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LA VITA DI DANTE DI LEONARDO BRUNI: EDIZIONE CRITICA E COMMENTO

ROGNONI, ROBERTA 03 April 2009 (has links)
LA VITA DI DANTE DI LEONARDO BRUNI: EDIZIONE CRITICA E COMMENTO Il lavoro è stato strutturato e realizzato così da dare alla luce l’edizione critica della Vita di Dante, che Leonardo Bruni scrisse nel 1436 assieme a quella del Petrarca, sul modello delle Vite di Plutarco. Le due biografie sono state tramandate nei secoli soprattutto insieme, come un’unica opera, ma hanno conosciuto pure una circolazione indipendente, nella tradizione manoscritta e in quella a stampa; ciò perché entrambe le Vite sono di per sé organismi indipendenti, dotati di propria autonomia, che, inseriti tra un Proemio generale e un Parallelo tra i due poeti, vengono ad assumere un aspetto unitario. Tale situazione di partenza ha consentito di poter lavorare anche solo sulla biografia dantesca, potendo approdare a risultati inediti e decisivi, rimandando l’edizione della Vita petrarchesca ad altra sede. Dall’editio princeps (1671) in poi, le Vite sono state pubblicate più volte nel corso dei secoli, ma sempre senza che venisse posta sotto vaglio critico la tradizione del testo, nella sua complessità e ricchezza di testimonianze. Questa edizione critica della Vita di Dante, dunque, ha il fine aprire l’accesso al testo bruniano in una modalità tutta nuova, basata su principi ecdotici, nella volontà di restituire la lezione genuina e il più vicino possibile all’originale. Per fare ciò sono stati sottoposti a recensio tutti i codici della Vita di Dante oggi conosciuti, a partire dal Repertorium Brunianum di James Hankins e da lì sviluppando la ricerca, con l’approdo a nuovi dati. Una volta recensita la tradizione è stato possibile costruire lo stemma codicum, in base agli errori evidenti, fino alla redazione del testo critico, dotato di apparato. Trattandosi di un’opera piuttosto attraente, non solo per il piglio critico con cui il Bruni “storico” la concepisce e realizza, ma anche per le numerose informazioni che ci dà, anche inedite, circa la vita del poeta e i fatti fiorentini a lui contemporanei, questa biografia dantesca è stata corredata anche di un commento, finora mai realizzato, così da approfondirne la lettura e sollecitare nuove riflessioni sul testo. Per fornire un’istantanea della tradizione che, “dialogando” con lo stemma, mettesse in luce i legami tra i codici, anche dal punto di vista contenutistico, è stata, infine, realizzata anche una sezione descrittiva dei testimoni recensiti, grazie ai dati reperiti nei cataloghi, nei repertori e in altre opere rilevanti, nonché aggiungendo una serie di informazioni che provengono da un’osservazione diretta degli esemplari. / This work is the critical edition of Life of Dante, written by Leonardo Bruni in Florence in the may of 1436, with the Life of Petrarch as like a Plutarch's lives (Vite Parallele). Every life is an independent text, being together, at the same time, an unitary work, because the have a "Proemio" and a "Parallelo between Dante and Petrarch" which are like a frame for all the work. This is the first critical edition of brunian Dante's Life: the text has been edited more times from the editio princeps (1671), but never including an analysis of all the manuscripts. This critical edition is equipped with a commentary, the first has been published. At last, the work show all descriptions of the manuscripts.
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Semiotica dell'eros maschile: rivelazione e sublimazione del desiderio fisico nel soggettivismo lirico di Philip Sidney, John Donne e William Shakespeare / Semiotics of male eros: revelation and refinement of the physical desire in the love poetry of Philip Sidney, John Donne and William Shakespeare

CORRENTE, MARCELLO 03 March 2010 (has links)
Questo lavoro si propone di analizzare attraverso lo studio di tre dei più importanti canzonieri rinascimentali inglesi - "Astrophil and Stella" di Philip Sidney, i "Songs and Sonnets" di John Donne e i "Sonnets" di William Shakespeare - il concetto di eros maschile e quindi l’espressione del desiderio fisico nella sua manifestazione esplicita o implicita all’interno dei numerosi testi che compongono queste tre raccolte poetiche, mettendo in luce non solo la pluralità dei significati che esso assume nella cultura e nella mentalità inglese dell’epoca, ma cercando anche di esplicitare quelle considerazioni e/o valutazioni che emergono, con minore e maggiore rilevanza, dal confronto dei più disparati punti di vista, a vari livelli d’interpretazione testuale. Un’indagine alla scoperta della plurivocità e dei registri linguistici del codice d’amore: la seduzione verbale, l’esibizionismo maschile, le forme dell’osceno in contrapposizione al platonismo estetico della bellezza ideale e della "cuncupiscientia animae". Simmetria e senso dei ruoli intra-testuali: l’auto-rappresentazione del poeta, la costruzione della persona amata come oggetto ideale del desiderio fisico, e il voyeurismo del lettore. / The main purpose of this research is to analyze three of the major lyric collections of the English Renaissance – "Astrophil and Stella" of Philip Sidney, the "Songs and Sonnets" of John Donne and the "Sonnets" of William Shakespeare – focusing attention on the representation of male eros and the physical desire, as conceived and expressed (in all their explicit or implicit manifestations) in the poetical compositions of the three chansonnieres. In this sense we wish to throw a new light upon the variety of meanings which male eros and the physical desire assume in the English culture and in the mentality of that age, and to make also clear all those aspects and/or assessments which (with more or less relevance) come out at different levels of textual interpretations from the comparison of the most diverse points of view. The inquiry has been oriented to the discovery of the multi-voiced components and to the analysis of the several registers of the code of love: the study of verbal seduction, male exhibitionism, obscene language in contrast with the aesthetic Platonism concerning the idealized beauty and cuncupiscientia animae. Sense and symmetry of textual roles: the self-representation of the poet, the outline of the beloved figure, and the voyeurism of the reader.
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IL ROMANZO EPISTOLARE NELL'INGHILTERRA DEL SETTECENTO: IL CASO DI JANE AUSTEN / The epistolary novel in 18th century-England: tha case of Jane Austen

BALCONI, PAOLO 03 March 2010 (has links)
La tesi ha per oggetto il romanzo epistolare in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo, con particolare enfasi sulle opere scritte da donne. Scopo dello studio è dimostrare come Jane Austen, con le sue opere adolescenziali e il suo “Lady Susan”, rappresenti insieme un momento di sintesi e un punto di arrivo del “novel in letters” settecentesco. In particolare due filoni d’analisi convergeranno verso l’opera austeniana: la prima parte, divisa in tre capitoli, affronta brevemente la storia del romanzo epistolare e della figura della “woman novelist”, analizzando l’importanza dell’opera di Samuel Richardson a metà secolo (cap. 1) e di alcune scrittrici settecentesche quali Sarah Fielding, Charlotte Smith e Frances Burney (cap. 2), per concludersi con l’analisi del “periodo d’oro” del romanzo epistolare inglese, che coincide con gli anni ’80 e ’90 del secolo (cap. 3). La seconda parte della dissertazione, divisa in quattro capitoli, affronta in modo più specifico la figura di Jane Austen e il modo in cui essa si inserisce all’interno dello sviluppo dello stile e della fortuna del romanzo epistolare. Dopo una breve autobiografia dell’autrice e uno studio dell’epistolario fra lei e la sorella Cassandra (rispettivamente capp. 4 e 5), allo scopo di dare conto dell’importanza che le lettere ricoprirono nella formazione di Jane Austen, il cap. 6 è dedicato agli Juvenilia, vale a dire alle opere scritte fra i 15 e i 20 anni, mentre il cap. 7 affronta in modo più approfondito l’analisi di “Lady Susan”, romanzo che decreta l’abbandono dello stile epistolare da parte della scrittrice di Steventon. / The dissertation focuses on the epistolary novel in England in the second half of the eighteenth century, particularly on works written by women. The purpose of this study is to understand how Jane Austen (with her early writings and “Lady Susan”) represents both a synthesis of and a turning point in eighteenth-century novels in letters. In particular, two fields of study will converge into the works by Jane Austen: the first part, divided into three chapters, focuses on the importance of Samuel Richardson at the middle of the century (chapter 1) and of some woman writers such as Sarah Fielding, Charlotte Smith and Frances Burney (chapter 2), whereas chapter 3 is dedicated to the “golden period” of the English epistolary novel during the ‘80s and ‘90s. The second part of the dissertation is divided into four chapters and focuses more specifically on Jane Austen’s role within the development of the style and the fortune of the novel in letters. After a short autobiography of the author and an analysis of the correspondence between her and her sister Cassandra (chapters 4 and 5) in order to underline the importance of letters in Jane Austen’s upbringing, chapter 6 is dedicated to the Juvenilia, that is to say the works written between 15 to 20 years of age, while chapter 7 focuses on “Lady Susan”, a novel which represents the renunciation of the epistolary style by the author.
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RUNNING TO PARADISE: UNA LETTURA CUMULATIVA DELLA RACCOLTA RESPONSIBILITIES: POEMS AND A PLAY (1914) DI WILLIAM BUTLER YEATS

BARZAGHINI, NICOLETTA 14 February 2011 (has links)
Questa tesi propone una lettura cumulativa della raccolta Responsibilities: Poems and a Play di William Butler Yeats, pubblicata per la prima volta nel 1914 e successivamente inclusa in un’opera di più ampio respiro nel 1916. Questa raccolta si colloca cronotopicamente in un contesto pubblico nel quale le dinamiche sociali irlandesi, tra la fine dell’Ottocento e gli anni venti del Novecento, erano al centro di forze indipendentiste ed in un contesto privato nel quale emerge il prolungato interesse, da parte del poeta, per la costituzione di un’etica pubblica come base per la creazione dell’indipendenza irlandese. Essa diviene, pertanto, una presa di coscienza da parte dell’autore del proprio ruolo di guida, non più solo poetica ma anche sociale, che avrebbe potuto accelerare il processo di riscoperta dell’identità irlandese come requisito fondamentale per l’indipendenza. / This thesis deals with the analysis of the collection Responsibilities: Poems and a Play by William Butler Yeats, published for the first time in 1914 and lately included in a wider collection in 1916. Responsibilities was conceived in a public context where the social dynamics in Ireland were subjected to contrasting forces, and in a private context in which the poet conceived the idea that only the constitution of a public ethic could have paved the way to the creation of an independent Irish state. For this reason, this collection can be considered as the beginning of a process of awareness by W. B. Yeats of his role, not only as a poet, in a social process that could have accelerated the rediscovery of the Irish cultural identity as an essential requirement for independence.
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«Präzise doch ungenau». Tradurre il saggio. Un approccio olistico al saggio poetico di Durs Grünbein / «Präzise, doch ungenau». Translating the Essay. A holistic approach to Durs Grünbein’s poetic Essay

Ruzzenenti, Silvia <1981> 19 December 2012 (has links)
Il saggio, genere di confine (Grenzgänger-Textsorte) per eccellenza, la cui indefinibilità è topos, si profila tuttora come terra incognita nell’àmbito delle scienze della traduzione. La presente ricerca mira a enucleare un modello traduttologico olistico per la traduzione del saggio. In feconda alternativa alla dicotomia approccio ermeneutico-letterario vs. approccio linguistico, la prospettiva teorico-metodologica del lavoro integra linee di ricerca filologico-letterarie e linguistico-testuali. Tale sguardo multiprospettico, l’unico in grado di dar conto della complessità del genere, permette di collocare operativamente il saggio e le sue varianti testuali principali (Textsortenvarianten), dal saggio specialistico (fachlicher Essay) al saggio poetico (poetischer Essay) sul continuum delle forme testuali comprese entro le dimensioni (scientifica, pragmatica, estetica) del Denkhandeln. Dalla produttiva intersezione tra la riflessione dell’Essayforschung classica e contemporanea e le più recenti indagini linguistico-testuali sulle forme del saggismo scientifico, si perviene alla formulazione di una definitio per proprietates del saggio. Segue lo sviluppo di un modello traduttologico olistico, che tesaurizza il proprio paradigma antropologico, la riflessione filosofico-ermeneutica e le acquisizioni della linguistica testuale, articolandosi attraverso le fasi ricorsive e interagenti di ricezione olistica, analisi poetico-ermeneutica e retorico-stilistica, progettazione linguistico-cognitiva, formulazione e revisione. L’approccio olistico così delinatosi viene quindi vagliato nella sua proficuità in sede applicativa. Funge da banco di prova un vero e proprio “caso limite” per complessità e qualità letteraria, ovvero il «poetischer Essay» del poeta, saggista e traduttore Durs Grünbein, una delle voci più acclamate nel panorama contemporaneo. La sezione pratica presenta infine l’inedita traduzione italiana dei saggi grünbeiniani Den Körper zerbrechen e Die Bars von Atlantis. / The Essay, the «anti-genre» par excellence, describes a neglected research area within the Translation Studies. My thesis develops a holistic approach for the translation of the Essay. Preliminarily it joins literary-philological and linguistic acquisitions within the multidisciplinary theoretical-methodological horizon of an anthropological, literary, hermeneutic & text linguistic traductological paradigm. Through a critical examination of state of the art of both the literary-philosophical Essayforschung and text linguistic studies on the Textsorte essay, the work provides an operative: 1. Localisation of the genre and its main variants (from the specialist essay to the poetic essay) on the prototypical text continuum among the dimensions (scientific, pragmatic, aesthetic) of the Denkhandeln (Thought as Action); 2. Definitio per proprietates of the Essay. On the basis of these operative acquisitions the thesis devises a holistic model for the translation of the genre. The translating model is designed as a process with recursive, interacting phases featuring: holistic reception, hermeneutical and poetic analysis, rhetorical and stylistic analysis, cognitive and linguistic draft, wording and revision. The validity of this model is tested through a highly complex case study, i.e. the translation of the «poetischer Essay» of Durs Grünbein, arguably one of the world’s greatest living poets who enjoys large international recognition not least as a new classic of critical-poetic prose. Finally the unpublished Italian translation of Grünbein’s Essays Den Körper zerbrechen and Die Bars von Atlantis is presented.
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PROGETTO «MENABO'» (1959-1967). GENESI E SVILUPPO DELLA RIVISTA EINAUDIANA ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE CARTE D'ARCHIVIO INEDITE / «Menabò» project (1959-1967). Genesis and development of the magazine by Einaudi through the study of unedited archival documents

CAVALLI, SILVIA 25 March 2015 (has links)
Il lavoro è un’indagine sulla genesi e lo sviluppo della rivista «il menabò» (1959-1967), diretta da Elio Vittorini e Italo Calvino e pubblicata da Einaudi, a partire dai materiali epistolari inediti, conservati nel Fondo Giulio Einaudi Editore presso l’Archivio di Stato di Torino e nel Fondo Elio Vittorini presso il Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano. L’analisi approfondita dei carteggi ha permesso di ricostruire la storia di una rivista, la quale ha ricoperto un ruolo centrale all’interno del panorama letterario e culturale italiano, ha contribuito a portare notorietà a giovani scrittori esordienti e ha promosso un dibattito critico che ancora oggi può dirsi attuale. / The thesis is an analysis of the genesis and the development of the magazine «il menabò» (1959-1967), directed by Elio Vittorini and Italo Calvino and published by Einaudi, starting from unedited epistolary materials, preserved in the Fondo Giulio Einaudi Editore in the Archivio di Stato in Turin and in the Fondo Elio Vittorini in the Centro Apice of Università degli Studi of Milan. The deep analysis of this correspondence allowed us to reconstruct the history of a magazine which played a key role in the Italian literary and cultural scene, contributed to give fame to newcomer young writers and promoted a critical debate still present nowadays.
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PARTS CONSTITUTE A WHOLE. CHAMBER MUSIC (1907) FUCINA DEL MAGNUM OPUS JOYCIANO

COLOMBO, GERALDINA 28 April 2014 (has links)
Questa tesi si propone di analizzare la raccolta poetica Chamber Music di James Joyce, pubblicata a Londra nel 1907. Al centro dei sei capitoli dello studio si colloca l’analisi testuale della raccolta, da cui emerge che essa costituisce il centro dell’opus joyciano nella sua interezza. Questa prima raccolta poetica, cioè, solitamente trascurata dalla critica letteraria joyciana, poiché ritenuta di minore pregio artistico rispetto ai successivi capolavori in prosa dello scrittore, pare porre le fondamenta del percorso tematico-espressivo che la prosa (lirica) di Joyce avrebbe poi sviluppato, evolvendosi lungo una traiettoria circolare, ricca di richiami inter/intra-testuali. Si è riconosciuta, in particolare, nella struttura interna della raccolta, una progressiva integrazione di più codici letterari-culturali, risultante in una compresenza di livelli semantico-espressivi, significativa del sincretismo culturale-stilistico tipicamente joyciano. La vicenda di Chamber Music, così, non è riletta solo quale storia d’amore stereotipata, sull’esempio dei canzonieri elisabettiani, ma anche come processo di evoluzione personale e stilistica del protagonista, lover e poet insieme, che rappresenta il primo alter ego letterario joyciano. / This dissertation aims to analyse James Joyce’s first poetic collection, Chamber Music, published in London in 1907. The core of the six chapters of the study is represented by the textual analysis of the collection, from which we infer that Chamber Music constitutes the nucleus of the Joycean opus in its entirety. The collection, usually neglected by Joycean criticism, as it is regarded as the minor aspect of Joyce’s literary production, if compared to the writer’s recognised prose masterpieces, seems to lay the foundations of the thematic and expressive course then developed by Joyce’s (lyrical) prose, evolving along a circular trajectory, rich in inter/intra-textual references. In particular, within the internal structure of the collection, we did identify a progressive integration of more literary-cultural codes, resulting in the coexistence of several semantic-expressive levels, representative of Joyce’s characteristic cultural-stylistic syncretism. The plot of Chamber Music, then, is not simply read as a stereotyped love affair, modelled on Elisabethan songbooks, but also as the process of personal and stylistic evolution of its protagonist, both lover and poet, being representative of Joyce’s first literary alter ego. KEYWORDS: James Joyce; Chamber Music; poetry; lyrical prose.
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A visão distópica de Sebastiano Vassali em 3012 l’anno del profeta

Rosa, Paulo Fernando Zaganin [UNESP] 15 December 2008 (has links) (PDF)
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:26:52Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2008-12-15Bitstream added on 2014-06-13T19:14:14Z : No. of bitstreams: 1 rosa_pfz_me_assis.pdf: 290059 bytes, checksum: ca2f5127616acb23f04832644b6fef07 (MD5) / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES) / Una delle caratteristiche del ventesimo secolo è stata la proliferazione d’opere distopistiche che confrontano l’idealismo utopistico e altri precedenti storici con una visione pessimistica dell’attuale condizione umana. Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, si distacca come opera di carattere distopistico 3012 L’anno del Profeta (1995), di Sebastiano Vassalli, un romanzo storico di fantascienza politica, che si passa nel futuro: nel 5000, l’autore descrive l’anno 3012, così come la sensazione di divario e disordine che avrebbe sommerso l’umanità negli prossimi tre mileni. Comunque, il presente lavoro ha l’intenzione d’esaminare la visione distopistica di Sebastiano Vassalli nel romanzo sopracitato, cercando di stabilire l’importanza dell’opera all’interno della letteratura contemporanea in genere e, in particolare, della letteratura italiana. / Uma das características do século XX foi a proliferação de obras distópicas que confrontam o idealismo utópico e outros precedentes históricos com uma visão pessimista da atual condição humana. No panorama da literatura italiana contemporânea, destaca-se como obra de caráter distópico 3012 L’anno del Profeta (1995), de Sebastiano Vassalli, romance histórico de ficção científica e política, que se passa no futuro: no ano 5000, o autor descreve o ano 3012, bem como a sensação de desvario e desordem que teria submergido a humanidade nos próximos três milênios. Dessa forma, o presente trabalho pretende examinar a visão distópica de Sebastiano Vassalli no romance citado, visando apontar a relevância da obra dentro da literatura contemporânea em geral e, particularmente, da literatura italiana.
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Édipo-Rei e Antígone, adaptações da tragédia sofocleana para o leitor juvenil brasileiro

Corso, Gizelle Kaminski [UNESP] 10 August 2007 (has links) (PDF)
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:26:53Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2007-08-10Bitstream added on 2014-06-13T20:48:23Z : No. of bitstreams: 1 corso_gk_me_assis.pdf: 683170 bytes, checksum: 445385badf3d8abcc4b3727b4014361c (MD5) / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES) / O propósito deste trabalho é analisar as adaptações para a literatura juvenil Édipo rei e Antígona, de Cecília Casas, comparando-as às tragédias sofocleanas. Para tanto, são utilizados como textos-fonte duas traduções da trilogia de Sófocles: uma para a língua portuguesa, de Mário da Gama Kury, e outra para a língua italiana, de Filippo Maria Pontani. Já que as adaptações podem ser compreendidas como uma forma de avivar obras clássicas (as tragédias de Sófocles), verifica-se, em primeiro lugar, a formação do conceito do termo clássico paralelamente ao de cânone. A seguir, são apresentados os percursos da adaptação na literatura infanto-juvenil no Brasil, bem como aproximações e distanciamentos entre o traduzir e o adaptar. Também são evidenciados questionamentos acerca de a adaptação juvenil ser matéria de recriação e retomar as obras clássicas. Em seguida, são analisadas as adaptações de Cecília Casas, abordando também a apreciação das ilustrações, léxico e roteiros de leitura, parte integrante das narrativas, e suas relações com o público a que se destinam, os leitores juvenis brasileiros. / Astract: Il proposito di questo lavoro è analizzare gli adattamenti per la letteratura giovanile Édipo rei e Antígona, di Cecília Casas, paragonando alle tragedie di Sofocle. Per questo, sono usate come testi-fonte due traduzioni della trilogia di Sofocle: una per il portoghese, di Mário da Gama Kury, ed un'altra per l'italiano, di Filippo Maria Pontani. Siccome gli adattamenti possono esser resi come una forma di avvivare le opere classiche (le tragedie di Sofocle), è verificata, inizialmente, la formazione del concetto del termine classico parallelamente a quello di canone. Di seguito, sono presentate i percorsi dell'adattamento nella letteratura infanto giovanile nel Brasile, e gli avvicinamenti e allontanamenti tra l'adattare e il tradurre. Sono evidenziati anche questioni sul fatto dell'adattamento giovanile essere elemento di ricreazione e riprendere le opere classiche. In seguito, sono analizzate gli adattamenti di Cecília Casas, affrontando anche l'apprezzamento delle illustrazioni, lessico e guide di lettura, che fanno parte delle due opere in oggetto, e le sue relazioni con il pubblico destinato, i lettori giovanili brasiliani.
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I libri degli altri: panorama literário italiano no pós-guerra nas cartas de Italo Calvino / I libri degli altri: Italian literary perspective in postwar in the letters of Italo Calvino / I libri degli altri: panorama letterario italiano nel dopoguerra nelle lettere di Italo Calvino

Camargo, Juliane Luzia 31 January 2018 (has links)
Submitted by Juliane Luzia Camargo null (julianel.camargo@hotmail.com) on 2018-03-23T00:34:53Z No. of bitstreams: 1 Dissertação final.pdf: 14775152 bytes, checksum: c30c87c08b575a7422a970fdba621563 (MD5) / Approved for entry into archive by Laura Akie Saito Inafuko (linafuko@assis.unesp.br) on 2018-03-23T12:45:43Z (GMT) No. of bitstreams: 1 camargo_jl_me_assis.pdf: 14775152 bytes, checksum: c30c87c08b575a7422a970fdba621563 (MD5) / Made available in DSpace on 2018-03-23T12:45:43Z (GMT). No. of bitstreams: 1 camargo_jl_me_assis.pdf: 14775152 bytes, checksum: c30c87c08b575a7422a970fdba621563 (MD5) Previous issue date: 2018-01-31 / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES) / La dissertazione è dedicata allo studio delle missive dello scrittore italiano Italo Calvino (1923-1985) contenute nel libro I libri degli altri (1991), a cura di Giovanni Tesio. Analizzate dalle loro caratteristiche, le lettere costituiscono un’importante testimonianza della letteratura italiana del XX secolo, specialmente tra gli anni 1947 e 1969. Considerata come un genere letterario, la corrispondenza – la prima manifestazione di sé – ci permette di penetrare nello spazio culturare, sociale e storico dello scrittore e ci assicura di osservare le azioni che sono inerenti alla sua personalità non solo come redattore e critico letterario, ma come individuo attivo nella politica del suo paese. La lettura delle lettere dello scrittore italiano rivela l’atmosfera delle sue attività critico-letterarie, così come i suoi pensieri acquisiti dalle sue esperienze personali e preofessionali dalla Seconda Guerra Mondiale. Il primo capitolo affronterà quindi il contesto storico che precede la prima lettera del libro datata 26 novembre 1947, e lo scenario descritto include la partecipazione dell'Italia alla Seconda Grande Guerra, le ripercussioni del disastro sulla politica, l'economia e nella vita della popolazione, oltre al movimento della Resistenza: la lotta armata dell'opposizione al fascismo. Il resoconto è importante per la comprensione delle future manifestazioni letterarie di Italo Calvino, soprattutto nel suo ruolo come critico nella editora Einaudi. Famosa per le sue discussioni letterarie e politiche, la casa editrice è stata una delle scene principali della discussione artistica e antifascista di questo periodo, considerata un grande laboratorio intellettuale e responsabile della promozione di un significativo sviluppo culturale in Italia nell'immediato dopoguerra. Il secondo capitolo si concentra sullo studio delle missive e l'inserimento di queste narrative intime nella letteratura. Per l'esplorazione del genere epistolare, comprendiamo l'importanza di considerare, tra le altre, le analisi del filosofo Michel Foucault (1926-1984) e dello esperto in autobiografie Philippe Lejeune (1938), che favoriscono uno sguardo più attento al ruolo stabilito dalle lettere sin dalle sue prime apparizioni. Il panorama e la produzione letteraria degli anni '40 e '60 sono ritratti nel terzo capitolo con il supporto della corrispondenza dello scrittore italiano e, di conseguenza, il contesto storico e sociale di quel tempo. Come parte del suo ufficio editoriale, Italo Calvino ha stabilito dialoghi attraverso lettere con i principali intellettuali del suo tempo, discutendo, correggendo manoscritti e commentando le novità nel campo letterario. Giulio Einaudi, Carlo Salinari, Elio Vittorini, Elémire Zolla e Natalia Ginzburg sono alcuni dei loro corrispondenti principali. / A dissertação é dedicada ao estudo das missivas do escritor italiano Italo Calvino (1923-1985) contidas no livro I libri degli altri (1991), de organização de Giovanni Tesio. Analisadas a partir de suas características próprias, as cartas configuram um importante testemunho sobre a literatura italiana do século XX, neste caso, especialmente, entre os anos de 1947 e 1969. Considerada como gênero literário, a correspondência – primeira manifestação das escritas de si – ao permitir adentrarmos o espaço cultural, social e histórico do missivista, nos garante observar ações que são inerentes à sua personalidade não só como editor e crítico literário, mas como indivíduo atuante na política de seu país. A leitura das cartas do escritor italiano revela o ambiente de suas atividades crítico-literárias, bem como seus pensamentos adquiridos a partir de suas vivências pessoais e profissionais a partir da Segunda Guerra Mundial. O primeiro capítulo, então, tratará do contexto histórico que precede à primeira carta do livro datada de 1947, e o cenário descrito inclui a participação da Itália na Segunda Grande Guerra, os reflexos do desastre na política, na economia e na vida da população, além do movimento de Resistência: a luta armada de oposição ao fascismo. O relato é importante para o entendimento das futuras manifestações literárias de Italo Calvino, em especial no seu ofício como crítico na editora Einaudi. Famosa por suas discussões literárias e políticas, a editora foi um dos principais palcos de discussão artística e antifascista deste período, tida como um grande laboratório intelectual e responsável pela promoção de um significativo desenvolvimento cultural na Itália no imediato pós-guerra. O segundo capítulo é centrado no estudo das missivas e a inserção destas narrativas íntimas na Literatura. Para a exploração do gênero epistolar, entendemos a importância de considerar, dentre outras, as análises do filósofo Michel Foucault (1926-1984) e do especialista em autobiografias Philippe Lejeune (1938), que favorecem um olhar mais atento sobre o papel estabelecido pelas cartas desde suas primeiras aparições. O panorama e o fazer literário das décadas de 1940 e 1960 são retratados no terceiro capítulo com o apoio das correspondências do escritor italiano e, por consequência, o contexto histórico e social da época. Como parte de seu ofício editorial, Italo Calvino estabeleceu diálogos por meio de cartas com os principais intelectuais de seu tempo, discutindo, corrigindo manuscritos e opinando sobre as novidades no campo literário. Giulio Einaudi, Carlo Salinari, Elio Vittorini, Elémire Zolla e Natalia Ginzburg são alguns de seus principais correspondentes. / The dissertation is dedicated to the study of the missives of the Italian writer Italo Calvino (1923-1985) contained in the book I libri degli altri (1991), organized by Giovanni Tesio. Analyzed by their own characteristics, the letters constitute an important testimony on Italian literature of the twentieth century, in this case, especially between the years of 1947 and 1969. Considered as a literary genre, correspondence - the first manifestation of the self-writing - allowing us to penetrate the cultural, social and historical space of the writer, assures us to observe actions that are inherent to his personality not only as an editor and literary critic, but as an active individual in the politics of his country. The reading of the letters of the Italian writer reveals the atmosphere of his critical-literary activities, as well as his thoughts acquired from his personal and professional experiences from the World War II. The first chapter will discuss the historical context that precedes the first letter of the book dating from 1947, and the scenario described includes Italy's participation in World War II, the repercussions of the disaster on politics, economy and the life of the population, in addition to the Resistance movement: the armed struggle of opposition to fascism. The account is important for the understanding of the future literary manifestations of Italo Calvino, especially in his occupation as a critic in the publisher Einaudi. Famous for its literary and political discussions, the publisher was one of the main ambiences of artistic and antifascist discussion of this period, considered as a great intellectual laboratory and responsible for promoting a significant cultural development in Italy in the immediate postwar period. The second chapter focuses on the study of missives and the insertion of these intimate narratives in Literature. For the exploration of the epistolary genre, we understand the importance of considering, among others, the analyzes of the philosopher Michel Foucault (1926-1984) and the specialist in autobiographies Philippe Lejeune (1938), that favor a closer look to the role established by the letters since their first appearances. The panorama and the literary making of the 1940s and 1960s are portrayed in the third chapter with the support of the Italian writer's correspondences and, consequently the historical and social context of the time. As part of his editorial occupation, Italo Calvino established dialogues through letters with the main intellectuals of his time, discussing, correcting manuscripts, and commenting on news in the literary field. Giulio Einaudi, Carlo Salinari, Elio Vittorini, Elémire Zolla and Natalia Ginzburg are some of his main correspondents.

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