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Sprachliche Rekontextualisierung in globalen und lokalen Popkulturen. Hip Hop Linguistics und „Resistance Vernacular” im italienischsprachigen Rap. Ricontestualizzazione linguistica di “Popular Culture”. Hip Hop Linguistics e “Resistance Vernacular”. Il caso del rap italiano tra globalizzazione e localizzazione.

Schreiber, Paula Rebecca 25 November 2019 (has links)
Hiphop è il nome di un movimento giovanile che nasce negli anni settanta nei quartieri del Bronx, del Queens e di Harlem a New York City. Negli anni ottanta la musica e la cultura hiphop si diffondono in Italia e si sviluppano in tre diverse generazioni: la prima negli anni 1987-1999, la seconda negli anni 2000-2007, la terza negli anni 2008-2017. Queste generazioni condividono caratteristiche identitarie e valori come il rispetto, la pace, l'uguaglianza. Il lavoro presenta un’analisi linguistica dei testi italiani delle canzoni rap prodotte nel terzo periodo. A tale scopo la tesi è organizzata in sei capitoli. Il primo (La cultura hiphop) inquadra la nascita della cultura hiphop, le sue invenzioni artistiche, la sua globalizzazione e la sua ricezione in Italia. Sono presentati in particolare i/le pionieri/e della scena hiphop italiana e le tendenze che emergono nelle diverse scene locali. Il secondo capitolo (Ricerche sull’hiphop) presenta un quadro generale relativo alle ricerche sull’hiphop compiute negli ultimi trent’anni nell'ambito di più discipline tra cui la filosofia, la pedagogia, la storia dell’arte, l’economia e la sociologia. Uno spazio particolare è dedicato agli studi linguistici sul rap italiano, distinti in tre filoni caratterizzati da una diversa prospettiva di analisi: il rap come varietà linguistica e il rap come discorso. Gli studi sul rap come varietà si concentrano sulle influenze linguistiche di varietà globali, locali, scritte, orali e diafasiche, quelli focalizzati sul rap come codice analizzano invece le scelte linguistiche dei testi come espressioni di identità. Infine gli studi sul rap come genere mettono a confronto tipologie testuali e tipologie discorsive. Il terzo capitolo (Progettazione del corpus) illustra il metodo impiegato per la raccolta e la selezione dei testi, che si basa sui network e sulle piattaforme digitali con riconoscimento nella cultura hiphop italiana. Il riferimento presente negli articoli, nei commenti, nelle interviste e nelle recensioni di network e piattaforme digitali a “artisti riconosciuti nella scena”, “recensioni positive di album o canzoni singole”, “stile stimolante” e “influenza sulla scena rap italiana” ha portato a una selezione di 1000 canzoni rap, datate tra il 2008 e il 2017. Il quarto capitolo (Caratteristiche lessicali e stilistiche) presenta l'analisi di caratteristiche lessicali, di strutture ritmiche e metriche, di figure retoriche e di aspetti testuali che hanno particolare rilievo nel corpus. Dopo una prima riflessione sulla “Frequenza lessicale” nel primo paragrafo viene analizzata la ricorrenza di determinate parole e singoli fenomeni lessicali. Il secondo paragrafo “Struttura ritmica e metrica” affronta poi il tema del cosiddetto flow, che consiste nell'elaborazione delle rime verso schemi complessi e nella loro accentuazione/non-accentuazione a tempo (on-beat vs. off-beat) come mezzo stilistico. Nel paragrafo “Aspetti retorici” viene evidenziato, tramite diversi esempi, l'uso di alcune tendenze stilistiche (addizione, omissione, trasposizione, sostituzione) e forme retoriche tramandante oralmente come il Signifyin(g), caratteristica cruciale dell’African American Vernacular English. Nel paragrafo “Tipologia dei testi” si illustrano alcune modalità discorsive dei testi rap (self-referential speech, listener-directed speech, boasting, dissing, localizing e representing), presenti nelle canzoni del corpus. Nel quinto capitolo viene affrontata la relazione tra aspetti linguistici globali e locali (Un linguaggio “glocale”? – «Quello che siamo è solo spazio, parole»), in cui è adottata la prospettiva del rap e delle varietà linguistiche nei paragrafi “HipHop Speech Community”, “Artistic Code-Mixing – Repertorio di una comunità linguistica hip hop italiano?” e “Oralità e scrittura”. Il mistilinguismo e il code-switching tra dialetti, altri sistemi linguistici e diverse varietà dell’italiano sono degli strumenti fondamentali e distintivi per la struttura dei testi rap italiani e possiedono sia caratteristiche espressive, sia identitarie. Partendo dalla composizione scritta dei testi vengono aggiunti appositamente tipici elementi dell’oralità per dare un’impostazione spontanea, discorsiva e dialogica alla canzone. Questa relazione tra scrittura e oralità si può trovare anche nella tradizione della canzone popolare italiana. Nel sesto e ultimo capitolo del lavoro (Resistance Vernacular – «Ma io penso diverso, ostinato e contrario») vengono esaminati i ricorrenti elementi linguistici che nei testi svolgono una funzione di critica e autocritica, provocazione, espressione identitaria e che permettono di riconoscere i testi delle canzoni rap come parte del genere comunicativo della resistance vernacular. Inoltre vengono analizzati tratti discorsivi e dialogici dei testi studiati e il coinvolgimento del destinatario, variabile a seconda dell’uso e della frequenza di questi tratti. Il primo paragrafo, “Formazione del contesto”, prende in esame sia forme deittiche sia riferimenti intra-testuali e extra-testuali, i quali sono elementi chiave per la comprensione del contesto da parte del destinatario. Nel paragrafo “Dialogicità” sono analizzati gli elementi che marcano un carattere interazionale, come allocuzioni ai destinatari e segnali discorsivi con funzioni interazionali. Nell'ultimo paragrafo, infine, viene descritta il Resistance Vernacular come genere comunicativo del rap italiano. Vengono analizzate quindi le strategie verbali usate per contrastare e contraddire, attraverso la presa di distanza da riflessioni ironiche, esempi provocatori di confronto verbale, suggerimenti di circostanza e per mezzo anche dell’ esplicitazione di possibili identificazioni. Il lavoro fornisce dunque un ampio panorama della produzione di testi rap in Italia nell'ultimo decennio che si inseriscono nell'ambito di due note tradizioni narrative, una locale (la canzone popolare italiana) e l'altra non locale (l'Afro American Vernacular English). L’analisi condotta su un corpus testuale selezionato ed esaminato secondo criteri quantitativi e qualitativi si concentra su aspetti semantici, pragmatici, testuali e infine sull'impiego di diverse varietà linguistiche, che diventano veicolo fondamentale per l'espressione identitaria sia di autori sia di destinatari. Vengono analizzati perciò i principali tratti distintivi che caratterizzano il neo-plurilinguismo, che è forma performativa e comunicativa di un Resistance Vernacular.
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Les langues du théâtre italien contemporain / Le lingue del teatro italiano contemporaneo / The languages of contemporary italian theater

Cornez, Élodie 14 March 2015 (has links)
Ce travail de recherche s’interroge sur l’usage des langues dialectales dans le théâtre italien contemporain. De fait, celles-ci restent une source d’inspiration importante dans les créations les plus innovantes des trente dernières années, malgré l’affirmation de l’italien sur tout le territoire national depuis l’Unité. Cette étude s’interroge sur les valeurs et les enjeux de ces langues dialectales dans un théâtre actuel qui est, pour une part importante, le fait d’acteurs-auteurs : ainsi, la relation qui s’établit entre l’artiste, à la fois créateur et interprète, et la langue théâtrale, s’appuie sur une approche de l’élément langagier qui est aussi fondamentalement pré-cognitive, voire corporelle.Après avoir élucidé dans un premier temps les dynamiques linguistiques à l’œuvre dans le théâtre italien depuis l’Unité, cette étude se resserre autour de la pratique de cinq acteurs-auteurs contemporains : Marco Paolini, Ascanio Celestini, Spiro Scimone (Compagnia Scimone Sframeli), Emma Dante (Compagnia Sud Costa Occidentale) et Enzo Moscato. L’analyse du parcours de chacun de ces artistes, ainsi que d’une œuvre en particulier, se propose d’établir une cartographie du théâtre italien contemporain puisant dans les dialectes la matière de sa langue théâtrale. Il s’agit de mettre en évidence les lignes de fuite de créations qui interrogent trois notions clés au cœur de l’analyse : le temps, le territoire et l’identité, notions qu’une réflexion constante sur le concept de limite et de frontière affine et redéfinit progressivement. / This doctoral dissertation deals with the use of dialectal languages in the contemporary Italian theater. Indeed, these languages remain an important source of inspiration in the most innovating creations of the last thirty years, in spite of the paramount place the Italian language has come to have in the whole national territory since the Italian Unification. This study deals with the values and with what is at stake in these dialectal languages in today's theater which is, most of the time, created by actors-authors: therefore, the relationship between the artist, who is both creator and performer, and dramatic language, relies on a way of tackling the linguistic element that is fundamentally precognitive and corporal as well.After having cleared up the linguistic dynamics in the Italian theater since the Unification ; the study focuses on the work of five contemporary actors-authors: Marco Paolini, Ascanio Celestini, Spiro Scimone (Compagnia Scimone Sframeli), Emma Dante (Compagnia Sud Costa Occidentale) and Enzo Moscato. Studying the work of these artists, as well as a specific play, intends to draw up a cartography of the contemporary Italian theater that is inspired by dialect languages to create its own dramatic language. The study aims to lay emphasis on the convergence lines of creations which deals with three key notions, at the core of the study: time, territory and identity. These three notions will be progressively redefined and precised by working on the idea of limit and boundary. / Questo lavoro di ricerca si interroga sull’uso delle lingue dialettali nel teatro italiano contemporaneo. Infatti, esse restano un’importante fonte d’ispirazione nelle creazioni più innovative degli ultimi trent’anni, nonostante l’affermarsi dell’italiano sull’intero territorio nazionale a partire dall’Unità. Questo studio si interroga sui valori e sul peso di queste lingue dialettali nel teatro odierno che, in larga parte, viene realizzato da attori-autori: perciò, la relazione che si stabilisce tra l’artista, insieme creatore ed interprete, e la lingua teatrale è fondata su un approccio fondamentalmente pre-cognitivo, e perfino corporeo, dell’elemento linguistico.Dopo aver chiarito, in un primo momento, le dinamiche linguistiche in atto nel teatro italiano sin dall’Unità, questo studio si accentra intorno alla pratica di cinque attori-autori contemporanei: Marco Paolini, Ascanio Celestini, Spiro Scimone (Compagnia Scimone Sframeli), Emma Dante (Compagnia Sud Costa Occidentale) e Enzo Moscato. L’analisi del percorso di ognuno di questi artisti, nonché di una loro opera in particolare, mira a stabilire una cartografia del teatro italiano contemporaneo che attinge dai dialetti la materia della propria lingua teatrale. Si tratta di evidenziare le linee di fuga di creazioni che interrogano tre nozioni-chiave al cuore dell’analisi: il tempo, il territorio e l’identità, nozioni affinate e progressivamente ridefinite da una costante riflessione sul concetto di limite e di confine.
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O pensamento social, o Brasil e a religião

Silva, Wilson Santana 25 November 2009 (has links)
Made available in DSpace on 2016-04-25T19:21:04Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Wilson Santana Silva.pdf: 2376159 bytes, checksum: a5d25bf6418c1a95c8fa47ab78693d4e (MD5) Previous issue date: 2009-11-25 / The Civil Government with the use of Padroado , exerted unlimited power over ecclesiastic affairs, changing the Brazilian Catholic Church into an ordinary State department, or a branch of the secular government. That relationship had caused tension between those two spheres, secular government and ecclesiastical government in the main stages of development of the country. Within these parameters, not always in a visible way, brazilian culture has been shaped. Aiming at a critic comprehension of these cultural developments, the figure of the intellectual has been analysed in that process. Besides the study of intellectuals, in that process our goal was to describe the new ideas being established in Brazil, specially in the academy. Comte, Marx and Weber, through their works, had a powerfull influence on brazilian thought. The founding of the University of São Paulo (USP) is representative of the power of these new ideas and their reception by our intelectuals in 1934. This thesis analysed how religion was seen in the academies and specially by some thinkers who wrote classics on the field both of Human and Social Sciences. The works Casa Grande & Senzala, Raízes do Brasil e Formação do Brasil Contemporâneo and their authors Gilberto Freyre, Sérgio Buarque de Holanda e Caio Prado Júnior, respectively, were discussed in order to identify the role of religion and its value to create a solid and clear scientific vision of Brazil. The Thesis analyses the development of a social thinking of Portuguese matrix, and its growth in Brazil. The question of religion in Brazil is complex and varied. The strong influence of religion in Brazilian society opens a vast field of research into the social construction of Brazilian identity / O Poder Civil que se valia do Padroado, exerceu, no Brasil, um poder ilimitado sobre os assuntos eclesiásticos, transformando, desta forma, a Igreja Católica Brasileira em simples departamento do Estado, em um braço do poder secular. Esta relação causou tensões entre as duas esferas, poder secular e poder religioso, nas principais etapas de desenvolvimento do país. Circunscrita a estas fronteiras, nem sempre perceptíveis, moldou-se a cultura brasileira. Objetivando uma compreensão crítica deste desenvolvimento cultural, analisou-se a figura do intelectual nesse processo. Além do intelectual, a tese se preocupou em descrever as novas idéias que estavam sendo consumidas no Brasil, principalmente nas academias. Comte, Marx e Weber, exerceram significativamente, através de suas obras, poderosa influência sobre o pensamento brasileiro. A fundação da Universidade de São Paulo em 1934, serviu para demonstrar a força das novas idéias e sua recepção pelos nossos intelectuais. Esta tese se preocupou em analisar como a Religião tem sido vista nas academias e principalmente por pensadores capazes de produzirem literaturas clássicas nos domínios das Ciências Humanas e Sociais. As obras: Casa Grande & Senzala, Raízes do Brasil e Formação do Brasil Contemporâneo e seus autores Gilberto Freyre, Sérgio Buarque de Holanda e Caio Prado Júnior, respectivamente, foram discutidos com a finalidade de identificar neles e em suas obras, o papel da Religião e sua importância, para a construção de visões sólidas, claras e científicas do Brasil. A tese procurou analisar o desenvolvimento do pensamento social a partir da matriz portuguesa e seu desdobramento no Brasil. A questão religiosa no Brasil é bastante complexa e variada. A forte influência da religião no cenário brasileiro oferece um campo dos mais férteis para a averiguação do quanto ela foi importante, ou não, como componente desta construção social
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[en] A METHODIC FOR THE NATIONAL TAXATION SYSTEM: THE FEDERAL FISCAL TAXATION PROCEEDING IN THE CONTEMPORARY CONSTITUTIONALISM / [pt] UMA METÓDICA DO SISTEMA TRIBUTÁRIO NACIONAL: O PROCEDIMENTO FISCAL FAZENDÁRIO FEDERAL NO CONSTITUCIONALISMO CONTEMPORÂNEO

MARCOS ANTONIO BEZERRA BRITO 11 September 2018 (has links)
[pt] A finalidade desta tese sobre o poder de polícia fiscal fazendário é propor um método de trabalho para a administração fazendária federal que atenda aos requisitos de legitimidade de suas decisões nos procedimentos fiscais, à vista das novas tarefas do estado constitucional contemporâneo brasileiro, fixadas pela CF88 no modelo de tributação estatal, o qual alterou o sistema de lançamento tributário federal. / [en] This thesis about fiscal taxation proceedings has the purpose to offer a work methodic for the brazilian federal tax administration, to attend legitimation requirements for taxation proceedings and the new state tasks fixed for the taxation in the brazilian constitution, that has changed the federal taxation system.
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Le cinéma italien en France : histoire, société et diffusion : étudiées à travers les œuvres de Emanuele Crialese, Matteo Garrone et Paolo Sorrentino / Italian cinema in France : history, society and the impact of its dissemination : studied through Emanuele Crialese's, Matteo Garrone's and Paolo Sorrentino's movies / Il cinema italiano in Francia : storia, società e impatto della sua diffusione : analizzate attraverso le opere di Emanuele Crialese, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino

Cavaleri, Giuseppe 21 October 2017 (has links)
Nous pouvons appréhender le Cinéma comme un vecteur culturel capable de cristalliser les us et coutumes d’une société, ou comme un outil susceptible d’en manifester les aspirations. L’industrie cinématographique italienne demeure parmi celles qui ont su imposer dans l'imaginaire des publics des œuvres venues aussitôt enrichir le patrimoine culturel mondial. De nos jours, sa présence internationale est plus modérée, et le rayonnement de ses œuvres ne dépasse que rarement les limites nationales. Les quelques auteurs tels que Emanuele Crialese, Matteo Garrone et Paolo Sorrentino ont su gagner une visibilité désormais incontestable, leur permettant de devenir le symbole d’un cinéma italien contemporain renaissant. Les contenus de leurs filmographies sont le résultat de formes cinématographiques tout aussi riches que variées, et leur influence semble capable de modifier et de mettre à jour l’imaginaire des passionnés de culture italienne. Nos travaux veulent étudier et comprendre l’impact de leurs œuvres au sein d’un pays comme la France. À travers une étude qui se veut historique, sociologique et économique, nous analysons la représentation du réel dans l’histoire du cinéma transalpin, un idéal intellectuel qui semble intéresser particulièrement les publics français. Puis nous nous consacrons aux contenus de nos trois filmographies de référence, pour en extrapoler les données socio-politico-économiques. L’étude de l’impact de ces œuvres sur les critiques cinématographiques français conclut ces travaux, qui se penchent également sur la distribution et l’exploitation de ce cinéma, présent non seulement dans les salles de l'Hexagone, mais diffusé parallèlement au sein de nombreux festivals. / One may approach cinema as a cultural vector which can either give shape to the habits and customs of a given society or reflect its yearnings. The Italian film industry is one among those which have produced movies which entered the global cultural imaginary. Nowadays, its international presence has been reshaped and Italian films do not easily shine beyond the national frame. Artists such as Emanuele Crialese, Matteo Garrone or Paolo Sorrentino have managed to achieve an undeniable visibility, and have become the symbol of a reborn contemporary Italian cinema. The content of their filmographies are the result of film shapes that are as rich as they are diverse, and their influence seems able to alter and to update the imaginary of italian culture connoisseurs. The purpose of our work is to study and understand the impact of their masterpieces on the French audience. Through a historical, sociological and economical study, we will analyse the representation of reality in the history of Italian cinema : an intellectual ideal which seems to have been of interest especially to the French spectators. Then we will focus on the content of these three specific directors’ lifework in order to examine social, political and economical data. Finally, we will conclude by observing the impact these films have had on French experts such as film critics. This study also deals with the distribution and the running of these specific directors’ films not only in the cinemas but also when aired in various film festivals. / È possibile concepire il Cinema come un vettore culturale capace di materializzare gli usi e i costumi di una società, o suscettibile di manifestarne le aspirazioni. L'industria cinematografica italiana dimora tra quelle che hanno saputo imporre delle opere entrate istantaneamente nell'immaginario collettivo, e ciò su scala mondiale. Oggi, la sua presenza a livello internazionale è stata ridimensionata e la diffusione delle sue opere oltrepassa raramente i confini nazionali. I rari autori del calibro di Emanuele Crialese, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino hanno saputo acquisire una visibilità oramai indiscussa, permettendo loro di diventare il simbolo d'un cinema italiano contemporaneo rinascente. I contenuti delle loro filmografie sono il risultato di forme cinematografiche tanto ricche quanto varie, e la loro influenza sembra capace di modificare e aggiornare l'immaginario degli appassionati di cultura italiana. Queste ricerche vogliono analizzare e comprendere l'impatto delle loro opere in un paese come la Francia. Attraverso degli studi storici, sociologici ed economici, queste ricerche analizzano le forme rappresentative legate al reale presenti nella storia del cinema italiano, un ideale intellettuale che sembra interessare in particolar modo i pubblici francesi. Inoltre, esse si consacrano all'estrapolazione dei dati socio-politico-economici contenuti nelle tre filmografie a cui facciamo riferimento. L'analisi dell'impatto di queste opere sui critici cinematografici francesi scelti come pubblici, concludono queste ricerche che si dedicano in egual modo alla distribuzione e alla commercializzazione di queste opere, presenti non solo in sala, ma diffuse inoltre in molti festival.
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[pt] RACIOCINANDO PELO DIÁLOGO: UMA ANÁLISE DO CONTRADITÓRIO JUDICIAL CONTEMPORÂNEO A PARTIR DAS CONTRIBUIÇÕES DA PSICOLOGIA E DAS CIÊNCIAS COGNITIVAS / [en] REASONING THROUGH DIALOGUE: AN ANALYSIS OF THE CONTEMPORARY JUDICIAL ADVERSARIAL MECHANISM FROM THE CONTRIBUTIONS OF THE PSYCHOLOGY AND COGNITIVE SCIENCES

LIANA DE SOUZA LYRIO RAMSCHEID 17 January 2022 (has links)
[pt] O objetivo geral do presente estudo é sustentar que a consideração da literatura existente sobre julgamento e tomada de decisão (JTD), oriunda da psicologia e das ciências cognitivas, (i) não apenas confirma a direção acertada de nosso modelo constitucional de processo democrático pautado em um contraditório substancial, como também (ii) demonstra-se imprescindível ao seu aprimoramento. De início, apresentam-se os contornos teóricos daquilo que se entende por processo judicial democrático, focando-se no desenvolvimento dos principais (e novos) aspectos relacionados ao princípio do contraditório - garantidor do fluxo discursivo que permite a construção conjunta (comparticipada e policêntrica) da decisão. Passado o referido ponto, o estudo converge para o terreno da psicologia e das ciências cognitivas. Parte-se das mais conhecidas pesquisas sobre as limitações do raciocínio humano. Posteriormente, introduz-se a provocativa (e recente) teoria sobre o entendimento humano, formulada por Dan Sperber e Hugo Mercier (teoria interacionista do raciocínio). Ao final, concluise que tais estudos e experimentos - intimamente ligados à cognição individual e aos aspectos da deliberação coletiva – nos permitem lançar um novo olhar sobre diversas questões atinentes à (efetiva) adoção de um modelo de processual democrático. / [en] The general purpose of this study is to sustein that the consideration of the existing literature on judgment and decision making, from psychology and cognitive sciences, (i) not only endorses our constitutional model of democratic process, based on a substantial adversarial mechanism, while also (ii) proves to be essential to its improvement. At first, the theoretical contours of what should be understood by a democratic judicial process are presented, focusing on the development of the main (and new) aspects related to the adversarial principle - guarantor of the discursive flow that allows the joint construction (co-participated and polycentric) of the decision. Thereafter, the study steps into psychology and cognitive sciences domain. It is starts with the most acknowledged researches in about the limitations of the human reasoning. Later on, Dan Sperber and Hugo Mercier s recent provocative theory of human understanding is introduced (the interactionist theory of reasoning). Finally, it is concluded that such studies and experiments - intimately connected to individual cognition and the aspects of collective deliberation - allow us to acquire a new perspective over several of pertaining topics related to the (effective) adoption of a democratic procedural model.
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[en] POLITICS OF TIME: THRESHOLDS OF THE MODERN AND THE CONTEMPORARY IN BRAZILIAN LITERATURE / [pt] POLÍTICAS DO TEMPO: LIMIARES DO MODERNO E DO CONTEMPORÂNEO NA LITERATURA BRASILEIRA

MIGUEL BEZZI CONDE 05 May 2021 (has links)
[pt] Os ensaios reunidos nesta tese se voltam sobre diferentes ficções, poemas e ensaios críticos brasileiros com a intenção de examinar suas respectivas políticas do tempo. Como ponto de partida, esses textos compartilham a ideia de que modernismo, pós-modernismo, contemporâneo e termos afins são empregados no debate crítico brasileiro de maneira a designar não apenas períodos distintos no tempo, mas também modos distintos de estar no tempo. A discussão de alguns momentos decisivos do debate pós no Brasil procura demonstrar esse pressuposto, examinando textos de Haroldo de Campos, Silviano Santiago e Idelber Avelar, entre outros. Por outro lado, a leitura de textos de Murilo Rubião, Renato Pompeu e Ferreira Gullar permite tensionar os contrastes propostos por esses críticos, dando a ver temporalidades que não se enquadram bem nas categorias por eles formuladas. A atenção aos diferentes modos de figuração, organização e escansão do tempo nos textos estudados ressalta o potencial de invenção de outras historicidades por meio da criação literária. Política, nesse sentido, é a possibilidade de entrever ou experimentar no tempo literário outras possibilidades para o tempo histórico em que ele ou seu leitor se inscrevem. Concentrando-se em textos publicados entre os 1940 e os 1970 no Brasil, os ensaios buscam fugir às demarcações mais usuais do moderno, pós-moderno ou contemporâneo no debate crítico brasileiro. Em vez de circunscrever um período pré, pós ou de transição entre dois momentos, a tese propõe a constituição de um limiar, que borra os contornos dessas fronteiras historiográficas. / [en] The essays collected in this thesis consider the politics of time of different Brazilian fictions, poems and critical texts. These essays share the premise that modernism, post-modernism, contemporary and similar terms are used in Brazilian critical and historiographical debates not only to designate periods chronologically distinct in time, but also distinct ways of being in time. The discussion of some decisive moments in the post debates in Brazil tries to demonstrate this point, examining texts by Haroldo de Campos, Silviano Santiago and Idelber Avelar, among others. On the other hand, critical readings of works by Murilo Rubião, Renato Pompeu and Ferreira Gullar aim to question the contrasts drawn by these critics, considering temporalities that do not fit well into the categories they formulate. Attention to different practices of figuration, organization and escansion of time in the literary texts under consideration highlights the potential for the invention of other historicities by means of literary creation. Political, in this sense, is the possibility of intuiting or experiencing in literary texts new possibilities for one s own historical time. Focusing in texts published between the 1940s and the 1970s in Brazil, these essays look to reconsider usual periodizations of the modern, the post-modern and the contemporary in Brazilian critical debates. Instead of circumscribing a period pre, post or of transition between two moments, the thesis aims to build a threshold, a zone of proximity which fades the outlines of these historiographical frontiers.

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