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Ignote terzine di Dante in un codice delle tragedie di Seneca (Mscr.Dresd.Dc.152)

Dassi, Umberto 02 July 2020 (has links)
Il contributo porta all’attenzione venti terzine dantesche ancora ignote agli studi sulla tradizione manoscritta della Commedia, trasmesse nel manoscritto SLUB Dresden, Mscr.Dresd.Dc.152 (tragedie di Seneca con il cosiddetto ʻcommento dell’Anonimo a Botticellaʼ). Dopo una descrizione del manoscritto, il contributo ne ricostruisce la storia e tratteggia il profilo culturale del suo copista. Si forniscono quindi trascrizione diplomatica e interpretativa dei tre brani tratti dalla Commedia, assieme a una loro analisi linguistica e testuale. Il copista, la cui mano copia anche le tragedie, si rivela in tal modo un copista settentrionale e si dimostra poco interessato alla correttezza testuale del testo dantesco. Si indagano per ultimo i possibili rapporti tra le tragedie senecane e le terzine di Dante, così come i rapporti fra i tre brani danteschi. Quello che sembra più sicuro ipotizzare è un legame ʻghibellinoʼ, anti-papale dietro la selezione dei tre brani.
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Il codice Mscr.Dresd.Ob.21: una possibile collocazione in area mantovana

Di Pietro, Marica 02 July 2020 (has links)
Il presente elaborato intende approfondire le ipotesi avanzate nel mio precedente lavoro di ricerca, Il Codice inedito di falconeria della Biblioteca di Dresda (Mscd.Dresd.Ob.21), stampato e catalogato presso la SLUB, sulla base delle argomentazioni dello studioso croato Grmek riguardo la tradizione letteraria del trattato di Iacobello Vitturi contenuto nel codice Ob.21. L’intento è quello di definire la collocazione spaziale del manoscritto e, al fine di raggiungere tale obbiettivo, la ricerca è stata incentrata sul raffronto linguistico del codice dresdense col manoscritto conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, ms. 1349. Le particolarità linguistiche rintracciate nel codice Ob.21 a seguito dell’analisi comparativa mi hanno permesso di chiudere la ricerca nella direzione intrapresa: le forme mantovane del lessico della lingua adoperata in tutto il codice Ob.21, insieme ad altre spie fonetiche e morfologiche, costituiscono un’ulteriore prova a favore della collocazione del manoscritto in area mantovana.
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Un approccio alle raccolte poetiche-drammatiche tra Sei e Settecento

Marri, Fabio 02 July 2020 (has links)
I manoscritti qui considerati vanno dal Seicento al primo Ottocento, e documentano una fase della letteratura italiana che continuava a interessare lettori e collezionisti. Un caso esemplare è il manoscritto Ob.37, raccolta calligrafica, che contiene soprattutto sonetti, canzoni e poesie musicali senza indicarne il nome dell’autore. La prima menzione di questo supporto è nel catalogo Scheureck del 1755, ma non sappiamo altro sulla sua acquisi-zione. Il lavoro erudito consiste nell’identificare gli autori delle poesie, e rintracciare i testi anche in codici simili della stessa epoca. Interessante pure un gruppo di manoscritti che portano le segnature Mscr.Dresd.Ob.48.b, Ob.48.c, Ob.48.d, Ob.48.e, Ob.48.f, Ob.48.g, Ob.48.ga e Ob.48.h, prevalentemente libretti di opere liriche, con l’eccezione del Falcone, commedia la cui esecuzione va collocata a Vienna intorno al 1740. Di qualche interesse ne è la lingua, aperta sia a modi proverbiali, letterari o popolari, sia a sezioni in dialetto veneto e lombardo, che si possono paragonare a quelle della commedia dell’arte fino ai primi successi di Carlo Goldoni.
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Handschriften von Dantes Divina commedia in Berlin und Dresden

Overgaauw, Eef 02 July 2020 (has links)
Von Dantes Divina commedia sind weltweit mehr als 800 Handschriften aus der Zeit bis 1500 erhalten geblieben. Diese ungemein hohe Zahl ergibt sich nicht nur aus der künstlerischen Qualität von Dantes Hauptwerk, sondern auch aus dem hohen Grad der Alphabetisierung und des Wohlstands der städtischen Bevölkerung Mittel- und Norditaliens im 14. und 15. Jahrhundert sowie aus den Angeboten von zahlreichen Berufsschreibern, Papier- und Pergamentmachern, Buchbindern, Miniaturisten und Buchhändlern. In der Staatsbibliothek zu Berlin und in der Sächsischen Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek Dresden werden zehn Handschriften der Divinia commedia aufbewahrt, die hier einzeln vorgestellt werden. Für jede Handschrift wird die Stellung in der Überlieferung der Divina commedia bestimmt, ebenso die Schrift, die Illuminierung, die Datierung und Lokalisierung sowie die Provenienz. Bis auf wenige wurden diese Handschriften vermutlich durch Berufsschreiber geschrieben. Im Ergebnis erweist sich die Qualität der meisten dieser zehn Handschriften als höher als die der Mehrzahl der erhaltenen Handschriften der Divina commedia.
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Oralità nella predicazione medievale: l’esempio della Leggenda di sant’Antonio abate conservata presso la SLUB (Mscr.Dresd.Ob.6)

Coscia, Michele 02 July 2020 (has links)
Oggetto di questo articolo è la Leggenda di sant’Antonio abate conservata nella terza unità codicologica del Mscr.Dresd.Ob.6, uno tra gli otto codici del XV sec. nella lingua del sì presenti nella Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek Dresden (SLUB). Avendo fornito alcune informazioni riguardanti l’intero manoscritto, ci si concentrerà sulla terza unità codicologica, descrivendone le principali caratteristiche formali e contenutistiche, collocando il testo ivi conservato nel più ampio contesto culturale della predicazione medievale in volgare. Sulla base di una rigorosa analisi del testo (analisi linguistica, ma anche analisi dei segni paragrafematici e della grafia), si tenterà di comprenderne l’uso e la provenienza. L’analisi si conclude con un paragrafo dedicato alla sintassi, rilevando come la Leggenda di sant’Antonio abate da un lato segua le norme sintattiche proprie dell’italiano antico e dall’altro sia fortemente influenzata dal modello neotestamentario e dalla sua funzione di supporto alla predicazione. Le conclusioni delle mie ricerche metteranno infine in luce il rapporto tra questo testo – con la sua punteggiatura e sintassi – e l’oralità propria del contesto omiletico.
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Handschriftliche Libretti von Domenico Lalli oder: von Neapel über Venedig und Arolsen nach Delhi

Pegah, Rashid-S. 02 July 2020 (has links)
Domenico Lalli (eigentlich: Sebastiano Biancardi, 1679-1741) wird hauptsächlich als venezianischer Librettist wahrgenommen. Sicherlich liegt dies auch an seiner gelegentlichen Zusammenarbeit mit Antonio Vivaldi. Allenfalls ist noch von seiner Tätigkeit in Neapel die Rede. Tatsächlich finden sich in Beständen verschiedener früherer Hofbibliotheken eigenhändige Textbücher von Domenico Lalli, so beispielsweise in Dresden (Mscr.Dresd.Ob.48.e, Ob.48.f, Ob.48.g, Ob.48.ga) und in München. Ausgehend von solchen Textfunden werden Lallis Beziehungen zu Höfen im Heiligen Römischen Reich Deutscher Nation in den Blick genommen.
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Non-canonical subjects and subject positions / locative inversion, V2-violations, and feature inheritance

Lowell Sluckin, Benjamin 03 December 2021 (has links)
Diese Dissertation untersucht die Syntax nichtkanonischer Subjekte und Subjektpositionen - insbesondere zwei Phänomene: Lokativinversion (LI) in Englisch, Französisch, Italienisch und Hebräisch; und Verbdrittverletzungen der Verbzweitregel (V2) in Kiezdeutsch - eine urbane Kontaktvarietät des Deutschen. In LI besetzt eine Lokativ-XP die präverbale Stelle, aber das kanonische DP-Subjekt in Nominativ taucht postverbal auf. Sprachübergreifend vergleiche ich a) die Verteilung unterschiedlicher Null- und overten Argumente in LI und b) die Verfügbarkeit von LI in Matrix- und Nebensätzen. Die zweite Fallstudie befasst sich mit kiezdeutschen V2-Verletzungen, denn sie folgen einer regelmäßigen Reihenfolge: [Rahmensetzer > Subjekt > finites Verb]; dies ist bemerkenswert aufgrund der Verletzung der ansonsten strengen Verbzweitregel und auch, weil es auf die Innovation einer Art Subjektposition hindeutet, die im Standarddeutschen fehlt. Anhand einer Korpusstudie komme ich zu der Erkenntnis, dass die scheinbare Subjektvoraussetzung auch für resumptive V3-Dislozierungsphänomene gilt. Dennoch wird gezeigt, dass die Subjektvoraussetzung mit dem nominativischen DP-Subjekten verbundenen EPP nicht ganz übereinstimmt. Ich entwickele eine Theorie von Subjektvoraussetzungen, die sowohl die Breite der untersuchten Variation in LI als auch die An/Abwesenheit von Subjektvorausetzungen im Vorfeld bei V3-Sätzen im Standarddeutschen und Kiezdeutschen erklären kann. Schließlich lassen sich diese Phänomene durch unterschiedliche Verteilungen und Vererbungsoperationen von D-, ϕ- und informationsstrukturellen δ-Merkmalen (cf. Miyagawa 2017) zwischen dem Phasenkopf C und T erklären. Die Anwesenheit nichtkanonischer Subjekte in LI und kanonischer Subjekte in einer nichtkanonischen Subjektposition im Kiezdeutschen werden durch Variation in der Verteilung eines für das Prädikatssubjekt spezifizierten δ-Merkmal abgeleitet. Dieses Merkmal ist aber unabhänging von den üblichen EPP-Voraussetzungen. / This dissertation addresses syntactic structures involving non-canonical subjects and non-canonical subject positions, investigating two phenomena: Locative Inversion (LI) in English, French, Italian, and Hebrew; and verb-third violations of the verb-second (V2) rule in Kiezdeutsch, an urban contact variety of German. In LI a spatio-deictic XP appears in the preverbal canonical subject position, while the canonical nominative subject DP surfaces postverbally. I compare the distribution of different covert and overt arguments participating in LI and the availability of LI in embedded and matrix contexts crosslinguistically. The second case study concentrates on Kiezdeutsch V2 violations, as they follow a regular order of [frame-setting adverb > Subject > finite verb]; this is remarkable because it both violates an otherwise strict V2 requirement and also indicates the innovation of a subject position lacking in Standard German. I carry out a corpus study and find that an apparent subject requirement extends to other verb-third resumptive-dislocation phenomena, yet we cannot understand this requirement in the sense of an EPP position associated with nominative DP subjects. From a theoretical perspective, this dissertation develops a theory of subject requirements capable of accounting for the breadth of investigated crosslinguistic variation in LI and the presence or absence of a high clausal subject requirement in Kiezdeutsch V2-violations and more standard varieties of German. Ultimately, I make use of finite differences across C and T in the distribution of D, ϕ, and discourse-related δ-features (cf. Miyagawa 2017) via different inheritance options from the phase head. The presence of non-canonical subjects in LI and the presence of canonical subjects in a seemingly non-canonical subject position in Kiezdeutsch are both derivable via variation in the placement of a δ-feature with a specification for Subject of Predication orthogonal to typical EPP requirements.
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As equivalências no português e no italiano de verbos suecos com prefixos de origem germânica num corpus paralelo de textos escritos / The equivalences of Swedish verbs with prefixes of a Germanic origin in Portuguese and Italian in a parallel written corpus

Cuofano, Letizia January 2011 (has links)
Os prefixos germânicos de alguns verbos suecos serão comparados numa análise contrastiva com as relativas equivalências em português e em italiano num corpus paralelo escrito composto por um romance de língua sueca, um de língua portuguesa e um de língua italiana e pelas suas respectivas traduções. As funções desenvolvidas pelos prefixos germânicos dos verbos suecos analisados serão examinadas e depois confrontadas com as relativas equivalências, com o resultado que também nas duas línguas românicas relevam-se, de maneira bastante constante, procedimentos gramaticais parecidos aos desenvolvidos pelos prefixos germânicos. / Germanic prefixes of which some Swedish verbs are composed are going to be compared in acontrastive analysis with their relative equivalences in Portuguese and Italian in a parallel written corpus characterized by a Swedish-language romance, a Portuguese-language romance and an Italian language romance, and by their relative translations. The functions executed by the German prefixes of the analysed Swedish verbs are going to be examined and then compared with their relative equivalences, with the result that even in the Romance languages it is possible to find in a quite constant way grammatical processes which are similar to those executed by the Germanic prefixes. / I prefissi germanici di alcuni verbi svedesi saranno comparati in un'analisi contrastiva con le relative equivalenze in portoghese e in italiano in un corpus parallelo scritto composto da un romanzo di lingua svedese, uno di lingua portoghese e uno di lingua italiana e dalle rispettive traduzioni. Le funzioni svolte dai prefissi germanici dei verbi svedesi analizzati saranno esaminate e poi confrontate con le relative equivalenze, con il risultato che anche nelle due lingue romanze si riscontrano in maniera abbastanza costante processi grammaticali simili a quelli svolti dai prefissi germanici. / De germanska prefix som återfinns i vissa svenska verb kommer att jämföras med sina motsvarigheter på portugisiska och italienska. Detta görs med hjälp av en skriven korpus bestående av en roman ursprungligen skriven på svenska, en skriven på portugisiska och en skriven på italienska samt översättningar av dessa romaner till de två andra språken. Funktionen hos de svenska verben med germanska prefix kommer att analyseras och sedan jämföras med verbens motsvarigheter. Resultatet av analysen visar att det är möjligt att finna systematiskt återkommande grammatiska processer i de romanska språken, som liknar de som förekommer i samband med de germanska prefixen på svenska.
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As equivalências no português e no italiano de verbos suecos com prefixos de origem germânica num corpus paralelo de textos escritos / The equivalences of Swedish verbs with prefixes of a Germanic origin in Portuguese and Italian in a parallel written corpus

Cuofano, Letizia January 2011 (has links)
Os prefixos germânicos de alguns verbos suecos serão comparados numa análise contrastiva com as relativas equivalências em português e em italiano num corpus paralelo escrito composto por um romance de língua sueca, um de língua portuguesa e um de língua italiana e pelas suas respectivas traduções. As funções desenvolvidas pelos prefixos germânicos dos verbos suecos analisados serão examinadas e depois confrontadas com as relativas equivalências, com o resultado que também nas duas línguas românicas relevam-se, de maneira bastante constante, procedimentos gramaticais parecidos aos desenvolvidos pelos prefixos germânicos. / Germanic prefixes of which some Swedish verbs are composed are going to be compared in a contrastive analysis with their relative equivalences in Portuguese and Italian in a parallel written corpus characterized by a Swedish-language romance, a Portuguese-language romance and an Italian-language romance, and by their relative translations. The functions executed by the German prefixes of the analysed Swedish verbs are going to be examined and then compared with their relative equivalences, with the result that even in the Romance languages it is possible to find in a quite constant way grammatical processes which are similar to those executed by the Germanic prefixes. / I prefissi germanici di alcuni verbi svedesi saranno comparati in un’analisi contrastiva con le relative equivalenze in portoghese e in italiano in un corpus parallelo scritto composto da un romanzo di lingua svedese, uno di lingua portoghese e uno di lingua italiana e dalle rispettive traduzioni. Le funzioni svolte dai prefissi germanici dei verbi svedesi analizzati saranno esaminate e poi confrontate con le relative equivalenze, con il risultato che anche nelle due lingue romanze si riscontrano in maniera abbastanza costante processi grammaticali simili a quelli svolti dai prefissi germanici. / De germanska prefix som återfinns i vissa svenska verb kommer att jämföras med sina motsvarigheter på portugisiska och italienska. Detta görs med hjälp av en skriven korpus bestående av en roman ursprungligen skriven på svenska, en skriven på portugisiska och en skriven på italienska samt översättningar av dessa romaner till de två andra språken. Funktionen hos de svenska verben med germanska prefix kommer att analyseras och sedan jämföras med verbens motsvarigheter. Resultatet av analysen visar att det är möjligt att finna systematiskt återkommande grammatiska processer i de romanska språken, som liknar de som förekommer i samband med de germanska prefixen på svenska.
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Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino / Il sistema scolastico a confronto con opportunità, complessità e sfide del plurilinguismo

Ritucci, Raffaella 24 October 2018 (has links)
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf. Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken. In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb. Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft. / L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico. Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera. All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace. L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale. / The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement. This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language. Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education. MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.

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