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Bambini con disabilità provenienti da contesti migratori: aspetti culturali, educativi e didatticiMARTINAZZOLI, CATERINA 31 March 2011 (has links)
Nella società e nella scuola di oggi, multietniche ed in evoluzione, si trovano frequentemente alunni con disabilità provenienti da contesti migratori: l’attenzione scientifica a questo fenomeno in Italia è ancora ridotta.
Il lavoro analizza gli aspetti educativi e didattici che coinvolgono questi bambini, caratterizzati da una doppia difficoltà di inclusione, attraverso la comprensione delle dinamiche migratorie e delle rappresentazioni e concezioni culturali di salute/malattia e disabilità.
Partendo dallo studio delle questioni transculturali del trauma migratorio e della concezione di salute/malattia e disabilità nel mondo e in terra straniera, si è posta l’attenzione sulla questione dell’integrazione in Italia di alunni con disabilità e di alunni migranti, per affrontare il punto focale: lo status di bambino con disabilità proveniente da contesti migratori. Un’indagine esplorativa nelle scuole della provincia di Piacenza, con interviste agli insegnanti e analisi della documentazione scolastica, ha consentito la comprensione del fenomeno sul piano operativo.
Dalla ricerca teorica e dai risultati dell’indagine, è emersa la necessità di una pedagogia e didattica speciale transculturale, che attui una lettura multidimensionale dei bisogni degli alunni con disabilità provenienti da contesti migratori: appare necessario considerare gli aspetti legati sia alla disabilità, sia alla diversa appartenenza culturale, attraverso un intervento globale ed integrato. / Pupils with disability coming from migratory backgrounds are frequently present in current, multi-ethnic and in constant changing society and school. Scientific attention to the phenomenon in Italy is still limited. The purpose of the work is to analyse educational and didactic aspects of this category of children, which are characterized by a double inclusion difficulty, through the understanding of migratory dynamics and cultural representations of health, illness and disability. Transcultural questions of migratory shock and different conceptions of health, illness and disability in the world and in foreign countries are addressed in this study with respect to the inclusion of pupils with disability and pupils coming from migratory backgrounds in Italy, for the purpose of focusing on “children with disability coming from migratory backgrounds”. An exploratory field research at schools in the province of Piacenza, with interviews to teachers and analysis of scholar documents, has allowed a practical understanding of the phenomenon. Theoretical and experimental research conducted support a trans-cultural special Education and Didactics approach, which considers children with disability coming from migratory background and their needs through a multidimensional view: both disability and different cultural belonging need to be addressed through a global and integrated action and method.
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Educação especial e ação docente : da medicina à educaçãoTezzari, Mauren Lúcia January 2009 (has links)
Cette thèse présente, analyse et examine les trajectoires de vie et propositions de travail de quatre spécialistes pionniers : Jean Itard, Édouard Séguin, Maria Montessori et Janusz Korczak, qui sont passés de la médicine à l'éducation et se sont occupés de personnes déficientes et en situation de risque. Elle révise la constitution de l'éducation spéciale en mettant l'accent, dans l'histoire des personnages déjà cités, sur le glissement de la médicine à la pédagogie pour ainsi permettre de mieux comprendre les récentes modifications mettant en jeu l'enseignement des professeurs spécialisés en éducation spéciale et de ceux de l'enseignement commun. Diriger notre regard sur ce passé, pas si lointain et dont les effets se font encore sentir, aide à comprendre la construction de l'éducation spéciale et permet d'établir des points de connexion avec un ensemble qui caractérise l'enseignement auprès de personnes déficientes, lequel, petit à petit, s'éloigne du modèle d'intervention clinique et donne la priorité à l'approche pédagogique. Il s'agit d'une étude à caractère théorique dont les sources proviennent de matériels abordant les thématiques mentionnées, ainsi que d'ouvrages écrits par ces médecins-éducateurs eux-mêmes. Elle est orientée par des questions comme : pourquoi les débuts de l'éducation spéciale ont-ils été associés au champ de la médicine au travers d‟expériences novatrices de jeunes médecins-éducateurs ? Pourquoi ces pionniers de l'éducation spéciale vont-ils s'éloigner graduellement de la médicine et diriger leurs pratiques vers le champ de l'éducation ? Comment les caractéristiques de l'action professionnelle du professeur d'éducation spéciale se sont-elles dessinées à partir du XIXe siècle ? Comment les ouvrages de ces quatre personnages peuvent-ils contribuer à l'éducation spéciale, si l'on considère les nouveaux contextes et les nouvelles demandes qui s'imposent à partir de l'inclusion scolaire ? Quels points de rupture et de continuité peuvent être identifiés dans les propositions construites par les quatre personnages présentés dans cette thèse et leurs possibles contributions pour l'action du professeur d‟éducation spéciale ? Pour conclure, une analyse cherche à rehausser certains points convergents entre ces ouvrages et les singularités de la trajectoire de chaque personnage. En outre, des aspects pédagogiques innovateurs et actuels concernant l'action des éducateurs auprès de personnes déficientes sont identifiés et analysés dans leurs écrits. / La presente tesi ha come obiettivo la presentazione, l'analisi e la riflessione sulle traiettorie di vita e delle enunciazioni del lavoro di quattro studiosi d'avanguardia, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, che sono passati dalla medicina all'educazione, occupandosi di persone disabili e in situazione di rischio. Questo studio presenta una ripresa della costituzione dell‟educazione speciale, dove nella storia dei personaggi già citati, il fulcro è situato nello spostamento dalla medicina verso la pedagogia, cercando in questo modo di permettere la comprensione dei recenti cambiamenti che interessano la docenza del professore specializzato nell'educazione speciale, ma anche di quello dell'istruzione comune. Dirigere lo sguardo verso il passato, non tanto distante, ma i cui effetti sono ancora presenti, aiuta nel processo di comprensione della costruzione dell'educazione speciale e permette di stabilire dei punti di connessione con un insieme di caratteristiche della docenza presso le persone disabili che, poco a poco, si allontana dal modello di intervento clinico e dà la priorità all'approccio pedagogico. Si tratta di uno studio di carattere teorico, le cui fonti sono composte da materiali di approccio delle tematiche citate, ma anche delle opere scritte dagli medici educatori stessi. La ricerca è stata orientata verso argomenti come: perché l'educazione speciale ha avuto il suo inizio associato al campo della medicina, attraverso le esperienze innovative di giovani medici educatori? Perché questi precursori dell'educazione speciale si stanno, pian piano, allontanando dalla medicina e dirigono le loro pratiche verso il campo dell'educazione? Come si sono delineate le caratteristiche dell'azione professionale del professore dell'educazione speciale dal XIX secolo? In che modo le opere di questi quattro personaggi possono contribuire con l'educazione speciale, considerando le nuove situazioni e le nuove necessità che si impongono partendo dall'inclusione scolastica? Quali punti di rottura e di continuità si possono identificare nelle proposte costruite dai quattro personaggi, presentate nella tesi e i loro possibili contributi per l'attuazione del professore di educazione speciale? Alla fine viene realizzata un'analisi che cerca di mettere in evidenza i punti di sintonia tra le opere e la singolarità della traiettoria di ogni personaggio. Oltre a ciò, vengono identificati e analizzati aspetti pedagogici innovativi e attuali delle loro opere, per quanto riguarda l'azione degli educatori sulle persone disabili. / A presente tese tem como objetivo a apresentação, análise e reflexão acerca das trajetórias de vida e das proposições de trabalho de quatro estudiosos pioneiros, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, que transitaram da medicina para a educação, ocupando-se de pessoas com deficiência e em situação de risco. Este estudo apresenta uma retomada da constituição da educação especial, sendo que, na história dos referidos personagens, o foco situa-se no deslocamento da medicina em direção à pedagogia, buscando, dessa forma, possibilitar a compreensão das recentes alterações que envolvem a docência do professor especializado em educação especial, assim como daquele do ensino comum. Voltar o olhar para esse passado, não tão distante, mas cujos efeitos são ainda sentidos, auxilia no processo de compreensão da construção da educação especial e permite o estabelecimento de pontos de conexão com um conjunto caracterizador da docência junto a pessoas com deficiência que, paulatinamente, afasta-se do modelo de intervenção clínica, e prioriza a abordagem pedagógica. Trata-se de um estudo de caráter teórico, cujas fontes constituíram-se de materiais que abordam as temáticas mencionadas, assim como das obras escritas pelos próprios médicos-educadores. A pesquisa foi orientada por questões como: Por que a educação especial teve seu início associado ao campo da medicina, através de experiências inovadoras de jovens médicos-educadores? Por que esses pioneiros da educação especial vão, paulatinamente, afastando-se da medicina e direcionando suas práticas para o campo da educação? Como se delinearam as características da ação profissional do professor de educação especial a partir do século XIX? De que maneira as obras desses quatro personagens podem contribuir com a educação especial, tendo em vista os novos contextos e as novas demandas que se impõem a partir da inclusão escolar? Que pontos de ruptura e de continuidade podem ser identificados nas propostas construídas pelos quatro personagens apresentados na tese e suas possíveis contribuições para a atuação do professor de educação especial? Ao final, é realizada uma análise que busca evidenciar pontos de sintonia entre as obras, bem como singularidades da trajetória de cada personagem. Além disso, são identificados e analisados aspectos pedagógicos inovadores e atuais de suas obras, a respeito da ação dos educadores junto a pessoas com deficiência e em situação de risco.
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Educação especial e ação docente : da medicina à educaçãoTezzari, Mauren Lúcia January 2009 (has links)
Cette thèse présente, analyse et examine les trajectoires de vie et propositions de travail de quatre spécialistes pionniers : Jean Itard, Édouard Séguin, Maria Montessori et Janusz Korczak, qui sont passés de la médicine à l'éducation et se sont occupés de personnes déficientes et en situation de risque. Elle révise la constitution de l'éducation spéciale en mettant l'accent, dans l'histoire des personnages déjà cités, sur le glissement de la médicine à la pédagogie pour ainsi permettre de mieux comprendre les récentes modifications mettant en jeu l'enseignement des professeurs spécialisés en éducation spéciale et de ceux de l'enseignement commun. Diriger notre regard sur ce passé, pas si lointain et dont les effets se font encore sentir, aide à comprendre la construction de l'éducation spéciale et permet d'établir des points de connexion avec un ensemble qui caractérise l'enseignement auprès de personnes déficientes, lequel, petit à petit, s'éloigne du modèle d'intervention clinique et donne la priorité à l'approche pédagogique. Il s'agit d'une étude à caractère théorique dont les sources proviennent de matériels abordant les thématiques mentionnées, ainsi que d'ouvrages écrits par ces médecins-éducateurs eux-mêmes. Elle est orientée par des questions comme : pourquoi les débuts de l'éducation spéciale ont-ils été associés au champ de la médicine au travers d‟expériences novatrices de jeunes médecins-éducateurs ? Pourquoi ces pionniers de l'éducation spéciale vont-ils s'éloigner graduellement de la médicine et diriger leurs pratiques vers le champ de l'éducation ? Comment les caractéristiques de l'action professionnelle du professeur d'éducation spéciale se sont-elles dessinées à partir du XIXe siècle ? Comment les ouvrages de ces quatre personnages peuvent-ils contribuer à l'éducation spéciale, si l'on considère les nouveaux contextes et les nouvelles demandes qui s'imposent à partir de l'inclusion scolaire ? Quels points de rupture et de continuité peuvent être identifiés dans les propositions construites par les quatre personnages présentés dans cette thèse et leurs possibles contributions pour l'action du professeur d‟éducation spéciale ? Pour conclure, une analyse cherche à rehausser certains points convergents entre ces ouvrages et les singularités de la trajectoire de chaque personnage. En outre, des aspects pédagogiques innovateurs et actuels concernant l'action des éducateurs auprès de personnes déficientes sont identifiés et analysés dans leurs écrits. / La presente tesi ha come obiettivo la presentazione, l'analisi e la riflessione sulle traiettorie di vita e delle enunciazioni del lavoro di quattro studiosi d'avanguardia, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, che sono passati dalla medicina all'educazione, occupandosi di persone disabili e in situazione di rischio. Questo studio presenta una ripresa della costituzione dell‟educazione speciale, dove nella storia dei personaggi già citati, il fulcro è situato nello spostamento dalla medicina verso la pedagogia, cercando in questo modo di permettere la comprensione dei recenti cambiamenti che interessano la docenza del professore specializzato nell'educazione speciale, ma anche di quello dell'istruzione comune. Dirigere lo sguardo verso il passato, non tanto distante, ma i cui effetti sono ancora presenti, aiuta nel processo di comprensione della costruzione dell'educazione speciale e permette di stabilire dei punti di connessione con un insieme di caratteristiche della docenza presso le persone disabili che, poco a poco, si allontana dal modello di intervento clinico e dà la priorità all'approccio pedagogico. Si tratta di uno studio di carattere teorico, le cui fonti sono composte da materiali di approccio delle tematiche citate, ma anche delle opere scritte dagli medici educatori stessi. La ricerca è stata orientata verso argomenti come: perché l'educazione speciale ha avuto il suo inizio associato al campo della medicina, attraverso le esperienze innovative di giovani medici educatori? Perché questi precursori dell'educazione speciale si stanno, pian piano, allontanando dalla medicina e dirigono le loro pratiche verso il campo dell'educazione? Come si sono delineate le caratteristiche dell'azione professionale del professore dell'educazione speciale dal XIX secolo? In che modo le opere di questi quattro personaggi possono contribuire con l'educazione speciale, considerando le nuove situazioni e le nuove necessità che si impongono partendo dall'inclusione scolastica? Quali punti di rottura e di continuità si possono identificare nelle proposte costruite dai quattro personaggi, presentate nella tesi e i loro possibili contributi per l'attuazione del professore di educazione speciale? Alla fine viene realizzata un'analisi che cerca di mettere in evidenza i punti di sintonia tra le opere e la singolarità della traiettoria di ogni personaggio. Oltre a ciò, vengono identificati e analizzati aspetti pedagogici innovativi e attuali delle loro opere, per quanto riguarda l'azione degli educatori sulle persone disabili. / A presente tese tem como objetivo a apresentação, análise e reflexão acerca das trajetórias de vida e das proposições de trabalho de quatro estudiosos pioneiros, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, que transitaram da medicina para a educação, ocupando-se de pessoas com deficiência e em situação de risco. Este estudo apresenta uma retomada da constituição da educação especial, sendo que, na história dos referidos personagens, o foco situa-se no deslocamento da medicina em direção à pedagogia, buscando, dessa forma, possibilitar a compreensão das recentes alterações que envolvem a docência do professor especializado em educação especial, assim como daquele do ensino comum. Voltar o olhar para esse passado, não tão distante, mas cujos efeitos são ainda sentidos, auxilia no processo de compreensão da construção da educação especial e permite o estabelecimento de pontos de conexão com um conjunto caracterizador da docência junto a pessoas com deficiência que, paulatinamente, afasta-se do modelo de intervenção clínica, e prioriza a abordagem pedagógica. Trata-se de um estudo de caráter teórico, cujas fontes constituíram-se de materiais que abordam as temáticas mencionadas, assim como das obras escritas pelos próprios médicos-educadores. A pesquisa foi orientada por questões como: Por que a educação especial teve seu início associado ao campo da medicina, através de experiências inovadoras de jovens médicos-educadores? Por que esses pioneiros da educação especial vão, paulatinamente, afastando-se da medicina e direcionando suas práticas para o campo da educação? Como se delinearam as características da ação profissional do professor de educação especial a partir do século XIX? De que maneira as obras desses quatro personagens podem contribuir com a educação especial, tendo em vista os novos contextos e as novas demandas que se impõem a partir da inclusão escolar? Que pontos de ruptura e de continuidade podem ser identificados nas propostas construídas pelos quatro personagens apresentados na tese e suas possíveis contribuições para a atuação do professor de educação especial? Ao final, é realizada uma análise que busca evidenciar pontos de sintonia entre as obras, bem como singularidades da trajetória de cada personagem. Além disso, são identificados e analisados aspectos pedagógicos inovadores e atuais de suas obras, a respeito da ação dos educadores junto a pessoas com deficiência e em situação de risco.
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Educação especial e ação docente : da medicina à educaçãoTezzari, Mauren Lúcia January 2009 (has links)
Cette thèse présente, analyse et examine les trajectoires de vie et propositions de travail de quatre spécialistes pionniers : Jean Itard, Édouard Séguin, Maria Montessori et Janusz Korczak, qui sont passés de la médicine à l'éducation et se sont occupés de personnes déficientes et en situation de risque. Elle révise la constitution de l'éducation spéciale en mettant l'accent, dans l'histoire des personnages déjà cités, sur le glissement de la médicine à la pédagogie pour ainsi permettre de mieux comprendre les récentes modifications mettant en jeu l'enseignement des professeurs spécialisés en éducation spéciale et de ceux de l'enseignement commun. Diriger notre regard sur ce passé, pas si lointain et dont les effets se font encore sentir, aide à comprendre la construction de l'éducation spéciale et permet d'établir des points de connexion avec un ensemble qui caractérise l'enseignement auprès de personnes déficientes, lequel, petit à petit, s'éloigne du modèle d'intervention clinique et donne la priorité à l'approche pédagogique. Il s'agit d'une étude à caractère théorique dont les sources proviennent de matériels abordant les thématiques mentionnées, ainsi que d'ouvrages écrits par ces médecins-éducateurs eux-mêmes. Elle est orientée par des questions comme : pourquoi les débuts de l'éducation spéciale ont-ils été associés au champ de la médicine au travers d‟expériences novatrices de jeunes médecins-éducateurs ? Pourquoi ces pionniers de l'éducation spéciale vont-ils s'éloigner graduellement de la médicine et diriger leurs pratiques vers le champ de l'éducation ? Comment les caractéristiques de l'action professionnelle du professeur d'éducation spéciale se sont-elles dessinées à partir du XIXe siècle ? Comment les ouvrages de ces quatre personnages peuvent-ils contribuer à l'éducation spéciale, si l'on considère les nouveaux contextes et les nouvelles demandes qui s'imposent à partir de l'inclusion scolaire ? Quels points de rupture et de continuité peuvent être identifiés dans les propositions construites par les quatre personnages présentés dans cette thèse et leurs possibles contributions pour l'action du professeur d‟éducation spéciale ? Pour conclure, une analyse cherche à rehausser certains points convergents entre ces ouvrages et les singularités de la trajectoire de chaque personnage. En outre, des aspects pédagogiques innovateurs et actuels concernant l'action des éducateurs auprès de personnes déficientes sont identifiés et analysés dans leurs écrits. / La presente tesi ha come obiettivo la presentazione, l'analisi e la riflessione sulle traiettorie di vita e delle enunciazioni del lavoro di quattro studiosi d'avanguardia, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, che sono passati dalla medicina all'educazione, occupandosi di persone disabili e in situazione di rischio. Questo studio presenta una ripresa della costituzione dell‟educazione speciale, dove nella storia dei personaggi già citati, il fulcro è situato nello spostamento dalla medicina verso la pedagogia, cercando in questo modo di permettere la comprensione dei recenti cambiamenti che interessano la docenza del professore specializzato nell'educazione speciale, ma anche di quello dell'istruzione comune. Dirigere lo sguardo verso il passato, non tanto distante, ma i cui effetti sono ancora presenti, aiuta nel processo di comprensione della costruzione dell'educazione speciale e permette di stabilire dei punti di connessione con un insieme di caratteristiche della docenza presso le persone disabili che, poco a poco, si allontana dal modello di intervento clinico e dà la priorità all'approccio pedagogico. Si tratta di uno studio di carattere teorico, le cui fonti sono composte da materiali di approccio delle tematiche citate, ma anche delle opere scritte dagli medici educatori stessi. La ricerca è stata orientata verso argomenti come: perché l'educazione speciale ha avuto il suo inizio associato al campo della medicina, attraverso le esperienze innovative di giovani medici educatori? Perché questi precursori dell'educazione speciale si stanno, pian piano, allontanando dalla medicina e dirigono le loro pratiche verso il campo dell'educazione? Come si sono delineate le caratteristiche dell'azione professionale del professore dell'educazione speciale dal XIX secolo? In che modo le opere di questi quattro personaggi possono contribuire con l'educazione speciale, considerando le nuove situazioni e le nuove necessità che si impongono partendo dall'inclusione scolastica? Quali punti di rottura e di continuità si possono identificare nelle proposte costruite dai quattro personaggi, presentate nella tesi e i loro possibili contributi per l'attuazione del professore di educazione speciale? Alla fine viene realizzata un'analisi che cerca di mettere in evidenza i punti di sintonia tra le opere e la singolarità della traiettoria di ogni personaggio. Oltre a ciò, vengono identificati e analizzati aspetti pedagogici innovativi e attuali delle loro opere, per quanto riguarda l'azione degli educatori sulle persone disabili. / A presente tese tem como objetivo a apresentação, análise e reflexão acerca das trajetórias de vida e das proposições de trabalho de quatro estudiosos pioneiros, Jean Itard, Edouard Séguin, Maria Montessori e Janusz Korczak, que transitaram da medicina para a educação, ocupando-se de pessoas com deficiência e em situação de risco. Este estudo apresenta uma retomada da constituição da educação especial, sendo que, na história dos referidos personagens, o foco situa-se no deslocamento da medicina em direção à pedagogia, buscando, dessa forma, possibilitar a compreensão das recentes alterações que envolvem a docência do professor especializado em educação especial, assim como daquele do ensino comum. Voltar o olhar para esse passado, não tão distante, mas cujos efeitos são ainda sentidos, auxilia no processo de compreensão da construção da educação especial e permite o estabelecimento de pontos de conexão com um conjunto caracterizador da docência junto a pessoas com deficiência que, paulatinamente, afasta-se do modelo de intervenção clínica, e prioriza a abordagem pedagógica. Trata-se de um estudo de caráter teórico, cujas fontes constituíram-se de materiais que abordam as temáticas mencionadas, assim como das obras escritas pelos próprios médicos-educadores. A pesquisa foi orientada por questões como: Por que a educação especial teve seu início associado ao campo da medicina, através de experiências inovadoras de jovens médicos-educadores? Por que esses pioneiros da educação especial vão, paulatinamente, afastando-se da medicina e direcionando suas práticas para o campo da educação? Como se delinearam as características da ação profissional do professor de educação especial a partir do século XIX? De que maneira as obras desses quatro personagens podem contribuir com a educação especial, tendo em vista os novos contextos e as novas demandas que se impõem a partir da inclusão escolar? Que pontos de ruptura e de continuidade podem ser identificados nas propostas construídas pelos quatro personagens apresentados na tese e suas possíveis contribuições para a atuação do professor de educação especial? Ao final, é realizada uma análise que busca evidenciar pontos de sintonia entre as obras, bem como singularidades da trajetória de cada personagem. Além disso, são identificados e analisados aspectos pedagógicos inovadores e atuais de suas obras, a respeito da ação dos educadores junto a pessoas com deficiência e em situação de risco.
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DIFFERENZIAZIONE DIDATTICA E ALUNNI BILINGUI FIGLI DI MIGRANTI CON POSSIBILI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTOMONAUNI, ANNA 11 May 2021 (has links)
Due sono le constatazioni di base che guidano questo elaborato: la complessità che caratterizza le odierne classi richiede agli insegnanti di differenziare la proposta didattica; spetta al docente saper individuare eventuali difficoltà di apprendimento e/o disturbi specifici (DSA) al fine di favorire un percorso scolastico rispettoso delle peculiarità di ciascuno. Cosa succede, però, quando lo studente con DSA è di origine migratoria ed è bilingue? Il disturbo ha reali basi neurobiologiche o è piuttosto correlato alle fatiche di veicolare l’apprendimento attraverso una lingua diversa da quella parlata in ambito familiare?
Il dato da cui partire è quello rilevato in letteratura in merito alla scarsità, in ambito nazionale, di test clinici per DSA strutturati e standardizzati su chi parla più di una lingua. Da ciò consegue la necessità di implementare un’azione a monte, al fine di migliorare l’appropriatezza degli invii ai Servizi Sanitari o agli Enti accreditati: un percorso da attuare con il personale docente.
A questo scopo l’indagine intende favorire tra gli insegnanti una corretta informazione circa la distinzione tra disturbo specifico dell’apprendimento e difficoltà di letto-scrittura in alunni bilingui figli di migranti. Inoltre, l’insegnante è chiamato ad appropriarsi di una forma mentis capace di cogliere in maniera attenta e rispettosa le peculiarità di ciascun allievo, unico nella sua arricchente diversità: un insegnante flessibile, disposto a sperimentare una didattica di tipo differenziato. / This thesis is based on two fundamental observations: nowadays classes are becoming ever more complex and diverse. Therefore, teachers must diversify the didactic proposal. It’s up to the educator to identify any learning difficulties and / or learning disabilities (LD), in order to favor a scholastic path that respects the peculiarities of each pupil.
What happens, however, when the students with LD come from an immigrant family and they are bilingual? Does the disorder really have a neurobiological bases? Or is it rather related to the effort of learning through a language that is not the native language for the children?
The starting point is the one found in literature regarding the national scarcity of clinical tests for LD structured and standardized on those who speaks more than one language.
For these reasons it is needed an upstream action, in order to make the advice of teachers more specific towards those children with difficulties who have to undertake a diagnostic assessment process.
That is why it is important to encourage greater awareness among teachers and correct information about the difference between specific learning disabilities and reading-writing difficulties in bilingual learners with a migrant background. Furthermore, the inclusive teacher must have a mindset aimed at knowing in a careful and respectful way the peculiarities of each student. Every child is unique in its enriching diversity: we need a flexible teacher, motivated to implement the differentiated instruction.
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Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino / Il sistema scolastico a confronto con opportunità, complessità e sfide del plurilinguismoRitucci, Raffaella 24 October 2018 (has links)
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf.
Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken.
In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb.
Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft. / L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico.
Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera.
All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace.
L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale. / The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement.
This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language.
Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education.
MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.
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