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A construção existencial dos direitos humanos /José, Caio Jesus Granduque. January 2009 (has links)
Orientador: Antônio Alberto Machado / Banca: Celso Luiz Ludwig / Banca: Carlos Eduardo de Abreu Boucaut / Resumo: O trabalho propõe uma concepção dos direitos humanos em perspectiva existencial. Os direitos humanos são considerados um modo de ser do homem, ou, ainda, um produto da condição existencial da realidade humana. A partir da projeção das categorias e conceitos das filosofias da existência de Jean-Paul Sartre e Albert Camus no plano jurídico, o estudo promove uma nova compreensão da dignidade humana, assim como do sentido, da finalidade, da legitimidade e da gênese histórica dos direitos do homem, como também da teoria do direito subjetivo e até da teoria da justiça, com repercussões na própria ontologia jurídica, porquanto o direito passa a ser visto como uma praxis da liberdade e uma praxis para a liberdade. Arrimada no pensamento de Sartre e Camus, a pesquisa enfatiza a responsabilidade existencial dos juristas na construção dos direitos humanos, após denunciar os artifícios imanentes às fundamentações tradicionais desses direitos - seja ela jusnaturalista, para quem os direitos são descobertos, seja ela juspositivista, para quem os direitos são aplicados -, que se mostram funcionais para que eles absurdamente não sejam direitos propriamente ditos e não estejam em ação / Astratto: Il lavoro propone una concezione dei diritti umani nel punto di vista esistenziale. I diritti umani sono considerati un modo di essere dell'uomo, o, ancora, un prodotto della condizione esistenziale della realtà umana. Dalla proiezione delle categorie e concetti delle filosofie dell'esistenza di Jean-Paul Sartre e Albert Camus nel piano giuridico, lo studio promuove una nuova comprensione della dignità umana, cosi come del senso, dello scopo, della legittimità e della storica genesi di diritti dell'uomo, nonché la teoria dei diritti soggettivi e fino alla teoria della giustizia, con ripercussioni nella propria ontologia giuridica, perché il diritto passa ad essere visto come una prassi della libertà e una prassi per la libertà. Fondata nel pensiero di Sartre e Camus, la ricerca sottolinea la responsabilità esistenziale dei giuristi nella costruzione dei diritti umani, dopo denunciare gli artifici immanenti ai tradizionali fondamenti di questi diritti - sia esso giusnaturalista, per chi i diritti sono scoperti, sia esso giuspositivista, a chi i diritti sono applicati -, che si dimostrano funzionali per che essi diritti non siano assurdamente diritti veramente delti e non siano in azione / Mestre
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BUSINESS AND HUMAN RIGHTS: TOWARDS GREATER RESPONSIBILITY OF BUSINESS ENTERPRISES AND ACCESS TO REMEDIES IN A LEGALLY BINDING TREATY? / Business and Human Rights: Towards Greater Responsibility of Business Enterprises and Access to Remedies in a Legally Binding Treaty?CONCONI, MARTA 16 April 2018 (has links)
La tesi esamina questioni relative alla responsabilità delle imprese e all'accesso alla giustizia per vittime di violazioni dei diritti umani, commesse da imprese, per suggerire misure e proposte da inserire in un trattato giuridicamente vincolante in materia di imprese e diritti umani, la cui negoziazione è attualmente in corso sotto l'egida del Consiglio per i Diritti Umani. Conformemente alla Risoluzione 26/9 del Consiglio per i diritti umani, un gruppo di lavoro intergovernativo è stato incaricato di elaborare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per regolamentare, nel diritto internazionale dei diritti umani, le attività delle imprese multinazionali e altre imprese.
Ricostruendo il background storico (Capitolo 1) e il percorso che ha condotto all’adozione della Risoluzione 26/9 (Capitolo 2), la tesi analizza alcune delle questioni ancora aperte in materia, partendo dalla responsabilità delle imprese e se queste possiedano personalità giuridica internazionale e di conseguenza se le imprese possono essere considerate duty-bearers nel futuro trattato (Capitolo 3). In secondo luogo, la tesi analizza la questione di come migliorare l'accesso alla giustizia per le vittime di violazioni dei diritti umani e superare ostacoli esistenti (Capitolo 4). Infine, sono proposte alcune alcune misure e modelli di riferimento da considerare nel futuro trattato, al fine di colmare alcune delle lacune ancora esistenti in materia. / The thesis examines key issues relating to the responsibility of business entities and access to justice for victims of business-related human rights violations, to suggest measures and proposals to be incorporated in a prospective legally binding treaty on business and human rights, whose negotiation and drafting is in progress under the aegis of the UN Human Rights Council. Under the terms of Human Rights Council Resolution 26/9, an Open-Ended Intergovernmental Working Group was mandated to elaborate an international legally binding instrument to regulate, in international human rights law, the activities of transnational corporations and other business enterprises.
After recalling the historical background (Chapter 1) and the process leading to the adoption of Resolution 26/9 (Chapter 2), the thesis analyses the outstanding issues regarding the responsibility of business enterprises and whether corporations may potentially be considered as duty-bearers in the prospective binding treaty (Chapter 3). The thesis turns to the question about how to overcome existing barriers and improve access to justice and judicial remedies for victims of business-related human rights abuses (Chapter 4). The thesis concludes with measures and models of reference to be considered in the prospective treaty, to close the so called “accountability and governance” gaps.
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Os riscos da nanotecnologia e a responsabilidade socioambiental e ética da empresaSantos, Queila Rocha Carmona dos 03 December 2014 (has links)
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Previous issue date: 2014-12-03 / Il tema di questa ricerca si concentra nei rischi della nanotecnologia e la responsabilità sociale-ambientale e l’etica dell’impresa alla luce dei diritti umani. È delimitato il tema nella responsabilità dell’impresa fronte i rischi della nanotecnologia per la salute e la sicurezza umana. In tale approccio è cercato di evidenziare che tali rischi non si limitano all’ambiente interno dell’impresa, dove sono potenzialmente prodotte, per le sue peculiarità pu anche influire l'ambiente esterno e quindi l'intera società. L'obiettivo è, quindi, ravvicinare la realtà attuale del rapido sviluppo tecnologico a scienza del diritto, riflettendo su questioni di protezione umana contro i rischi della nanotecnologia. La nanotecnologia ha il potenziale di fornire numerose realizzazioni a beneficio dell'uomo, tuttavia, d'altra parte, ci sono molte domande circa i suoi rischi potenziali. Così, nell’ambiente dell’impresa che si occupa della nanotecnologia, è importante un agire responsabili, perché gli effetti nocivi pu raggiungere tanto le persone all'interno dell'impresa quanto all'esterno, rispettivamente, i lavoratori che sono esposti alla manipolazione dei (nano) materiali, i consumatori di prodotti che coinvolgono tali materiali e la comunità in genere, nel caso di contaminazione dell'ambiente. In questo senso, è da notare che le imprese hanno responsabilità fronte l’ordine nazionale e internazionale di rispettare i diritti umani in tutta la sua estensione, aggiunta della responsabilità economica, l'impresa anche dispone responsabilità sociale e ambientale risultante delle seconde e terze generazioni di diritti umani. Tuttavia, data la complessità insita nella catena tecnologica con risultati in scala e di dimensioni indeterminate, è possibile dire che, per la funzionalizzazione del diritto, l'impresa deve incorporare una nuova responsabilità per l'imprevedibile - una responsabilità etico-tecnologica di anticipazione dei rischi. La tecnica utilizzata è la bibliografica e documentario, sotto un approccio deduttivo e in altre induttivo sull'argomento. Aderendo all’idea di anticipazione dei danni per interpretare l'oggetto. / O tema desta pesquisa centra-se nos riscos da nanotecnologia e a responsabilidade socioambiental e ética da empresa à luz dos direitos humanos. Delimita-se na responsabilidade da empresa diante dos riscos oferecidos pela nanotecnologia à saúde e segurança humana. Em tal abordagem busca-se destacar que tais riscos não se limitam ao ambiente interno da empresa, onde potencialmente são produzidos, pois por suas peculiaridades podem afetar também o ambiente externo e consequentemente a sociedade como um todo. Objetiva-se, portanto, aproximar a realidade atual de acelerado desenvolvimento tecnológico à ciência do direito, refletindo sobre questões relativas à proteção humana em face dos riscos da nanotecnologia. A nanotecnologia tem potencial para proporcionar muitas realizações em benefício do homem, no entanto, por outro lado, existem muitas dúvidas sobre seus potenciais riscos. Assim, no âmbito da empresa que lida com a nanotecnologia importa uma atuação responsável, pois os potenciais efeitos nocivos podem atingir tanto as pessoas dentro da empresa quanto fora, respectivamente, os trabalhadores que se expõem a manipulação de (nano) materiais, consumidores de produtos que envolvem tais materiais e a coletividade em geral, no caso de contaminação do meio ambiente. Nesse sentido, vale ressaltar que as empresas possuem responsabilidade perante a ordem interna e internacional de respeitar os direitos humanos em toda sua extensão, sendo que além da responsabilidade econômica a empresa também têm as responsabilidades social e ambiental que decorrem da segunda e terceira gerações firmadas de direitos humanos. Contudo, ante a complexidade que envolve a cadeia tecnológica com resultados em escala e de alcances indeterminados é possível afirmar que, para funcionalização do direito, a empresa deve incorporar uma nova responsabilidade diante do imprevisível – uma responsabilidade éticotecnológica de antecipação dos riscos. A técnica de pesquisa utilizada é a bibliográfica e documental, sob uma abordagem dedutiva e em alguns pontos indutiva acerca do tema. Aderindo à ideia de antecipação dos danos para interpretar o objeto.
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A construção existencial dos direitos humanosJosé, Caio Jesus Granduque [UNESP] 29 May 2009 (has links) (PDF)
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jose_cjg_me_fran.pdf: 808163 bytes, checksum: 037225c998f5fc341323af0bd3badebf (MD5) / Il lavoro propone una concezione dei diritti umani nel punto di vista esistenziale. I diritti umani sono considerati un modo di essere dell’uomo, o, ancora, un prodotto della condizione esistenziale della realtà umana. Dalla proiezione delle categorie e concetti delle filosofie dell'esistenza di Jean-Paul Sartre e Albert Camus nel piano giuridico, lo studio promuove una nuova comprensione della dignità umana, cosi come del senso, dello scopo, della legittimità e della storica genesi di diritti dell'uomo, nonché la teoria dei diritti soggettivi e fino alla teoria della giustizia, con ripercussioni nella propria ontologia giuridica, perché il diritto passa ad essere visto come una prassi della libertà e una prassi per la libertà. Fondata nel pensiero di Sartre e Camus, la ricerca sottolinea la responsabilità esistenziale dei giuristi nella costruzione dei diritti umani, dopo denunciare gli artifici immanenti ai tradizionali fondamenti di questi diritti - sia esso giusnaturalista, per chi i diritti sono scoperti, sia esso giuspositivista, a chi i diritti sono applicati -, che si dimostrano funzionali per che essi diritti non siano assurdamente diritti veramente delti e non siano in azione / O trabalho propõe uma concepção dos direitos humanos em perspectiva existencial. Os direitos humanos são considerados um modo de ser do homem, ou, ainda, um produto da condição existencial da realidade humana. A partir da projeção das categorias e conceitos das filosofias da existência de Jean-Paul Sartre e Albert Camus no plano jurídico, o estudo promove uma nova compreensão da dignidade humana, assim como do sentido, da finalidade, da legitimidade e da gênese histórica dos direitos do homem, como também da teoria do direito subjetivo e até da teoria da justiça, com repercussões na própria ontologia jurídica, porquanto o direito passa a ser visto como uma praxis da liberdade e uma praxis para a liberdade. Arrimada no pensamento de Sartre e Camus, a pesquisa enfatiza a responsabilidade existencial dos juristas na construção dos direitos humanos, após denunciar os artifícios imanentes às fundamentações tradicionais desses direitos - seja ela jusnaturalista, para quem os direitos são descobertos, seja ela juspositivista, para quem os direitos são aplicados –, que se mostram funcionais para que eles absurdamente não sejam direitos propriamente ditos e não estejam em ação
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Crime de desaparecimento forçado de pessoas: análise à luz da justiça de transição no BrasilLeite, Tiago Medeiros 25 July 2014 (has links)
Submitted by Clebson Anjos (clebson.leandro54@gmail.com) on 2016-01-27T19:24:11Z
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Previous issue date: 2014-07-25 / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES / Anche se Vecchio preoccupazione per la scomparsa di qualsiasi persona o le sue spoglie, solo in tempi moderni, Che la preoccupazione ha carattere globale. Come arma politica, sia da parte dei governi autoritari, sia come método di combattimento in guerre o civile, la
sparizione forzata di persone provoca sistematicamente e programmato durante la seconda guerra mondiale, come pratica dell'azione dell'esercito tedesco nazista. La condotta disparizione forzata è stato sistematicamente utilizzato da governi militari o autoritari in conflitti civili in molti paesi Del Sud America, in particolare in Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Perù e Brasile. In Brasile, la sparizione forzata rende i cosi detti crimini della dittatura, in cui gli agenti al servizio del brasiliano dittatura militarer apito, torturato, assassinato e sparivanocon i resti di circa 400 avversari governi dal 1964 al 1965. Tuttavia, lascomparsa non ha cessato in Brasile, una pratica ancora oggi da alcuni membri della pubblica sicurezza o da organizzazioni criminali. Questo lavoro si propone di analizzare il reato disparizione forzata di persone Allá giustizia di transizione in Brasile, in particolare Il meccanismo di presentazione per i casi di sparizione forzata ai tribunali. Viene utilizzato come método di documenti di analisi internazionali (trattati) e lavoro teorico. Inizialmente per discutere Il concetto internazionale, dallo sviluppo del comportamento della scomparsa di persone come una forma sistemática di arma politica. Successivamente, analizziamo i principali trattati internazionali in matéria di sparizione forzata di persone e la giurisprudenza della Corte Interamericana dei Diritti Umani (in seno all'Organizzazione degli Stati americani) come tema di gravi violazioni dei diritti umani. Dopo, Le fatture saranno considerate che propone di creare il reato di sparizione forzata di persone nel sistema giuridico brasiliano, oltre a studiare Il concetto di criminalità permanente e lacriminalità continua. In um capitolo successivo, analizza la pratica e lo sviluppo di una giustizia di transizione in Brasile, vale a dire Il concetto, i meccanismi di tale giustizia e fatti e le politiche Che hanno interessato Il paese ai giorni festivi. Concludiamo presentando la possibilita giuridica di portare i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare la sparizione forzata di persone durante Il período di regime militare brasiliano, dal momento che sono crimini contro l'umanità, dunque imprescrittibile, e la natura permanente o continuando la sparizione forzata di persone, che, mentre manca la vittima non fermò l'esecuzione e gli effetti giuridici della condotta criminale. / Apesar de ser antiga a preocupação pelo desaparecimento de alguma pessoa ou de seus restos
mortais, somente na época contemporânea tal preocupação tomou caráter global. Como arma
de luta política, seja por governos autoritários, seja como método de luta em conflitos bélicos
ou civis, o desaparecimento forçado de pessoas surge de forma sistemática e planejada
durante a Segunda Guerra Mundial, como prática de ação do Exército Nazista alemão. A
conduta de desaparecimento forçado foi sistematicamente utilizada por governos autoritários
militares ou em conflitos civis na maioria dos países da América do Sul, especialmente na
Argentina, Chile, Uruguai, Paraguai, Peru e Brasil. No Brasil, o desaparecimento forçado
compõe os chamados crimes da ditadura, onde agentes a serviço da Ditadura Militar brasileira
sequestrou, torturou, assassinou e desapareceu com os restos mortais de cerca de 400
opositores aos governos de 1964 a 1965. Contudo, o desaparecimento não cessou no Brasil,
sendo uma prática ainda presente por alguns membros da Segurança Pública ou por
organizações criminosas. Este trabalho objetiva analisar o crime de desaparecimento forçado
de pessoas à luz da Justiça de Transição no Brasil, especialmente o mecanismo de submissão
de casos de desaparecimento forçado ao Poder Judiciário. Utiliza-se como método a análise
de documentos internacionais (tratados) e obras teóricas. Discute-se, inicialmente, o conceito
internacional, a partir do desenvolvimento da conduta de desaparecimento de pessoas como
forma sistemática de arma política. Posteriormente, analisam-se os principais tratados
internacionais sobre o tema do desaparecimento forçado de pessoas e a jurisprudência da
Corte Interamericana de Direitos Humanos (no âmbito da Organização dos Estados
Americanos) quanto à temática de graves violações de direitos humanos. Após, serão
analisados os projetos de lei que propõem criar o tipo penal de desaparecimento forçado de
pessoas no ordenamento jurídico brasileiro, além de estudar o conceito de crime permanente e
crime continuado. No capítulo posterior, é analisada a prática quanto ao desenvolvimento de
uma Justiça de Transição no Brasil, compreendendo o conceito, os mecanismos para tal
Justiça e os fatos e políticas públicas ocorridas no país até os dias atuais. Conclui-se
apresentando a possibilidade jurídica de julgamento dos responsáveis por graves violações de
direitos humanos, especialmente o desaparecimento forçado de pessoas, durante o período de
regime militar brasileiro, por se tratarem de crimes contra a humanidade, portanto
imprescritíveis, e pela natureza permanente ou contínua do desaparecimento forçado de
pessoas, que enquanto desaparecida a vítima não cessa a execução e seus efeitos jurídicos de
conduta criminosa.
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Responsabilidade social da empresa como dever jurídico: uma leitura a partir da perspectiva da fraternidade humanista / Social responsability of the company as legal duty: reading a perspective from the brotherhood humanistBucci, Alexandre 22 February 2016 (has links)
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Previous issue date: 2016-02-22 / Il tema di questa ricerca si concentra sull'analisi di umanesimo e di fratellanza considerato categorie costituzionali, affermandosi con tale premessa, la responsabilità sociale dell'impresa. Si dice che si dovrebbe essere visto, tale responsabilità, non come un semplice college, ma come un dovere giuridico reale e ben definito, alla luce dell'interazione tra diritto ed economia, in vista della realizzazione dei diritti umani. , Up definisce l'orbita della responsabilità sociale delle imprese, ricevendo il profitto e la fratellanza nella sua distribuzione, in quanto le imprese non dovrebbe precludere la fine dell'attività, né impedisce lo sviluppo economico. In un tale approccio scenario posteriore, cerchiamo di mettere in evidenza il rapporto tra etica e profitto, nel caso di aspetti rilevanti della globalizzazione e le sue implicazioni incentrati sul potere economico dell'entità commerciale, dal disegno, quindi, un profilo sociale e anche performance etica della società. La nostra intenzione è, quindi, avvicinarsi alla responsabilità sociale d'impresa dichiarato e dei diritti umani, rivolta verso l'alto, con esso, il tema del profitto fratellanza per attività di business, considerata la responsabilità sociale dell'impresa, come anticipato nelle righe precedenti come giuridicamente vincolante. A questo proposito, si sottolinea che le imprese hanno responsabilità in ambito nazionale e internazionale, questa responsabilità, prima di tutto, di rispettare i diritti umani in tutta la sua estensione tutela generazionale, compreso la natura giuridica del profitto e la proprietà indiscussa, la che, tuttavia, non consente alla società di ignorare la responsabilità sociale che lo toccano, come vero servizio, sotto le luci della disciplina costituzionale brasiliana. Sarà dimostrato che tale dovere anche lasciato già detto dal punto di vista della Corte Suprema, come viene notato da casi di studio presi come paradigmi nel campo della responsabilità sociale delle imprese, come si è visto, per esempio, negli studi che coinvolgono trasporto gratuito interstatale per gli anziani (Sospensione Sicurezza n. 3032) e la questione della entry-mezzo (ADI n. 1950). Si osserva che la tecnica di ricerca utilizzata è la letteratura e documenti, con un approccio deduttivo e in alcuni punti induttivi sull'argomento. Si aderendo qui l'idea di responsabilità sociale delle imprese e dovere giuridico, formato dalla fraternità e l'umanesimo come categorie costituzionali. / O tema desta pesquisa centra-se na possibilidade (ou não) de aplicação do humanismo e da fraternidade encarados como categorias constitucionais, afirmando-se com tal premissa, a responsabilidade social da empresa. Afirma-se, mais, que deve ser encarada, tal responsabilidade, não como sendo apenas uma mera faculdade, mas sim, como um verdadeiro e bem delimitado dever jurídico, sob o prisma da interação entre Direito e Economia, em perspectiva de efetivação dos Direitos Humanos. Delimita-se, na órbita da responsabilidade social da empresa, a obtenção do lucro e a fraternização, em sua distribuição, como dever empresarial que não obsta o fim da atividade empresarial e tampouco inviabiliza o desenvolvimento econômico. Em tal panorama de abordagem, mais adiante, busca-se destacar as relações entre ética e lucro, tratando-se de aspectos relevantes da globalização e suas implicações voltadas ao poder econômico do ente empresarial, traçando-se, para tanto, um perfil social e também ético da atuação da empresa. Objetiva-se, portanto, aproximar a afirmada responsabilidade social da empresa e os Direitos Humanos, enfrentando-se, com isto, a temática da fraternização do lucro por meio da atividade empresarial, encarada a responsabilidade social da empresa, tal qual adiantado nas linhas acima, como dever jurídico. Nesse sentido, ressalta-se que as empresas possuem responsabilidade perante a ordem interna e internacional, responsabilidade esta, antes de tudo, de respeitar os direitos humanos em toda sua extensão de tutela geracional, compreendida a natureza jurídica do lucro e sua titularidade inconteste, o que, entretanto, não permite à empresa ignorar a responsabilidade social que lhe toca, como verdadeiro dever, sob as luzes da disciplina constitucional brasileira. Verificar-se-á que tal dever, inclusive, já restou afirmado sob a ótica do Supremo Tribunal Federal, tal qual se nota pela análise de casos tidos como paradigmas em matéria de responsabilidade social empresarial, como se viu, por exemplo, nos julgamentos envolvendo o transporte interestadual gratuito para idosos (Suspensão de Segurança no. 3032) e na questão da meia-entrada (ADI no. 1950). Anota-se que a técnica de pesquisa utilizada é a bibliográfica e documental, sob uma abordagem dedutiva e em alguns pontos indutiva acerca do tema. Aderindo-se aqui à ideia de responsabilidade social empresarial como dever jurídico, conformado pela fraternidade e pelo humanismo como categorias constitucionais.
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Análise crítica da organização sindical brasileira à luz dos princípios de liberdade sindical da OIT / Analisi critica del brasiliano sindacato secondo i principi di libertà di associazione dell\'OIL.Garcia, Welington Castilho 13 March 2015 (has links)
Os direitos humanos adquiriram status universal e de aplicabilidade a todos indistintamente com a promulgação da Declaração Universal dos Direitos Humanos - DUDH em 1948, cujo preâmbulo assevera a eminência dos direitos humanos e das liberdades fundamentais direcionados a todos os povos e nações. Em seguida, inicia-se a adesão de diversos países ao texto da declaração, visando à proteção na ordem constitucional interna e à consagração da dignidade da pessoa humana. Quanto às liberdades, no Direito Coletivo do Trabalho, destaca-se a manifestação do princípio (direito) de liberdade sindical, segundo a DUDH, todo o homem tem direito a organizar sindicatos e a neles ingressar para proteção de seus interesses. Tal princípio também pode ser vislumbrado em outros diplomas internacionais, principalmente, em determinadas convenções da Organização Internacional do Trabalho - OIT. O Brasil ratificou a Declaração Universal dos Direitos Humanos e algumas convenções da OIT, no entanto, no território brasileiro prevalece a aplicação do modelo de organização sindical denominado unicidade, que condiciona a existência exclusiva de uma entidade representativa de categoria profissional ou econômica na mesma base territorial. Diante disso, a temática da pesquisa incide na relação da liberdade sindical com os principais modelos de organização adotados sob a égide dos direitos humanos fundamentais, bem como nos principais problemas enfrentados em decorrência da aplicação mitigada do referido princípio e na apresentação de medidas positivas. Ademais, propugna-se a imperiosidade de uma reforma capaz de substituir a estrutura sindical vigente, de caracteres expressivamente corporativistas, por uma metodologia consoante aos novos contornos das relações laborais. / I diritti umani acquisito il carattere universale e l\'applicabilità a tutti senza distinzione con la promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - DUDU nel 1948, preambolo afferma la preminenza dei diritti umani e delle libertà fondamentali, diretti a tutti i popoli e le nazioni. Poi inizia l\'adesione di diversi paesi al testo della dichiarazione, al fine di tutelare l\'ordine costituzionale interno e la dedizione della dignità della persona umana. Per quanto riguarda le libertà, il diritto collettivo di lavoro, c\'è la manifestazione del principio (a destra) di libertà, secondo la Dichiarazione, \"ogni uomo ha il diritto di organizzare sindacati e di unirsi a loro per proteggere i loro interessi.\" Questo principio può essere intravisto in altri strumenti internazionali, in particolare in alcune convenzioni dell\'Organizzazione Internazionale del Lavoro - ILO. Brasile ha ratificato la Dichiarazione universale dei diritti dell\'uomo e delle convenzioni dell\'OIL, tuttavia, in Brasile, prevale l\'applicazione del modello di sindacato chiamato unità, il che rende l\'esistenza unica di un organo di rappresentanza di categoria professionale o economica dello stesso territorio . Così, il tema della ricerca si concentra sul rapporto tra libertà di associazione con i principali modelli di organizzazione adottati sotto l\'egida dei diritti umani fondamentali, così come i principali problemi che devono affrontare a causa della applicazione mitigato il principio e la presentazione di misure positive. Inoltre, sostiene di imperiosità di una riforma in grado di sostituire la struttura sindacale esistente, in modo significativo carattere corporativo, con una metodologia consonante ai nuovi contorni di rapporti de lavoro.
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A efetividade do direito do trabalho / La effettività dei diritti del lavoroNascimento, Cristina Reginato Hoffmann 13 June 2011 (has links)
O trabalho foi desenvolvido dentro da linha de pesquisa da área de Direito do Trabalho, da Faculdade de Direito da Universidade de São Paulo Direitos sociais no contexto dos direitos humanos, visando uma hermenêutica apropriada para a realização dos direitos sociais trabalhistas. A Constituição da República Federativa do Brasil (1988) fez incluir os direitos sociais trabalhistas no Título II Dos Direitos e Garantias Fundamentais. Neste contexto, a problemática que se apresenta é a da efetividade das normas trabalhistas. Com base nas doutrinas de Robert Alexy e Gustavo Zagrebelsky, adotou-se a proposta de uma hermenêutica concretizadora, que reconheça a força normativa da Constituição, partindo-se da premissa de que os princípios constitucionais são normas de suporte fático amplo. Na perspectiva dos direitos humanos fundamentais, considerou-se a prevalência dos direitos sociais como pressuposto de um Estado Social, e para a construção de uma sociedade livre, justa e solidária um dos objetivos fundamentais da República Federativa do Brasil. A título de argumentação fez-se o estudo de decisões pautadas na teoria dos princípios, aproximando a doutrina da prática jurisdicional, demonstrando-se algumas possibilidades conferidas por uma hermenêutica concretizadora dos direitos humanos fundamentais e a viabilidade da efetividade dos direitos sociais trabalhistas. / Il lavoro fu svolto nellambito della linea di ricerca dellarea di Diritto del Lavoro della Facoltà di Diritto dellUniversità di São Paulo Diritti sociali nel contesto dei diritti umani, puntando su unermeneutica appropriata allattuazione dei diritti sociali del lavoro. La Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile (1988) fece inserire i diritti sociali del lavoro nel Titolo II Diritti e Garanzie Fondamentali. In tale contesto, la problematica che si presenta è quella delleffettività delle norme del lavoro. In base alle dottrine di Robert Alexy e Gustavo Zagrebelsky, si adottò la proposta di unermeneutica attuativa, che riconosca la forza normativa della Costituzione, muovendo dalla premessa secondo cui i principi costituzionali sono norme di ampio supporto fattuale. Nella prospettiva dei diritti umani fondamentali, si tenne presente la prevalenza dei diritti sociali come presupposto di uno Stato Sociale e per la costruzione di una società libera, giusta e solidade uno degli scopi fondamentali della Repubblica Federativa del Brasile. A titolo di argomentazione si esaminò le decisioni fondate sulla teoria dei principi, avvicinando la dottrina alla pratica giurisdizionale, dimostrandosi alcune possibilità date da unermeneutica attuativa dei diritti umani fondamentali e la fattibilità delleffettività dei diritti sociali del lavoro.
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ANALISI DELL'AZIONE DIPLOMATICA DELLA SANTA SEDE NELLA RICERCA DI UN NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RUOLO DELL'ONU E DELLA CSCE - OCSE / Papal Diplomacy and the Pursuit of a New International Order: the role of UNO and CSCE/OSCERODEGHIERO, MARCO 27 March 2008 (has links)
Nel corso della sua lunga storia la Santa Sede è sempre stata protagonista attiva delle relazioni tra popoli, regni, Stati e nazioni. Un ruolo importante viene da essa svolto anche nel '900, specialmente a partire dalla Prima Guerra Mondiale, nell'ambito del tentativo di costruire un nuovo ordine internazionale fondato più sulla forza del diritto che sul diritto della forza. L'Enciclica Pacem in Terris ed il Concilio Vaticano II segnano l'inizio di un più deciso appoggio alla diplomazia multilaterale ed alle organizzazioni internazionali, specialmente ONU e CSCE-OSCE, come si può vedere nel caso della Prima Crisi del Golfo (1990-1991) e della dissoluzione della ex Jugoslavia (1991-1999). La Santa Sede elabora così, progressivamente, un proprio concetto di nuovo ordine internazionale, fondato sul diritto, sulla parità giuridica, sulla uguaglianza sostanziale degli Stati, dotato di un'Autorità centrale imparziale, a carattere democratico, in grado di imporre il rispetto di determinati principi fondamentali per una pace duratura, nella piena osservanza del principio di sussidiarietà. Un ideale ancora lontano dall'essere raggiunto. / Along his long history the Holy See has always played an important role in the relations between kingdoms, States and nations. This role remains important also in the 20th century, especially from World War One, in the pursuit of a new international order based more on the force of right than on the right of force. The Encyclical Pacem in terris and the II Vatican Council are the beginning of a deeper support to multilateral diplomacy and international organisations, particularly UNO and CSCE-OSCE, as it may be noticed during the First Gulf War (1990-1991) and the dissolution of former Yugoslavia (1991-1999). Thus, the Holy See has gradually developed a concept of new international order based on human rights and international law, juridical equality of all States, and on a central, impartial Authority capable of enforcing the respect of a given set of fundamental principles which are essential for the maintenance of peace, in the respect of the principle of subsidiarity. An ideal still far from reality.
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[pt] LIBERDADE E RELIGIÃO: DIREITOS E GARANTIAS FUNDAMENTAIS À LUZ DO PENSAMENTO DE JOSEPH RATZINGER / [it] LIBERTÀ E RELIGIONE: DIRITTI E GARANZIE FONDAMENTALI ALLA LUCE DEL PENSIERO DI JOSEPH RATZINGERMICHELLE FIGUEIREDO NEVES 28 September 2021 (has links)
[pt] A teologia política de Joseph Ratzinger a respeito da liberdade de consciência e religiosa é imprescindível quando se trata de direitos humanos. Com absoluto respeito aos limites correspondentes à natureza da Igreja e do Estado, Ratzinger compreende que uma das missões do Cristianismo é contribuir com a ética política e, em vista disso, exorta a reflexão sobre os verdadeiros fundamentos da liberdade e da religião como garantias fundamentais do Estado Democrático de Direito. Através de uma metodologia provocativa, o teólogo alemão, no decorrer de sua vida acadêmica, sacerdotal e como prefeito da Congregação para a Doutrina e Fé debate as incongruências que fragilizam a dignidade humana como um direito fundamental, cujo pano de fundo é a desconsideração da raiz histórica das nações, consideradas periféricas e até sem valor; a redução da fé cristã ao mero sentimentalismo e; a promoção da ideia de exclusão de Deus das questões de interesse público. Para Ratzinger o racionalismo científicio, que impõe a autolimitação da razão é o causador desta realidade, com reflexos exponenciais nas políticas de estado voltadas para defesa e promoção da dignidade humana. Por isso, é imprescindível que a religião e a liberdade sejam reconhecidas e garantidas como direitos fundamentais, posto que oriundas do direito natural e, mais imprescindível ainda, que este reconhecimento ultrapasse a proteção da presença física das Igrejas, a realização de cultos e a associação de fiéis, constatando o caráter contributivo religião para o desenvolvimento social e humano, em vista à verdadeira liberdade, cuja fonte é o logos. / [it] La teologia politica della libertà di coscienza e religiosa di Joseph Ratzinger è indispensabile quando si tratta di diritti umani. Nel rispetto assoluto dei limiti corrispondenti alla natura della Chiesa e dello Stato, Ratzinger comprende che una delle missioni del cristianesimo è contribuire all etica politica e, in considerazione di ciò, esortare la riflessione sul reale fondamenti della libertà e della religione come garanzie fondamentali dello Stato Democratico di Diritto. Attraverso una metodologia provocatoria, il teologo tedesco, per tutta la sua vita accademica e sacerdotale e come prefetto della Congregazione per la Dottrina e la Fede, discute le incongruenze che indeboliscono la dignità umana come diritto fondamentale, il cui sfondo è una mancanza di considerazione della radice storica delle nazione, considerate periferiche e persino inutili; la riduzione della fede cristiana al mero sentimentalismo e; promuovere l idea dell esclusione di Dio da questioni di interesse pubblico. Per Ratzinger, il razionalismo scientifico, che impone l autolimitazione della ragione, è la causa di questa realtà, con riflessioni esponenziali delle politiche statali volte a difendere e promuovere la dignità umana. Pertanto, è essenziale che la religione e la libertà siano riconosciute e garantite come diritti fondamentali, poiché provengono dalla legge naturale e, cosa più indispensabile, che tale riconoscimento vada oltre la protezione della presenza fisica delle Chiese, la realizzazione di culti e l associazione dei fedeli, affirmando il carattere che contribuisce alla religione allo sviluppo sociale e umano, in vista della vera libertà, la cui fonte sono o logos.
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