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De la naissance de Giustizia e Liberta à la dissolution du Partito d'Azione (1929-1947) : un antifascisme européiste / From the birth of Giustizia e Libertà to the dissolution of the Partito d’Azione (1929-1947) : a Europeanist Anti-fascism

Tortorella, Francesca 04 July 2019 (has links)
L'évolution du débat européiste de la naissance du mouvement antifasciste Giustizia e Libertà (GL) en 1929 jusqu'à la dissolution du Partita d'Azione (PdA) en 1947 est le cœur de cette recherche. Le propos est sa contextualisation dans une dimension européenne. Si GL agit surtout en exil dans les années Trente, le PdA, né en 1942, est l'un des protagonistes de la Résistance armée italienne. Leur révolution démocratique aspire à souder les valeurs de la liberté politique et de la justice sociale. Ils souhaitent la constitution d'une Italie républicaine dans le cadre d'une Europe politiquement unifiée et démocratique. Cette thèse met en exergue les idées d'unité européenne élaborées dans ce milieu antifasciste pluriel. Dans une période de crise du processus de la construction européenne, l'exploration de cette filiation politico-intellectuelle ambitionne de contribuer à la connaissance des courants européistes et des réflexions diverses autour de l'unité de l'Europe. / The evolution of the Europeanist debate from the birth of the anti-fascist movement Giustizia e Libertà (GL) in 1929 until the dissolution of the Partita d'Azione (PD) in 1947 is the heart of this research. The purpose is its contextualization within a European dimension. If GL acts mainly in exile in the Thirties, the PdA, born in 1942, is one of the protagonists of the ltalian Armed Resistance. Their democratie revolution aspires to weld the values of political freedom and social justice. They want the constitution of a republican ltaly within the framework of a politically unified and democratie Europe. This thesis highlights the ideas of European unity developed in this plural anti-fascist milieu. ln a period of crisis in the process of European construction, the exploration of this political and intellectual filiation aims to contribute to the knowledge of Europeanist currents and the various thoughts regarding the unity of Europe.
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CONDIZIONAMENTI PSICHICI E TUTELA DELLA LIBERTA' MORALE. PROFILI DI DIRITTO PENALE INTERNO E COMPARATO

LAMANUZZI, MARTA 30 March 2016 (has links)
La ricerca si propone di affrontare in modo approfondito la tematica della libertà morale della persona nei suoi rapporti con il diritto penale e con i principi fondamentali dell’ordinamento. Il lavoro si sviluppa anzitutto attraverso l’analisi di prospettive empiriche (psicologia, scienze cognitive, neuroscienze) di studio della mente, della coscienza, delle emozioni, dei meccanismi della decisione umana e dei fattori che possono influenzarli. Successivamente vengono passati in rassegna alcuni casi di condizionamento psichico assurti agli onori della cronaca e vengono inquadrate le nozioni di manipolazione mentale, ‘brainwashing’, costrizione, suggestione e persuasione, come definite in psicologia e nel diritto penale. La ricerca prosegue con l’esame della pronuncia della Corte costituzionale in materia di plagio (art. 603 c.p.), con la disamina delle fattispecie poste a tutela della libertà morale nel nostro codice penale (minaccia, stalking, ecc.) e di alcuni profili di comparazione. Ad esempio, vengono studiati il reato francese di manipulation mentale e il reato belga di déstabilisation mentale. In conclusione, dopo un approfondimento dottrinale e giurisprudenziale delle problematiche relative all’incriminazione delle manipolazioni mentali (offensività, prova del nesso di causalità e determinatezza delle norme penali) nonché dei limiti delle attuali modalità di risposta al reato, viene proposta una nuova fattispecie di manipolazione mentale. / This research, concerning the protection of moral freedom, is first focused on philosophical perspectives and empirical sciences (psychology, cognitive sciences and neuroscience) dealing with mind, consciousness, emotions, decision mechanisms, as well as the relevant factors having a bearing on them. Some case studies of psychological conditioning contribute to define the contours of the issue. The analysis then moves to mental manipulation, “brainwashing”, compulsion, suggestion and persuasion as defined in psychology and in criminal law. Then, after reviewing the decision of the Constitutional Court on art. 603, an in-depth investigation of case law and scholars’ writings related to the major crimes set out in Italian law to safeguard person’s inner sphere (threats, stalking, etc.) is provided. Furthermore the dissertation includes a chapter regarding a comparison analysis. For example French crime of manipulation mentale and Belgian crime of déstabilisation mentale are considered. In conclusion, after a discussion of the main problems of the prosecution of crimes against moral freedom (interests protected by criminal law, actual offence, proof of causation and vagueness of legislative definitions), and the limits of the criminal justice response to offenses, a new crime of mental manipulation is proposed.
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La Santa Sede ed il processo di Helsinki: la lotta per la libertà religiosa / The Holy See and the Helsinki Process: the Fight for Religious Freedom

FERRERO, MATTIA FRANCESCO 13 March 2008 (has links)
La tesi esamina la partecipazione della Santa Sede alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (ora Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), concentrandosi sui documenti riguardanti la libertà religiosa. Premesse le circostanze geo-politiche che hanno portato alla convocazione della Conferenza e la posizione vaticana antecedente ad essa, vengono analizzati i lavori della Conferenza di Helsinki nonché delle Riunioni sui Seguiti di Belgrado, Madrid e Vienna. Inoltre, viene illustrata la trasformazione ed istituzionalizzazione della Conferenza e, quindi, l'attività dell'OSCE nell'ambito della dimensione umana dell'OSCE, esaminando le procedure e i meccanismi istituiti per la verifica degli impegni. Infine, viene preso in considerazione il programma promosso dall'OSCE sulla tolleranza e la non discriminazione verso gli appartenenti alle confessioni religiose. / The thesis investigates the Holy See's participation in the Conference for Security and Cooperation in Europe (now Organization for the Security and Cooperation in Europe), focusing on documents about religious freedom. After a brief description of the geo-politic scenery that brought to the Conference and the Holy See's position, the thesis analyzes the Helsinki Conference's works and thereafter the Follow-up Meetings of Belgrade, Madrid and Vienna. The thesis examines also the Conference's transformation and institutionalization and, then, the OSCE activity in the human dimension, focusing on procedures and mechanisms provided for the commitments' implementation. Finally, the thesis investigates the OSCE program for tolerance and non discrimination to religions' members.
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Alexis de Tocqueville entre o antigo regime e a sociedade democrática: o papel da religião e dos liames sociais

Pinheiro, Dávila Teresa de Galiza Fernandes 26 July 2016 (has links)
Submitted by Maike Costa (maiksebas@gmail.com) on 2017-09-18T12:24:16Z No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 1243150 bytes, checksum: 880a0388d875d052525b1b620bba8fd7 (MD5) / Made available in DSpace on 2017-09-18T12:24:16Z (GMT). No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 1243150 bytes, checksum: 880a0388d875d052525b1b620bba8fd7 (MD5) Previous issue date: 2016-07-26 / Questa ricerca, di carattere discorsivo-teorico, di natura bibliografica, ha come finalità quella di comprendere il pensiero etico-politico di Alexis de Tocqueville, per quanto riguarda il ruolo della religione e dei legami sociali in una società democratica, nel senso di verificare se questi possono essere elementi importanti per il mantenimento e il rafforzamento della democrazia. Partendo dall‟esperienza fatta negli Stati Uniti nei primi anni del 1830, Tocqueville stabilisce una relazione tra la società francese dell'Antico Regime e la società democratica americana. Lo Stato democratico, per Tocqueville, ha bisogno di trovare un rapporto armonico tra uguaglianza e libertà (due dei principali temi del pensiero tocquevilleano), al fine di evitare quello che lui ha descritto come "tirannia della maggioranza". Per mantenere questo equilibrio, si presenta una possibilità: il rafforzamento dei legami relazionali tra gli individui che possono servire come base per il mantenimento di una società civile sempre più partecipativa nell'esercizio della cittadinanza attiva. L'importanza della questione è giustificata dalla necessità di provocare la riflessione sulle direzioni della democrazia moderna, stimolando studi sul ruolo e l‟importanza dei legami sociali, così spesso dimenticati di fronte all'individualismo eccessivo, all´apatia e alla mancanza di impegno sociale. La questione, sembra molte volte, rimette a un problema relazionale o ad una crisi di valori e questa è una grande sfida che la società democratica dovrà affrontare. Tocqueville vedeva in questo punto, la funzione e l'importanza che la religione ha avuto nella società americana del XIX secolo, considerata da lui, la prima delle istituzioni politiche di uno Stato democratico, per la sua contribuzione alla promozione di un maggiore spirito di partecipazione pubblica tra i cittadini, attraverso i principi e valori portati dalla morale religiosa. Oggi, in una società secolarizzata, la religione non sempre esercita la stessa funzione che esercitava nei primordi della democrazia statunitense: essa può essere un fattore di unione e partecipazione ma anche di divisione e intolleranza. Ad ogni modo, il principale contributo lasciato da Tocqueville, continua ad essere quello di incoraggiare i cittadini a combattere le loro proprie tendenze individualistiche e perciò recuperare lo spirito di fratellanza universale capace di rafforzare i legami sociali, il più delle volte, relegati nella società democratica. / A presente pesquisa, de cunho discursivo-teórica, de natureza bibliográfica, visa compreender o pensamento ético-político de Alexis de Tocqueville, no que diz respeito ao papel da religião e dos liames sociais na sociedade democrática, no sentido de perquirir se esses podem consistir em importantes elementos para a manutenção e o fortalecimento da democracia. A partir da experiência nos Estados Unidos no início da década de 1830, Tocqueville estabelece uma relação entre a sociedade francesa do Antigo Regime e a sociedade democrática americana. O Estado democrático, para Tocqueville, necessita encontrar uma harmoniosa relação entre a igualdade e a liberdade (dois dos principais temas do pensamento tocquevilleano) a fim de evitar o que ele definiu como “tirania da maioria”. Para manter esse equilíbrio, apresenta-se uma possibilidade: o fortalecimento dos vínculos relacionais entre os indivíduos, que possam servir de base para manutenção de uma sociedade civil cada vez mais participativa no exercício de uma cidadania ativa. A importância do tema justifica-se pela necessidade de provocar a reflexão sobre os rumos da democracia moderna, estimulando estudos sobre o papel e a importância dos liames sociais, tantas vezes esquecidos diante do excessivo individualismo, da apatia e do descomprometimento sociais. A questão parece, muitas vezes, apontar para um problema relacional ou uma crise de valores e esse é um grande desafio a ser enfrentado pela sociedade democrática. Tocqueville enxergou nesse ponto, a função e a importância que a religião exerceu na sociedade americana do século XIX, considerada por ele, a primeira das instituições políticas de um Estado democrático, por contribuir na promoção de um maior espírito de participação pública entre os cidadãos, por meio dos princípios e dos valores trazidos pela moral religiosa. Hoje, numa sociedade secularizada, a religião nem sempre exerce a mesma função que exercia nos primórdios da democracia estadunidense; ela pode ser um fator de união e participação, mas também de divisão e intolerância. De qualquer forma, a principal contribuição deixada por Tocqueville continua sendo a de encorajar os cidadãos a combater suas próprias tendências individualistas e, assim, resgatar o espírito de fraternidade universal capaz de reforçar os liames sociais, na maioria das vezes, relegados na sociedade democrática.
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A Theatre (or 3) in Trieste

Kopare, Jerry January 2015 (has links)
An investigation of Piazza della Libertà in Trieste calls for a resurrection of its western garden along the harbour wall, and replacement of Sala Tripcovich, the former bus station which is used for theatre, with a new public building. The following project proposes a building with three small but different theatres for high-quality performances and lectures, a shared workshop, café, and a roof garden with views over the harbour wall. Its orientation on the site clarifies a path between the stations for trains and airport buses and the City's waterfront, and its V-shaped floor plans provide a wide range of spaces: from intimate and vertically entangled balconies to horisontally scattered rooms for gatherings, and slopes and terraces in the roof garden. Double-skin facades give a good acoustic environment, thermal insulation, and ventilation. The architecture intends to meaningfully reflect and catalyse the multiplicity of movements and city patterns at Piazza della Libertà. / En undersökning av Piazza della Liberà i Trieste efterlyser en återupplivning av dess västra trädgård längs tullmuren, och ersättning av Sala Tripcovich, fd busstationen som används för teater, med en ny publik byggnad. Det följande projektet föreslår en byggnad med tre små men olika teatrar för högkvalitativa föreställningar och föreläsningar, en gemensam verkstad, café, och en takträdgård med utsikt över tullmuren mot hamnen. Dess orientering på platsen klargör en väg mellan stationerna för tåg och flygbussar och stadens sjösida, och dess V-formade våningsplan ger ett brett utbud av rum: från intima och vertikalt intrasslade balkonger till horisontellt utspridda rum för sammankomster, och sluttningar och terrasser i takträdgården. Dubbelfasader ger en bra akustisk miljö, värmeisolering, och ventilation. Arkitekturen avser att meningsfullt återspegla och katalysera mångfalden av rörelser och stadsmönster på Piazza della Libertà.
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'FAITH-BASED APPROACHES TO DISPUTE RESOLUTION' L'ESPERIENZA INGLESE DEL RICONOSCIMENTO DELLA GIURISDIZIONE CONFESSIONALE NELLA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE RIGUARDANTI I CIVES-FIDELES

CAPRARA, LEONARDO 11 September 2018 (has links)
In un Paese come l’Inghilterra che, a differenza dell’Italia, non conosce, strumenti di gestione del pluralismo religioso come le intese e/o i concordati, l’istituto giuridico prescelto da legislatore per raggiungere questo risultato anche in campo giurisdizionale, è stato l’arbitrato: alle comunità religiose presenti nel Regno Unito, è stato concessa la facoltà di poter istituire propri organi giudiziari in conformità all’Arbitration Act del 1996 le cui decisioni potranno, ad alcune condizion, spiegare efficacia esecutiva nell’ordinamento statale. All’approfondimento dell’originalità di questa scelta è dedicato il presente elaborato che, partendo da un’analisi storica di alcune esperienze passate di gestione del pluralismo religioso (Capitolo I), che dimostrano che il tema non è affatto nuovo, passa a delineare i principi cardine degli arbitrati religiosi legati indissolubilmente al carattere multiculturale della società inglese in quanto finalizzati a garantire il principio di uguaglianza in una società di “diversi” (Capitolo II).Oltre che all’analisi dell’Arbitration Act del 1996, che rappresenta la cornice normativa di riferimento dei faith-based approaches to dispute resolution, il terzo capitolo è dedicato alla descrizione della struttura e del funzionamento dei tribunali religiosi islamici ed ebraici. Nella parte finale della ricerca saranno prese in considerazione le criticità dell’istituto dell’arbitrato religioso e alcune proposte in senso migliorativo. / In a country like England which, unlike Italy, does not know, instruments of management of religious pluralism such as agreements and Concordats, the legal institution chosen by the legislator to achieve this result also in the jurisdictional field, has been arbitration: the religious communities present in the United Kingdom have been granted the right to establish their own judicial bodies in accordance with the Arbitration Act of 1996, whose decisions may, to some conditions, explain their enforceability in state law. To the deepening of the originality of this choice the present paper is dedicated which, starting from a historical analysis of some past experiences of managing religious pluralism (Chapter I), which show that the subject is not new at all, goes on to outline the cardinal principles of religious arbitrations inextricably linked to the multicultural character of English society as they are aimed at guaranteeing the principle of equality in a society of "different" (Chapter II). In addition to the Arbitration Act of 1996, which represents the framework reference legislation of the faith-based approaches to dispute resolution, the third chapter is dedicated to the description of the structure and functioning of Islamic and Jewish religious courts. In the final part of the research the critical aspects of the institution of religious arbitration and some proposals in an improvement sense will be taken into consideration.
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La Chiesa valdese nel secondo dopoguerra (1945-1958): libertà religiosa, evangelizzazione e associazionismo giovanile / The Waldensian Church After the Second World War: Freedom of Religion, Mission, Youth Associations

PALMIERI, SANDRO SIMON 20 June 2007 (has links)
La storia della Chiesa valdese nel secondo dopoguerra si inserisce nel filone di ricerca che ha come oggetto lo studio delle minoranze religiose in Italia. La vicenda delle minoranze evangeliche nel secondo dopoguerra si colloca nella storia più vasta della creazione dello Stato repubblicano, verso cui è aumentato l'interesse degli storici soprattutto a partire dagli anni novanta. il processo di reinserimento della Chiesa valdese nel dopoguerra fu complesso e problematico. Il tramonto definitivo dello Stato liberale, l'esperienza del fascismo scardinarono il quadro di riferimento politico e culturale entro cui si era sviluppata la presenza delle chiese evangeliche. Fu presto evidente che l'avvento dello Stato repubblicano, caratterizzato da una forte polarizzazione tra cattolici e comunisti, non avrebbe permesso un ritorno allo status quo anteriore al fascismo. In questo contesto, vanno inquadrati gli sforzi della Chiesa valdese di elaborare delle strategie volte ad ottenere un riconoscimento giuridico, culturale e religioso. / The history of the Waldesian Church after World War two is the object of a study on religious minorities in Italy. The Evangelical minorities and their vicissitudes after World War two belong to the wider history of the creation of the Republican State, which historians have been increasingly interested in especially from the nineties onwards. The process of reintegration of the Waldesian Church after the war was complex and troublesome. The final collapse of the Liberal State and the experience of fascism tore down the political and cultural framework where Evangelical Churches had developed. It was soon clear that the rising of the Republican State, characterised by a powerful polarisation between Catholics and communists, would not allow to return to the status quo before fascism. The efforts of the Waldesian Church to elaborate strategies aiming at a juridical, cultural and religious recognition, need to be placed in such a context.
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Estrutura sindical nos direitos brasileiro e estrangeiro : do modelo estatutário ao modelo negocial /

Esteves, Herbert Luís. January 2003 (has links)
Orientador: Dorotheé Susanne Rudiger / Resumo: No presente trabalho, a organização sindical brasileira é estudada na confrontação com um modelo democrático de relações coletivas de trabalho, concebido a partir de normas da Organização Internacional do Trabalho acerca do assunto, e apresentado por intermédio do Direito Estrangeiro, centralmente Estados Unidos da América e Itália, e dos princípios comuns que o informam na União Européia. A inexistência de liberdade à associação sindical brasileira é verificada no seu relacionamento com o Estado, que mantém a sindicalização por categoria econômica e profissional em todos os graus da organização sindical - dessa maneira são excluídas as centrais sindicais - e a contribuição sindical obrigatória, e institui a unicidade sindical na Constituição Federal de 1988, bem como com outras entidades sindicais, que, desde a unicidade sindical, não têm meios para demonstrarem mais representatividade, de sorte a substituir outro sindicato em seus âmbitos pessoais e territoriais de representação legal. As causas da manutenção, a persistência das apontadas notas, que serviram de parâmetros para estudo do Direito Estrangeiro e dos referidos princípios, bem como a necessária reforma, são problematizadas no contexto das pretensões de reforma no Direito Coletivo do Trabalho, advogadas na década de 90 e informadas pelo deliberado propósito de modernização das relações de trabalho, no sentido de serem mais disciplinadas mediante negociação coletiva. Palavras-chave: liberdade sindical; enquadramento sindical; estrutura sindical; modelo de relações de trabalho. / Riassunto: In questo lavoro, l'organizzazione sindacale brasiliana viene studiata in confronto col molello democratico dei rapporti collettivi di lavoro concepito a partire dalle norme della Organizzazione Internazionale del Lavoro sull' argomento, e presentato tramite il Diritto Straniero, specie negli Stati Uniti d'America e Italia, e dei principi comuni che lo informano nell'Unione Europea. L'assenza di libertà all'associazione sindacale brasiliana viene confermata nel suo rapporto com lo Stato, che mantiene la sindacalizzazione per categoria economica e professionale in tutti i livelli dell'organizzazione sindacale - cosiquè sono escluse le centrale sindacali - e il contributo sindacale obbligatorio, e stabilisce l'unicità sindacale nella Costituzione Federativa del 1988, così come con le altre entità sindacali, che fin dalla unicità sindacale non riescono a dimonstrare piú rappresentatività, in modo da sostituire un'altro sindacato nei suoi ambiti personali e territoriali di rappresentazione legale. Le cause della manutenzione, il persistere degli appunti, che sono stati presi come parametri per gli studi del Diritto Straniero e dei principi riferiti, così come la necessária riforma, sono questionati nel contesto delle pretensioni di riforma nel Diritto Collettivo del Lavoro, diffese negli anni'90 ed informate dal deliberato proposito di modernizzazione dei rapporti di lavoro con l'intenzione di renderli piú disciplinate tramite trattativa collettiva. Parole-chiave: libertà sindacale; inquadramento sindacale; struttura sindacale; molello dei rapporti di lavoro. / Mestre
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Entre mercadoria e democracia nas políticas públicas para televisão no Brasil: lições e fundamentos para uma regulação democrática e convergente / Tra la merce e la democrazia nelle politiche per la televisione in Brasile: lezioni e fondamenti per una regolamentazione democratica e convergente

Alimonti, Veridiana 19 May 2014 (has links)
A dissertação visa analisar a regulação da televisão aberta no Brasil, buscando apreender como são construídas e orientadas as políticas públicas conformadas por esse conjunto da legislação. Para tanto, o trabalho parte do direito como objeto de estudo, mas também como método de análise da própria regulação, partilhando do entendimento de que as normas sofrem determinações da realidade social ao mesmo tempo em que a influenciam. Assim, compreendida como um processo que envolve conflitos, a definição das políticas para a televisão brasileira será estudada a partir de uma contradição central relativa a duas lógicas envolvidas em sua regulação: uma que direciona a prestação do serviço à sua exploração comercial e à centralização de poder, outra que concebe os meios de comunicação como instrumentos cruciais à constituição de um espaço público democrático. Para o desenvolvimento dessa análise, interessará examinar como se organiza a atividade econômica dos meios de comunicação de massa e as características de seu bem mais específico e primário a informação. Realizada essa etapa inicial, cumprirá tratar de tais elementos junto ao contexto brasileiro, tanto para compreensão do processo de consolidação da televisão como principal meio de comunicação de massa quanto para avaliação do conjunto de sua regulação. A contradição já referida será mapeada na Constituição Federal, leis, decretos e demais atos normativos com o intuito de verificar a consistência e coerência das políticas públicas voltadas à televisão aberta no país. Dessa análise resultarão algumas lições e alguns fundamentos que poderão servir, não só à avaliação do estado atual da regulação da televisão e da comunicação no país, como também à construção de modelos e alternativas democratizantes. / La dissertazione si propone ad analizzare la regolamentazione della televisione aperta in Brasile, cercando di capire come sono costruite e orientate le politiche pubbliche conformate da questo insieme della legislazione. Così, la dissertazione parte dal diritto in quanto oggetto di studio, ma anche in quanto un metodo per analizzare la propria regolamentazione, condividendo la comprensione che le regole subiscono determinazioni della realtà sociale allo stesso tempo in cui la influenziano. Così, intesa in quanto processo che coinvolge conflitti, la definizione delle politiche per la televisione brasiliana sarà studiata a partire da una contraddizione centrale relativa a due logiche coinvolte nella sua regolamentazione: una che dirige la fornitura del servizio al suo sfruttamento commerciale e alla centralizzazione del potere, e unaltra che concepisce i mezzi di comunicazione in quanto strumenti cruciali per la costituzione di uno spazio pubblico democratico. Per sviluppare questa analisi, sarà interessante esaminare come si organizza l\'attività economica dei mass media e le caratteristiche del suo bene più specifico e primario linformazione. Superata questa prima fase, si compierà applicare i suoi elementi al contesto brasiliano, sia nella comprensione del processo di consolidamento della televisione in quanto principale mass media sia nella valutazione dellinsieme della sua regolamentazione. La contraddizione già riferita sarà puntata nella Costituzione Federale, leggi, decreti e altri atti normativi al fine di verificare la solidità e la coerenza delle politiche pubbliche rivolte alla televisione aperta nel paese. Da questa analisi risulteranno alcune lezioni e alcuni fondamenti che potranno servire, non solo alla valutazione dello stato attuale della regolamentazione della televisione e della comunicazione nel paese, ma anche alla costruzione di modelli e alternative democratizzanti.
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Análise crítica da organização sindical brasileira à luz dos princípios de liberdade sindical da OIT / Analisi critica del brasiliano sindacato secondo i principi di libertà di associazione dell\'OIL.

Garcia, Welington Castilho 13 March 2015 (has links)
Os direitos humanos adquiriram status universal e de aplicabilidade a todos indistintamente com a promulgação da Declaração Universal dos Direitos Humanos - DUDH em 1948, cujo preâmbulo assevera a eminência dos direitos humanos e das liberdades fundamentais direcionados a todos os povos e nações. Em seguida, inicia-se a adesão de diversos países ao texto da declaração, visando à proteção na ordem constitucional interna e à consagração da dignidade da pessoa humana. Quanto às liberdades, no Direito Coletivo do Trabalho, destaca-se a manifestação do princípio (direito) de liberdade sindical, segundo a DUDH, todo o homem tem direito a organizar sindicatos e a neles ingressar para proteção de seus interesses. Tal princípio também pode ser vislumbrado em outros diplomas internacionais, principalmente, em determinadas convenções da Organização Internacional do Trabalho - OIT. O Brasil ratificou a Declaração Universal dos Direitos Humanos e algumas convenções da OIT, no entanto, no território brasileiro prevalece a aplicação do modelo de organização sindical denominado unicidade, que condiciona a existência exclusiva de uma entidade representativa de categoria profissional ou econômica na mesma base territorial. Diante disso, a temática da pesquisa incide na relação da liberdade sindical com os principais modelos de organização adotados sob a égide dos direitos humanos fundamentais, bem como nos principais problemas enfrentados em decorrência da aplicação mitigada do referido princípio e na apresentação de medidas positivas. Ademais, propugna-se a imperiosidade de uma reforma capaz de substituir a estrutura sindical vigente, de caracteres expressivamente corporativistas, por uma metodologia consoante aos novos contornos das relações laborais. / I diritti umani acquisito il carattere universale e l\'applicabilità a tutti senza distinzione con la promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - DUDU nel 1948, preambolo afferma la preminenza dei diritti umani e delle libertà fondamentali, diretti a tutti i popoli e le nazioni. Poi inizia l\'adesione di diversi paesi al testo della dichiarazione, al fine di tutelare l\'ordine costituzionale interno e la dedizione della dignità della persona umana. Per quanto riguarda le libertà, il diritto collettivo di lavoro, c\'è la manifestazione del principio (a destra) di libertà, secondo la Dichiarazione, \"ogni uomo ha il diritto di organizzare sindacati e di unirsi a loro per proteggere i loro interessi.\" Questo principio può essere intravisto in altri strumenti internazionali, in particolare in alcune convenzioni dell\'Organizzazione Internazionale del Lavoro - ILO. Brasile ha ratificato la Dichiarazione universale dei diritti dell\'uomo e delle convenzioni dell\'OIL, tuttavia, in Brasile, prevale l\'applicazione del modello di sindacato chiamato unità, il che rende l\'esistenza unica di un organo di rappresentanza di categoria professionale o economica dello stesso territorio . Così, il tema della ricerca si concentra sul rapporto tra libertà di associazione con i principali modelli di organizzazione adottati sotto l\'egida dei diritti umani fondamentali, così come i principali problemi che devono affrontare a causa della applicazione mitigato il principio e la presentazione di misure positive. Inoltre, sostiene di imperiosità di una riforma in grado di sostituire la struttura sindacale esistente, in modo significativo carattere corporativo, con una metodologia consonante ai nuovi contorni di rapporti de lavoro.

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