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"Mafija kaip Italijos (savi)įvaizdžio dalis. Italijos dienraščių analizė" / "Mafia like a part of the (self)image of Italy. Italian daily analysis" / "Mafia come parte dell'(auto)immagine d'Italia. L'analisi dei quotidiani italiani"

Širvytė, Gražina 16 June 2008 (has links)
Bet koks nusikalstamas plačiai paviešintas įvykis ar reiškinys daro neigiamą įspūdį apie šalį – prisideda prie neigiamo šalies įvaizdžio kūrimo. Tačiau vienareikšmiškai neigiamai vertinti tokį istoriškai ir kultūriškai Italijos tapatybėje įsišaknijusį fenomeną kaip mafija, yra neteisinga. Šio tyrimo tikslas - remiantis Šiaurės, Pietų bei centrin��s Italijos dienraščių straipsnių mafijos tema kiekybine, kokybine bei žanrine analize, o taip pat mokslinės literatūros šaltinių analize, ištirti mafijos fenomeno pateikimą Italijos dienraščiuose kaip vieną iš Italijos įvaizdžio ir saviįvaizdžio formavimo prielaidų ir atskleisti skirtinguose dienraščiuose matomus minėto fenomeno įtakos skirtumus Italijos įvaizdžiui bei saviįvaizdžiui atskirose šalies dalyse. Tyrimo tikslas lemia ir tyrimo objektą, kuris yra straipsniai apie mafiją Italijos dienraščių „Corriere della Sera“, „La Repubblica“ ir „Il Mattino“ 2007 metų numeriuose. Tyrimo hipotezė teigia, jog būdama šalies identiteto dalis, mafija Italijos saviįvaizdžiui nedaro apčiuopiamos įtakos, tačiau dėl mafijos egzistavimo kenčia šalies įvaizdis, pozicionuojamas itališkoje spaudoje. Darbe atskleisti Italijos medijų sistemos ypatumai ir aptarta spaudos vieta Italijos medijų sistemoje; pristatyta agenda setting teorijos reikšmė šalies įvaizdžio kūrimui(si) bei tyrimui; identifikuota identiteto svarba šalies įvaizdžio ir saviįvaizdžio formavimui(si); apžvelgti Italijos įvaizdžio kūrimo ypatumai ir pristatyti ankstesni tyrimai... [toliau žr. visą tekstą] / This paper aims at analyzing the articles about mafia published in the present-day dailies of the Northern, Southern and Central Italy and revealing the presentation of the mafia phenomena like one of the Italy’s image and self image forming assumption and revealing the differences of the phenomena presentation in the different parts of the State. The main sources for this thesis are the articles concerning mafia published in the Italian dailies “Corriere della Sera”, “La Repubblica” and ��Il Mattino” covering the period from the 1st of January, till the 31st of December, 2007. It was hypothesized that being a part of the state’s identity, mafia doesn’t have tangible influence on Italian self image but because of its existence, the dailies positioned image of the State is negatively influenced. Content analysis quantitative and qualitative, genre analysis and scientific literature analysis methods were used for the research. The hypothesis was proven and some other facts regarding an image and a self image of Italy were discovered. / Ogni crimine ampiamente proclamato fa un effeto negativo sull’immagine dello stato. Il fenomeno mafioso, per il suo impatto storico e culturale all’idenità italiana, non può essere considerato come solamente negativo. L’obbiettivo di questa ricerca è, basandosi sull’analisi quantitativa, qualitativa, generica, degli articoli sulla mafia dei quotidiani, rappresentanti le diverse parti – Nord, Sud e Centrale – dell’Italia, e anche sull’analisi della letteratura scientifica, esaminare la rappresentazione del fenomeno mafioso come una premessa della formazione dell’immagine e dell’(auto)immagine d’Italia nelle parti diverse del paese. L‘oggetto della ricerca sono gli articoli sulla mafia pubblicati nei quotidiani „Corriere della Sera”, „La Repubblica” e „Il Mattino” nel 2007. L‘ipotesi della ricerca suppone che essendo una parte dell’identità dello stato, la mafia non ha un impatto significativo all’immagine d’Italia. Ma l’esistenza del fenomeno, fa un effetto negativo sull’immagine dello stato che viene posizionato nella stampa italiana. In questa ricerca sono stati rivelati le particolarità del sistema massmediatico italiano; presentata l’importanza della teoria dell’agenda setting per la costruzione e la ricerca dell’immagine di uno stato; identificata l’importanza d’identità per la formazione dell’immagine e dell’autoimmagine dello stato; presentate le particolarità della creazione dell’immagine d’Italia e le altre ricerche fatte su quell’immagine; definito il termine e... [toliau žr. visą tekstą]
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Adolescenti in migrazione: la rappresentazione visuale di identità e chances di vita / Adolescents in migration: the visual representation of identity and lifetime chances

COLOMBO, CHIARA 20 February 2012 (has links)
Scopo del contributo è descrivere la costruzione e rappresentazione dell’identità nel corso della transizione adolescenziale. Ipotizzata circolarità e reciproca determinazione tra individui e società, lo studio tratta il tema dell’identità come frutto di riflessività e di chances di vita offerte dal contesto. Il fuoco dell’attenzione è sugli adolescenti di origine straniera, scelti come oggetto di studio perché chiamati a vivere la transizione identitaria in maniera amplificata dall’esperienza migratoria ed esemplificativa di traiettorie di costruzione del Sé percorse anche dai pari italiani. L’analisi sottolinea dunque l’analogia generazionale tra adolescenti italiani e stranieri e la pluralità di definizioni identitarie, anche prescindendo dall’eventuale esperienza migratoria. Lo studio ha seguito l’approccio della sociologia visuale, sia nei riferimenti teorici ed analitici, sia sul piano della ricerca empirica. Sono stati intervistati 12 adolescenti, italiani e stranieri, che hanno narrato di sé presentando immagini e video. A partire da ciò sono state individuate 3 tipologie di costruzione identitaria, quella dei relazionali, quella dei progettisti e quella dei sognatori, e si è confermata la reciproca connessione tra individui e società e la pluralità di traiettorie nella transizione alla vita adulta. / The study’s aim is to describe the construction and representation of identity during the adolescent transition. Hypothesizing circularity and reciprocal determination between individuals and society, the study deals with the topic of identity as the result of reflexivity and lifetime chances which are offered by the context. Attention is focused on adolescents with foreign origins, chosen as the subject of study because they are called to experience identity transition in a way which is broadened due to their migratory experiences, and exemplified by paths involving Self-construction which their Italian peers also follow. The analysis thus underscores the generational analogy between Italian and foreign adolescents and the plurality of definitions of identity, also irrespective of any migratory experience. The study followed the visual sociology approach, both in theoretical and analytical terms as well as at the level of empirical research. The 12 Italian and foreign adolescents who were interviewed spoke about themselves through images and videos. 3 types of identity construction were identified thanks to these presentations: relational, planners and dreamers, and a reciprocal connection between individuals and society, and the plurality of paths in the transition to adult life were confirmed.
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A identidade visual no projeto gráfico de revistas de moda

Calza, Márlon Uliana January 2015 (has links)
La tesi analizza il progetto grafico delle riviste di moda cartacee, problematizzando la forma come i loro elementi strutturali e visivi contribuiscano alla configurazione della loro identità visuale e alla proposizione di contratti di lettura. Problematizza le relazioni stabilite tra il campo del giornalismo e quello della moda, a partire dai contrasti dei loro principi e valori, incorporati dal progetto grafico delle pubblicazioni: transitorietà e periodicità; innovazione e continuità; regolamentazione e credibilità; oltre all`imitazione e alla differenziazione. Le procedure metodologiche adottate sono la ricerca teorica, la ricerca di contestualizzazione e la ricerca iconografica, costruendosi un approccio sincronico ed un altro diacronico nella problematizzazione dell`oggetto, a partire da aspetti giornalistici, editoriali, storici e visuali. L`analisi delle riviste è realizzata in due tappe: nella prima tappa viene effettuata l`osservazione accurata di diversi tipi di riviste di moda, nazionali ed internazionali, che sommata agli apporti teorici, permette l`elaborazione di un quadro generale della segmentazione e caratterizzazione delle riviste di moda – composto da linee e categorie collegate al suo genere, dal target e dal trattamento dato ai temi, alla loro periodicità e diffusione. Partendo da questo istrumento, si definisce il corpus, costituito da cinque pubblicazioni brasiliani: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partire dalla selezione di tre edizioni di ogni titolo pubblicate nel 2013, si realizza un`analisi qualitativa, in modo comparativo e sistematico, e in conformità alle unità e agli operatori analitici definiti. Si conclude che l`identità visuale delle riviste si costituisce a partire da elementi che non si limitano alla loro marca, proponendo contratti di lettura che abbiano come presupposti la creazione di relazioni visuali interne ed esterne alle pubblicazioni – che mirano alla loro identificazione, ma anche alla differenziazione all`interno del loro segmento. Tali rapporti sono messi in evidenza dal progetto grafico, a partire dall`adozione di elementi ricorrenti, comuni e specifici, identificati in ciascuna delle categorie di riviste proposte, che si articolano all`universo della moda e si dedicano alla: (i) diffusione di materie prime, fornitori e tendenze; alla (ii) copertura delle sfilate ed inaugurazioni; alla (iii) moda concettuale; alla (iv) moda e al lusso; alle (v) guide di servizio; e alla (vi) produzione artigianale dell’abbigliamento. Mentre le riviste del segmento della moda adottano un certo padrone di riferimento, aderendo ad un quadro di riferimenti condiviso, ricercano la loro differenziazione, mediante l`adozione di pratiche e strategie editoriali, istituzionali e commerciali particolari, oltre all`attualizzazione del passato e ed alla rinnovazione nel tempo. / A tese analisa o projeto gráfico de revistas impressas de moda, problematizando a forma como seus elementos estruturais e visuais contribuem para a conformação de sua identidade visual e para a proposição de contratos de leitura. Problematiza as relações estabelecidas entre os campos do jornalismo e da moda, a partir do tensionamento de seus princípios e valores, incorporados pelo projeto gráfico das publicações: efemeridade e periodicidade; novidade e continuidade; normatividade e credibilidade; além da imitação e da diferenciação. Os procedimentos metodológicos adotados são a pesquisa teórica, a pesquisa de contextualização, e a pesquisa iconográfica, sendo que constrói-se uma abordagem sincrônica e outra diacrônica na problematização do objeto, a partir de aspectos jornalísticos, editoriais, históricos e visuais. A análise das revistas é realizada em duas etapas: na primeira etapa realiza-se uma observação exploratória de diferentes revistas de moda, nacionais e internacionais, que, somada aos aportes teóricos, possibilita a construção de um quadro de segmentação e caracterização das revistas de moda – composto por eixos e categorias relacionados ao seu gênero, target e tratamento dado aos temas, à sua periodicidade e circulação. A partir do instrumento, definese o corpus, constituído por cinco publicações brasileiras: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partir da seleção de três edições de cada título publicadas no ano de 2013, realiza-se uma análise qualitativa, de modo comparativo e sistemático, e em conformidade às unidades e aos operadores analíticos definidos. Conclui-se que a identidade visual das revistas constitui-se a partir de elementos que não restringem-se à sua marca, propondo contratos de leitura que pressupõem o estabelecimento de relações visuais internas e externas às publicações – que visam à sua identificação, mas também à sua diferenciação junto ao segmento. Tais relações são manifestas pelo projeto gráfico, a partir da adoção de elementos recorrentes, comuns e particulares, identificados em cada uma das categorias de revista propostas, que articulam-se à cadeia da moda e dedicam-se: à (i) divulgação de matérias-primas, fornecedores e tendências; à (ii) cobertura dos desfiles e lançamentos; à (iii) moda conceitual; à (iv) moda e ao luxo; aos (v) guias de serviço; e à (vi) produção manual das roupas. Ao passo que as revistas do segmento de moda adotam certa padronização, aderindo a um quadro de referência compartilhado, buscam a sua diferenciação, através da adoção de práticas e estratégias editoriais, institucionais e comerciais particulares, além da atualização do passado e da renovação no tempo. / This thesis analyses the graphic design of printed fashion magazines and problematizes the way in which their structural and visual elements contribute to the formation of their visual identity and to the proposition of reading contracts. It also problematizes the relationship between the fields of journalism and fashion, departing from the tension among their principles and values embodied in the graphic design of the publications: ephemerality and periodicity; novelty and continuity; normativity and credibility; as well as imitation and differentiation. The methodological procedures adopted are theoretical research, context research and iconographic research, which build up into and synchronic and diachronic approach towards the object, considering the journalistic, editorial, historical and visual aspects. The analysis of the magazines was done in two phases: first, an exploratory observation of different fashion magazines, national and foreign, which, allied to theoretical support, allowed the construction of an outlook on the segmentation and characterization of fashion magazines – formed by axes and categories relating to their genre, target, and overview of the themes, their periodicity and circulation. From the instrument, the corpus is defined as constituted by five Brazilian publications: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida and Manequim. From the selection of three editions of each title, all published in 2013, a qualitative analysis was done, in a comparative and systematic fashion, and according to the units and the defined analytical operators. We reached the conclusion that the visual identity of the magazines is built around elements that are not restricted to their brand, and it proposes reading contracts which presuppose the building of visual relationships both internal and external in relation to the publications – relationships that aim at their identification but also their differentiation in the segment. Such relationships are manifested by the graphic design, through the adoption of recurrent elements, both common and particular, identified in each of the proposed magazine categories, which are in articulation with the fashion industry and are dedicated to: (i) advertise components, suppliers and trends; (ii) coverage of fashion shows and new releases; (iii) conceptual fashion; (iv) fashion and luxury; (v) service guides and (vi) manual production of clothes. Fashion magazines tend to adopt a certain amount of standardization through shared milestones, but they also seek differentiation though the adoption of unique editorial, institutional and commercial practices and strategies, as well as the actualization of the past and renovation through time.
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A identidade visual no projeto gráfico de revistas de moda

Calza, Márlon Uliana January 2015 (has links)
La tesi analizza il progetto grafico delle riviste di moda cartacee, problematizzando la forma come i loro elementi strutturali e visivi contribuiscano alla configurazione della loro identità visuale e alla proposizione di contratti di lettura. Problematizza le relazioni stabilite tra il campo del giornalismo e quello della moda, a partire dai contrasti dei loro principi e valori, incorporati dal progetto grafico delle pubblicazioni: transitorietà e periodicità; innovazione e continuità; regolamentazione e credibilità; oltre all`imitazione e alla differenziazione. Le procedure metodologiche adottate sono la ricerca teorica, la ricerca di contestualizzazione e la ricerca iconografica, costruendosi un approccio sincronico ed un altro diacronico nella problematizzazione dell`oggetto, a partire da aspetti giornalistici, editoriali, storici e visuali. L`analisi delle riviste è realizzata in due tappe: nella prima tappa viene effettuata l`osservazione accurata di diversi tipi di riviste di moda, nazionali ed internazionali, che sommata agli apporti teorici, permette l`elaborazione di un quadro generale della segmentazione e caratterizzazione delle riviste di moda – composto da linee e categorie collegate al suo genere, dal target e dal trattamento dato ai temi, alla loro periodicità e diffusione. Partendo da questo istrumento, si definisce il corpus, costituito da cinque pubblicazioni brasiliani: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partire dalla selezione di tre edizioni di ogni titolo pubblicate nel 2013, si realizza un`analisi qualitativa, in modo comparativo e sistematico, e in conformità alle unità e agli operatori analitici definiti. Si conclude che l`identità visuale delle riviste si costituisce a partire da elementi che non si limitano alla loro marca, proponendo contratti di lettura che abbiano come presupposti la creazione di relazioni visuali interne ed esterne alle pubblicazioni – che mirano alla loro identificazione, ma anche alla differenziazione all`interno del loro segmento. Tali rapporti sono messi in evidenza dal progetto grafico, a partire dall`adozione di elementi ricorrenti, comuni e specifici, identificati in ciascuna delle categorie di riviste proposte, che si articolano all`universo della moda e si dedicano alla: (i) diffusione di materie prime, fornitori e tendenze; alla (ii) copertura delle sfilate ed inaugurazioni; alla (iii) moda concettuale; alla (iv) moda e al lusso; alle (v) guide di servizio; e alla (vi) produzione artigianale dell’abbigliamento. Mentre le riviste del segmento della moda adottano un certo padrone di riferimento, aderendo ad un quadro di riferimenti condiviso, ricercano la loro differenziazione, mediante l`adozione di pratiche e strategie editoriali, istituzionali e commerciali particolari, oltre all`attualizzazione del passato e ed alla rinnovazione nel tempo. / A tese analisa o projeto gráfico de revistas impressas de moda, problematizando a forma como seus elementos estruturais e visuais contribuem para a conformação de sua identidade visual e para a proposição de contratos de leitura. Problematiza as relações estabelecidas entre os campos do jornalismo e da moda, a partir do tensionamento de seus princípios e valores, incorporados pelo projeto gráfico das publicações: efemeridade e periodicidade; novidade e continuidade; normatividade e credibilidade; além da imitação e da diferenciação. Os procedimentos metodológicos adotados são a pesquisa teórica, a pesquisa de contextualização, e a pesquisa iconográfica, sendo que constrói-se uma abordagem sincrônica e outra diacrônica na problematização do objeto, a partir de aspectos jornalísticos, editoriais, históricos e visuais. A análise das revistas é realizada em duas etapas: na primeira etapa realiza-se uma observação exploratória de diferentes revistas de moda, nacionais e internacionais, que, somada aos aportes teóricos, possibilita a construção de um quadro de segmentação e caracterização das revistas de moda – composto por eixos e categorias relacionados ao seu gênero, target e tratamento dado aos temas, à sua periodicidade e circulação. A partir do instrumento, definese o corpus, constituído por cinco publicações brasileiras: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partir da seleção de três edições de cada título publicadas no ano de 2013, realiza-se uma análise qualitativa, de modo comparativo e sistemático, e em conformidade às unidades e aos operadores analíticos definidos. Conclui-se que a identidade visual das revistas constitui-se a partir de elementos que não restringem-se à sua marca, propondo contratos de leitura que pressupõem o estabelecimento de relações visuais internas e externas às publicações – que visam à sua identificação, mas também à sua diferenciação junto ao segmento. Tais relações são manifestas pelo projeto gráfico, a partir da adoção de elementos recorrentes, comuns e particulares, identificados em cada uma das categorias de revista propostas, que articulam-se à cadeia da moda e dedicam-se: à (i) divulgação de matérias-primas, fornecedores e tendências; à (ii) cobertura dos desfiles e lançamentos; à (iii) moda conceitual; à (iv) moda e ao luxo; aos (v) guias de serviço; e à (vi) produção manual das roupas. Ao passo que as revistas do segmento de moda adotam certa padronização, aderindo a um quadro de referência compartilhado, buscam a sua diferenciação, através da adoção de práticas e estratégias editoriais, institucionais e comerciais particulares, além da atualização do passado e da renovação no tempo. / This thesis analyses the graphic design of printed fashion magazines and problematizes the way in which their structural and visual elements contribute to the formation of their visual identity and to the proposition of reading contracts. It also problematizes the relationship between the fields of journalism and fashion, departing from the tension among their principles and values embodied in the graphic design of the publications: ephemerality and periodicity; novelty and continuity; normativity and credibility; as well as imitation and differentiation. The methodological procedures adopted are theoretical research, context research and iconographic research, which build up into and synchronic and diachronic approach towards the object, considering the journalistic, editorial, historical and visual aspects. The analysis of the magazines was done in two phases: first, an exploratory observation of different fashion magazines, national and foreign, which, allied to theoretical support, allowed the construction of an outlook on the segmentation and characterization of fashion magazines – formed by axes and categories relating to their genre, target, and overview of the themes, their periodicity and circulation. From the instrument, the corpus is defined as constituted by five Brazilian publications: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida and Manequim. 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Such relationships are manifested by the graphic design, through the adoption of recurrent elements, both common and particular, identified in each of the proposed magazine categories, which are in articulation with the fashion industry and are dedicated to: (i) advertise components, suppliers and trends; (ii) coverage of fashion shows and new releases; (iii) conceptual fashion; (iv) fashion and luxury; (v) service guides and (vi) manual production of clothes. Fashion magazines tend to adopt a certain amount of standardization through shared milestones, but they also seek differentiation though the adoption of unique editorial, institutional and commercial practices and strategies, as well as the actualization of the past and renovation through time.
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A identidade visual no projeto gráfico de revistas de moda

Calza, Márlon Uliana January 2015 (has links)
La tesi analizza il progetto grafico delle riviste di moda cartacee, problematizzando la forma come i loro elementi strutturali e visivi contribuiscano alla configurazione della loro identità visuale e alla proposizione di contratti di lettura. Problematizza le relazioni stabilite tra il campo del giornalismo e quello della moda, a partire dai contrasti dei loro principi e valori, incorporati dal progetto grafico delle pubblicazioni: transitorietà e periodicità; innovazione e continuità; regolamentazione e credibilità; oltre all`imitazione e alla differenziazione. Le procedure metodologiche adottate sono la ricerca teorica, la ricerca di contestualizzazione e la ricerca iconografica, costruendosi un approccio sincronico ed un altro diacronico nella problematizzazione dell`oggetto, a partire da aspetti giornalistici, editoriali, storici e visuali. L`analisi delle riviste è realizzata in due tappe: nella prima tappa viene effettuata l`osservazione accurata di diversi tipi di riviste di moda, nazionali ed internazionali, che sommata agli apporti teorici, permette l`elaborazione di un quadro generale della segmentazione e caratterizzazione delle riviste di moda – composto da linee e categorie collegate al suo genere, dal target e dal trattamento dato ai temi, alla loro periodicità e diffusione. Partendo da questo istrumento, si definisce il corpus, costituito da cinque pubblicazioni brasiliani: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partire dalla selezione di tre edizioni di ogni titolo pubblicate nel 2013, si realizza un`analisi qualitativa, in modo comparativo e sistematico, e in conformità alle unità e agli operatori analitici definiti. Si conclude che l`identità visuale delle riviste si costituisce a partire da elementi che non si limitano alla loro marca, proponendo contratti di lettura che abbiano come presupposti la creazione di relazioni visuali interne ed esterne alle pubblicazioni – che mirano alla loro identificazione, ma anche alla differenziazione all`interno del loro segmento. Tali rapporti sono messi in evidenza dal progetto grafico, a partire dall`adozione di elementi ricorrenti, comuni e specifici, identificati in ciascuna delle categorie di riviste proposte, che si articolano all`universo della moda e si dedicano alla: (i) diffusione di materie prime, fornitori e tendenze; alla (ii) copertura delle sfilate ed inaugurazioni; alla (iii) moda concettuale; alla (iv) moda e al lusso; alle (v) guide di servizio; e alla (vi) produzione artigianale dell’abbigliamento. Mentre le riviste del segmento della moda adottano un certo padrone di riferimento, aderendo ad un quadro di riferimenti condiviso, ricercano la loro differenziazione, mediante l`adozione di pratiche e strategie editoriali, istituzionali e commerciali particolari, oltre all`attualizzazione del passato e ed alla rinnovazione nel tempo. / A tese analisa o projeto gráfico de revistas impressas de moda, problematizando a forma como seus elementos estruturais e visuais contribuem para a conformação de sua identidade visual e para a proposição de contratos de leitura. Problematiza as relações estabelecidas entre os campos do jornalismo e da moda, a partir do tensionamento de seus princípios e valores, incorporados pelo projeto gráfico das publicações: efemeridade e periodicidade; novidade e continuidade; normatividade e credibilidade; além da imitação e da diferenciação. Os procedimentos metodológicos adotados são a pesquisa teórica, a pesquisa de contextualização, e a pesquisa iconográfica, sendo que constrói-se uma abordagem sincrônica e outra diacrônica na problematização do objeto, a partir de aspectos jornalísticos, editoriais, históricos e visuais. A análise das revistas é realizada em duas etapas: na primeira etapa realiza-se uma observação exploratória de diferentes revistas de moda, nacionais e internacionais, que, somada aos aportes teóricos, possibilita a construção de um quadro de segmentação e caracterização das revistas de moda – composto por eixos e categorias relacionados ao seu gênero, target e tratamento dado aos temas, à sua periodicidade e circulação. A partir do instrumento, definese o corpus, constituído por cinco publicações brasileiras: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida e Manequim. A partir da seleção de três edições de cada título publicadas no ano de 2013, realiza-se uma análise qualitativa, de modo comparativo e sistemático, e em conformidade às unidades e aos operadores analíticos definidos. Conclui-se que a identidade visual das revistas constitui-se a partir de elementos que não restringem-se à sua marca, propondo contratos de leitura que pressupõem o estabelecimento de relações visuais internas e externas às publicações – que visam à sua identificação, mas também à sua diferenciação junto ao segmento. Tais relações são manifestas pelo projeto gráfico, a partir da adoção de elementos recorrentes, comuns e particulares, identificados em cada uma das categorias de revista propostas, que articulam-se à cadeia da moda e dedicam-se: à (i) divulgação de matérias-primas, fornecedores e tendências; à (ii) cobertura dos desfiles e lançamentos; à (iii) moda conceitual; à (iv) moda e ao luxo; aos (v) guias de serviço; e à (vi) produção manual das roupas. Ao passo que as revistas do segmento de moda adotam certa padronização, aderindo a um quadro de referência compartilhado, buscam a sua diferenciação, através da adoção de práticas e estratégias editoriais, institucionais e comerciais particulares, além da atualização do passado e da renovação no tempo. / This thesis analyses the graphic design of printed fashion magazines and problematizes the way in which their structural and visual elements contribute to the formation of their visual identity and to the proposition of reading contracts. It also problematizes the relationship between the fields of journalism and fashion, departing from the tension among their principles and values embodied in the graphic design of the publications: ephemerality and periodicity; novelty and continuity; normativity and credibility; as well as imitation and differentiation. The methodological procedures adopted are theoretical research, context research and iconographic research, which build up into and synchronic and diachronic approach towards the object, considering the journalistic, editorial, historical and visual aspects. The analysis of the magazines was done in two phases: first, an exploratory observation of different fashion magazines, national and foreign, which, allied to theoretical support, allowed the construction of an outlook on the segmentation and characterization of fashion magazines – formed by axes and categories relating to their genre, target, and overview of the themes, their periodicity and circulation. From the instrument, the corpus is defined as constituted by five Brazilian publications: UseFashion, ffw>>mag!, Elle Brasil, Estilo de Vida and Manequim. From the selection of three editions of each title, all published in 2013, a qualitative analysis was done, in a comparative and systematic fashion, and according to the units and the defined analytical operators. We reached the conclusion that the visual identity of the magazines is built around elements that are not restricted to their brand, and it proposes reading contracts which presuppose the building of visual relationships both internal and external in relation to the publications – relationships that aim at their identification but also their differentiation in the segment. Such relationships are manifested by the graphic design, through the adoption of recurrent elements, both common and particular, identified in each of the proposed magazine categories, which are in articulation with the fashion industry and are dedicated to: (i) advertise components, suppliers and trends; (ii) coverage of fashion shows and new releases; (iii) conceptual fashion; (iv) fashion and luxury; (v) service guides and (vi) manual production of clothes. Fashion magazines tend to adopt a certain amount of standardization through shared milestones, but they also seek differentiation though the adoption of unique editorial, institutional and commercial practices and strategies, as well as the actualization of the past and renovation through time.
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Crenças e Atitudes linguísticas: um estudo da língua e cultura italianas em Matelândia/PR / Credenze e Comportamenti linguistici: uno studio della lingua e cultura italiane in Matelândia/PR

Dalleaste, Ana Paula 05 September 2016 (has links)
Made available in DSpace on 2017-07-10T18:56:01Z (GMT). No. of bitstreams: 1 ANADALLEASTE.pdf: 1845046 bytes, checksum: 964cf75de3459e4beec3af481a55f863 (MD5) Previous issue date: 2016-09-05 / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior / Partendo dal presupposto che lingua ed identità etnica sono legate alle credenze ed attegiamentie di un gruppo particolare ed al suo discorso, lo studio delle credenze ed attegiamenti ha come punto di ricerca il modo di posizionarsi dei parlanti di una lingua rispetto ai suoi membri. Tale valutazione della lingua ricade nella sua manutenzione o nella sua eliminazione. Questo lavoro, guidato da principi teorici e metodologici della Sociolinguistica Variazionale, della Dialetologia e degli Studi delle Credenze ed Attegiamenti Linguistici, è uno studio delle credenze ed attegiamenti manifestati dai parlanti di origine italiana, residenti nel comune di Matelândia, situato nella regione Ovest del Paraná. Il contesto linguistico, culturale, sociale e geografico della località risale ad uno scenario sociolinguistico relativo alla lingua d'immigrazione italiana. Il corpus è stato raccolto dal progetto Studio delle lingue a contatto nel Ovest del Paraná: la lingua italiana, il talian e il portoghese (Estudo sobre línguas em contato no Oeste do Paraná: a língua italiana, o talian e o português), coordinato dalle ricercatrici Sanimar Busse e Wania Cristiane Beloni, tramite interviste con diciotto informatori, in tre punti diversi del comune, selezionati in base alle variabili sesso e fascia di età. L'intervista è stata costituita da un questionario preparato e adattato alla realtà sociolinguistica e culturale degli informatori in modo da presentare i dati dei componenti che formano quegli attegiamenti il cognoscitivo, l‟ affettivo e il conativo - in relazione alla lingua e alla cultura italiana. Attraverso la valutazione dei fenomeni presenti nel discorso di cittadini di origine italiana è stato possibile analizzare il grado di conservazione dell'identità linguistica dei parlanti, in mezzo alla variazione e ai cambiamenti nel linguaggio locale / Partindo do pressuposto de que a língua e a identidade étnica estão relacionadas às crenças e às atitudes de um determinado grupo e de sua fala, o estudo das crenças e atitudes tem como investigação o posicionamento dos falantes de uma língua em relação aos seus usuários. Tal avaliação da língua reflete na sua manutenção ou no seu apagamento. Este trabalho, norteado por princípios teórico-metodológicos da Sociolinguística Variacionista, da Dialetologia e por estudos de Crenças e Atitudes linguísticas, se trata de um estudo sobre as crenças e atitudes manifestadas por falantes italodescendentes, moradores do município de Matelândia, situado na região Oeste do Paraná. O contexto linguístico, cultural, social e geográfico da localidade remonta a um cenário sociolinguístico em relação à língua de imigração italiana. O corpus pertence ao projeto Estudo sobre línguas em contato no Oeste do Paraná: a língua italiana, o talian e o português, coordenado pelas pesquisadoras Sanimar Busse e Wânia Cristiane Beloni, por meio de entrevistas com dezoito informantes, de três pontos de coleta no município, selecionados de acordo com as variáveis - sexo e faixa etária. A entrevista compôs-se de um questionário elaborado e adaptado à realidade sociolinguística e cultural dos informantes a fim de apresentar dados referentes aos componentes que formam as atitudes o cognoscitivo, o afetivo e o conativo - em relação à língua e à cultura italianas. Por meio da avaliação feita sobre os fenômenos presentes na fala dos italodescendentes pôde-se analisar o grau de preservação da identidade linguística dos falantes, em meio à variação e às mudanças ocorridas na fala local
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GENERAZIONE HIPSTER. LA SUBCULTURA DELLA CRISI / Hipster generation. The subculture of a crisis

CAGLIONI, LORENZO 25 May 2020 (has links)
Il testo si propone presentare i significati che il concetto di “hipster” dischiude nel contesto storico-sociale contemporaneo. Riferito a formazioni (sub)culturali e a stili di vita alternativi che si insediano in ambienti urbani specifici (quartieri hipster), ma al contempo veicolo di estetiche diffuse su scala globale, l’hipsterismo contemporaneo viene studiato qui per la prima volta con un approccio empirico, che si propone di andare al di là della comune accezione negativa del termine. Per questo sono stati pertanto interpellati i diretti interessati. Nella ricerca si indaga da un lato il rapporto fra i giovani hipster e l’etichetta che spesso li descrive (o scredita), usando il caso dell’hipsterismo per riflettere sul tema più generale del rifiuto delle etichette nei processi di identificazione e riconoscimento contemporanei, in un’atmosfera culturale dove la promozione del soggetto spesso è a rischio di derive individualistiche. Dall’altro mi sono proposto di esplorare i contenuti espressi nella cultura materiale, nelle pratiche sociali e nello stile di vita dei giovani hipster. In particolare, ho messo in relazione questo fenomeno socioculturale con il tema della crisi dell’Occidente contemporaneo: una crisi che è stata di natura economica ma anche culturale, e ho posto l’accento sulle risposte che, attraverso il citazionismo espressivo, le pratiche di riuso e la sensibilità al tema della sostenibilità valorizzano - non senza evidenti contraddizioni - atteggiamenti orientati alla sobrietà all’interno dei quartieri hipster. / The text aims to present the meaning that the concept of "hipster" has in a contemporary historical and social context. Referring to (sub) cultural formations and alternative lifestyles that settled in specific urban environments (hipster neighborhoods), but at the same time looking at widespread aesthetics, contemporary hipsterism is studied here for the first time with an empirical approach, which aims to go beyond the common negative meaning of the term. For this reason, there are interviews with actual hipsters. The research investigates on the one hand the relationship between young hipsters and the label that often describes them (or discredits them), using the case of hipsterism to reflect on the more general topic of refusing labels in contemporary identification and recognition processes, in a cultural atmosphere where the promotion of the subject is often at the risk of individualistic drifts. On the other hand, it explores material culture, social practices, and the lifestyles of young hipsters. In particular, I related this socio-cultural phenomenon to the theme of the crisis of the contemporary West: a crisis that was economic but also cultural. I underlined the responses that enhance, not without contradictions, attitudes oriented to sobriety within the hipster neighborhoods, through “expressive quotationism”, practices of reuse and sensitivity to the theme of sustainability.
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Riorganizzare l’ospedale secondo un modello per Intensità delle Cure: Uno studio dell’organizzazione sociale del lavoro ospedaliero / REORGANISING ITALIAN HOSPITALS TOWARD A PATIENT-CENTRED MODEL OF CARE: A STUDY OF THE SOCIAL ORGANISATION OF HOSPITAL WORK

LIBERATI, ELISA GIULIA 17 March 2016 (has links)
Innovare verso un modello per Intensità delle Cure (IdC) offre agli ospedali importanti potenzialità di miglioramento, tanto a livello di qualità delle cure quanto sul piano organizzativo e gestionale. L’introduzione del modello IdC può tuttavia implicare sostanziali modifiche nell’organizzazione sociale del lavoro clinico, modificando relazioni, confini e identità professionali. La tesi esamina i reciproci effetti tra il modello IdC e l’organizzazione sociale del lavoro ospedaliero. Il disegno di ricerca è organizzato in tre fasi: una estensiva analisi documentale, uno studio esplorativo basato su interviste qualitative semi-strutturate, uno caso di studio etnografico in profondità condotto in un ospedale recentemente organizzato secondo il modello IdC. I risultati sono organizzati in tre studi. Il primo mostra come il cambiamento IdC sia stato diversamente interpretato dai manager ospedalieri e dai clinici in prima linea con i pazienti, costituendo così due discordanti ‘narrative di cambiamento’. Il secondo studio si focalizza sugli ostacoli alla creazione di team multidisciplinari negli ospedali IdC. Il terzo studio esamina l’impatto del modello IdC su relazioni e confini professionali tra medici e infermieri. Oltre a contribuire alle teorie socio-psicologiche riguardo a confini e identità professionali, la tesi propone riflessioni concrete su come colmare il divario tra programmi innovativi formali e pratiche di cura quotidiane. / The Patient-Centred Model (PCM) is described as an attempt to redesign the hospitals around the needs of the patients, thus contributing to costs reduction, increased efficiency, and improved care. However, the introduction of the PCM may have a profound impact on the social organisation of work, changing lines of demarcation, challenging well established inter-/intra-professional relationships, and prompting the development of new roles and modes of working. This thesis explores the mutual effects between the new organisational model and the pre-existent social organisation of hospital work. The research design is organised in three phases: an extensive document analysis; an interview study; an in-depth ethnographic case study conducted for over one year in a PCM hospital. The findings are organised in three studies. The first shows that the PCM was interpreted differently by hospital managers and by frontline clinicians, thus giving rise to two divergent narratives of change. The second study focuses on the boundaries to collaboration and care integration in newly created hospital teams within PCM hospitals. The third study looks at the impact of the PCM on the medical-nursing boundary. The thesis contributes to management learning and practice by providing recommendations on how to accompany complex innovations, comprising of both their expected and unexpected consequences. It also enriches academic debates on professional boundaries, relations, and identities in healthcare.
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Il Principio di Non Discriminazione e l’Identità Costituzionale dell’Unione Europea / The principle of non discrimination and the EU constitutional identity / Le principe de non-discrimination et l'identité constitutionelle de l'Union européenne

Zaccaroni, Giovanni 22 May 2015 (has links)
L’objectif de cette recherche est d’évaluer la contribution du principe de non-discrimination à l’identité constitutionnelle de l’Union européenne. Pour ce faire, il est nécessaire de clarifier la notion d’identité dont nous parlons. Dans la première section/partie nous analysons la structure des arrêts pour juger sur la discrimination. La structure de l’arrêt sur la discrimination permet, après une phase initiale d’ajustement dont nous avons signalé, d’identifier quatre phases différentes au sein desquelles la Cour de justice développe son raisonnement. Ces phases sont : 1) introduction de l’affaire devant la Cour de justice de l’Union européenne 2) identification du désavantage 3) comparaison et 4) justification. La deuxième section/partie porte sur l’analyse de la contribution à l’identité constitutionnelle de l’Union européenne par la lutte contre sept motifs spécifiques de discrimination : sexe, nationalité, handicap, âge, religion, orientation sexuelle et race. Le choix des motifs de discrimination (par exemple, entre les beaucoup plus nombreux motifs dans la Charte des droits fondamentaux de l’Union européenne) est lié à un critère normatif : ce sont les motifs de discrimination qui ont fait l’objet de la législation dérivée. D’où il suit un critère supplémentaire, celui quantitatif : la présence d’un acquis législatif stable autorise la Cour de justice à saisir un plus grand nombre des causes, qui font significative l’examen des motifs proposés. L’identification d’une contribution si riche à l’identité constitutionnelle de l’Union européenne peut reconnaître le principe de non-discrimination en tant que principe constitutionnel, qui, inspiré par l’identité constitutionnelle des États membres, peut constituer l’épine dorsale de la future constitution "formelle “européenne. / The definition of the EU as a constitutional legal order is crucial, but still fragmented. For the sake of systematization, it is important to find out a principle to support its development. That is why we made the choice of examining the principle of non discrimination through the analysis of case law, with the object of verifying if this principle is a fundamental part of the EU constitutional identity. In the first part of this work the structure of the discrimination scrutiny in front of the CJEU and of the ECHR is analyzed, enlightening the fact that its structure increasingly recalls that of a constitutional scrutiny. In the second part of this work we will focus on the contribution given by the case law on the fight against different grounds of discrimination to the EU constitutional identity. As there is an increasing number of grounds of discrimination, a choice should be made. That is why the second part of the analysis is devoted into explaining a selection of grounds of discrimination: discrimination on the ground of nationality, age, disability, religion, and sexual orientation. From the analysis of the case law and of secondary legislation is possible to induce that this principle has the potential necessary to support the development of the EU constitutional identity without prevailing on the national constitutional identities. At the same time, the principle could help into shading light in one of the most debated issues of EU law: the tension between the conferred powers and the direct effect of directives. The conclusion of this work is a reflection on how a precise line of case law is crucial into defining the principle of non discrimination as a EU constitutional principle.
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L'héritage impensable. Conscience historique et technologies de l'identité dans la réforme éducative en Suède (1946-1980). / The Unthinkable Heritage - Historical consciousness and identity technologies in the reform of the Swedish education system (1946-1980)

Colla, Piero Simeone 02 March 2017 (has links)
Les réformes qui affectent le système d’enseignement suédois de 1945 à 1980 ont abouti à unifier ses structures et son discours au nom de l’égalité et de l’utilité collective. Le réductionnisme instrumental propre à d’autres champs de la construction de l’État-providence investit alors la sphère de l’accès au savoir : légitimation des méthodes par la science, explication des objectifs, rationalisation des outils de programmation et de formation des agents... Le ralliement de l’école à un « modèle » suédois d’hygiène sociale est ici examiné à travers son impact sur les cadres sociaux de la mémoire culturelle. L’accent est mis sur la manière dont la codification du relativisme et la formalisation d’une approche non biaisée des sujets d’enseignement affectent l’autorité du canon pédagogique, en précipitant sa crise. À cette fin, l’évolution du cadre codifié de l’enseignement de l’histoire, l’évolution vers un programme interdisciplinaire pour les humanités et la structure des manuels scolaires d’histoire, font l’objet d’un suivi systématique.La seconde partie de l’étude est consacrée à la manière dont la subordination de la relation éducative à l’intérêt social qu’elle est censée servir se construit, paradoxalement, en tant que régime de vérité. Au nom de son statut émancipateur, l’institution scolaire est appelée à investir le terrain de la formation du sentiment individuel de responsabilité – de la vie de couple à l’éducation correcte des enfants. L’injonction de conformité et de discipline que cet enseignement véhicule, oriente la relation maître/élève vers un tiers symbolique immanent : l’actualisation de valeurs « suédoises », ou prétendues telles. Les enjeux imaginaires de l’introduction de méthodes participatives à l’école et de l’accueil des enfants d’immigrés, entre 1970 et 1980, et l’émergence ultérieure de deux impératifs sociaux – le « devoir » des adultes d’influencer les enfants, et le devoir social de « former » les parents – sont examinés dans cette optique. / The reshaping of the Swedish education system from 1945 to 1980 led to a unification of its structures and discourse in the name of equality and the common good. The instrumental reductionism inherent in the construction of the welfare state was thus extended to the sphere of access to knowledge: scientific validation of the methods used, explanation of the objectives, rationalisation of planning and training tools, etc. The thesis examines the alignment of the school system with a Swedish “model” of social hygiene through its impact on the social frameworks of cultural memory. It focuses on how the codification of relativism and the formalisation of an unbiased approach to the subjects taught impact on the authority of the pedagogical canon, while accelerating its crisis. To this end, the formal framework of history teaching, the shift to a trans-disciplinary curriculum for humanities and the changing focus of history school-books are analysed systematically.The second part of the study focuses on how the subordination of the teaching relationship to the social purpose it was supposed to serve was imposed, paradoxically, as a truth regime. In the name of their emancipatory role, schools were now required to help foster an individual sense of responsibility – whether in the area of married life or with regard to the “correct” way of raising children. The requirement for conformity and discipline reflected in this teaching would shift the teacher/pupil relationship towards an immanent symbolic third: the implementation of “Swedish” (or supposedly Swedish) values. The imaginary challenges involved in introducing a participatory approach in schools and welcoming the children of immigrants between 1970 and 1980, and the subsequent emergence of two social imperatives – the “duty” of adults to influence their children, and the social duty to “train” the parents – are examined in this light.

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