the initial and continuous training of teachers can create a more "hospitable" university (a term of Boaventura de Souza Santos) to alternative processes of knowledge production, such as those associated to playfulness. It is intended that the understanding arising from this study ─ obtained mainly through the exercise of complex thinking as advocated by Edgar Morin and the ideas of Maurice Tardif, Antonio Nóvoa and Bernard Charlot on the training of teachers ─ collaborates in the renewal of ways of thinking teacher training, helping to improve the performance of educational practices in this area. How and why some teachers become able to play in their teaching practices and what is the possible contribution of the university for this is, therefore, the problem of the research conducted for this thesis, which unfolds on the following issues: a) how and under what conditions identities, subjectivities and professional knowledge of teachers who play are constituted? b) who are the teachers who play, how and why do they do that? c) what is the role of the university in this process? d) what would constitute the academic institutional actions of qualification of teachers in a ludic perspective? In order to answer them, the survey asked teachers who play about their ludic training, creating within the (auto) biographical research methodology in education and from the ludic biography conceived by Gianfranco Staccioli, a specific procedure of narrative production in the form of a focal group called ludic biographical meetings; in them, the eight teachers in the study, selected for the notable presence of playfulness in their teaching, told their training stories in relation to playing through expressive ludic activities. The resulting data, recorded through photographs, video recording and its transcript, field notes and individual portfolio prepared by the teachers were interpreted from the perspective of the philosophical hermeneutics of Hans-Georg Gadamer. Some of the results are a better understanding of the ludic training of the teacher from its understanding as a complex constellation of knowledge and practice; identifying the role of the university in teacher education, especially in situations of training involving different kinds of knowledge throughout life, and valuing them, as occurs in some continuing education activities, and particularly the activities of University Extension; the importance of teacher autonomy in defining their studies, to be agents of their own formative project, taking responsibility for it; the contribution of the use of significant resources from the ludic experience through the ludic biography to explore in more depth the stories of teacher training in relation to playing, bringing to the surface of the reports more details on this process, as if it were a "sociology of absences", in the words of Boaventura de Souza Santos; and, finally, the contribution of philosophical hermeneutics to interpret the data, as a dialogic way of production of understanding.
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Minúcias da vida cotidiana no fazer-fazendo da docência na educação infantil

Martins Filho, Altino José January 2013 (has links)
Questa tesi consiste nella presentazione dei risultati di un sondaggio condotto in un istituto di prima infanzia si trova in un comune situato nella regione di Florianópolis / SC, nel corso del 2010. Lo studio ha lo scopo di descrivere e analizzare le varie minuzie della vita quotidiana nella professione di insegnante, mettendo in evidenza gli elementi di constituidores fanno fare gli insegnanti. Nel sondaggio cercato legami più stretti tra Pedagogia dell'Infanzia e Sociologia della vita quotidiana, alla ricerca di interfacce interdisciplinari come un modo per comprendere l'insegnamento nel corso della vita di tutti i giorni, e di contribuire alla costruzione di un punto di vista socio-pedagogico dell'infanzia e dell'educazione. I percorsi di indagine, seguendo le ipotesi della ricerca qualitativa mi hanno portato alla realizzazione di un approccio interpretativo, la creazione di un caso di studio. I docenti di questo istituto sono stati i miei interlocutori e mi hanno messo in evidenza, attraverso narrazioni orali, le dinamiche delle diverse routine fare facendo l'insegnamento. Io uso anche racconti scritti da uno degli insegnanti, messa a fuoco della ricerca, e ancora record in campo notebook basato sull'osservazione con la partecipazione al corso di un anno. La scelta di concentrarsi insegnante ha seguito alcuni criteri precedentemente elaborati, il cui requisito fondamentale era che erano un professionista di presentare un "insegnamento di successo". Il contributo principale di questo studio sta nel comprendere che l'azione riflessiva intorno alle varie minuzie della vita quotidiana, soprattutto per quanto riguarda far fare il giorno di insegnamento al giorno, permette di comprendere la complessità della vita vissuta in collettiva istituzione educativa. Hanno mostrato, inoltre, che le minuzie, intesi da alcuni insegnanti come attività didattiche e pedagogiche relative alla cura precoce e educazione - che guidano le dimensioni specifiche di insegnamento nell'educazione della prima infanzia - non sono visti come tali dalla istituzione più professionale. / A presente tese consiste na apresentação dos resultados de uma pesquisa realizada em uma instituição de educação infantil localizada em um município situado na região da Grande Florianópolis/SC, no decorrer do ano de 2010. O estudo teve como objetivo descrever e analisar as diferentes minúcias da vida cotidiana no exercício da docência, destacando os elementos constituidores do fazer-fazendo das professoras. Na pesquisa procurei estreitar os elos entre a Pedagogia da Infância e a Sociologia do Cotidiano, buscando interfaces interdisciplinares como forma de compreender a docência no decurso da vida cotidiana, e de contribuir na construção de uma perspectiva sociopedagógica de infância e de educação. Os caminhos investigativos, seguindo pelos pressupostos da pesquisa qualitativa, conduziram-me à realização de uma abordagem interpretativa, configurando-se um estudo de caso. As professoras da referida instituição foram minhas interlocutoras e me permitiram evidenciar, por meio de narrativas orais, a dinâmica das diferentes rotinas no fazer-fazendo da docência. Também utilizei narrativas escritas de uma das professoras, foco da pesquisa, e ainda registros em caderno de campo com base na observação com participação, no percurso de um ano. A escolha da professora foco seguiu alguns critérios previamente elaborados, cujo requisito essencial era o de que se tratasse de uma profissional que apresentasse uma “docência bem sucedida”. A principal contribuição deste estudo situa-se na compreensão de que a ação reflexiva em torno das diferentes minúcias da vida cotidiana, especialmente no que tange ao fazer-fazendo no dia a dia da docência, possibilita entender a complexidade da própria vida vivida no coletivo da instituição educativa. Evidenciou-se também que as minúcias, entendidas por algumas professoras como atividades educacional-pedagógicas relacionadas ao princípio de cuidado e educação - dimensões norteadoras da especificidade da docência na educação infantil -, ainda não são vistas como tal por grande parte das profissionais da instituição. / The present thesis is about the result presentations of a research held in an infantile education institution placed in a municipality in Florianópolis/SC in 2010. The study aims to describe and analyze different details of everyday life concern to teaching, highlighting the constitutor elements of make-making of teachers. In the research was tried to narrow the links between Childhood Pedagogy and Everyday Life Sociology, searching for interdisciplinary interfaces as a way to understand teaching along everyday life and to contribute in the construction of a childhood and education socio-pedagogy perspective. The investigative ways, following by the qualitative research presumptions have led to hold an interpretative approach, configuring a case study. The teachers from that institution were interlocutors and allowed proving, through oral reports, the different routine dynamics of make-making of teaching. It was also used written reports of one of the teachers, focus of the research, and also records in notebook based on observation with participation, along the year. The choice of the focused teacher followed some criteria previously elaborated and the essential requisite was that the professional had a “successful teaching”. The main contribution of this study is placed on the understanding that the reflexive action surrounded by detailed differences of everyday life, specially, concerned to make-making of teaching everyday life, allows understanding the complexity of life lived in the educative institution collectivity. It was evidenced also that the details, understood by some teachers as educational-pedagogical activities related to care and education principle – dimensions that lead to specific teaching in infantile education -, are still not seen as such for most professionals of the institutions.
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A construção da presença ativa dos estudantes no Sistema Único de Saúde : o projeto UNIverSSI entre Itália e Brasil

Canini, Andrea January 2016 (has links)
La formazione dei professionisti sanitari vive attualmente un periodo di grande crisi, segnata dall’incapacità di aggiornare i metodi e i contenuti dell’insegnamento alla luce dei profondi cambiamenti occorsi negli ultimi decenni sia a livello sociale che sanitario. Tale crisi, marcata dalla frammentazione derivante dall’iperspecializzazione, dall’assistenza di tipo reattivo e dallo scarso lavoro in team, diviene particolarmente evidente proprio all’interno dell’ambito della Primary Health Care, ovvero all’interno di un settore fondamentale per i Sistemi Sanitari universalistici e che si caratterizza per il suo approccio integrato, multiprofessionale e continuativo ai problemi di salute della popolazione. All’interno dell’Università di Bologna abbiamo creato il progetto UNIverSSI con l’intenzione di condividere un’esperienza di apprendimento trasformativo tra studenti, ricercatori e docenti nell’ambito della Primary Health Care. Tale progetto nasce all’interno della più ampia rete del “Laboratorio Italo-Brasiliano di Formazione, Ricerca e Pratiche in Salute Collettiva”, un progetto di cooperazione tra il Centro di Salute Internazionale dell’Università di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero della Salute del Brasile e numerose Università e Istituzioni brasiliane. Il progetto Universi si pone infatti in dialogo con un’analoga attività formativa sorta in Brasile nel 2006 - il VER-SUS - e rappresenta dunque una sperimentazione di apprendimento collaborativo all’interno del panorama globale volta al rafforzamento dei Sistemi Sanitari locali e del diritto alla salute. La metodologia di ricerca utilizzata così come la raccolta dei dati hanno fatto ricorso a strumenti molteplici, mentre l’analisi dei dati è stata effettuata attraverso una metodologia qualitativa, l’analisi tematica induttiva, al fine di mettere in evidenza le percezioni e le interpretazioni dell’esperienza svolta da parte di coloro che vi hanno partecipato. I risultati di questa tesi mostrano come il favorire un approccio multiprofessionale, integrato tra università-servizi-territorio, e basato su un coinvolgimento diretto degli studenti nella realizzazione delle attività formative, può rappresentare una valida opzione per la promozione della Primary Health Care e dei suoi principi tra i futuri professionisti sanitari. / A formação dos profissionais de saúde está vivendo um período de grande crise. Crise marcada pela incapacidade de atualizar as metodologias e os conteúdos de ensino às profundas mudanças ocorridas nas últimas décadas quer no âmbito social, quer no âmbito da saúde. Crise, caracterizada pela fragmentação derivante da hiperespecialização, da assistência meramente reativa aos problemas de saúde da população e do escasso trabalho em equipe, particularmente evidente no campo da Atenção Básica, um setor fundamental para os Sistemas de Saúde universalistas e que se distingue pela sua abordagem integrada, multiprofissional e continuada no cuidado das pessoas. Na Universidade de Bolonha foi criado o projeto Integração entre Universidade e Sistema Sanitário Italiano – UNIverSSI, com a intenção de compartilhar uma experiência de aprendizagem transformadora entre estudantes, pesquisadores e docentes no espectro da Atenção Básica. Este projeto nasce nas redes mais amplas do Laboratório Ítalo-Brasileiro de Formação, Pesquisa e Práticas em Saúde Coletiva e do Núcleo de Educação, Avaliação e Produção Pedagógica em Saúde – EducaSaúde, do qual este último faz parte, cooperação entre o Centro de Saúde Internacional e Intercultural da Universidade de Bolonha, a Região da Emília-Romana, o Ministério da Saúde do Brasil e numerosas universidades e instituições brasileiras. O projeto UNIverSSI se põe em comunicação com a atividade formativa do projeto Vivência e Estágio na Realidade do Sistema Único de Saúde – VER-SUS, criado no Brasil em 2006, e representa, portanto, uma experimentação de aprendizagem colaborativa interprofissional no cenário da saúde global, apontando reforço dos Sistemas de Saúde locais e o direito à saúde. A metodologia de pesquisa e a coleta de dados embasaram-se em múltiplas ferramentas, enquanto a análise dos dados foi efetuada através de uma técnica qualitativa, a análise temática indutiva, ao fim de valorizar as percepções e as interpretações de estudante e monitores que fizeram parte do projeto. Os resultados apontam que favorecer uma abordagem multiprofissional, interdisciplinar e de equipe, integradora entre ensino-serviço-território, e baseada no envolvimento direto dos estudantes na realização das atividades pode proporcionar uma valiosa experiência de aprendizagem da Atenção Básica e implicação com seus princípios.
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Minúcias da vida cotidiana no fazer-fazendo da docência na educação infantil

Martins Filho, Altino José January 2013 (has links)
Questa tesi consiste nella presentazione dei risultati di un sondaggio condotto in un istituto di prima infanzia si trova in un comune situato nella regione di Florianópolis / SC, nel corso del 2010. Lo studio ha lo scopo di descrivere e analizzare le varie minuzie della vita quotidiana nella professione di insegnante, mettendo in evidenza gli elementi di constituidores fanno fare gli insegnanti. Nel sondaggio cercato legami più stretti tra Pedagogia dell'Infanzia e Sociologia della vita quotidiana, alla ricerca di interfacce interdisciplinari come un modo per comprendere l'insegnamento nel corso della vita di tutti i giorni, e di contribuire alla costruzione di un punto di vista socio-pedagogico dell'infanzia e dell'educazione. I percorsi di indagine, seguendo le ipotesi della ricerca qualitativa mi hanno portato alla realizzazione di un approccio interpretativo, la creazione di un caso di studio. I docenti di questo istituto sono stati i miei interlocutori e mi hanno messo in evidenza, attraverso narrazioni orali, le dinamiche delle diverse routine fare facendo l'insegnamento. Io uso anche racconti scritti da uno degli insegnanti, messa a fuoco della ricerca, e ancora record in campo notebook basato sull'osservazione con la partecipazione al corso di un anno. La scelta di concentrarsi insegnante ha seguito alcuni criteri precedentemente elaborati, il cui requisito fondamentale era che erano un professionista di presentare un "insegnamento di successo". Il contributo principale di questo studio sta nel comprendere che l'azione riflessiva intorno alle varie minuzie della vita quotidiana, soprattutto per quanto riguarda far fare il giorno di insegnamento al giorno, permette di comprendere la complessità della vita vissuta in collettiva istituzione educativa. Hanno mostrato, inoltre, che le minuzie, intesi da alcuni insegnanti come attività didattiche e pedagogiche relative alla cura precoce e educazione - che guidano le dimensioni specifiche di insegnamento nell'educazione della prima infanzia - non sono visti come tali dalla istituzione più professionale. / A presente tese consiste na apresentação dos resultados de uma pesquisa realizada em uma instituição de educação infantil localizada em um município situado na região da Grande Florianópolis/SC, no decorrer do ano de 2010. O estudo teve como objetivo descrever e analisar as diferentes minúcias da vida cotidiana no exercício da docência, destacando os elementos constituidores do fazer-fazendo das professoras. Na pesquisa procurei estreitar os elos entre a Pedagogia da Infância e a Sociologia do Cotidiano, buscando interfaces interdisciplinares como forma de compreender a docência no decurso da vida cotidiana, e de contribuir na construção de uma perspectiva sociopedagógica de infância e de educação. Os caminhos investigativos, seguindo pelos pressupostos da pesquisa qualitativa, conduziram-me à realização de uma abordagem interpretativa, configurando-se um estudo de caso. As professoras da referida instituição foram minhas interlocutoras e me permitiram evidenciar, por meio de narrativas orais, a dinâmica das diferentes rotinas no fazer-fazendo da docência. Também utilizei narrativas escritas de uma das professoras, foco da pesquisa, e ainda registros em caderno de campo com base na observação com participação, no percurso de um ano. A escolha da professora foco seguiu alguns critérios previamente elaborados, cujo requisito essencial era o de que se tratasse de uma profissional que apresentasse uma “docência bem sucedida”. A principal contribuição deste estudo situa-se na compreensão de que a ação reflexiva em torno das diferentes minúcias da vida cotidiana, especialmente no que tange ao fazer-fazendo no dia a dia da docência, possibilita entender a complexidade da própria vida vivida no coletivo da instituição educativa. Evidenciou-se também que as minúcias, entendidas por algumas professoras como atividades educacional-pedagógicas relacionadas ao princípio de cuidado e educação - dimensões norteadoras da especificidade da docência na educação infantil -, ainda não são vistas como tal por grande parte das profissionais da instituição. / The present thesis is about the result presentations of a research held in an infantile education institution placed in a municipality in Florianópolis/SC in 2010. The study aims to describe and analyze different details of everyday life concern to teaching, highlighting the constitutor elements of make-making of teachers. In the research was tried to narrow the links between Childhood Pedagogy and Everyday Life Sociology, searching for interdisciplinary interfaces as a way to understand teaching along everyday life and to contribute in the construction of a childhood and education socio-pedagogy perspective. The investigative ways, following by the qualitative research presumptions have led to hold an interpretative approach, configuring a case study. The teachers from that institution were interlocutors and allowed proving, through oral reports, the different routine dynamics of make-making of teaching. It was also used written reports of one of the teachers, focus of the research, and also records in notebook based on observation with participation, along the year. The choice of the focused teacher followed some criteria previously elaborated and the essential requisite was that the professional had a “successful teaching”. The main contribution of this study is placed on the understanding that the reflexive action surrounded by detailed differences of everyday life, specially, concerned to make-making of teaching everyday life, allows understanding the complexity of life lived in the educative institution collectivity. It was evidenced also that the details, understood by some teachers as educational-pedagogical activities related to care and education principle – dimensions that lead to specific teaching in infantile education -, are still not seen as such for most professionals of the institutions.
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A construção da presença ativa dos estudantes no Sistema Único de Saúde : o projeto UNIverSSI entre Itália e Brasil

Canini, Andrea January 2016 (has links)
La formazione dei professionisti sanitari vive attualmente un periodo di grande crisi, segnata dall’incapacità di aggiornare i metodi e i contenuti dell’insegnamento alla luce dei profondi cambiamenti occorsi negli ultimi decenni sia a livello sociale che sanitario. Tale crisi, marcata dalla frammentazione derivante dall’iperspecializzazione, dall’assistenza di tipo reattivo e dallo scarso lavoro in team, diviene particolarmente evidente proprio all’interno dell’ambito della Primary Health Care, ovvero all’interno di un settore fondamentale per i Sistemi Sanitari universalistici e che si caratterizza per il suo approccio integrato, multiprofessionale e continuativo ai problemi di salute della popolazione. All’interno dell’Università di Bologna abbiamo creato il progetto UNIverSSI con l’intenzione di condividere un’esperienza di apprendimento trasformativo tra studenti, ricercatori e docenti nell’ambito della Primary Health Care. Tale progetto nasce all’interno della più ampia rete del “Laboratorio Italo-Brasiliano di Formazione, Ricerca e Pratiche in Salute Collettiva”, un progetto di cooperazione tra il Centro di Salute Internazionale dell’Università di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero della Salute del Brasile e numerose Università e Istituzioni brasiliane. Il progetto Universi si pone infatti in dialogo con un’analoga attività formativa sorta in Brasile nel 2006 - il VER-SUS - e rappresenta dunque una sperimentazione di apprendimento collaborativo all’interno del panorama globale volta al rafforzamento dei Sistemi Sanitari locali e del diritto alla salute. La metodologia di ricerca utilizzata così come la raccolta dei dati hanno fatto ricorso a strumenti molteplici, mentre l’analisi dei dati è stata effettuata attraverso una metodologia qualitativa, l’analisi tematica induttiva, al fine di mettere in evidenza le percezioni e le interpretazioni dell’esperienza svolta da parte di coloro che vi hanno partecipato. I risultati di questa tesi mostrano come il favorire un approccio multiprofessionale, integrato tra università-servizi-territorio, e basato su un coinvolgimento diretto degli studenti nella realizzazione delle attività formative, può rappresentare una valida opzione per la promozione della Primary Health Care e dei suoi principi tra i futuri professionisti sanitari. / A formação dos profissionais de saúde está vivendo um período de grande crise. Crise marcada pela incapacidade de atualizar as metodologias e os conteúdos de ensino às profundas mudanças ocorridas nas últimas décadas quer no âmbito social, quer no âmbito da saúde. Crise, caracterizada pela fragmentação derivante da hiperespecialização, da assistência meramente reativa aos problemas de saúde da população e do escasso trabalho em equipe, particularmente evidente no campo da Atenção Básica, um setor fundamental para os Sistemas de Saúde universalistas e que se distingue pela sua abordagem integrada, multiprofissional e continuada no cuidado das pessoas. Na Universidade de Bolonha foi criado o projeto Integração entre Universidade e Sistema Sanitário Italiano – UNIverSSI, com a intenção de compartilhar uma experiência de aprendizagem transformadora entre estudantes, pesquisadores e docentes no espectro da Atenção Básica. Este projeto nasce nas redes mais amplas do Laboratório Ítalo-Brasileiro de Formação, Pesquisa e Práticas em Saúde Coletiva e do Núcleo de Educação, Avaliação e Produção Pedagógica em Saúde – EducaSaúde, do qual este último faz parte, cooperação entre o Centro de Saúde Internacional e Intercultural da Universidade de Bolonha, a Região da Emília-Romana, o Ministério da Saúde do Brasil e numerosas universidades e instituições brasileiras. O projeto UNIverSSI se põe em comunicação com a atividade formativa do projeto Vivência e Estágio na Realidade do Sistema Único de Saúde – VER-SUS, criado no Brasil em 2006, e representa, portanto, uma experimentação de aprendizagem colaborativa interprofissional no cenário da saúde global, apontando reforço dos Sistemas de Saúde locais e o direito à saúde. A metodologia de pesquisa e a coleta de dados embasaram-se em múltiplas ferramentas, enquanto a análise dos dados foi efetuada através de uma técnica qualitativa, a análise temática indutiva, ao fim de valorizar as percepções e as interpretações de estudante e monitores que fizeram parte do projeto. Os resultados apontam que favorecer uma abordagem multiprofissional, interdisciplinar e de equipe, integradora entre ensino-serviço-território, e baseada no envolvimento direto dos estudantes na realização das atividades pode proporcionar uma valiosa experiência de aprendizagem da Atenção Básica e implicação com seus princípios.
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A formação lúdica docente e a universidade : contribuições da ludobiografia e da hermenêutica filosófica / La formación lúdica docente y la universidad: contribuciones de la ludobiografía y de la hermenéutica filosófica / La formazione ludica del docente e l’università: contributi della ludobiografia e della ermeneutica filosofica / The ludic training of the university professor: contributions of ludic biography and philosophical hermeneutics

Fortuna, Tânia Ramos January 2011 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è quello di comprendere il processo di formazione dei professori in relazione alla ludicità, identificandone le condizioni determinanti, soprattutto all’università. Si parte dal presupposto che, un’effettiva articolazione tra i saperi dei docenti e le conoscenze universitarie nella formazione iniziale e continuata dei professori, può generare un’università più “hóspita”* (termine di Boaventura de Sousa Santos) nei confronti di processi alternativi di produzione di conoscenze, come quelli associati alla ludicità. L’intenzione è quella di far sì che la comprensione derivante da questo studio - ottenuta soprattutto attraverso l’esercizio del pensiero complesso, così menzionato da Edgar Morin, e delle idee di Maurice Tardif, Antonio Nóvoa e Bernard Charlot sulla formazione dei professori – collabori per il rinnovo delle forme di pensare la formazione del docente, permettendo un miglioramento nella realizzazione di pratiche educative in questa area. Come e perché alcuni professori diventano capaci di giocare nelle loro pratiche pedagogiche e qual è il contributo possibile dell’università è, pertanto, la questione della ricerca sviluppata in questa tesi, la quale si sviluppa attraverso le seguenti domande: a) come e in che condizioni si costituiscono le identità, le soggettività e i saperi professionali dei professori che giocano? b) chi sono, come e perché giocano i professori che giocano? c) qual è il ruolo dell’università in questo processo? d) che cosa caratterizzerebbe le azioni istituzionali universitarie di qualifica dei professori nella prospettiva ludica? Con lo scopo di rispondere a queste domande, sono stati interrogati sulla loro formazione ludica i professori che usano il gioco, creando, nell’ambito della metodologia di ricerca (auto) biografica nell’educazione e partendo dalla ludobiografia concepita da Gianfranco Staccioli, un procedimento specifico di produzione di narrazioni condivise in gruppo, denominato incontri ludobiografici. In questi incontri, gli otto professori partecipanti allo studio, selezionati in base alla diffusa presenza del gioco nelle loro pratiche pedagogiche, hanno raccontato le loro storie formative in relazione al gioco attraverso attività ludico-espressive. I dati risultanti, riportati attraverso fotografie, video-registrazioni e rispettiva trascrizione, appunti presi su campo e portfoli individuali elaborati dai professori, sono stati interpretati sotto la prospettiva dell’Ermeneutica Filosofica di Hans-Georg Gadamer. Per quanto riguarda i risultati, si evidenzia: una migliore comprensione della formazione ludica del professore partendo dalla sua conoscenza come una complessa costellazione di saperi e pratiche; l’identificazione del ruolo dell’università in questa formazione, soprattutto in quelle situazioni di formazione professionale che integrano i diversi saperi acquisiti dall’esperienza, valorizzandoli, come accade in alcune attività di formazione continuata e, in particolare, attività di Estensione Universitaria; l’importanza dell’autonomia del professore nella definizione dei suoi studi, affinchè siano soggetti del suo proprio progetto formativo, avendone la responsabilità; il contributo dell’utilizzo di risorse espressive derivanti dall’esperienza ludica attraverso la ludobiografia per avere un’idea più profonda delle storie della formazione dei professori in relazione al gioco, mettendo in luce più dettagli su questo processo, come se fosse una “sociologia delle assenze”, nei termini di Bonaventura de Sousa Santos; e, infine, il contributo dell’Ermeneutica Filosofica per l’interpretazione dei dati, come modo dialogale di produzione di comprensione. / O objetivo desta Tese é compreender o processo de formação docente em relação à ludicidade, identificando suas condições determinantes, particularmente na universidade. Parte do pressuposto de que uma efetiva articulação entre os saberes docentes e os conhecimentos universitários na formação inicial e continuada docente pode gerar uma universidade mais “hóspita” (termo de Boaventura de Sousa Santos) a processos alternativos de produção de conhecimentos, como aqueles associados à ludicidade. Pretende-se que a compreensão advinda deste estudo – obtida, sobretudo, através do exercício do pensamento complexo tal como preconizado por Edgar Morin e das ideias de Maurice Tardif, Antonio Nóvoa e Bernard Charlot sobre a formação de professores – colabore para a renovação das formas de pensar a formação docente, contribuindo para melhorar a realização de práticas educativas nessa área. Como e por que alguns professores tornam-se capazes de brincar em suas práticas pedagógicas e qual a contribuição possível da universidade para isso é, pois, o problema da pesquisa desenvolvida para esta Tese, que se desdobra nas seguintes questões: a) como e em que condições se constituem as identidades, as subjetividades e os saberes profissionais dos professores que brincam? b) quem são, como e por que brincam os professores que brincam? c) qual a atuação da universidade nesse processo? d) o que configuraria as ações institucionais universitárias de qualificação dos professores na perspectiva lúdica? Com a finalidade de respondê-las, a pesquisa interrogou professores que brincam sobre a sua formação lúdica, criando, no âmbito da metodologia de pesquisa (auto) biográfica em educação e a partir da ludobiografia concebida por Gianfranco Staccioli, um procedimento específico de produção de narrativas em forma de grupo focal denominado encontros ludobiográficos; neles, os oito professores participantes do estudo, selecionados em função da notória presença da brincadeira em suas práticas pedagógicas, contaram suas histórias formativas em relação ao brincar através de atividades lúdico-expressivas. Os dados resultantes, registrados através de fotografias, videogravação e respectiva transcrição, notas de campo e portfólios individuais elaborados pelos professores foram interpretados sob a perspectiva da Hermenêutica Filosófica de Hans-Georg Gadamer. Como resultados, destacam-se: uma melhor compreensão da formação lúdica do professor a partir de seu entendimento como uma complexa constelação de saberes e práticas; a identificação do papel da universidade nessa formação, sobretudo naquelas situações de formação profissional que integram os diferentes saberes construídos pela vida afora, valorizando-os, como ocorre em algumas atividades de formação continuada e, particularmente, nas atividades de Extensão Universitária; a importância da autonomia do professor na definição de seus estudos, no sentido de serem sujeitos de seu próprio projeto formativo, responsabilizando-se por ele; a contribuição do emprego de recursos expressivos oriundos da experiência lúdica através da ludobiografia para prospectar com mais profundidade as histórias de formação dos professores em relação ao brincar, trazendo à superfície dos relatos mais detalhes sobre esse processo, como se fora uma “sociologia das ausências”, no dizer de Boaventura de Sousa Santos; e, finalmente, a contribuição da Hermenêutica Filosófica para a interpretação dos dados, como modo dialogal de produção de compreensão. / The objective of this thesis is to understand the process of teacher training in relation to playfulness, by identifying its determinant conditions, particularly at the university. It assumes that an effective articulation between teacher knowledge and university knowledge in the initial and continuous training of teachers can create a more "hospitable" university (a term of Boaventura de Souza Santos) to alternative processes of knowledge production, such as those associated to playfulness. It is intended that the understanding arising from this study ─ obtained mainly through the exercise of complex thinking as advocated by Edgar Morin and the ideas of Maurice Tardif, Antonio Nóvoa and Bernard Charlot on the training of teachers ─ collaborates in the renewal of ways of thinking teacher training, helping to improve the performance of educational practices in this area. How and why some teachers become able to play in their teaching practices and what is the possible contribution of the university for this is, therefore, the problem of the research conducted for this thesis, which unfolds on the following issues: a) how and under what conditions identities, subjectivities and professional knowledge of teachers who play are constituted? b) who are the teachers who play, how and why do they do that? c) what is the role of the university in this process? d) what would constitute the academic institutional actions of qualification of teachers in a ludic perspective? In order to answer them, the survey asked teachers who play about their ludic training, creating within the (auto) biographical research methodology in education and from the ludic biography conceived by Gianfranco Staccioli, a specific procedure of narrative production in the form of a focal group called ludic biographical meetings; in them, the eight teachers in the study, selected for the notable presence of playfulness in their teaching, told their training stories in relation to playing through expressive ludic activities. The resulting data, recorded through photographs, video recording and its transcript, field notes and individual portfolio prepared by the teachers were interpreted from the perspective of the philosophical hermeneutics of Hans-Georg Gadamer. Some of the results are a better understanding of the ludic training of the teacher from its understanding as a complex constellation of knowledge and practice; identifying the role of the university in teacher education, especially in situations of training involving different kinds of knowledge throughout life, and valuing them, as occurs in some continuing education activities, and particularly the activities of University Extension; the importance of teacher autonomy in defining their studies, to be agents of their own formative project, taking responsibility for it; the contribution of the use of significant resources from the ludic experience through the ludic biography to explore in more depth the stories of teacher training in relation to playing, bringing to the surface of the reports more details on this process, as if it were a "sociology of absences", in the words of Boaventura de Souza Santos; and, finally, the contribution of philosophical hermeneutics to interpret the data, as a dialogic way of production of understanding.

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