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"IO PER ME SONO UN'OMBRA". GIOVAN BATTISTA STROZZI IL GIOVANE (1551 - 1634) FRA POESIA E RIFLESSIONE LETTERARIA

ROSSINI, FRANCESCO 12 April 2019 (has links)
La tesi propone uno studio monografico sul fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane detto il Cieco (1551-1634), letterato e animatore di circoli culturali dalla Firenze medicea alla Roma barberiniana, attraverso la Milano borromaica e i cenacoli capitolini degli Aldobrandini e degli Umoristi. Nel primo dei tre capitoli che scandiscono la ricerca si è appuntata l’attenzione sulla partecipazione del Giovane alle attività di due vivaci consessi della sua città natale: l’Accademia Fiorentina e l’Accademia degli Alterati. Nel secondo è stata condotta una disamina dell’opera in versi – per la maggior parte ancora inedita – che comprende decine di epistole metriche in endecasillabi sciolti, un incompiuto poema in onore di Amerigo Vespucci, nonché un ricco corpus di madrigali, la cui stesura, nell’esperienza del Cieco, procedette di conserva con la speculazione teorica intorno alla nuova fisionomia cinquecentesca di questo antico genere lirico. La terza sezione si concentra invece sul contributo dello Strozzi alle discussioni di poetica (la ‘Commedia’ dantesca, il poema eroico, le unità aristoteliche) che accesero gli ambienti letterari italiani nella seconda metà del secolo XVI. Affiancando l’esegesi dei testi alla ricostruzione biografica – condotta su un ampio numero di documenti epistolari editi e inediti –, si è cercato di restituire il giusto spessore storico a ciascuno degli scritti presi in esame, ricostruendo i differenti contesti culturali in cui furono composti e scandagliando la fitta trama di relazioni – umane e letterarie – che si profila sullo sfondo di essi. Completano il lavoro una bibliografia delle opere antiche e moderne, un indice dei manoscritti e un indice dei nomi di persona. / The thesis proposes a monographic study on the Florentine Giovan Battista Strozzi the Younger also known as the Blind (1551-1634). He was a writer with connections in cultural circles across Renaissance Italy, including Medici’s Florence, Barberini’s Rome, Borromean Milan and the Roman cenacles of the Aldobrandini and the Humorists. The thesis consists of three chapters. The first chapter focuses on the participation of Strozzi the Younger in the activities of two lively groups in his hometown: the Florentine Academy and the Alterati Academy. The second chapter discusses his poetical works – for the most part still unpublished –, including dozens of versified epistles in loose hendecasyllables, an unfinished poem in honor of Amerigo Vespucci, as well as a rich corpus of madrigals. The drafting of this last corpus proceeded together with Strozzi the Younger’s theoretical speculation around the new sixteenth-century appearance of this ancient lyrical genre. The third section considers the contribution of Strozzi the Younger to the discussions on poetics (Dante’s ‘Comedy’, the heroic poem, the Aristotelian units) that went on in Italian literary circles in the second half of the sixteenth century. In this work, we aimed to restore the appropriate historical depth to each of the writings examined, through the exegesis of texts combined with the biographical reconstruction conducted on a large number of published and unpublished epistolary documents. We also tried to reconstruct the different cultural contexts in which these writings were composed and attempted to analyze the dense network of relationships, both human and literary, that loomed in the background. The thesis is completed by a bibliography of ancient and modern works, an index of manuscripts and an index of names.
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Per una storia del mal francese nel Rinascimento italiano. Tra letteratura e medicina (1494-1629)

Ciccarella, Erica 31 October 2019 (has links)
The aim of my PhD thesis is to analyse the representation of the veneral desease in the Renaissance medecine and the reaction of the italian literature to the plague. To assess these questions, the analysis of literary texts required the study of the historical context, whit a particular attention to the history of medecine and the history of ideas. In view of its interdisciplinary purpose, the thesis has been divided into four research areas : the autobiographical tales of the poets affected by the syphilis (Antonio Cammelli, Niccolò Campani, Agnolo Firenzuola), the burlesque poetry in praise of the veneral desease (Giovan Francesco Bini, Agnolo Firenzuola, the Grappa, Giovan Francesco Ferrari and various popular printed booklets or pamplets), the relationship between a certain misogynist medicine and the satirical literature (Pietro Aretino, Francisco Delicado, Maestro Andrea Veneziano, Lorenzo Venier and some anonymous poems) and the presence of the syphilis in the epic production (Girolamo Fracastoro, Giovanni Giorgini, Tommaso Stigliani, Giovan Francesco Lalli). The thesis is followed by an Appendix A, composed of eight unpublished literary texts, and by an Appendix B, consisting of twenty-four images that accompany and enrich the reading of the different chapters. / La presente ricerca ha lo scopo di fornire una mappatura della diffusione del motivo del mal francese nella letteratura del pieno e del tardo Rinascimento italiano. A questo proposito si sono presi in considerazione i testi letterari e medico-scientifici redatti a partire dallo scoppio dell’epidemia, il 1494, fino agli anni ’30 del Seicento. Le linee tematiche individuate sono state: il racconto testimonianza dei poeti «infranciosati», che intreccia generi e codici retorici differenti (Antonio Cammelli, Niccolò Campani, Agnolo Firenzuola), la produzione satirico-burlesca di capitoli in lode di «cose ignobili», che crea una sorta di filone interno alla letteratura dedicata al mal francese (Giovan Francesco Bini, Agnolo Firenzuola, il Grappa, Giovan Francesco Ferrari e altre «pelate»), il rapporto tra un sapere medico misogino e una certa letteratura anticlassicista, (Pietro Aretino, Francisco Delicado, Maestro Andrea Veneziano, Lorenzo Venier), e il legame che unisce l’epos alla narrazione del mal francese (Girolamo Fracastoro e Giovan Battista Lalli). Data la generosità del corpus analizzato e il dialogo costante tra le istanze letterarie e quelle del sapere medico, la ricerca è stata condotta utilizzando sia i metodi interpretativi della critica stilistica sia gli apporti della storia della medicina e della storia delle idee. A questo proposito si è dimostrato che il mal francese poteva diventare l’occasione privilegiata per una riflessione sul moderno, ma anche allegoria politica della corruzione degli Stati italiani all’indomani della discesa di Carlo VIII. Inoltre, la natura venerea aveva dato adito da una parte a un riaggiornamento dei topoi misogini sia in campo medico che in quello letterario, e dall’altra alla nascita di scritture autobiografiche che raccontavano le conseguenze personali e sociali della condizione di infranciosato.
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La Cina da impero a Stato nazionale: la definizione di uno spazio politico negli anni Venti. / LA CINA DA IMPERO A STATO NAZIONALE: LA DEFINIZIONE DI UNO SPAZIO POLITICO NEGLI ANNI VENTI / China from Empire to Nation-State: Defining a Political Space in the 1920s.

CAPISANI, LORENZO MARCO 13 July 2017 (has links)
La tesi si concentra sul Partito Nazionalista Cinese negli anni Venti come punto privilegiato di osservazione del cambiamento politico della Cina dopo la Prima guerra mondiale. Questo decennio rappresentò un momento di definizione identitaria sia per i comunisti sia per i nazionalisti. La storiografia ne ha sottolineato numerosi aspetti, ma si è finora occupata del periodo 1919-1928 come una preistoria degli anni Trenta piuttosto che come un autonomo segmento di storia cinese. Studi recenti hanno superato implicitamente questo approccio criticando due date periodizzanti fondamentali per il Novecento cinese: la nascita della Repubblica nazionalista (1911) e la nascita della Repubblica Popolare (1949). A metà tra queste due date, gli anni Venti sono emersi come snodo decisivo nel passaggio da impero a Stato nazionale, durante cui si definì un nuovo spazio di discussione politica. Questo processo, pur interno, subì l’influsso delle strategie internazionali di sovietici e statunitensi dando vita a una nuova visione non soltanto della rivoluzione ma anche dello Stato post-rivoluzionario. Le classi dirigenti nazionalista e comunista, durante la collaborazione, si rivelarono dinamiche e tale “competizione” si trasferì anche all’interno di ciascun movimento diventando un fattore determinante per il successo o il fallimento del partito inteso come moderna formazione politica. / The thesis focuses on the Chinese Nationalist Party in the 1920s as a special standpoint to analyze the political changes in China after the World War I. That decade was crucial for shaping the identity of nationalists and communists. Many works have already examined some aspects, but they mostly considered the years 1919-1928 as a pre-history of the Thirties rather than an autonomous part of Chinese history. Recent studies have overcome this approach by criticizing two of the main periodization in the Chinese twentieth century: the birth of the nationalist Republic (1911) and the birth of the People’s Republic (1949). Halfway, the 1920s stood out as a critical juncture in the transition from empire to nation-state. A new space of political discussion was defined. The process, albeit internal, was under the influence of the USSR and US international strategies and gave birth not only to a new vision of the revolution, but also to a vision of the post-revolutionary state. Also, the nationalist and communist leaderships turned out to be dynamic. That "competition" may be seen also within the two political movements and became a shaping factor for the success or failure of the party as a modern political formation.
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TRA PALLADE E BACCO. PROFILO ISTITUZIONALE E ASPIRAZIONI UMANISTICHE NELLE ACCADEMIE LETTERARIE MILANESI DURANTE IL PERIODO SPAGNOLO (1548-1715)

CORSI, ALESSANDRO 28 February 2019 (has links)
Il presente elaborato esamina la trasformazione degli assetti istituzionali adottati dalle accademie letterarie milanesi nell’arco cronologico racchiuso fra la comparsa delle adunanze tra le mura cittadine e l’avvicendamento della dinastia regnante conseguente al trattato di Utrecht. La ricostruzione della fisionomia assunta dal fenomeno associativo nel periodo considerato è compiuta attraverso l’individuazione delle personalità che alimentarono gli sforzi eruditi, il riconoscimento dei gruppi che componevano la costellazione delle élite intellettuali attive nella compagine urbana, la contestualizzazione dei progetti culturali, nonché delle frizioni politiche, poste a sostrato delle iniziative intraprese e la definizione dei tratti spiccatamente ambrosiani progressivamente stratificatisi nei recinti accademici. La proposta esegetica dei componimenti ad opera dall’Accademia della Val di Blenio, mossa a partire dai rilievi storici effettuati intorno alla parabola bio-bibliografica del Facchino Cosme de Aldana, precede lo studio documentario relativo alle fondazioni accademiche occorse nei centri scolastici cittadini, frutto della sinergia tra la curia arcivescovile, gli ordini religiosi coinvolti nell’educazione dei giovani e gli organi di rappresentanza patrizia milanesi. I rinvenimenti archivistici relativi alle riunioni degli Inquieti introducono quindi alla disamina del percorso di consolidamento di un “sistema di virtù”, metronomo delle radunanze barocche, nella sua declinazione ambrosiana, che entrerà in crisi allo scadere del XVII secolo. / By adopting a long-term period chronological perspective, this research analyses the institutional frameworks’ development of Milanese literary academies between their appearance in the city area and the beginning of Austrian government’s jurisdiction after the Peace of Utrecht. Key objectives of the phenomenon’s historical reconstruction are: the identification of patrons who promoted the academies’ dissemination; the description of associational networks made up by different intellectual elite groups operating in Milan; the contextualization of cultural projects - and resulting under covered political tensions - that influenced the academical pattern’s expansion process; finally, the gradual constitution of a peculiar Ambrosian identity related with this associations’ typology. The exegesis of the “Badia della Val di Blenio” academy’s literary production, deduced by the historical examine of the “Facchino” Cosme de Aldana’s bio-bibliographical experience, introduces the enquiry on students’ academical foundations, which were the result of the cooperation between the archiepiscopal curia, religious orders involved in the educational programs and representative bodies of Milanese patricians. Archival discoveries on Inquieti’s meetings contribute in depicting the progressive composition of a coherent Ambrosian “system of virtues” (the baroque reference point for academical activities), that got into a substantial crisis at the end of seventeenth century.
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A Pragmatic Standard of Legal Validity

Tyler, John 2012 May 1900 (has links)
American jurisprudence currently applies two incompatible validity standards to determine which laws are enforceable. The natural law tradition evaluates validity by an uncertain standard of divine law, and its methodology relies on contradictory views of human reason. Legal positivism, on the other hand, relies on a methodology that commits the analytic fallacy, separates law from its application, and produces an incomplete model of law. These incompatible standards have created a schism in American jurisprudence that impairs the delivery of justice. This dissertation therefore formulates a new standard for legal validity. This new standard rejects the uncertainties and inconsistencies inherent in natural law theory. It also rejects the narrow linguistic methodology of legal positivism. In their stead, this dissertation adopts a pragmatic methodology that develops a standard for legal validity based on actual legal experience. This approach focuses on the operations of law and its effects upon ongoing human activities, and it evaluates legal principles by applying the experimental method to the social consequences they produce. Because legal history provides a long record of past experimentation with legal principles, legal history is an essential feature of this method. This new validity standard contains three principles. The principle of reason requires legal systems to respect every subject as a rational creature with a free will. The principle of reason also requires procedural due process to protect against the punishment of the innocent and the tyranny of the majority. Legal systems that respect their subjects' status as rational creatures with free wills permit their subjects to orient their own behavior. The principle of reason therefore requires substantive due process to ensure that laws provide dependable guideposts to individuals in orienting their behavior. The principle of consent recognizes that the legitimacy of law derives from the consent of those subject to its power. Common law custom, the doctrine of stare decisis, and legislation sanctioned by the subjects' legitimate representatives all evidence consent. The principle of autonomy establishes the authority of law. Laws must wield supremacy over political rulers, and political rulers must be subject to the same laws as other citizens. Political rulers may not arbitrarily alter the law to accord to their will. Legal history demonstrates that, in the absence of a validity standard based on these principles, legal systems will not treat their subjects as ends in themselves. They will inevitably treat their subjects as mere means to other ends. Once laws do this, men have no rest from evil.

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