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Técnicas de julgamento de causas repetitivas no direito brasileiro / Trial tecnica di processi ripetitivi legge brasilianoPaulo Roberto da Silva Marquezini 28 May 2012 (has links)
La tesi tratta delle tecniche di giudizio di processi ripetitivi, non limitandosi tuttavia, Allá mera analisi delle ultime variazioni legislative. In questo lavoro si intende che il giudizio sui processi ripetitivi ingloba dai tradizionali strumenti processuali destinati ad evitare azioni processuali identiche, connesse, o simili, finanche alle tecniche di valorizzazione della giurisprudenza (aggiuntesi nelle riforme del 1995 e 1998), oltre che alle recenti tecniche di giudizio per campionamento e di vincolo ai precedenti. Lobiettivo é quello di tracciare una visione sistematica sul processo civile attuale con le sue recenti variazioni legislative in un momento storico di profonda rottura dei paradigmi, che dovrà condurre alledizione di un nuovo Codice di Procedura Civile. Allinterno della trattazione si percepisce che le variazioni strutturali del processo civile brasiliano si inseriscono in due grandi blocchi: la collettivizzazione di giudizi e la valorizzazione dei precedenti. Nonostante siano fenomeni che si intrecciano, per ragioni didattiche e organizzative, sono state create due parti centrali che trattano, rispettivamente, gli argomenti in questione. La tesi presenta una parte introduttiva dedicata ad uno studio sommario degli istituiti processuali legati al giudizio di cause ripetitive, il cui nucleo é costituito dal trattamento della cosa giudicata collettiva. In fine, si analizzano le tendenze del processo civile, rivelate attraverso le disposizioni regolamentari e i progetti per future variazioni legislative. Attraverso le considerazioni intraprese - in particolare per quanto riuguarda levoluzione della cosa giudicata nelle azioni collettive - , sará possbile verificare che il diritto processule civile brasiliano, in un primo momento, ha avuto unelevata resistenza alla cosa giudicata pro et contra nei casi in cui non cera partecipazione effettiva dei cittadini nel processo in cui si é prodotta la sentenza. Tanto che si é adottato un sistema giuridico secondo il quale la cosa giudicata nelle azioni collettive che coinvolgono interessi individuali omogenei riceveva una diversa immunizzazione , a seconda del risultato della lite (cosa giudicata secundum eventum litis), potendo pregiudicare solo ed esclusivamente la parte direttamente coinvolta. Il quadro normativo (civil law) era tanto quanto lo é ancora oggi fortemente legato al principio secondo cui il provvedimento giurisdizionale fa stato tra le parti, e solo tra di loro. Dopo quasi due decadi dalladozione della cosa giudicata secundum eventum litis nellambito delle azioni collettive con riferimento a interessi individuali omogenei, che non é altro che un modo di molecolarizzare conflitti di natura individuale, lordinamento ha adottato, in misura ancora modesta la cosa giudicata collettivapro et contra, attraverso linserimento nel nostro Codice di Procedura Civile degli articoli 543-B e 543-C, il sistema di giudizio collettivo derivato dalla Germania (tecnica conosciuta come processo pilota). Il contradittorio diretto da luogo al contradditorio istituzionalizzato, nei casi in cui le azioni simili diventano sempre più frequenti nel contesto giuridico fino al punto che i dibattiti suscitati intorno alla materia sono antecedentemente conosciuti da parte degli operatori del diritto, rendendo evitabile e controproducente la ripetizione di tutti gli atti di ognuno dei processi individuali. Tali conclusioni possono essere estratte dal contenuto del Capitolo 3 di questa trattazione. Se questo panorama già autorizza a dire che la decisione del giudice brasiliano non é necessariamente delimitata, da un punto di vista soggettivo, a quelli i cui nomi sono scritti nellatto iniziale come attore e convenuto, a maggior ragione si giunge ad una simile conclusione attraverso lanalisi delle crescente e graduale valorizzazione dei precedenti. Secondo quanto riportato nel capitolo 4, la scalata della valorizzazione dei precedenti ha alterato la competenza della valutazione dei ricorsi di natura ripetitiva, dando ai giudici relatori il potere di giudicarli. Dallaltro lato, ha fomentato la formazione di una giurisprudenza dominante rispetto ai temi comuni, in modo da concentrare, sempre di più, lattività dellapplicazione degli orientamenti consolidati nelle mani degli organi monocratici. Ladozione degli istituti della massima (súmula) impeditiva, della ripercussione generale (con il vincolamento dei Ministros do Supremo al tenore della decisione resa dall Órgão Pleno) e, in fine, ladozione della massima (súmula) vincolante allontana ancora di più il nostro ordinamento dal principio secondo cui il potere giudiziario si manifesta solo ed esclusivamente su casi concreti, senza tuttavia fissare norme generali. Tutto questo é stato incorporato, senza ombra di dubbio, al sistema giuridico con lo scopo ultimo di dare al Potere Giudiziario la possibilità di trovare una soluzione allenorme quantità di domande simili che quotidianamente si accumulano sopra le sue scrivanie. Il Potere Giudiziario non può essere obbligato a valutare, una ad una, questioni identiche. Allo stesso modo i destinatari dei giudizi non possono ricevere risposte differenti in situazioni uguali. La certezza giuridica e le tecniche di giudizio di cause ripetitive sono, sicuramente, i due lati di una stessa moneta. In questo percorso, è evidente la tendenza delle future riforme del Codice di Procedura Civile a unire e avvicinare la tecnica di collettivizzazione dei giudicati al vincolo dei precedenti. In fine, si rileva limportanza e la necessità dellelaborazione di un nuovo Codice di Procedura Civile, al fine di concedere al sistema processuale maggiore efficienza e uniformità, dato che le numerose e ripetute riforme legislative hanno lasciato incongruenze logiche nel sistema, e permettere che si concluda la trasformazione già iniziata. / A dissertação trata das técnicas de julgamento de causas repetitivas, não se limitando, todavia, à análise estanque das últimas alterações legislativas. Entende-se, nesta obra, que o julgamento de causas repetitivas engloba desde as tradicionais ferramentas processuais destinadas a evitar demandas idênticas, conexas, ou afins, bem como as técnicas de valorização da jurisprudência (incrementadas nas reformas de 1995 e 1998), além das recentes técnicas de julgamento por amostragem e de vinculação dos precedentes. O objetivo é traçar uma visão sistemática do processo civil atual com suas recentes alterações legislativas em um momento histórico de profunda quebra de paradigmas, que deverá gerar a edição de um novo Código de Processo Civil. No transcorrer da obra percebe-se que as alterações estruturais do processo civil brasileiro estão inseridas em dois grandes blocos: a coletivização dos julgamentos e a valorização dos precedentes. Não obstante serem fenômenos que se entrelaçam, por razões didáticas e organizacionais foram criadas duas partes centrais que tratam, respectivamente, dos referidos temas. A dissertação apresenta parte introdutória voltada ao estudo superficial de institutos processuais ligados ao julgamento de causas repetitivas, cujo cerne será o tratamento da coisa julgada coletiva. Ao final, analisam-se as tendências do processo civil, reveladas por disposições regimentais e projetos para futuras alterações legislativas. Por meio das considerações tecidas em especial no que se refere à evolução da coisa julgada nas ações coletivas , possível verificar que o direito processual civil brasileiro, em um primeiro momento, teve elevada resistência à coisa julgada pro et contra nos casos em que não havia participação efetiva dos cidadãos no processo em que se produziu a sentença. Tanto assim que se adotou sistema jurídico segundo o qual a coisa julgada nas ações coletivas envolvendo interesses individuais homogêneos tinha imunização variada, a depender do resultado da lide (coisa julgada secundum eventum litis), podendo prejudicar apenas e tão somente a parte diretamente envolvida. O arcabouço normativo (civil law) estava como ainda hoje está fortemente ligado ao princípio segundo o qual o provimento jurisdicional faz lei entre as partes, e apenas entre elas. Passadas quase duas décadas da adoção da coisa julgada secundum eventum litis no âmbito das ações coletivas relacionadas a interesses individuais homogêneos, que não é outra coisa que não forma de molecularizar conflitos de natureza individual, o ordenamento adotou, de maneira ainda modesta a coisa julgada coletiva pro et contra, ao abrigar em nosso Código de Processo Civil, artigos 543-B e 543-C, o sistema de julgamento coletivo derivado da Alemanha (técnica conhecida por processo piloto). O contraditório direto dá lugar ao contraditório institucionalizado, nos casos em que as demandas similares se tornam lugar comum no meio jurídico a ponto de os debates suscitados em torno da matéria serem de conhecimento prévio dos operadores do direito, tornando dispensável e contraproducente a repetição de todos os atos de cada um dos processos individuais. Tais conclusões podem ser extraídas do conteúdo do Capítulo 3 desta dissertação. Se este panorama já autorizaria dizer que o pronunciamento do julgador brasileiro não está necessariamente delimitado, sob o ponto de vista subjetivo, àqueles cujos nomes estão grafados na petição inicial como autor e réu, com maior razão se chega à conclusão semelhante por meio da análise da crescente e gradativa valorização dos precedentes. Conforme apontado no Capítulo 4, a escalada da valorização dos precedentes alterou a competência para a apreciação de recursos de natureza repetitiva, dando aos relatores poder para neles proferir julgamento. De outro lado, fomentou a formação de jurisprudência dominante a respeito de temas corriqueiros, de modo a concentrar, cada vez mais, a atividade de aplicação do entendimento consolidados nas mãos dos órgãos monocráticos. A adoção dos institutos da súmula impeditiva de recursos, da repercussão geral (com a vinculação dos Ministros do Supremo ao teor da decisão proferida pelo Órgão Pleno) e, por fim, a adoção da súmula vinculante afasta ainda mais nosso ordenamento do princípio segundo o qual o Poder Judiciário se manifesta apenas e tão somente sobre casos concretos, sem contudo fixar normas gerais. Tudo isto foi, sem sombra de dúvidas, incorporado ao sistema jurídico com a finalidade última de possibilitar ao Poder Judiciário dar vazão à enorme quantidade de demandas semelhantes que se amontoam dia a dia em suas prateleiras. Não pode o Poder Judiciário ser obrigado a apreciar, uma a uma, questões idênticas. Da mesma forma, não podem os jurisdicionados receberem respostas díspares em situações iguais. Segurança jurídica e técnicas de julgamentos de causas repetitivas são, certamente, dois lados de uma mesma moeda. Nesta senda, evidente a tendência das futuras reformas do Código de Processo Civil em unir e aproximar a técnica de coletivização dos julgados à vinculação dos precedentes. Por fim, destaca-se a pertinência e necessidade de elaboração de um novo Código de Processo Civil, a fim de conceder ao sistema processual maior eficiência e uniformidade, uma vez que as inúmeras e reiteradas reformas legislativas deixaram incongruências lógicas no sistema, e permitir que se conclua a transformação já iniciada.
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Recurso especial repetitivo: análise crítica do julgamento por amostragem / Repetitive special appeal: a critical approach regarding the sampling judgment by the Brazilian Superior Court of JusticeMichel Roberto Oliveira de Souza 19 May 2014 (has links)
O trabalho objetiva dar uma abordagem crítica ao julgamento do Superior Tribunal de Justiça no recurso especial repetitivo. O julgamento por amostragem trata-se de técnica que identifica questões de direito que se repetem em vários recursos especiais, escolhe recursos para serem julgados como representativos da controvérsia e paralisa os demais recursos que versem sobre o tema a ser decidido. Na análise realizada constata-se que o julgamento por amostragem é uma tutela recursal coletiva adequada para o enfrentamento do problema do excesso de recursos e da litigância de massa. No entanto, para o aproveitamento adequado da sua potencialidade, o trabalho conclui no sentido de que deve ser superada a crise de identidade do Superior Tribunal de Justiça, amoldando-o às funções contemporâneas das Cortes Supremas, bem como os problemas relativos à instabilidade da sua jurisprudência e à baixa aderência aos seus precedentes. Para adequada aplicação do recurso especial repetitivo, enquanto modelo de julgamento por amostragem, deve-se dar ênfase ao aspecto gerencial desse modelo de tutela recursal coletiva, a exemplo do que ocorre nas experiências de outros países nos modelos de tutela multipartes. Para adequação do recurso especial repetitivo ao modelo de julgamento por amostragem em sua efetiva potencialidade, devem-se aperfeiçoar os aspectos procedimentais para o fim de assegurar a efetividade do contraditório pelos amici curiae. / The aim of this work is to provide a critical approach regarding the trial of the so-called repetitive special appeals by the Brazilian Superior Court of Justice (STJ). Sampling judgment is a technique that identifies repetitive law issues in several special appeals, chooses those appeals that will be tried as representative of the controversy and paralyzes the remaining appeals about that same topic. In the analysis it was found that sampling judgment is an appropriate collective appellate adjudication to address the problem concerning the excessive amount of judicialization and mass claims. However, for proper use of its potential, this study concludes that the identity crisis of the Superior Court of Justice must be overcome, shaping it to contemporary functions of the Supreme Courts, as well as problems related to the instability of its jurisprudence and low compliance to its precedents. In order to obtain an adequate implementation of repetitive special appeals, as an example of sampling judgment, the managerial aspect of this collective appellate adjudication model needs to be emphasized, similar to what occurs in the experiences of other countries regarding multiparty adjudication models. To adapt repetitive special appeals to the model of sampling judgment in its effective potential, the procedural aspects should be improved to ensure the effectiveness of the right of adversarial proceedings by amici curiae.
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Os processos repetitivos e a celeridade processual / I processi seriali e la celerità processualeRogerio Mollica 31 May 2010 (has links)
Questo lavoro cerca di identificare i problemi causati dai processi analoghi e di trovare i mezzi di compatibilizzare la celerità processuale con il grande aumento di azxioni agiudicate, essendo che gran parte di queste azioni discutono tesi identiche. La preoccupazione con il ritardo nella prestazione giurisdizionale non può essere considerata come un\'esclusività brasiliana, ma un problema che coinvolge diversi Paesi, siano loro più o meno sviluppati. Diversi Paesi dell\'Europa hanno cominciato a prevedere nelle loro costituzioni e leggi che il tramite dei processi deve accadere in una durata ragionevole, senza dilazioni indovute e hanno promosso diverse riforme processuali con lo scopo di diminuire il grande ritardo nella tramitazione dei processi giudiziali. Lo studio mostra che i fatti analoghi trattano inanzitutto di rapporti di consumo, di funzionari pubblici cercando arretratti dovuti, di contribuenti cercando di allontanare la riscossione di qualche tassa, o di azioni che mirano l\'ottenimento di benefici nella Previdenza Sociale. In questo piccolo quadro di azioni analoghi, ci si può verificare che gli enti governativi sono presenti diretta od indirettamente in tutti loro. I fatti analoghi coinvolgendo la Pubblica Finanza finiscono per dannegiare la celerità processuale e questo ritardo pare interessare agli enti pubblici che così hanno tempo per effetuare pagamenti o concepire benefici. Molti dei problemi portati dai privati al Potere Giudiziario potrebbero e dovrebbero essere risolti amministrativamente, giacché il giudiziario non può diventare una estensione dei balconi degli enti pubblici. Si cerca di mostrare che l\'incentivo ai mezzi alternativi di soluzione di controversia può essere una opzione migliore alla celerità processuale anziche l\'aumento dell\'investimento nel Potere Giudiziario che, molte volte, finisce per scaturire più processi la saturazione dei fori. Come, molte volte, non si mostra possibile la diminuzione dei fatti in tramitazione, o l\'aumento della struttura giudiziaria per far fronte alla domanda crescente, è necessario che le scarse risorse siano ottimizate affinché si possa approffitare bene la struttura disponibile, perché si abbia una prestazione più celere e con l\'impiego di meno risorse. Inoltre, i precedenti devono essere valutati, sicché soltanto con la previsibilità di giudizi uniformi e che rispettino la sicurezza giuridica fa sì che potremo razionalizzare il lavoro e smaltire i milioni di processi che colmano le nostre Corti. In seguito si passa allo studio delle nuove tecniche del processo affinché si riesca as ottenere celerità processuale nei processi analoghi. Sono reviste novità legislative come l\'articolo 285-A del CPC, la sumola vincolante e la impeditiva di risorse, il giudizio per campione, l\'enfasi nel giudizio monocratico, così come l\'informatizzazione ed i processi colettivi, come mezzi di assicurare una rapida tramitazione processuale dei processi analoghi. Infine, prima di allineare le conclusioni ottenute nel trascorso dello studio, sono analizzati alcuni disegni di legge e idee presentate da dotrinatori di alterazioni di legge per la verifica della loro utilità per equalizzare il rapporto dei processi analoghi con la celerità che si cerca nel tramite processuale. Alla fine, si arriva alla conclusione che è necessario che si dia una attenzione speciale ai processi analoghi per non inviabilizzare il processo come un tutto. / Este trabalho procura identificar os problemas ocasionados pelos processos repetitivos e buscar meios de compatibilizar a celeridade processual com o grande aumento do número de ações ajuizadas, sendo que grande parte dessas ações discutem teses idênticas. A preocupação com o atraso na prestação jurisdicional não pode ser tida como uma exclusividade brasileira, mas um problema que afeta diversos países, sejam eles mais ou menos desenvolvidos. Vários países europeus passaram a prever em suas constituições e leis que a tramitação dos processos deve ocorrer num prazo razoável, sem dilações indevidas, e promoveram diversas reformas processuais, visando a diminuir a grande demora na tramitação dos processos judiciais. O estudo mostra que os feitos repetitivos tratam principalmente de relações de consumo, de funcionários públicos em busca de reajustes passados, de contribuintes buscando afastar a cobrança de algum imposto, ou de ações visando à obtenção de benefícios na Previdência Social. Nesse pequeno quadro de ações repetitivas, pode-se verificar que os entes governamentais estão presentes direta ou indiretamente em todos eles. Os feitos repetitivos envolvendo a Fazenda Pública acabam por prejudicar a celeridade processual e essa demora parece interessar aos entes públicos que assim ganham tempo para efetuar pagamentos ou conceder benefícios. Muitos dos problemas levados pelos particulares ao Poder Judiciário poderiam e deveriam ser resolvidos administrativamente, pois o judiciário não pode se tornar uma extensão do balcão dos entes públicos. Procura-se mostrar que o incentivo aos meios alternativos de solução de controvérsia pode ser uma melhor opção à celeridade processual do que o aumento do investimento no Poder Judiciário que, muitas vezes, acaba por gerar mais processos e saturação de nossos fóruns. Como, muitas vezes, não se mostra possível a diminuição dos feitos em tramitação, ou o aumento da estrutura judiciária para fazer frente à demanda crescente, é preciso que os escassos recursos sejam otimizados para que se possa aproveitar bem a estrutura disponível, para que se tenha uma prestação mais célere e com o emprego de menos recursos. Ademais, os precedentes devem ser valorizados, pois somente com a previsibilidade de julgamentos uniformes e que respeitem a segurança jurídica é que poderemos racionalizar o trabalho do judiciário e dar vazão aos milhões de processos que atolam as nossa Cortes. Em seguida, passa-se ao estudo das novas técnicas do processo para que se consiga obter celeridade processual nos processos repetitivos. São revistas novidades legislativas como o artigo 285-A do CPC, a súmula vinculante e a impeditiva de recursos, o julgamento por amostragem, a ênfase no julgamento monocrático, bem como a informatização e os processos coletivos, como meios de assegurar uma rápida tramitação processual dos processos repetitivos. Por fim, antes de alinhar as conclusões obtidas no decorrer do estudo, são analisados alguns projetos de lei e idéias apresentadas por doutrinadores de alterações legislativas, para a verificação de sua utilidade para equalizar a relação dos processos repetitivos com a celeridade que se busca na tramitação processual. Por fim, chega-se à conclusão de que é necessário que se dê um tratamento especial para os processos repetitivos para não inviabilizar o processo como um todo.
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Ambiente sociomoral e desenvolvimento da autonomiaAndrade, Jakeline Alencar January 2003 (has links)
Esta dissertação aborda as relações entre o ambiente sociomoral e o desenvolvimento da autonomia das crianças de uma Escola da comunidade do Município de Porto Alegre-RS. O objetivo é descrever o ambiente sociomoral de cada sala de aula, construído nas relações interindividuais entre professores e alunos, e analisar o desenvolvimento da autonomia das crianças através do estudo do juízo moral. A pesquisa teórica fundamenta-se em vários estudos e abordagens sobre a moralidade e, em especial, nos estudos da Epistemologia Genética de Jean Piaget sobre o juízo moral de crianças e sobre a gênese e o desenvolvimento da inteligência. A parte empírica do trabalho consiste em pesquisa sócio-antropológica na Escola, com enfoque sobre a sala de aula. Buscou-se conhecer o cotidiano da instituição através de observações, conversas, participação em reuniões e entrevistas. Foram realizadas entrevistas semi-estruturadas com os professores e com a direção, com o intuito de apreender o discurso pedagógico vigente na Escola. A análise de documentos oficiais da Escola forneceu informações sobre os objetivos, normas e procedimentos da instituição. As observações em sala de aula, assim como as entrevistas com as professoras, possibilitaram a elaboração de categorias de análise do ambiente sociomoral de cada sala sob os pontos de vista da atmosfera, do caráter do jogo, da abordagem de conteúdos ou da prática pedagógica e, principalmente, das relações entre professor e aluno Utilizou-se, ainda, o método clínico de Piaget na investigação do juízo moral das crianças, com o intuito de descrever as tendências gerais do desenvolvimento moral nesse ambiente sociomoral específico, privilegiando-se, entretanto, as relações em sala de aula. Os resultados gerais da pesquisa mostram tanto o progresso da autonomia das crianças em função de um ambiente sociomoral cooperativo em sala de aula como sugere uma nova abordagem para as relações interindividuais na escola.
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Conservar, uma questão de decisão: o julgamento na conservação da arquitetura modernaSilva, Paula Maciel 06 March 2012 (has links)
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Previous issue date: 2012-03-06 / A conservação de edifícios recentes é um tema que tem feito parte dos fóruns de
discussão nos últimos anos. Ainda são poucos os exemplares da arquitetura moderna
que são legalmente protegidos e o processo de crescimento das cidades tem
selecionado as edificações. Na ação da conservação o foco é um objeto que possui
significado e valor. Estes são expressos por atributos de maneira íntegra e autêntica.
É um conceito claro, mas sua aplicação prática esbarra em subjetividades e na falta de
critérios para o julgamento das decisões. O edifício moderno lida com a necessidade
de adequação seja pelas novas exigências de uso e funcionamento, seja por
problemas decorrentes dos anos de experimentação da tecnologia utilizada e do uso
de materiais com vida útil reduzida. Até que ponto intervir de modo que seja
assegurada a permanência do valor patrimonial do edifício? O objetivo do trabalho é
propor um procedimento para se obter princípios norteadores para o julgamento das
ações de conservação que influenciam na integridade e na autenticidade dos
atributos de edifícios da arquitetura moderna. O procedimento permite que se leve
em consideração a especificidade de cada caso. Declarações condutoras expressam,
sinteticamente, o conceito de cada atributo e orientam sua avaliação que será
expresso através de uma resposta numérica que segue uma variação da escala likert.
A metodologia utilizada para identificação e conceituação dos atributos da
arquitetura moderna foi a análise de conteúdo de documentos da UNESCO e de
fontes bibliográficas referentes à historiografia e à conservação da arquitetura
moderna. A análise dos resultados ocorre de forma qualitativa, cujo resultado é
Orientações para Conservação (OC) do edifício. É possível avaliar a integridade e a
autenticidade dos atributos no estado atual do edifício assim como as perdas e/ou
ganhos gerados por alterações propostas em um projeto para sua conservação. O
edifício escolhido para aplicação da metodologia foi um edifício vertical de uso
institucional localizado na cidade do Recife. É um tipo que sofre grandes pressões
para adequar-se às novas exigências de funcionamento e desempenho da edificação.
A influência das alterações dos atributos no valor patrimonial do edifício depende da
relação entre estes atributos e a significância do bem.
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A inclusão da conscientização nas ferramentas de EHS (meio ambiente, higiene ocupacional e segurança do trabalho) para a redução dos acidentes do trabalhoSILVA, Inaldo Amorim da 31 January 2011 (has links)
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Previous issue date: 2011 / Os sistemas de gestão atualmente praticados na maioria das organizações
estão fundamentados nos conceitos e em uma abordagem convencional de
análise de riscos, sem a complementação de outras ferramentas mais avançadas
de gestão em EHS, colocando uma ênfase nos riscos provenientes do ambiente e
não nos relativos ao trabalhador.
O objetivo da tese foi o de investigar se a introdução da conscientização baseada
nos fatores de julgamento e decisão de Herbert Alexander Simon na metodologia de
EHS (Meio Ambiente, Higiene Ocupacional e Segurança do trabalho), constitui uma
estratégia para diminuição dos acidentes de trabalho.
A empresa estudada foi uma multinacional francesa, atuante na cidade do
Recife desde 04/11/1960, com um quadro médio funcional de 112 colaboradores
diretos. Seu histórico foi investigado desde a época do início das atividades no Brasil.
No entanto, foram contabilizados para fins deste estudo os avanços obtidos a partir de
1996, quando se iniciou um processo de reconstrução do modelo da gestão de segurança
junto às filiais da empresa no Brasil. A empresa foi escolhida devido ao
comprometimento apresentado pela alta direção em aplicar as ferramentas de
EHS aqui expostas na redução dos índices de ocorrência de acidentes medidos
pelas taxas de frequências (TF s).
Resumidamente, o fator julgamento e as consequentes decisões nortearam
as aplicações e resultados obtidos com as ferramentas gerenciais apresentadas. É certo
que organizacionalmente foram evidenciadas algumas limitações em um espaço de
tempo considerado médio, o que nos permitiu conclusões significativas e bem
embasadas. Por certo, a busca pela implantação de um sólido sistema de gestão em
EHS, baseado na filosofia Lean, permite às empresas cruzarem fronteiras
organizacionais, com resultados duradouros e cientificamente embasados. O sucesso
destas e de outras que trilham este caminho não apresentam mais limites
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Percepção de leigos e odontólogos quanto às assimetrias simuladas no terço inferior da face em diferentes etniasBarbosa, Priscilla Bispo de Carvalho 26 February 2016 (has links)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES / The measurement of facial beauty is rather subjective, therefore when attempting to
reestablish facial harmony and stomatognathic system function, one should learn the
nuances of individual and ethnic characteristics of each patient, as well as their needs, in
order to set an adequate treatment plan. Thus, the main objective of the present research
was to compare the esthetic perception of lay people and dentists regarding asymmetries
simulated in the inferior third of the face, in different ethnicities. Hence, three female
models were selected (white, yellow, and black) and simulated alterations were
performed in the inferior third of their faces, unilaterally, in every two degrees up to
eight degrees of alteration. Finally, a total of 15 images was obtained (five of each
model). A sample including 60 individuals equally divided between dentists
(orthodontists, and oral-maxillofacial surgeons) and lay people evaluated these images.
The images were presented in Power Point slides to the evaluators who made their
analyses by answering a questionnaire that included, at first, questions regarding the
level of facial pleasantness of the images presented (expressed by a numerical interval
scale from zero to ten) and the need for intervention. Later, there were questions
regarding what images were more and less pleasant for the same model. For data
statistical analysis, the Kruskall Wallis test (p < .05) was used to assess the presence of
statistical difference in the esthetic perception of the groups of evaluators regarding the
degrees of facial alteration and the ethnicities used in the research; and the Mann-
Whitney test (p < .05) was used to verify between which groups such difference
occurred and whether the gender of evaluators had an influence on their perception of
facial asymmetries. According to the statistical tests used, it was verified that
orthodontists and lay people presented the same level of perception regarding facial
alterations up to four degrees of deviation, orthodontists and oral-maxillofacial surgeons
had a different assessment of facial alterations up to four degrees, and lay people and
oral-maxillofacial surgeons had different overviews regarding the perception of facial
alterations in all degrees of alteration. As for the verification of statistical difference
among the ethnicities evaluated, white and yellow ethnicities presented difference in
two degrees of facial alteration; white and black ethnicities presented difference in zero,
two, and four degrees; and yellow and black ethnicities did not present statistically
significant difference. As for the gender of the evaluator, it was found that men and
women presented similar levels of perception regarding the facial deformities promoted.
It was concluded that oral-maxillofacial surgeons were more skilled in detecting the
facial alterations established, which suggests that the professional education provides a
different overview in the perception of facial asymmetries, ethnicity plays a relevant
role in the perception of facial alterations, and the gender of the evaluator had no
influence in the perception of facial asymmetries. / A mensuração da beleza facial é bastante subjetiva, portanto quando se pensa em
restabelecer a harmonia facial e a função do sistema estomatognático, deve-se buscar
conhecer as nuances das características individuais e étnicas de cada paciente, além de
suas necessidades para a instituição de um adequado plano de tratamento. Assim, o
objetivo principal da presente pesquisa foi comparar a percepção estética de leigos e
cirurgiões-dentistas em relação a assimetrias faciais simuladas no terço inferior da face,
em diferentes etnias. Para tanto, foram selecionadas três modelos femininas (branca,
amarela e negra), nas quais foram realizadas alterações simuladas no terço inferior da
face, unilateralmente, de dois em dois graus até atingir a alteração de oito graus. Ao
final, foi obtido um total de 15 imagens (cinco de cada modelo). Para avaliação dessas
imagens, foi utilizada uma amostra composta por 60 indivíduos divididos igualmente
entre cirurgiões-dentistas (ortodontistas e cirurgiões buco-maxilo-faciais) e leigos. As
imagens foram apresentadas, por meio de slides em Power Point, aos avaliadores que
realizaram suas análises respondendo a um questionário que continha, em um primeiro
momento, perguntas referentes ao grau de agradabilidade facial das imagens
apresentadas (expresso por uma escala intervalar numérica de zero a dez) e à
necessidade de intervenção das mesmas, posteriormente, perguntas relativas à qual seria
a imagem mais e a menos agradável de uma mesma modelo. Para a análise estatística
dos dados foi utilizado o teste Kruskall Wallis (p < .05) para avaliar a existência de
diferença estatística na percepção estética dos grupos de avaliadores quanto aos graus de
alteração facial instituídos e em relação às etnias utilizadas na pesquisa e o teste Mann-
Whitney (p < .05) para verificar entre quais grupos ocorria tal diferença e se existia a
influência do gênero do avaliador em sua percepção das assimetrias faciais. De acordo
com os testes estatísticos utilizados, foi verificado que ortodontistas e leigos
apresentaram o mesmo nível de percepção quanto às alterações faciais até quatro graus
de desvio, ortodontistas e cirurgiões buco-maxilo-faciais avaliaram de modo diferente
as alterações faciais até quatro graus e que leigos e cirurgiões buco-maxilo-faciais
apresentaram olhares diferentes quanto à percepção das alterações faciais em todos os
níveis de alteração. Quanto à verificação da diferença estatística entre as etnias
avaliadas, foi observado que entre as etnias branca e amarela, apenas apresentou
diferença em dois graus de alteração facial, entre as etnias branca e negra, houve
diferença em zero, dois e quatro graus, e entre as etnias amarela e negra não houve
diferença estatisticamente significante. Em relação ao gênero do avaliador, foi
constatado que homens e mulheres apresentaram níveis de percepção semelhantes
quanto às deformidades faciais promovidas. Foi possível concluir que os cirurgiões
buco-maxilo-faciais foram mais hábeis em detectar as alterações faciais instituídas,
sugerindo que a formação do profissional promove um olhar diferenciado na percepção
de assimetrias faciais, que a etnia possui papel relevante na percepção da alteração
facial e que o gênero do avaliador não exerceu influência na percepção das assimetrias
faciais.
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Julgamento social sobre o tráfico de drogas e suas relações com a empatia e valores humanos de adolescentes em conflito com a leiMONTE, Franciela Félix de Carvalho 30 August 2016 (has links)
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Previous issue date: 2016-08-16 / CNPQ / Esta pesquisa teve como objetivo central compreender como o Julgamento Social acerca do tráfico se relaciona com os domínios morais, convencionais e pessoais do Julgamento Social, bem como com as variáveis Empatia e Valores Humanos em adolescentes. 90 adolescentes do sexo masculino, com idades variando entre 12 e 17 participaram deste estudo. O Grupo I (n = 30) foi composto por adolescentes que cometeram tráfico de drogas, o Grupo II (n = 30) por adolescentes que cometeram roubo e o grupo III (n = 30) por adolescentes que não cometeram ato infracional. Além de responderem a um questionário socioeconômico, os participantes foram submetidos à técnica de associação livre para o estímulo “tráfico de drogas” e responderam a oito situações-problemas envolvendo os três domínios do julgamento social, além do tráfico de drogas (vender maconha e vender crack). Além disso, fizeram classificações sobre gravidade e punição para 16 comportamentos da “Avaliação de Comportamentos na Escola” (ACE) e responderam o Questionário de Valores Básicos (QVB) e a Escala Multidimensional de Reatividade Interpessoal (EMRI). Os resultados demonstraram que na associação livre, o grupo I priorizou termos relacionados às consequências positivas do tráfico de drogas e o grupo III às consequências negativas e à violência relacionada ao tráfico. Ademais, os grupos II e III tenderam a classificar a comercialização de drogas como questão pertencente ao domínio moral, enquanto o grupo I tendeu a classificá-la como convencional. Enquanto os valores pessoais estiveram relacionados ao cometimento de tráfico de drogas, os valores sociais foram mais intensamente valorizados pelos participantes do grupo III, os quais também obtiveram maiores níveis gerais de empatia. Ademais, constata-se que os valores pessoais e a dificuldade de se colocar cognitivamente na perspectiva do outro são importantes variáveis explicativas do tráfico de drogas cometido pelo adolescente. Em suma, os resultados sugerem que adolescentes que cometem tráfico de drogas diferem qualitativamente quanto ao julgamento social acerca desta atividade, percebendo-a como menos promotora de prejuízos aos outros e com menor gravidade, quando comparados aos outros dois grupos. Neste sentido, compreende-se que este estudo contribui com o campo de estudos sobre o engajamento em comportamentos infracionais na adolescência e suas relações com o desenvolvimento sociocognitivo. Além disso, considera-se que os resultados podem colaborar com o desenvolvimento de metodologias de intervenção no campo da Educação Moral, a partir de uma abordagem mais ampla sobre o julgamento social que os próprios indivíduos fazem a respeito do comportamento infracional, mais especificamente o envolvimento com o tráfico de droga. / This research had as main aim to understand how the Social Judgment about drug traffic
relates to Social Judgment, as well as the variables Empathy and Human Values in
adolescents. For this, 90 male adolescents, ages (12 to 17)) took part in this study. Group I (n
= 30) was composed of adolescents who have committed drug traffic, Group II (n = 30) for
adolescents who have committed robbery and Group III (n = 30) for adolescents who have
not committed crimes. Participants were submitted to the technique of free association to the
stimulus "drug trafficking" and responded to eight situations-problems involving the three
areas of social judgment, in addition to drug traffic (dealing marijuana and crack). Also, they
evaluated the severity and punishment for 16 behaviors "Behavior Assessment in School"
(ACE), and answered the Questionário de Valores Básicos (QVB), the Escala de
Multidimensional de Reatividade Interpessoal (EMRI), and a socioeconomic questionnaire.
Results showed that Group I prioritized terms related to the posit ive consequences of drug
dealing and group III emphasized the negative consequences and violence related to traffic. In
addition, Groups II and III classified drug dealing as a matter belonging to the moral domain,
while the group I tended to classify it as conventional. While personal values were related to
traffic, social values were more intensely pursued by members of the Group III, which also
had higher overall levels of empathy. In a general way, this study shows that adolescents who
commit drug trafficking differ qualitatively as the social judgment on this activity, perceiving
it as less promoter of harm to others, and less severe when compared to the other two groups.
Moreover, it appears that the personal values and the difficulty of another people's perspective
are important predictive variables of traffic during adolescence. We consider that this study
contribute to a better comprehension of crime involvement during adolescence and its
relationship to sociocognitive development. Also, its results might contribute to more
effective intervention in Moral Education, from a approach based on the judgment that the
subjects' reasoning regarding drug dealing and other crimes.
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Condições e limites do julgamento estético na teoria social de Pierre BourdieuSANTOS, André Luiz Maranhão Agostinho dos 24 May 2017 (has links)
Submitted by Pedro Barros (pedro.silvabarros@ufpe.br) on 2018-08-08T19:27:09Z
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Previous issue date: 2017-05-24 / CNPq / Esta tese busca identificar os principais pontos na teoria de Bourdieu sobre o julgamento estético mais voltado para a arte, e após tal, confrontar suas condições e limites diante de outras leituras e possibilidades críticas alternativas, como por exemplo, no debate entre as noções de consciência e racionalidade, encontradas na filosofia da mente de John Searle e no individualismo metodológico de Raymond Boudon e Jon Elster; além da inserção de outras leituras da teoria institucional da arte e de acadêmicos considerados pós-bourdieusianos. Esta tese ainda pretende desdobrar a questão do julgamento estético em cinco eixos principais, distribuídos ao longo de seis capítulos subsequentes: 1 – O habitus em Pierre Bourdieu; 2 – As convenções da arte; 3 – A questão mente-corpo; 4 – Questões sobre a crença; 5 e 6 – O mundo agonístico de Pierre Bourdieu (mais especificamente, um mundo cujo debate incide sobre dois conceitos-chave, os de campo e capital). Com esses movimentos, esta tese também levanta possibilidades adicionais diante da teoria de Bourdieu, ao elencar tópicos mais críticos, ao mesmo tempo em que reconhece uma série de contribuições ainda vigentes da perspectiva bourdieusiana para a teoria e o pensamento social. Finalmente, esta tese se dirige para alguns caminhos e possibilidades atuais do julgamento estético, ao traçar alguns debates de ordem política e ao destacar como algumas práticas são emblemáticas para revelarem uma série de experiências estéticas no cotidiano dos indivíduos. / This thesis seeks to identify the main points in the theory of Bourdieu regarding the art oriented aesthetic judgment, and after that, confront its conditions and limits facing other alternatives critical readings and possibilities, as for example, in the debate between the notions of consciousness and rationality, found in the philosophy of mind of John Searle and in the methodological individualism of Raymond Boudon and Jon Elster; as well as the insertion of other readings from the institutional theory of art and from post-bourdieusian academics. This thesis intends to unfold the question of aesthetic judgment in five main axis, distributed over six subsequent chapters: 1 – The habitus in Pierre Bourdieu; 2 – The conventions of art; 3 – The body-mind issue; 4 – Questions about belief; 5 and 6 – The agonistic world of Pierre Bourdieu (more specifically, a world whose debate focus on two key concepts, the field and the capital). With these movements, this thesis also raises additional possibilities in the face of the theory of Bourdieu, by listing the more critical topics, while acknowledging a number of still valid contributions from the bourdieusian perspective regarding the theory and social thought. Finally, this thesis addresses some current ways and possibilities of aesthetic judgment, by drawing a few political debates and highlighting how some practices are emblematic to reveal a series of aesthetic experiences in the day-to-day life of individuals.
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A justiça como espetáculo: o julgamento do escândalo político midiático do MensalãoMadoz, Wagner Amorim January 2016 (has links)
Submitted by Fernanda Weschenfelder (fernanda.weschenfelder@uniceub.br) on 2018-05-28T18:02:51Z
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Previous issue date: 2016 / A pesquisa analisa o julgamento do Escândalo Político Midiático pelo Supremo Tribunal Federal - STF, sua diferenciação dos demais escândalos que se transformam em ações criminais, sob a perspectiva da teoria sistêmica de Niklas Luhmann. Estuda as irritações provocadas pelo sistema mídia na organização STF, a partir de notícias relacionadas com escândalos apreciados pela Corte, e como ela processa essas irritações. A observação procura refletir sobre as novas dinâmicas presentes nos julgamentos do STF, a partir da veiculação das sessões do Plenário pela TV-Justiça e sua inserção nas redes digitais. Observa a semântica criminal presente predominante nesse tipo de julgamento, a partir das teorias da racionalidade penal moderna e do garantismo penal. Procura compreender a forma como as comunicações do julgamento do Escândalo Político Midiático do “Mensalão” foram transformadas pelo sistema de comunicação de notícias em entretenimento (espetáculo).
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