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IL LAVORO A TEMPO PARZIALE TRA INFLUSSI EUROPEI E ORDINAMENTO INTERNO

ALTIMARI, MIRKO 15 April 2014 (has links)
L’opera analizza l’evoluzione del contratto di lavoro a tempo parziale nell’ordinamento europeo e italiano. In Italia successivamente a una fase pionieristica la prima regolamentazione legislativa, l. n. 864 1983, lascia aperti numerosi problemi interpretativi. L’ordinamento europeo tenta di superare la mancanza di una specifica regolamentazione a protezione del lavoro part-time, basandosi sul principio della parità di retribuzione tra uomini e donne, come affermato dalla Corte di giustizia. Infine il part time è regolato dalla Direttiva 97/81, che da un lato rappresenta l’apice del Dialogo sociale europeo, dall’altro è tra gli istituti su cui la Strategia europea per l’occupazione fa affidamento, soprattutto per aumentare il tasso di presenza femminile al lavoro. Successivamente, la legge n. 61/2000 traspone la direttiva nell’ordinamento italiano. A partire da allora in un’ ottica di favorire l’incremento del part time, alcune clausole subiscono numerose modifiche, che oscillano tra delega alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale. L’incremento del part time nel corso degli ultimi anni, anche a seguito della crisi, è rappresentato da part timers involontari, che accettano questo contratto soltanto in mancanza di un impiego a tempo pieno. Infine si compie un’analisi circa i futuri sviluppi della normativa sul tempo parziale. Più nello specifico, la perenne tensione tra contrattazione collettiva e autonomia individuale, entrambe indispensabili, dovrebbe tendere ad un nuovo equilibrio regolativo. Inoltre le auspicate modifiche legislative in ordine a un pieno diritto al part time, non potranno ignorare, in un’ ottica funzionale, una armonizzazione con le regole in tema di aspettative e permessi. / The study focuses on part-time work evolution in the European and Italian systems. After a pioneering phase, the first legislative regulation in Italy, law n. 864/1983, raises a number of interpretation problems. The European System attempts to overcome the lack of a specific regulation to protect part-time work by relying on the principle of equal pay for men and women as stated by the European Court of Justice. In the end, part-time is regulated by Directive 97 /81 which, on the one hand, represents the success of the European social dialogue and, on the other hand, is one of the most important means to increase the number of women in the work market according to the European Employment Strategy. At a later stage, the law n . 61/2000 transposes the Directive into the Italian system. Since then, in a perspective of increasing part-time, some clauses in Italy undergo numerous changes which specifically range from delegation to collective bargaining and to the individual autonomy. The increased number of part-timers in recent years, partly as a result of the economic crisis, is represented by the involuntary part-timer workers, which accept contracts only in the absence of full time employment. In the end, the study anticipates future developments in part-time work regulation. More specifically, the constant tension between individual autonomy and collective bargaining, which are both crucial, should tend to a new regulative equilibrium. In addition, future advocated legislative changes related to a full right to part-time should not ignore, in a functional perspective, the harmonization with the rules regarding leaves of absences and other permitted absences.
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Lavoro forzato e altre forme di sfruttamento nel settore agro-alimentare: una strategia preventiva / FORCED LABOUR AND OTHER FORMS OF LABOUR EXPLOITATION IN THE AGRI-FOOD SECTOR: A PREVENTIVE STRATEGY

CAVANNA, PAOLA 31 May 2017 (has links)
La tesi si concentra sulla prevenzione dello sfruttamento lavorativo nel settore agro-alimentare. L’Italia è tenuta costantemente al centro delle riflessioni per offrire esempi puntuali, costantemente ‘situati’ all’interno di una visione globale, al crocevia tra il mercato del lavoro e le politiche migratorie. Lo studio criminologico del fenomeno è stato il punto di partenza per testare la capacità di prevenzione e contrasto dell’attuale sistema giuridico, analizzato secondo una logica stadiale. Facendo tesoro delle indicazioni provenienti dalla letteratura sociologica e dalla moderna vittimologia, la parte conclusiva è interamente dedicata alla proposta di una strategia di prevenzione/regolazione ispirata al dinamismo politico criminale introdotto dalla responsive regulation di John Braithwaite. Mettendo a sistema risposte innovative e buone pratiche, la tesi elabora specifiche raccomandazioni di policy, servendosi anche dei rami non penalistici dell’ordinamento giuridico. Una tale politica criminale multi-livello dovrebbe, prima di tutto, rafforzare il rifiuto sociale di qualsiasi forma di sfruttamento, sapientemente e gradualmente impiegando un variegato strumentario sanzionatorio al fine di costruire la conformità mediante il consenso ai precetti (auto-regolazione imposta, sanzioni amministrative con ‘messa alla prova’ e sanzioni penali come extrema ratio). L’analisi comparata delle legislazioni più innovative ha svolto un ruolo cruciale per l’elaborazione di una tale proposta. / The thesis focuses on the prevention of labour exploitation, specifically targeting the agri-food sector. Italy is at the centre of the reflection to provide for tangible examples within a global perspective, at the intersection of labour market and migration policies. A better knowledge of the phenomenon and its complexities has been the starting point for examining the ability of the current (intertwined) legal framework to deal with employers who breach the rules, from low-level non-compliance to serious criminality (i.e. slavery and trafficking). Accordingly, a preventive strategy has been designed bringing the theoretical framework of responsive regulation (Ayres-Braithwaite 1992) into the research on labour exploitation, in turn conceptualised as a form of corporate crime. Building further on existing ‘good’ laws and practices, specific policy recommendations have been provided utilizing all fields of law. Such a hybrid criminal policy should start by strengthening society’s rejection to any form of labour exploitation, strategically rising to more punitive remedies for the purpose of building compliance (i.e. mandated self-regulation, administrative sanctions with ‘corporate probation’ and criminal law as last resort). In doing so, a main contribution has come from comparative analysis.
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IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI

ROSSI, NICOLO' 14 May 2019 (has links)
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica. / The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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Perchè non facciamo un altro figlio? Implicazioni economiche delle intenzioni riproduttive individuali e di coppia in Italia tramite un approccio Mixed-Method. / WHY NOT HAVING ANOTHER CHILD? THE ECONOMICS OF FERTILITY INTENTIONS FOR INDIVIDUALS AND COUPLES IN ITALY: A MIXED-METHOD APPROACH

CAVALLI, LAURA 08 November 2010 (has links)
La presente tesi è un contributo allo studio delle implicazioni economiche delle intenzioni di fecondità e all’analisi degli aspetti economici legati ai processi decisionali riproduttivi. Precisamente la tesi, composta da tre capitoli indipendenti e basata su dati Italiani, si focalizza su donne, su individui che vivono in coppia e sulle coppie. In particolare lo studio mira a comprendere: i) l'interazione esistente tra il mercato del lavoro (con un focus particolare sul ruolo del settore occupazionale femminile) e le preferenze per la formazione della famiglia; ii) le influenze della ripartizione dei ruoli domestici all’interno della coppia sulle intenzioni riproduttive; iii) le determinanti (all’interno delle coppie) dell’accordo/disaccordo circa l'intenzione di diventare genitori una seconda volta, e -per coppie che registrano un disaccordo- iv) le determinanti che spingono una donna a contrastare l’intenzione positive del suo partner per un secondo figlio. La tesi utilizza il mixed-method design, una strategia basata sull’analisi quantitativa dei dati nonché sull’analisi approfondita di interviste: questo approccio consente di studiare l'argomento da diverse prospettive e -grazie ai due metodi di ricerca -quantitativo e qualitativo- di approfondire le conoscenze del fenomeno di interesse. / The thesis is a contribution to the study of the economic implications of fertility intentions and desires and of the economic aspects of the fertility decision making process. Precisely, it is based on three autonomous chapters and it aims at understanding: a) for women and for individuals within the couples the interplay between fertility and labour market preferences (with a particular focus on the role of women's sector of employment), and the influences that the (un)balanced division of domestic duties play on the intentions of becoming parents for another time in Italy; b) for couples living together the determinants of their (dis)agreement about the intention of becoming parents again; and c) for couples that disagree on future fertility plans, the determinants of female’s contrasting attitude towards her partners’ positive fertility intention. The dissertation uses a mixed-method design- a strategy based on survey data analysis as well as in-depth interviews analysis: this approach allows investigating the topic from different perspectives, by means of both quantitative and qualitative research methods in order to provide new insights into the phenomenon of interest.
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PROFILI PENALI INERENTI AL RUOLO DEL LAVORATORE NELL'ATTIVITA' DI IMPRESA / Criminal law profiles inherent to the role of workers whithin business activity

ANDREIS, EMANUELE 19 December 2018 (has links)
L'indagine cerca di verificare la sussistenza di norme o la praticabilità di riforme o interpretazioni evolutive che consentano di riconoscere al lavoratore un ruolo efficamente preventivo rispetto a illeciti che possano prodursi nel corso dell'attività di impresa. Le due direttive principali lungo le quali corre l'analisi svolta sono quelle del diritto della sicurezza sul lavoro e delle segnalazioni (oggetto di comparazione con la normativa statunitense), con riferimenti ad alcune tematiche ritenute fondamentali della teoria generale del reato, così come ad aspetti significativi del contratto di lavoro subordinato. / The investigation is about the existence of laws or the possibility of reforms or evolutive interpretations that would allow a reconstruction of the role of the workers whithin an enterprise as a gatekeeper in front of illicit risks and conducts. While the focus is on health and safety at work and on whistleblowing laws (which are compared to the U.S.A. ones), the development of the thesis passes even through some fundamental themes of the general theory of the crime and some relevant profiles of the employment contract.
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CULTURA DEL LAVORO E ACADEMY AZIENDALI PER APPRENDERE NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE / Working Culture and Company Academies to learn in the Fourth Industrial Revolution

FREGNAN, EZIO 09 February 2021 (has links)
La Quarta rivoluzione industriale e l’evoluzione tecnologica in atto stanno innescando significativi cambiamenti a livello culturale, sociale ed economico. Le rapide trasformazioni del mondo del lavoro portano in luce l’esigenza di coinvolgere i principali soggetti responsabili di guidare il cambiamento organizzativo e professionale all’interno di un percorso di ricerca partecipata e collaborativa, capace di esplicitare e descrivere diversi modi di affrontare le esperienze connesse ai mutamenti in corso. All’interno di questo contesto, il lavoro di tesi intende contribuire a delineare la nuova cultura del lavoro che sta emergendo da alcune pratiche innovative, presenti all’interno del nuovo ecosistema educativo e formativo. La ricerca scientifica, iniziata nel settembre 2019 e conclusa nel settembre 2020, si articola in quattro domande: Come sta cambiando il contesto nel quale viviamo e lavoriamo? Come si sta trasformando la cultura del lavoro? Quali Driver ne facilitano l’apprendimento? Gli elementi della cultura del lavoro sono utili anche alla luce di una nuova trasformazione radicale e improvvisa? Le risposte intendono fornire alcuni spunti di riflessione e un primo orientamento pratico per tutti coloro i quali sono coinvolti in prima persona nella costruzione di nuove soluzioni per l’apprendimento, volte a trasferire valore ai cittadini e ai lavoratori di domani. / The Fourth Industrial Revolution and the technological evolution in place are originating significant changes in culture, society and economy. Rapid transformations in the world of work revealed the need of involving the main subjects in charge of driving both organizational and professional change toward an engaging and collaborative research path, able to make clear and describe different ways to face the experiences connected with the undergoing changes. Within this context, the thesis aims at contributing in outlining the new work culture emerging from some innovative practices, present in the new educational and training ecosystem. The scientific research, started in December 2019 and concluded in September 2020, is articulated in four questions: How is the context in which we live and work changing? How is the work culture undergoing transformations? Which Drivers do facilitate its understanding? Are the elements of the work culture useful also in the light of a new radical and unexpected transformation? The answers intend to provide some points for reflection and a first practical guidance for all those who are directly involved in the creation of new learning solutions, aimed at transferring value to citizens and workers of tomorrow.
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INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO E ORGANIZZAZIONE SOCIALE DEL LAVORO: POLICY PUBBLICHE, PRASSI MANAGERIALI E PERCORSI INDIVIDUALI. UN'ANALISI COMPARATIVA

GARAVAGLIA, EMMA 09 June 2014 (has links)
Adottando l’approccio della sociologia del corso di vita allo studio delle traiettorie occupazionali, la ricerca analizza comparativamente i percorsi di fine carriera di individui 50-67enni in Europa. Lo studio si focalizza su un’analisi esplorativa dei percorsi di fine carriera e sull’analisi delle influenze esercitate dai contesti istituzionali, da comportamenti e attitudini gestionali di imprenditori e manager, dalle caratteristiche individuali sui late-career pattern. Dunque, la ricerca nel complesso include tre livelli: a) macro-sociale, sistemi di welfare e di produzione; b) micro-sociale, caratteristiche individuali; c) meso-sociale, pratiche gestionali d’impresa. La mia ipotesi è che le pratiche di age management si sviluppino secondo logiche coerenti con le strategie macro di gestione dell’occupazione degli anziani e che siano tipiche a livello di regimi di welfare/di produzione. Per rispondere alle domande di ricerca sono state applicate tecniche di analisi statistica monovariata e multivariata ai dati: 1) SHARE: Survey sulla salute, l’invecchiamento e il pensionamento in Europa, che analizza le biografie occupazionali di individui over50 in 19 paesi europei; 2) ASPA: Survey Activating Senior Potential in Europe che analizza attitudini comportamenti dei datori di lavoro nei confronti del lavoratori anziani. I paesi inclusi nello studio sono: Germania, Polonia, Svezia, Danimarca, Italia e Olanda. / By adopting the institution and agency-centered approach of the sociological life-course theories, the research analyses late career patterns of 50-67 years old individuals across Europe. I am in particular interested in understanding the prevalent late-career patterns in different countries and the influences exerted on them by institutional contexts, employers’/managers’ attitudes and behaviors and individual characteristics. So, overall, I consider three levels: the macro-social level (institutional context: welfare and productive regime), the micro-social level (individual characteristics) and the meso-social level (companies practices). My hypothesis is that age management practices are in line with macro institutional employment strategies for the older workforce and that they are typical at the level of welfare/production regimes. The empirical analysis consists of mono e multivariate statistical analysis using these data sources: 1) the Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe, on 50 years old individuals’ life courses in 19 countries all over Europe; 2) the Activating Senior Potential in Europe survey, on employers’ attitudes and behavior towards older workers in different EU countries. The countries included in my comparative study are: Germany, Poland, Sweden, Denmark, Italy and the Netherlands.
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MANAGING TECHNOSTRESS ON THE JOB

GAUDIOSO, FULVIO 19 April 2017 (has links)
Il primo studio si focalizza sul diverso impatto di due categorie di strategie di Information Technologies coping sui livelli di ‘esaurimento lavorativo’ dei dipendenti (i.e, work exhaustion). Premesso un legame tra la percezione di due techno-stressors (techno-invasion e techno-overload) e l’accusare stress e problemi relativi all’equilibrio casa-lavoro (work-family conflict), si è proceduto tramite un sistema di equazioni strutturali e path analysis a valultare quanto significativamente diversi fossero i livelli di esaurimento lavorativo per i soggetti che utilizzassero strategie diverse per far fronte alle problematiche in esame. Il secondo studio sviluppa l’ipotesi di un effetto moderatore esercitato (sia singolarmente che in interazione reciproca) da bassi livelli di competizione tra gli impiegati ed alti livelli di ‘buona’ leadership sulla precezione del tecnostress sul lavoro. Si sono anche studiate le ricadute sul benessere dei dipendenti derivanti da un clima lavorativo percepito come altamente competitivo. Il terzo studio si propone di dimostrare statisticamente che il costrutto del distress (stress negativo) e quello dell’eustress (stress positivo) siano variabili profondamente diverse con i propri antecedenti e le conseguenze. Si dimostra quindi che non siano costrutti opposti o statisticamente ‘reciproci’. Il tutto è testato tramite tecniche di Structural Equation Modeling ed inquadrato all’interno del frame teorico del modello delle Job Demands – Resources. / This thesis will go through three empirical studies conducted in the past three years. The first study aims at deepening our understanding on how different technology-related stressors indirectly create negative outcomes. I specifically focus on work exhaustion as outcome because it has been demonstrated that it is a key detrimental state for employees’ wellbeing. Focusing on this outcome, I propose a model that explains how adaptive and maladaptive coping strategies influence it, and how they are indirectly informed by key technostress creators, namely techno-invasion and techno-overload. The second study will take in exam the action of two hypothetical technostress moderators: leadership climate and perceived competition on the job. Two distinct moderation effects techniques are tested using SPSS AMOS. The third study aims to statistically separate eustress construct (positive stress) from distress one (negative stress) since both concept are actually considered to be on the same continuum of the general stress measurement.
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LO STAGE SPERIMENTALE NELLA SOCIAL WORK EDUCATION. UNA RICERCA ESPLORATIVA SUL MODELLO DELL'UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE

SALA, MARTINA 24 March 2017 (has links)
Questo lavoro di ricerca si colloca nell’ambito della Social Work Education e indaga gli Stage sperimentali in Servizio sociale, una nuova forma di tirocinio proposta al terzo anno del corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia. La tesi osserva l’evoluzione della professione di assistente sociale e della sua formazione, dedica attenzione alla Social Work Education di stampo relazionale ed in particolare a delle esperienze di campo innovative a livello internazionale. La parte empirica si concentra sugli Stage sperimentali: attraverso uno strumento originale sono stati raccolti 315 questionari on-line da laureati tra l’anno accademico 2008-2009 e 2014-2015 che hanno sostenuto questa attività. L’indagine ha osservato le caratteristiche fondamentali dei progetti realizzati sul campo e ha riscontrato continuità con il modello teorico degli Stage basato sull’approccio relazionale; si è infatti rilevata la presenza negli Stage sperimentali di: costruzione partecipata delle progettualità, ingaggio di collaboratori riflessivi non necessariamente professionali, innovazione relativa rispetto al contesto. Si è anche rilevato il proseguire di un numero rilevante progetti al termine degli Stage curricolari grazie al contributo dei partner coinvolti e lo scaturire dalle esperienze di Stage di nuove occasioni di lavoro per i neo assistenti sociali. / This study takes palce in the field of Social Work Education and investigates the Social Work Unconventional Placements, a new frame of placement proposed at the third year of Catholic University Social Work degree (Milan-Brescia). The thesis argues the evolution of Social Work profession and its education, giving attention to the Relational-way of Social Work Education and to international innovative practice learning experiences. The research project focused on Unconventional Placement inspired by Relational Social Work method. To collect data and opinions of UC Social Work bachelors an original survey was created. The on-line survey was administered to 315 former-social work students that practiced this activity in 2008-2015. The research explored the main characteristics of the Unconventional Placements realized by the students during their Social work education path. Findings from the study confirmed the presence of distinctive traits related to the theoretic model of Unconventional Placement developed in Relational SWE framework: participatory approach to projects, reflexive involvement of professional/non-professional partners, innovation in the specific context. The survey observes the carry on of a considerable number of projects after the end of curricular placements, through the community project partners activation; from Unconventional Placements emerge new job opportunities for new social workers involved.
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Assédio moral coletivo nas relações de trabalho: uma análise sob a perspectiva dos direitos humanos fundamentais dos trabalhadores / Mobbing collettivo nei rapporti dilavoro: una analisi sulla prospettiva dei diritti umani fondamentali dei lavoratori

Muçouçah, Renato de Almeida Oliveira 17 April 2009 (has links)
No momento em que a classe trabalhadora conquista um status que remete à possibilidade de construção de uma identidade coletiva, é que as novas políticas de integração vivenciadas nas empresas objetivam remeter os trabalhadores ao individualismo, pelos novos modelos de sociabilidade privada implementados. A pesquisa encontrou fundamentação teórica em material bibliográfico multidisciplinar disponível sobre o assunto. Também o método da história oral foi utilizado; embora a forma como as manifestações do poder diretivo do empregador são sentidas pelos empregados, dentro do ambiente do trabalho, possam ser observadas sob diferentes perspectivas, optamos por apreendê-las a partir da teoria das representações sociais de Henri Lefebvre. Assim, o conceito de ausência de dignidade dentro do ambiente de trabalho foi trabalhado como aquele promovido pela manifestação do poder diretivo do empregador de forma abusiva, de molde a gerar um dano sistemático e repetido a valores tidos como fundamentais para o trabalhador individualmente considerado, a coletividade dos trabalhadores e até mesmo da sociedade como um todo. E este poder panóptico, que tudo vê e conhece sem ser visto e conhecido é, em grande parte, assim propiciado em razão das novas tecnologias implantadas nos locais de trabalho, que permitem com exatidão o controle de quanto o empregado individualmente produz quanto, como, e sobretudo o que produz. Em organizações muito grandes e hierarquizadas tal controle pode não levar em conta, por simples desconhecimento da realidade local, a divisão parcelar do trabalho, que pressupõe, por sua vez, um ambiente de trabalho harmônico. Nesse diapasão, o medo de perder o emprego facilita o aparecimento da submissão e o desenvolvimento contínuo da humilhação promovida pelo empregador no afã de lograr, quantitativamente, uma maior produtividade. A consequência é a gênese de um processo de individualização radical dos trabalhadores, em que estes competem entre si com vistas à auto-exploração de suas próprias forças de trabalho, facultando ao empregador, até mesmo, a diminuição de seu poder punitivo trabalhista. Fragmentam-se, assim, os interesses coletivos dos empregados, o que dificulta a união de classe em defesa de objetivos comuns, diminuindo, entre eles, a coesão e a solidariedade. A transferência dos maus ou bons resultados empresariais, obtidos na concorrência entre capitais, à esfera da responsabilidade individual de cada empregado, constitui prática atentatória a direitos fundamentais. Instaurado o clima acirrado de competição, violam-se os direitos à integridade psíquica, existencial e mesmo física dos empregados que, do início ao fim da relação contratual, submetem-se a inúmeras pressões para poderem produzir ao máximo possível, pressões estas que traduzem-se em danos, também, a direitos coletivos e difusos. A prática descrita, por ser reiterada e sistemática, atentando contra direitos humanos fundamentais, em todas as suas diversas dimensões, pode ser classificada como assédio moral coletivo, que é conceito ainda inédito na doutrina e jurisprudência nacionais. / Nel momento in cui la classe lavoratrice conquista uno status che rimette alla possibilità di costruzione di unentità collettiva, è che le nuove politiche dintegrazione provate nelle imprese, obiettano rimettere i lavoratori allindividualismo, dai nuovi modelli di socialità privata implementati. La ricerca incontrò fondamento teorico nel materiale bibliográfico multidisciplinare disponibile sullassunto. Pure il metodo storia orale fu utilizzato; nonostante la forma di come le manifestazioni del potere direttivo del datore di lavoro sono sentite dai lavoratoti nel propio ambiente del lavoro, possano essere asservate con differenti prospettive, optiamo di apprenderle partendo dalla teoria delle rappresentazioni sociali di Henri Lefebvre. Così, il concetto di assenza di dignità nellambiente del lavoro fu elaborato come quello promosso dalla manifestazione del potere direttivo del datore di lavoro di forma abusiva, a módi a generare un danno sistematico e ripetuto ai valori tenuti come fondamentali per il lavoratori individualmente considerati, la collettività dei lavoratori e persino della società come un tutto. E questo potere panoptico, che tutto vede e conosce senza esser visto e conosciuto è, in gran parte, così propiziato dalle nuove tecnologie impiantate nei localo di lavoro, che permettono con esattezza il controllo di quanto il impiegato individualmente produce quanto, come, e soprattutto ciò che produce. Nelle organizzazioni molto grandi e gerarchicamente strutturate talle controllo può non considerare, per una semplice ignoranza della realtà locale, la divisãione particolare del lavoro, che presume, tuttavia, un ambiente di lavoro armonico. In questo diapason, il timore di perdere limpiego agevola lapparizione della sottomissione e lo svolgimento continuo dellumiliazione promossa dal datore di lavoro con lambizione di guadagnare, quantitativamente, una maggior produtività. La conseguenza è la genesi di um procedimento di individualizzazione radicale dei lavoratori a competere tra loro, mirando lauto-esplorazione della loro forza di lavoro, facoltando il datore di lavoro, addirittura, di diminuire il suo potere punitivo lavorativo. Si frammenta cosi linteresse collettivo dei lavoratori, difficoltando lunione della classe in difesa degli obiettivi comuni, diminuendo tra loro la coesione e la solidarietà. La trasferenza del buon o mal risultato imprenditoriale ottenuto nella concorrenza tra capitali, alla sfera della responsabilità individuale di ogni impiegato, costituisce pratica attentatrice a diritti fondamentali. Instaurato il clima tenso di competizione, si violano i diritti allintegralità psichica, esistenziale epure fisica del impiegate chee, dallinizio alla fine del contratto di lavoro, si sottomette a innumerevoli pressioni per poter produrre il massimo possibile, pressioni queste che si traducono in danni, pure, a dirittti collettivi e diffusi. La pratica descritta, essendo reiterata e sistematica, attentando contro diritti umani fondamentali, in tutte le sua diverse dimensioni, può essere classificata come mobbing collettivo, che è concetto ancor inedito nella dottrina e giurisprudenza nazionale.

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